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L'ARLECCHINO D'ORO |
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PRESENTAZIONE DE L'ARLECCHINO D'ORO 2001 DI ROBERTO
TESSARI
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Locandina
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"L'Arlecchino d'oro 2001" |
Non è facile assumere l’eredità di Siro Ferrone, che mi ha preceduto
in questo incarico dando vita all’Arlecchino d’Oro. Ferrone non è
stato solo uno dei primi studiosi a riconoscere la mantovanità della maschera
di Arlecchino; grazie a lui e ai suoi allievi è venuta in luce adeguata la
centralità di Mantova negli anni aurei della Commedia dell’Arte quando
Vincenzo I, il duca innamorato del teatro, allestisce in Italia la prima
compagnia teatrale di Stato.
Molte delle iniziative progettate da Siro Ferrone per restituire a Mantova il
ruolo che le spetta nell’ambito del teatro, della musica e della danza, sono
in cantiere, in attesa che il potenziamento di “Mantova, Capitale Europea
dello Spettacolo”, possa consentire di tradurle in atto.
Accingendomi a stendere il piano per l’Arlecchino d’oro 2001, ho subito
ravvisato la necessità di dare il rilievo che merita alla figura di Ferruccio
Soleri, il più grande Arlecchino dei nostri tempi. Soleri, che in qualche
modo fa tutt’uno col Piccolo Teatro di Milano, sarà quindi l’ospite
d’onore e il suo spettacolo del 30 giugno, intitolato Ritratti della
Commedia dell’arte, va inteso come la silloge di una prestigiosa carriera.
Come è ormai tradizione, lo spettacolo di Soleri avrà luogo nel cortile di
Palazzo Te. Lo affiancherà, a ribadimento del carattere internazionale della
settimana teatrale mantovana, una delle regie shakespeariane di Eimuntas
Nekrosius, l’uomo di teatro lituano oggi conteso da tutti i palcoscenici
del mondo.
Nekrosius non ha mai utilizzato spazi all’aperto, sicchè il Macbeth
che verrà da lui allestito il 28 giugno a Palazzo Te costituisce una
sorta di primizia.
La serie di eventi promossi dalla Fondazione inizierà il 27 giugno con
Storie del giardino dei peri, una sfilata di maschere orientali che
percorrerà le vie della città in qualche modo replicando i cortei d’onore
che nella Mantova ducale accompagnavano gli ingressi degli ospiti illustri.
Il 29 giugno Piazza Castello ospiterà Valse, una pantomima
sostenuta dalla musica, agita da attori su trampoli.
Tanto Storie del giardino dei peri che Valse sono a cura del Teatro Tascabile
di Bergamo, diretto da Renzo Vescovi.
Vescovi è un mantovano che, da oltre trent’anni,vive e opera a Bergamo. La
scelta di un uomo di teatro che impersona la doppia eredità di cui è garante
la figura di Arlecchino, non è certo casuale.
Si tratta di un modo simbolico per rendere omaggio a Tristano Martinelli. Che
se fu un secondo zanni, segno dell’estrazione bergamasca, fu anche il
mantovanissimo inventore di una maschera, appunto Arlecchino, che, trapiantata
sui moduli zanneschi, diverrà poi il prototipo della Commedia dell’Arte.
Il Direttore Artistico
Prof. Roberto Tessari
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Edizioni
de L'Arlecchino d'Oro |
2005:
Presentazione,
Spettacoli,
Approfondimenti |
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2004:
Presentazione, Premio,
Spettacoli |
2003:
Presentazione, Premio,
Spettacoli, Stampa |
2002: Contributo |
2001: Presentazione,
Premio,
Spettacoli,
Stampa |
2000: Presentazione,
Premio,
Spettacoli |
1999: Presentazione,
Premio,
Spettacoli |
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