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L'ARLECCHINO
D'ORO |
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(We
apologize, but this section is in Italian language
only.)
PRESENTAZIONE DE L'ARLECCHINO D'ORO 2005
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Locandina
de
"L'Arlecchino
d'oro 2005" |
Il filo rosso della memoria e della testimonianza unisce
le pagine di questo ricco Festival, che si presenta alla
città di Mantova e a tutti gli appassionati del teatro
come un'occasione in cui riflettere sul valore stesso
della spettacolarità odierna.
La scomparsa di Umberto Artioli, che ci ha privato nel
luglio 2004 di un maestro e di un amico, è divenuta
occasione di approfondimento di alcuni fra i tanti temi
da lui esplorati. Il suo amore per i testi moderni e per
le maschere, per il lavoro quotidiano dell'attore, per
gli allestimenti scenici più attuali, ci ha condotti a
compiere le scelte che oggi affidiamo all'attenzione del
pubblico.
L'omaggio alla sua figura è evidente nelle serate che
le compagnie del territorio propongono già a partire
dalla manifestazione precedente il Festival, ovvero dal
Solstizio d'estate. Questo omaggio diviene vibrante e
incisivo là dove Franco Branciaroli pone il proprio
corpo e la propria voce a disposizione dello
straordinario flusso di coscienza ideato come Notturno
da Gabriele D'Annunzio, autore a cui Artioli ha dedicato
un'illuminante ricerca. Prosegue poi rievocando i lazzi
di Arlecchino attraverso il gesto scenico di Enrico
Bonavera che, muovendosi all'interno della cornice
cinquecentesca di Palazzo Te, riposiziona nel tempo
l'estro del servitore arguto e ricrea la magia della
prima Commedia dell'Arte.
Magia di cui è senza dubbio artefice Jérôme Savary,
che scandisce il tempo della natura raccontando alla
figlia le metamorfosi di un'esistenza trascorsa sul
palco, tra invenzioni fantastiche e rigore, come si
addice ad un supremo creatore di spettacolo.
Infine, è il ritmo stesso degli eventi della nostra
vita a caratterizzare gli altri appuntamenti del
Festival. Due serate di danza contemporanea presentano
balletti saldamente legati al mondo del teatro, in
particolare Next dell'Aterballetto, che rievoca il mondo
aurorale del Risveglio della Primavera di Franz
Wedekind. Immaginosa e innovativa è poi la rilettura
del capolavoro di John Ford che L'Ars ci propone,
posizionando la rappresentazione nei luoghi più magici
di Palazzo Te, tra terra ed acqua, fuoco e luce. Viene
infine la battaglia di Troia narrata ne Le Troiane di
Euripide, genialmente reinventate dalla giovane regista
Serena Sinigaglia; protagonista assoluto è il dolore
femminile di fronte alle visioni di morte e distruzione
che ancora oggi perseguitano l'umanità, toccata nel
profondo dal dramma della guerra. La presenza di Serena
Sinigaglia e della compagnia ATIR, insigniti del premio
Hystrio nel mese di giugno, segna un importante momento
di collaborazione tra la nostra Fondazione e la
prestigiosa rivista teatrale.
Così, il Festival si apre alle giovani energie italiane
e internazionali, seguendo la rappresentazione che ogni
attore fa della sua arte, giocando con se stesso e con
gli spettatori. Ma diviene anche un appello al ricordo
di chi tanto ha fatto perché queste serate estive
potessero radicarsi nel territorio, offrendo a ognuno
spazi di libera creatività.
Giovanni Pasetti
Presidente della Fondazione Mantova Capitale Europea
dello Spettacolo
Festival Arlecchino
d'Oro 2005
Direzione organizzativa
Emanuela Talia
Ufficio Stampa
Giulia Calligaro
Collaborazione
organizzativa
Federica Restani
Segreteria
Vittoria Asioli
Alice Rabaglia
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Edizioni
de L'Arlecchino d'Oro |
2005:
Presentazione,
Spettacoli,
Approfondimenti |
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2004:
Presentazione, Premio,
Spettacoli |
2003:
Presentazione, Premio,
Spettacoli, Stampa |
2002: Contributo |
2001: Presentazione,
Premio,
Spettacoli,
Stampa |
2000: Presentazione,
Premio,
Spettacoli |
1999: Presentazione,
Premio,
Spettacoli |
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