12.10.2010 - TEATRO BELLOCCHIO. Presso Il Cinema del Carbone, ingresso gratuito.
TEATRO BELLOCCHIO Parte giovedì 14 ottobre la rassegna di film organizzata dal cinema del carbone e dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
Teatro Bellocchio è il titolo della rassegna che il cinema del carbone e la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo dedicano quest'anno alla produzione di confine del regista piacentino tra cinema e teatro. Una scelta felicemente "obbligata", in una stagione che si è aperta a settembre con la produzione di Rigoletto e che proseguirà con la proposta, nel cartellone teatrale 2010-11, de I pugni in tasca, l'adattamento per le scene curato dallo stesso Bellocchio del film con cui nel 1965 ha fatto il suo clamoroso esordio nel mondo del cinema. Il rapporto dell'autore di Vincere con il teatro ha però radici più profonde: nel corso della sua lunga carriera, Bellocchio più volte ha riletto per il cinema testi nati per il palcoscenico, o ha voluto registrare con la macchina da presa atmosfere, storie o passioni legate al teatro e al teatro per musica. "Ho sempre cercato di trovare delle immagini, di fare cinema" ha dichiarato Bellocchio in un'intervista a proposito del suo lavoro cinematografico sulle opere teatrali "individuando in quei testi contenuti e possibilità cinematografiche. L'ho fatto non puntando su una negazione del testo, ma cercando di individuare nella sua drammaturgia più interna le possibilità cinematografiche. In questo senso il linguaggio di tutti i film che ho tratto da testi teatrali, pur essendo molto diverso, è un linguaggio apparentemente abbastanza semplice, classico. Perché il cinema ho cercato di coglierlo, di strapparlo, di rigenerarlo senza negare il testo originario." Il percorso nel Teatro Bellocchio partirà giovedì 14 proprio da I pugni in tasca, proposto nella versione restaurata dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, a cui sarà abbinato il cortometraggio Abbasso il zio del 1961 per approfondire lo sguardo sugli esordi del regista. Giovedì 21 sarà la volta di Il gabbiano (1977): "recitato in presa diretta, spesso bisbigliato, come se si parlasse a se stessi" ha scritto Adriano Aprà "il film, pur rispettando il testo di Cechov, finisce per essere una confessione intima sui temi della madre, dell'amore e dell'arte". Doppio appuntamento la settimana successiva: verranno proiettati martedì 26 i due mediometraggi L'uomo dal fiore in bocca, adattamento televisivo dell'atto unico di Pirandello interpretato da Michele Placido, e Addio del passato, opera tra documentario e finzione in cui Bellocchio si confronta con l'amore - suo e della propria terra - per l'opera lirica; giovedì 28 Il principe di Homburg, tratto dall'omonimo dramma di von Kleist. A chiudere il ciclo sarà giovedì 4 novembre Il sogno della farfalla, film in cui il teatro è ad essere al centro della storia nella scelta del protagonista, il giovane Massimo, di non parlare se non recitando. Tutte le proiezioni avranno inizio alle 21.15 e si terranno presso il Teatreno (piazza don Leoni, 18 – di fronte alla stazione ferroviaria). Ingresso libero.
Il programma della rassegna
giovedì 14 ottobre Abbasso il zio, Italia, 1961, 15' Tre ragazzini scavalcano il muro di cinta e raggiungono un loro coetaneo che sta pregando davanti a una tomba. Insieme e di corsa escono dal cimitero. Poco dopo la macchina da presa torna a seguire i ragazzini che raggiungono un vecchio cimitero di campagna, dall’aria abbandonata. Tombe che nessuno visita più e una scritta sul muro in cui si legge: “Abbasso il zio”.
I pugni in tasca, Italia, 1965, 107' con Lou Castel, Paola Pitagora, Marino Masé, Liliana Gerace In una decadente villa piacentina vive una famiglia borghese la cui direzione è affidata, più che alla madre cieca, al maggiore dei quattro figli, Augusto che, fidanzato da tempo con una ragazza di città, attende con ansia il momento di abbandonare la casa per formare una propria famiglia nel capoluogo. Nella casa vivono anche Leone, il più giovane dei fratelli, epilettico, e Giulia, a sua volta malata e psicologicamente ferma ad una preadolescenza che la lega morbosamente a Sandro. Questi, infine, ha una mente lucida nel concepire diabolici piani tendenti a sopprimere i familiari. “Chi tiene i pugni in tasca si avvia inesorabilmente verso le conseguenze estreme della propria ignavia: quanto più i pugni sono rimasti stretti nell’angustia di una progressiva incapacità di azione, tanto più incontrollabile e fatale esploderà il desiderio di rivolta." (Marco Bellocchio) Copia restaurata proveniente da Fondazione Cineteca Italiana - Milano
giovedì 21 ottobre Il gabbiano, Italia, 1977, 132’ con Remo Girone, Laura Betti, Pamela Villoresi, Giulio Brogi Il titolo è ispirato ad un gabbiano ucciso per svago dal protagonista Triepliov, e la cui vita spezzata casualmente viene paragonata a quella di Nina. S’intersecano in questa storia i destini di Costantino e di Nina, due giovani assetati di successo e di gloria. Figlio della famosa attrice Irina, Costantino aspira a diventare scrittore di teatro anche per conquistare l’amore di Nina, che ha la vocazione del palcoscenico. L’insuccesso del suo primo lavoro, allestito in un teatrino di campagna, segna il crollo delle sue speranze; e Nina, delusa, segue a Mosca Trigorin, un letterato alla moda, ex amante di Irina. Ne è sedotta, poi lasciata; ma, tornata nella tenuta di campagna, rifiuta ancora l’amore di Costantino, che si uccide.
martedì 26 ottobre L'uomo dal fiore in bocca, Italia, 1992, 36’ con Michele Placido. Antonino Bellomo, Ernestina Chinova L’uomo dal fiore in bocca fedelmente rivisto da Bellocchio e da un Michele Placido appassionato e attento interprete di Pirandello. Un film realizzato per Raidue. Copia cortesemente concessa da Rai Teche Addio del passato, Italia, 2002, 47’ Tra passione e tradizione a Piacenza e nei luoghi storici di Giuseppe Verdi la musica della Traviata risuona in ogni luogo. Il film è stato prodotto in coproduzione con il Teatro Municipale di Piacenza.
giovedì 28 ottobre Il principe di Homburg, Italia, 1997, 85’ con Anita Laurenzi, Andrea Di Stefano, Barbora Bobulova, Toni Bertorelli, Pierfrancesco Favino Il principe di Homburg lancia la sua cavalleria in battaglia anzitempo, trasgredendo gli ordini ricevuti. Nonostante la vittoria conseguita, l’errore gli costa la condanna a morte. Natalia, innamorata di lui, cerca di intercedere presso il Grande Elettore che dapprima si mostra irremovibile ma, poi, di fronte alle insistenze della ragazza, fa chiamare a sè il principe e gli comunica di volergli offrire la grazia. A questo punto, è però il principe a rifiutare in nome del rispetto totale del codice d’onore. Quando arriva il giorno dell’esecuzione, Homburg, pronto alla morte, viene ugualmente salvato contro il suo volere e reintegrato al suo posto. Dall’opera teatrale di Heinrich Von Kleist. Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
giovedì 4 novembre Il sogno della farfalla, Italia/Francia/Svizzera, 1994, 112' con Simona Cavallari, Roberto Herlitzka, Thierry Blanc, Bibi Andersson Massimo, a quattordici anni, ha rinunciato al linguaggio normale e ora che ha poco più di vent’anni, parla soltanto quando recita, ha una splendida voce, ma fuori dal teatro vive e si rappresenta nel silenzio. Un giorno un regista lo vede interpretare il Principe di Homburg e rimane affascinato dalla sua interpretazione. Il regista vuole proporre a Massimo un grande ruolo. Non ottenendo risposta si rivolge al padre di Massimo, professore universitario e insigne archeologo che lo informa della scelta del figlio. Il regista cambia idea: ora vuol fare uno spettacolo su Massimo, farne un grande personaggio, interpretato da lui stesso. Chiede alla madre di Massimo di scrivere il testo. Dapprima lei esita, poi accetta. Sarà l’inizio di un grande e profondo cambiamento che si riverserà su tutti. Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
31.05.2010 - Dal 18 al 27 giugno 2010 la quinta edizione di Festival TEATRO-Arlecchino d'Oro!
04.05.2010 - CONVEGNO DI STUDI IN RICORDO DI UMBERTO ARTIOLI Padova, 19-21 maggio 2010
31.03.2010 - ALESSANDRO GASSMAN per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 13 aprile 2010 Teatro Sociale, ore 21.00
Società per Attori ROMAN E IL SUO CUCCIOLO di Reinaldo Povod
traduzione e adattamento di Edoardo Erba regia di Alessandro Gassman scene di Gianluca Amodio musiche di Pivio&Aldo De Scalzi
con Alessandro Gassman e con Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo, Matteo Taranto, Natalia Lungu
Tratto da Cuba & His Teddy Bear, opera che negli anni ‘80 ottenne un grande successo a New York ed ebbe come protagonista Robert De Niro, Roman e il suo cucciolo è un testo dalla prorompente forza drammatica, come sottolinea lo stesso Gassman: “Con Edoardo Erba abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all’interno di una comunità rumena, dove confluiscono personagi di altra radice etnica. Operazione che non tradisce il testo originale americano che fa appunto coesistere personaggi di diverse razze, culture, religioni. È un dramma familiare e al tempo stesso sociale, un attualissimo sguardo sul presente che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. Uno sguardo neutrale, non ideologico, fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera. Una delle sfide più difficili del terzo millennio sarà quella di imparare a vivere in una società unita nella pluralità, ponendo come base quanto ci è comune: la nostra umanità.“
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt via San Longino, 1/B - 46100 Mantova tel 0376 363079
19.03.2010 - ATTI D'AMORE per Mantova Teatro 09-10
VENERDI’ 26 MARZO 2010 Teatro Sociale, ore 21
Ars. Creazione e Spettacolo Fondazione Bam
ATTI D’AMORE
Monologo sull’amore Per la voce di Barbara De Gabrielis Regia di Adriano Evangelista Tre donne di Sylvia Plath regia di Ema Andrea con Ema Andrea e Loredana Gjeci La donna alata da Angela Carter regia di Raffaele Latagliata con Federica Restani
Due atti unici – legati da un monologo sull’amore - come collocati ai due lati opposti di uno specchio, dialogano sul senso dell'amore da un punto di vista strettamente femminile. Due intense performance dagli stili assai differenti incarnano le voci di Angela Carter e Sylvia Plath, due emblemi della letteratura femminista del nostro secolo. Tre donne di Sylvia Plath è un poemetto radiofonico trasmesso per la prima volta dalla Bbc il 19 agosto del 1962. Tre monologhi in forma di confessione che si intrecciano nel reparto maternità di un ospedale: esperienze e sensazioni, sentimenti e stati d’animo diversi, vissuti e narrati dalle protagoniste. La donna alata, ispirato al bellissimo Notti al circo della Carter, racconta la strana storia della diva più acclamata, discussa e vagheggiata dell'inizio del '900: la trapezista Feever, un’autentica meraviglia che travalica l'umano.
Prevendita e informazioni: Spazio Mtt via San Longino 1/b - 46100 Mantova tel 0376 363079
09.03.2010 - LA BISBETICA DOMATA con Natalino Balasso per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 16 marzo 2010 Teatro Sociale, ore 21.00
Teatro Stabile di Verona Fondazione Atlantide GAT LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare
adattamento di Piermario Vescovo regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo illustrazioni dal vivo di Gek Tessaro costumi di Chiara Defant musiche di Antonio Di Pofi luci di Enrico Berardi assistente alla regia Paola Degiuli
con Natalino Balasso e Stefania Felicioli e con Linda Bobbo, Ursula Joss, Silvia Casotti, Marta Meneghetti, Lucia Schierano, Carla Stella, Antonella Zaggia, Camilla Zorzi
Commedia piacevole recitata in sogno in lingua familiare e rustica da nove donne e un ubriaco è il sottotitolo che sigla la celebre opera. Valerio e Vescovo mettono in scena in modo brillante uno dei capolavori comici di Shakespeare, imperniato, come è noto, sui difficili rapporti amorosi tra gli uomini e le donne, grazie al personaggio ormai leggendario della bisbetica e al suo furbo contraltare, Petruccio. Un Petruccio - ed è questa la chiave di volta dello spettacolo - interpretato con energia primordiale da Natalino Balasso, autentico mattatore capace di trasformare il greve idioma veneto in una girandola di fuochi di fila verbali, perfettamente comprensibili da ogni tipo di pubblico. Intorno a lui le felici presenze femminili, che vestono con superba indifferenza maschere da uomo e da donna. Nel grande gioco dell’amore, in cui soltanto perdendo si è sicuri di vincere.
Informazioni e prevendita: Spazio MTT via San Longino 1/b - Mantova tel. 0376 363079
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