Attori italiani e francesi sul palcoscenico del Théâtre
Royal, fine del secolo XVII
IN EVIDENZA
01.01.2021 - CONCERTO DI CAPODANNO 2021
Il primo gennaio, alle ore 17:00 in diretta streaming dal Teatro Sociale di Mantova
si terrà il Concerto di Capodanno 2021.
L’evento è organizzato dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea
dello Spettacolo in collaborazione con il Comune di Mantova, e prevede l’esecuzione,
da parte del violino solista Francesca Dego e dei 32 elementi dell’Orchestra da Camera
di Mantova, di brani composti da Schubert, Beethoven e Strauss.
Di seguito programma completo:
- F. Schubert, Rosamunde, principessa di Cipro D 797 (Entracte e Ballett)
- L. v. Beethoven, Romanza n.1 in sol maggiore per violino e orchestra op. 40
- L. v. Beethoven, Romanza n.2 in fa maggiore per violino e orchestra op. 50
- J. Strauss II / A. Schoenberg, Kaiserwalzer op. 437
- J. Strauss e J. Strauss II, Pizzicato--Polka op. 449
Stiamo preparando l'edizione 2021 di OPEN Festival!
Sei un artista? Invia subito la tua candidatura scaricando il bando
al link https://urly.it/397q4 e invialo alla mail
fondazione@capitalespettacolo.it
Torna a Mantova OPEN FESTIVAL: due giorni di preview presso la Loggia del Grano. Il 17 e il 18 ottobre vi aspettiamo con tanti spettacoli di danza, nouveau cirque e acrobatica
A questo llink il programma completo da scaricare:
05.08.2020 - MANTOVA IN BLUES - 5 AGOSTO 2020 - Arena Bike-in, Mantova
Ritorna "Mantova in Blues" con la 32a edizione, all'Arena Bike-in, Campo Canoa, Mantova!
La rassegna dedicata alla musica blues prevede due concerti nel mese di agosto.
Mercoledì 5 agosto sarà protagonista Gloria Turrini Blues Revue, prestigiosa cantante che
con la sua band ripercorre le strade di un moderno Blues and Soul.
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MANTOVA IN BLUES 2020
5 AGOSTO 2020
ARENA BIKE-IN, CAMPO CANOA, MANTOVA
ore 21:15
INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
DISPONIBILITÀ MASSIMA 100 POSTI
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Per prenotare, scaricare il modulo di richiesta al link https://bit.ly/5agostobikein
inviarlo alla mail bluesrock.mn@gmail.com e attendere la conferma
03.08.2020 - MANTOVA IN BLUES - 3 AGOSTO 2020 - Arena Bike-in, Mantova
Ritorna "Mantova in Blues" con la 32a edizione, all'Arena Bike-in, Campo Canoa, Mantova!
La rassegna dedicata alla musica blues prevede due concerti nel mese di agosto.
Lunedì 3 agosto sarà protagonista la band "The Gangsters of Blues" con Follon Brown e Greg Raymond, per una serata a tutto "Chicago Blues".
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MANTOVA IN BLUES 2020
3 AGOSTO 2020
ARENA BIKE-IN, CAMPO CANOA, MANTOVA
ore 21:15
INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
DISPONIBILITÀ MASSIMA 100 POSTI
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Per prenotare, scaricare il modulo di richiesta al link https://bit.ly/3agostobikein
inviarlo alla mail bluesrock.mn@gmail.com e attendere la conferma
10.07.2020 - MAURO OTTOLINI - OTTOVOLANTE
La sera del 10 luglio, Mauro Ottolini e la sua band inaugurano l'arena Bike in
di Mantova con un concerto gratuito, un omaggio al grande swing italiano e alle
canzoni che hanno fatto la storia della musica. Molte delle composizioni proposte
sono diventate dei veri e propri standard interpretati da grandi jazzisti come
Chet Baker e Louis Armstrong. In "Ottovolante", Mauro Ottolini e la sua band
reinterpretano alcune tra le più belle composizioni di Fred Buscaglione, Renato
Carosone, Domenico Modugno, Trio Lescano e molti altri.
Nell'incantevole cornice di Campo Canoa, immersa nella natura e resa magica
dallo skyline della città di Mantova, "Ottovolante" vi promette grandi emozioni in musica!
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MAURO OTTOLINI - OTTOVOLANTE,
ARENA BIKE IN, CAMPO CANOA, MANTOVA
INGRESSO ENTRO LE ORE 21:00
INIZIO CONCERTO ALLE ORE 21:30
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INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA,
FINO A ESAURIMENTO POSTI
Per effettuare la prenotazione,
scarica il modulo a questo link https://bit.ly/3iemlXW
e invialo a ottovolantebikein@gmail.com
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Sarà la città di Mantova ad accogliere la prima Arena Bike-In in assoluto.
Bike-In è un progetto nato da un’idea di Fresh Agency, LIVE MUSIC CLUB e
Shining Production tre realtà con un curriculum ultra-ventennale nel mondo dello
spettacolo, unitesi per proporre un’alternativa concreta per il settore dell’intrattenimento
dal vivo, fra i più colpiti dell’emergenza COVID19. La protagonista del progetto è la
bicicletta, che permette all'utente di accedere agli spettacoli in sicurezza, partecpando
da uno spazio personalizzato.
Da metà luglio a metà settembre l’Arena Bike-In, inserita nel suggestivo contesto di
Campo Canoa, con affaccio sul lago, ospiterà numerosi eventi per dare vita all’estate
2020 della città lombarda.
L'iniziativa presentata da Comune e Fondazione Mantova Capitale Europea dello
Spettacolo si inserirà nel cartellone di Mantova Estate, nato dal Patto per la Cultura
grazie alla collaborazione di oltre 70 associazioni ed enti culturali
09.03.2020 - ANNULLAMENTO SPETTACOLI "IL PIACERE DELL'ONESTA'" E "SI NOTA ALL'IMBRUNIRE" - RIMBORSO DAL 6 AL 30 APRILE PRESSO BOX OFFICE MANTOVA
28.02.2020 - RIMBORSO BIGLIETTI - "Il piacere dell'onestà"
ATTENZIONE
A seguito dell'ordinanza emessa dal Ministero della Salute in accordo con Regione Lombardia,
lo spettacolo "Il piacere dell'onestà", previsto per il 26 febbraio 2020 è stato ANNULLATO.
NON SARÀ POSSIBILE RECUPERARE LA DATA, quindi invitiamo coloro i quali avessero
già provveduto all'acquisto del biglietto, a richiedere il rimborso, da effettuarsi a partire da
venerdì 28 febbraio 2020 entro e non oltre il 13 marzo 2020, presso il rivenditore utilizzato
per l'acquisto.
26.02.2020 - SPETTACOLO ANNULLATO "Il piacere dell'onestà" - 26 febbraio 2020
ATTENZIONE
A seguito dell'ordinanza del Ministero della Salute in accordo con Regione Lombardia,
lo spettacolo "Il piacere dell'onestà" previsto per mercoledì 26 febbraio 2020
al Teatro Sociale di Mantova È ANNULLATO.
Vi faremo sapere al più presto, in questa sezione del sito e sulle pagine Facebook
e Instagram di Fondazione Artioli, se la data potrà essere recuperata, e le modalità
per richiedere l'eventuale rimborso del biglietto.
23.02.2020 - CALL OFF PER OPEN FESTIVAL
Il FESTIVAL OPEN teatro urbano e nouveau cirque – Terza Edizione 2020 invita gli artisti
e i performer a inviare le proprie candidature per la SEZIONE OFF. Gli artisti selezionati
animeranno il festival a Mantova, venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 giugno 2020 tra Palazzo Te,
i suoi spazi verdi e il centro cittadino.
21.02.2020 - Serata di Gala "I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE"
Il prestigioso palco del Teatro Bibiena ospiterà la serata di gala I giovani e la Commedia dell'Arte,
durante la quale giovani artisti, provenienti da diverse realtà teatrali e accademiche, si esibiranno
in performance applaudite dal pubblico non pagante, e valutate da una commissione artistica
presieduta dal Maestro Enrico Bonavera. I primi tre classificati si esibiranno nuovamente a
Mantova nel contesto di Open Festival 2020.
20.02.2020 - GIULIO ROMANO E GLI ESORDI DELLA COMMEDIA DELL'ARTE (1524-1568)
In sinergia con l’Archivio Herla, di cui si festeggiano vent’anni di attività,
il Convegno intende approfondire un periodo cronologico che comprende gli anni
passati da Giulio Romano a Mantova fino alla sua morte e i primi decenni in cui
si attesta in modo professionale la Commedia dell’Arte. Il progetto si inserisce nel
contesto di un anno dedicato al genio giuliesco, al fine di ricordare colui che fu
capace di rinnovare completamente Mantova, trasformandola in un gioiello del Manierismo.
Per indagare appieno la variegata natura di tali momenti rappresentativi, i relatori chiamati
a offrire il loro contributo sono stati scelti tra vari ambiti di ricerca, dalle discipline dello
spettacolo, alla musica, l’arte, l’architettura, la letteratura, la storia. I filoni tematici presi
in esame nelle giornate del Convegno si concentreranno sull’attività di Giulio Romano in
quanto apparatore di spettacoli o eventi festivi e creatore di oggetti artistici; sull’attività di
artisti di vario tipo all’interno di eventi festivi organizzati a Mantova dai Gonzaga o in aree
geografiche di presenza dei rami cadetti della famiglia; sulle prime attività spettacolari di
comici professionisti; sulle fonti shakespeariane legate a Mantova e alla Commedia dell’Arte.
Le due giornate di studi al Teatro Bibiena si concluderanno con la presentazione di alcuni
volumi in Biblioteca Teresiana e con la serata di gala I Giovani e la Commedia dell’Arte.
27.01.2020 - CALL COMMEDIA DELL'ARTE
Torna la Commedia dell'Arte aMantova! Via alla Call per giovani attori e allievi di Accademie
e Scuole di Teatro!
Invia la tua candidatura, potrai partecipare anche adOPEN Festival Mantova
Scarica il bando��http://bit.ly/35TdC7o
È possibile consultare l’indice dei volumi proposti in bibliografia
a questo link��http://bit.ly/2D01Yv3
27.01.2020 - MANUALE DI VOLO PER UOMO
«Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare». Queste parole cantava Simone Cristicchi anni fa,
dando voce alle emozioni di un uomo con problemi psichiatrici. E le sorprese non finiscono:
il cantautore romano continua a stupire il pubblico, indagando le incognite dell’animo umano con
nuova invenzione drammaturgica. Una favola metropolitana ricca di emozioni, musica e poesia,
immersa in uno spazio bianco e accecante in cui il protagonista si muove apparentemente senza
scopo. Lo stesso Cristicchi interpreta un quarantenne con un problema privo di risoluzione:
qualunque cosa guardi, dal fiore di tarassaco cresciuto sull’asfalto, ai grandi palazzi di periferia,
per lui tutto è stupefacente, affascinante, meraviglioso. Per molti è un ritardato da compatire e
rinchiudere, per alcuni un genio. Sicuramente è un essere umano fuori dal comune e nel suo
linguaggio “volare” significa non sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi nella vita, mantenendo
intatto lo spirito più infantile e autentico. Lo spettacolo si configura così come una mappatura
geografica dell’anima, alla ricerca di un luogo dove essere sé stessi non sia un limite, ma un
arricchimento per tutti.
04.12.2019 - Skianto
«È arrivata l ora per me di skiantarmi addosso alla vita, cadere di faccia contro le
contraddizioni, fare un frontale con la tenerezza, spaccarmi il naso contro il pugno
di ogni pregiudizio, cadere piatto sull acqua gelida di quel mare di sogni sporchi».
Così Filippo Timi commenta il suo monologo, una favola amara, ma non malinconica
in un dialetto umbro che ne amplifica la forza. Un testo spiazzante che mescola rabbia
e dolore ad una esilarante ironia pop, che farà emozionare lo spettatore sulle note di
successi targati anni 90, in una galas sia di luci proiettate sulla scenografia come polvere
di stelle. Il protagonista è un bambino diversamente abile che porta in scena in un
susseguirsi di sketch frenetici e colorati, tutti i suoi desideri impossibili: fare il ballerino,
diventare un cantante, semplicemente amare. Ma il suo unico palco sono le mura della
piccola stanza, che si trasformano nel suo mondo, strappato con fatica al reale, dove
possono trovare spazio sogni sempre folli, ma in fin dei conti irrealizzabili.
26.11.2019 - Misantropo di Molière
La commedia di Molière riesce ad essere di grande attualità anche dopo più di trecento
anni, grazie all’approfondimento psicologico dei personaggi, che ieri come oggi si
scontrano con l’ipocrisia della società e reagiscono a loro modo alle convenzioni da
essa imposte. Alceste, Giulio Scarpati, è un uomo cerebrale e indignato, che non ammette
compromessi e debolezze, una sorta di anacoreta per il quale l’etica si impone come unico
fine e la morale conta più della stessa vita. Ma questo paladino del vivere corretto ha la
sventura di innamorarsi, ricambiato, di una donna, Celimene, interpretata da Valeria
Solarino, che è il suo opposto in tutto. Si forma così una coppia sentimentalmente
paradossale e impossibile: i due non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano,
si detestano ma si desiderano. Potrebbero senza dubbio essere un uomo e una donna del
ventunesimo secolo, con torti e ragioni equamente distribuiti, orgogliosi nel non cedere alle
richieste dell’altro, non disposti a rinunciare alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto
irrisolto. Un conflitto che forse nemmeno l’amore con le sue lusinghe riuscirà del tutto a sanare.
05.11.2019 - Un tram che si chiama desiderio
5 Novembre 2019 “UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO” di Tennessee Williams
con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci
regia di Pier Luigi Pizzi
Il dramma, vincitore del premio Pulitzer nel ’48, mette per la prima volta l’America allo
specchio su temi quali omosessualità, sesso, disagio mentale e ipocrisia sociale.
Ambientato nella New Orleans degli anni ’40, narra la storia di Blanche DuBois, interpretata
da Mariangela D’Abbraccio, che, in seguito al pignoramento della casa di famiglia, lascia la
città di Laurel e si trasferisce nel piccolo appartamento della sorella Stella, sposata con un
uomo rozzo e volgare di origine polacca, Stanley Kowalsky, interpretato da Daniele Pecci.
Blanche ha un passato turbolento, è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà,
fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley, che inizialmente
sembra comprendere i tormenti della donna e le promette di prendersi cura di lei. Ma il violento
conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà a rimanere di nuovo sola e la condurrà alla
pazzia, già latente in lei. Una trama ancora attuale, che il film con Vivien Leigh e Marlon
Brando ha reso eterna.
01.10.2019 - STAGIONE TEATRALE DI PROSA 2019-2020
La stagione di prosa della Fondazione Artioli animerà il palco del Teatro Sociale da novembre ad aprile, in un caleidoscopio di spettacoli innovativi e mai banali.
Si aprirà martedì 5 novembre con un grande classico: Un tram che si chiama desiderio, una trama ancora attuale che il film con Vivien Leigh e Marlon Brando ha reso eterna. Martedì 26 novembre Giulio Scarpati e Valeria Solarino riporteranno in vita la guizzante prosa del Misantropo di Molière, racconto di un conflitto che forse nemmeno l’amore con le sue lusinghe potrà sanare. Il 2019 si chiuderà mercoledì 4 dicembre con Skianto di e con Filippo Timi, poetica storia di un bambino diversamente abile e dei suoi desideri irrealizzabili, mentre il 2020 si aprirà mercoledì 15 gennaio con il dramma scandalo After Miss Julie: Gabriella Pession e Lino Guanciale tingeranno il palco di rosso, simbolo di una tragedia sempre latente, difficilmente evitabile. A fine gennaio, lunedì 27, sarà di scena Simone Cristicchi con Manuale di volo per uomo, favola metropolitana di un individuo fuori dal comune, ricca di musica ed emozioni. Mercoledì 26 febbraio si tornerà sul classico con Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello, in scena grazie all’intensa interpretazione di Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina. La chiusura della stagione sarà invece affidata giovedì 12 marzo a Si nota all’imbrunire di Lucia Calamaro, trama cucita ad hoc per Silvio Orlando, attore abile nel creare empatia con lo spettatore, riuscendo a toccare anche corde squisitamente tragicomiche, fino al colpo di scena finale.
Classico e contemporaneo saranno quindi gli ingredienti scelti per un anno di proposte di alto livello culturale, attente sia alla tradizione che al gusto delle nuove generazioni, così che le porte di un edificio simbolo della città possano accogliere un pubblico trasversale e composito. Un palinsesto eclettico per offrire allo spettatore quella magia che solo un’esibizione dal vivo può donare.
07.06.2019 - OPEN FESTIVAL MANTOVA
OPEN Festival Teatro Urbano e Nouveau Cirque Mantova 7/9 giugno 2019 dalle ore 17
Dopo il successo della prima edizione, Mantova tornerà a parlare il linguaggio del teatro urbano, per costruire un dialogo diretto e immediato con il pubblico.
Tre giorni straordinari in cui la città inviterà tutti a vivere la vocazione originaria della Festa del teatro: un palcoscenico sotto le stelle con spettacoli fino a notte fonda fra le piazze del centro e i giardini di Palazzo Te che al tramonto aprirà i cancelli al pubblico. Una seconda edizione che si svilupperà quest’anno con 14 compagnie, 58 eventi tra spettacoli e laboratori e la sorprendente passione dioltre 50 giovani artisti.
Se la prima edizione ha raccolto un consenso che ha sorpreso gli stessi organizzatori, la seconda edizione diventa una grande sfida: con il teatro urbano lo spazio si trasforma in un luogo in cui l’arte dialoga, gioca e scommette con il suo pubblico.
Una panchina, un marciapiede, un sottoportico davanti ad un negozio, il dehor di un bar, una piazza, un giardino o lo splendore di un palazzo saranno i luoghi del Festival: palcoscenici a cielo aperto dove gli attori e i cittadini intrecceranno, forse anche inconsapevolmente, i loro racconti. Sarà un programma assai più ricco della prima edizione e sarà diffuso in molti luoghi a partire dalle ore 17 di ciascuna giornata: a Piazza Mantegna, Piazza Marconi, Giardini del Te, Loggia delle Muse ed Esedra del Palazzo, si aggiungeranno quest’anno Piazza Cavallotti, Piazza Erbe, Piazza Concordia e Piazzale Montelungo.
Le proposte spazieranno dalla ricerca sul ritmo, in rapporto allo spazio aperto della piazza, del grande spettacolo con macchinari scenici in movimento di Ondadurto Teatro, “C’era una volta”, dedicato alle fiabe, alla poesia misteriosa di “A Tempo”, racchiusa nell’acrobatica dei Cia Vaya, compagnia proveniente da Barcellona. Grande attesa per “Tutti Frutti” di LPM, compagnia con sede in Francia, che si è rivelata una delle più interessanti realtà nel panorama di ricerca internazionale, in grado di coniugare giocoleria, danza contemporanea e comicità demenziale. E ancora: lo slapstick comico e il lavoro sul clown saranno la cifra stilistica di Circo Pacco con“100%Paccottiglia”,The Squasciò con “Just Married” e dell’attrice Angela Delfini, con “Angela Delfini ti spiega come funziona tutto”, mentre le gag intramontabili del teatro di strada verranno proposte in “Why Not” di Piero Ricciardi. Ancora acrobatica, ma in chiave comica, con “Las Bailarinas” di El trio la la la da Barcellona, per poi arrivare al limite del demenziale con “The Loser” dello strampalato e surreale one-man-show Matteo Galbusera, a cui si aggiunge una versione originale e clownesca della street dance nella performance “Bittersweet” della strana coppia Umami Dance Theatre, proveniente da Madrid. Fuoco, fiamme e virtuosismi sui trampoli per la parata “Devil’s Parade” di Accademia Creativa nelle vie del centro storico e l’irrinunciabile atmosfera del circo nel tendone di Magdaclan, presso piazzale Te, con lo spettacolo “Emisfero”.A tarda sera la delicata e incorporea performance di sand art“Nessuno Altrove” di Ermelinda Coccia chiuderà con le sue storie di sabbia le notti del Festival.
Anche quest’anno OPEN Festival ha lanciato una Call for Artist per selezionare giovani compagnie emergenti, alla quale hanno risposto più di 30 realtà con le loro proposte. I sei spettacoli selezionati saranno votati dal pubblico durante le rappresentazioni al Festival, per decretare infine lo spettacolo vincitore del premio della sezione OFF.
Lo spazio dedicato alla Commedia dell’Arte si conferma anche quest’anno alla Loggia delle Muse e sarà riservato ai tre giovani finalisti che si sono aggiudicati il premio del concorso “I giovani e la Commedia dell’Arte” del 12 aprile.
In sintesi:
14 le compagnie coinvolte, di cui 4 straniere: 8 compagnie di teatro urbano, teatro di strada, danza e performing art e 5 compagnie emergenti (spettacoli gratuiti);
3 performance di Commedia dell’Arte;
1 compagnia di nouveau cirque con Chapiteau (spettacolo a pagamento);
3 laboratori per giovanissimi (gratuiti);
per un totale di 58 eventi tra spettacoli e laboratori.
Tutti gli spettacoli e i laboratori sono gratuiti ad esclusione dello spettacolo Emisfero del Circo Magdaclan.
E inoltre:
Attività di Alternanza Scuola Lavoro con coinvolgimento di due Istituti cittadini: Liceo Virgilio e Ites Pitentino, per un totale di circa 25 giovani coinvolti;
Creazione di un gruppo di volontari per il coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Location:
Piazza Mantegna
Piazza Marconi
Giardini del Te
Loggia delle Muse
Esedra di Palazzo Te
Piazza Cavallotti
Piazza Erbe
Piazza Concordia
Piazzale Montelungo
Sala delle Capriate – Piazza L.B. Alberti
HUB Santagnese10
Arci Tom - Borgochiesanuova
04.03.2019 - FESTA DELLA MUSICA 2019
Sabato 22 giugno dalle 18 Mantova si fa musica!
L’estate a Mantova si apre anche quest’anno con la quarta edizione della Festa della Musica, importante manifestazione popolare ed europea che coinvolge professionisti e dilettanti, giovani e meno giovani prevenienti da scuole, bande, organizzazioni oppure liberi cittadini con grande spirito artistico e voglia di partecipazione.
La Festa della Musica invade le piazze della città, i luoghi magici del nostro patrimonio storico e gli spazi più importanti per la nostra identità. Vengono confermate location suggestive come Piazza Mantegna, Rotonda di San Lorenzo, Loggia del Grano, Piazza Canossa, Pescherie di Giulio Romano, Conservatorio e Palazzo Te. Si aggiungono, in una logica di inclusione e coinvolgimento dei cittadini, le sedi di Te Brunetti e Lunetta, quartiere che sabato 22 giugno sarà animato anche dalla festa di quartiere.
Nelle scorse edizioni la partecipazione dei gruppi è stata molto importante: più di 150 musicisti con un totale di circa 50 gruppi che si sono alternati nei palchi cittadini fino a sera inoltrata.
Protagonisti essenziali sono ancora una volta le scuole di musica del territorio, come Conservatorio, Schola Cantorum Pomponazzo, Nuova Scuola di Musica, Associazione culturale l’Orfeo, Consonanze, Diabulus in Musica e la Banda della città di Mantova. Un team eccezionale, pronto a coordinarsi con la Fondazione Artioli per la piena riuscita di una festa le cui parole chiave sono coinvolgimento, inclusione e naturalmente divertimento.
L’iniziativa ha l’appoggio degli esercenti del centro che come ogni anno supportano e condividono il programma.
Per coloro che non riuscissero a partecipare come musicisti rimane la possibilità di dar sfogo al proprio talento con i pianoforti di Suonami che tornano ad animare le vie del centro, per regalare una colonna sonora sempre nuova alla città.
Programma scaricabile a questo link: http://bit.ly/2IxhXm0
Per info e invio schede scrivere a:
fondazione@capitalespettacolo.it
facebook : festa della musica mantova istagram: fondazioneartioli
www.capitalespettacolo.it
www.festadellamusica.beniculturali.it
28.02.2019 - CALL OFF PER OPEN FESTIVAL
26.02.2019 - LA BISBETICA DOMATA
Martedì 26 febbraio 2019 ore 21
LuganoinScena Centro d’arte Contemporanea teatro Carcano LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare
con Tindaro Granata e Angelo di Genio
Regia di Andrea Chiodi
La sera del 26 febbraio al Teatro Sociale di Mantova verrà rappresentata una rilettura en travesti del celebre capolavoro shakesperiano “La bisbetica domata”, un’ode alla capacità manipolatoria della parola, al fascino del linguaggio e al suo potere di cambiare la realtà.
La bisbetica domata, o “addomesticata” come si tradurrebbe alla lettera, è una delle prime commedie del vate inglese, forse la più contorta, senza dubbio la più discussa. Una commedia che, suo malgrado, ci fa ridere perché ricca di atrocità e di strani rapporti, dove l’amore non è amore, ma puro interesse, dove la finzione è uno degli ingredienti salienti; insomma una sfida complessa che ha indotto la regia a riportare in scena il gioco elisabettiano del travestimento, perché in fondo i rapporti sono così falsati, così costruiti, che solo una bizzarra novità poteva rendere bene l’idea dei cuori selvatici, appunto da addomesticare. La trama è nota: una donna, Caterina, detta la bisbetica, per avere un posto nella società si fa uomo e parla come un uomo di potere, poi si sottomette con riluttanza a Petruccio per diventare la regina della casa. È un’astuzia terribile e amara, piena di una finta rivalsa, la cui eco arriva fino ai nostri giorni, tanto che il suo monologo finale, in cui si elencano i doveri di una buona moglie, rimane ancora oggi uno dei testi più ambigui e commentati di tutti i tempi.
10.01.2019 - VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO
Alessandro Preziosi diventa Vincent Van Gogh in un thriller psicologico che mozza il fiato
La sera del 6 febbraio approda al Teatro Sociale Vincent Van Gogh – l’odore assordante del bianco, spettacolo scritto dal prolifico Stefano Massini, autore della fortunata Lehman Trilogy, tradotta in ben 14 lingue, e noto volto televisivo grazie alle sue incursioni a Piazzapulita su La7. La sceneggiatura scarna, ma estremamente poetica, trasporta lo spettatore indietro nel tempo, fino al 1889: lì vive un Van Gogh ormai stanco e malato, animato solo dalla speranza che il fratello Theo lo possa aiutare a fuggire dal manicomio in cui è stato rinchiuso. Il pittore olandese prende vita grazie all’interpretazione di Alessandro Preziosi, che ne rende alla perfezione le nevrosi e le paure, la sensazione di marcire dentro a quattro mura talmente bianche da accecarlo e renderlo facile vittima di allucinazioni e deliri sempre più frenetici. La solitudine è la sua unica compagnia e la sua mente si riempie di echi di voci che si rincorrono e si sovrappongono sempre più simili ad ossessioni, in cui il confine tra sogno e realtà diventa a mano a mano più labile. Come può̀ un grande pittore sopravvivere in una gabbia dove il colore non esiste e non potrà mai esistere? Questa domanda diventa lo spunto per una riflessione sul tema della creatività e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Così la metafora del temporaneo isolamento in manicomio di Van Gogh dà voce ai miraggi e alle inquietudini che animano i nostri giorni, grazie alla profondità ipnotica di un testo che si è aggiudicato il Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005.
08.01.2019 - UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO
“UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO” tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami con Massimo Dapporto
musiche originali di Nicola Piovani
adattamento e regia di Fabrizio Coniglio
Martedì 8 gennaio al Teatro Sociale sarà di scena “Un borghese piccolo piccolo”, tratto dal romanzo di Vincenzo Cerami che lo stesso Pier Paolo Pasolini presentò agli editori. La storia, diventata famosa grazie al capolavoro cinematografico di Mario Monicelli con Alberto Sordi, è un ritratto di agghiacciante attualità.
La tinta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il “piccolo” borghese vengono trasposte sul palcoscenico grazie alla bravura di Massimo Dapporto, attore capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, con sfumature di grande umanità. Le musiche del premio Oscar Nicola Piovani scandiscono le vicende dei protagonisti, sottolineandone la solitudine e la meschinità. Si tratta di una tragicommedia che, se nella prima parte riesce a regalare momenti di esilarante comicità̀, ha poi un’evoluzione che culmina in un epilogo estremamente drammatico. Il borghese è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia, il cui maggior desiderio è quello di sistemare suo figlio Mario proprio in quel ministero in cui lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Da questa domanda ha inizio la sua ricerca disperata di una scorciatoia, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al ragazzo. Ma proprio il giorno del concorso, mentre Giovanni e il figlio si stanno recando al ministero, dei rapinatori in fuga sparano e accidentalmente colpiscono Mario che muore. La reazione di Giovanni sarà imprevedibile.
12.12.2018 - A testa in giù
La stagione di prosa del 2018 si chiude con una commedia sarcastica e dissacrante: “A testa in giù” di Florian Zeller
Approda finalmente in Italia la commedia L'envers du décor di Florian Zeller, diventata famosa sul grande schermo nel 2018 grazie all’interpretazione di Gérard Depardieu e Daniel Auteuil nel film Sogno di una notte di mezza età. La trama riprende la formula vincente della cena tra amici, in voga nella commedia francese, e trasporta lo spettatore in un turbinio di equivoci e colpi di scena che lasciano col fiato in sospeso. Una particolarità: il testo è costruito sull’idea che i personaggi, oltre a parlare normalmente fra loro, esprimono ad alta voce di fronte al pubblico anche i propri pensieri più nascosti. L’effetto è dirompente e trasforma una comune vicenda in un formidabile e spassoso labirinto di gesti e parole, sempre in bilico fra realtà e finzione. Il risultato è uno spettacolo originale e sorprendente per chi ama le commedie intelligenti che prende vita grazie agli istrionici talenti comici di Emilio Solfrizi e Paola Minaccioni e alla regia di Gioele Dix. Un grande gioco di attori che svelano, con la tecnica del doppio linguaggio, una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica.
29.11.2018 - Arlecchino servitore di due padroni
La sera del 19 novembre alle ore 21 il Teatro Sociale ospiterà il secondo appuntamento della stagione di Prosa al teatro Sociale, curata dalla Fondazione Artioli con il Patrocino e il Sostegno del Comune di Mantova. Sarà in scena il classico Arlecchino servitore di due padroni un perfetto meccanismo comico, girandola di maschere e personaggi della Commedia dell’Arte, specchio di una borghesia dinamica e virtuosa, celebrazione dell’intraprendenza femminile e dell’amore romantico, ma soprattutto commedia che dal 1745 non smette di affascinare il pubblico. Natalino Balasso, sotto la guida del regista Valerio Binasco trasporterà lo spettatore in una dimensione giocosa e leggera, a tratti malinconica e ricca di suspense e lo inviterà a prendere parte ad una festa che celebra la potenza stessa del teatro, la poesia di Carlo Goldoni e il talento chi ogni sera calca le tavole del palcoscenico.
L’attore veneto sarà doppiamente Arlecchino perché al termine della serata riceverà il premio Arlecchino d’oro, consegnato a partire dal 1999 dalla Fondazione Artioli come riconoscimento alla carriera di artisti di rilievo internazionale che nel loro percorso abbiano saputo valorizzare la mescolanza tra le varie arti.
05.11.2018 - IL SOGNO DI CHAGALL - ATE, TEATRO, MUSICA
Da ottobre a dicembre si terranno a Palazzo della Ragione degli eventi ideati per arricchire ed esaltare la mostra Marc Chagall. Come nella pittura così nella poesia. Fonte primaria d’ispirazione per le manifestazioni in programma, a cura della Fondazione Artioli, è la stessa esposizione, in particolare i teleri esposti nell’ultima sala. Il sogno di Chagall è infatti quello che vediamo dipinto nelle tele che il pittore realizzò per il Teatro ebraico di Mosca: un tripudio di colori dove i protagonisti assoluti sono il teatro, la danza e la musica, uniti in un inno che la pittura vuole cantare a nome di tutte le arti. Proprio queste arti trovano un posto d’eccezione nel palinsesto: si passa dalla proposta di COD Danza che trasformerà le visioni rappresentate nei quadri in passi di danza, agli appuntamenti sulla cultura ebraica in collaborazione con la Comunità Ebraica, Man Tovà e il Cinema del Carbone, per arrivare ai concerti di OCM e Mantova Musica, in grado di mutare le immagini in note, grazie a composizioni ispirate all’immaginario di Chagall. Due voci recitanti riporteranno in vita la passione tra Marc e Bella Chagall ripercorrendo stralci dell’autobiografia del pittore. Le arti dello spettacolo saranno così le vere protagoniste attorno a cui ruoterà la ricca proposta degli eventi per dare allo spettatore la possibilità di apprezzare la strabiliante bellezza di tele intrise di creatività e poesia.
La Fondazione Artioli si è avvalsa della collaborazione del Gruppo Tea.
La partecipazione agli eventi a Palazzo della Ragione è vincolata alla prenotazione al numero 800 085 992 e all’acquisto del biglietto della mostra nella giornata stessa dell’evento; al termine degli spettacoli sarà possibile accedere alla mostra con un accompagnatore d’eccezione. www.chagallmantova.it
26.10.2018 - Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles
La sera del 30 ottobre alle ore 21 si apre la stagione di Prosa al teatro Sociale, curata dalla Fondazione Artioli con il Patrocino e il Sostegno del Comune di Mantova. Per l’occasione il teatro accoglierà sul palco un vero e proprio mattatore dei nostri tempi: Paolo Rossi! Con la sua verve da eterno bambino e un brio esplosivo fatto di battute pronte e scherzi al limite del credibile Rossi orchestrerà le azioni di una compagnia che naviga a vista, all’interno di una struttura drammaturgica liquida e sempre nuova. Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles è infatti uno spettacolo che vuole omaggiare Molière, raccontandone la straordinaria visione teatrale con una trama sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Lo sfondo è Versailles, ma le parole e gli intrecci seicenteschi si incrociano con le visioni del tempo presente, perché in fondo il tempo passa me le situazioni si ripetono: la storia è sempre la stessa, ovvero quella del conflitto tra il potere e i fuorilegge, tra il teatro e la vita.
10.10.2018 - IL SOGNO DI CHAGALL - ARTE, TEATRO, MUSICA
05.10.2018 - MANTOVATEATRO 2018 2019
18.06.2018 - FESTA DELLA MUSICA MANTOVA 2018
Festa della Musica 2018 Mantova il giusto ritmo per la settimana del solstizio d’estate!!
Si inaugura l’estate a Mantova con una nuova edizione della Festa della Musica, promossa da MIBACT e SIAE e organizzata a Mantova dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo in collaborazione con il Comune di Mantova e il sostegno di Arci Mantova.
La manifestazione nacque in Francia il 21 giugno 1982 grazie al Ministero della Cultura che invitò i musicisti ad esibirsi gratuitamente per le vie, le piazze, i giardini, i musei, le corti e i castelli. Il giorno del solstizio d’estate divenne così una data fissa per celebrare il suono con concerti spontanei e la partecipazione di musicisti di ogni livello e genere.
La città si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per tutti i musicisti che nei mesi scorsi hanno deciso di partecipare alla festa inviando la loro adesione e prendendo parte attiva ad un evento che si celebra in tutta Europa e ha un sapore internazionale.
L’estate mantovana inizia ufficialmente venerdì 15 giugno con uno spettacolare concerto dell’Orchestra del Conservatorio di Mantova, prosegue giovedì 21 giugno con la Festa della Musica alle 18.00 e con uno speciale concerto dedicato al Solstizio d’estate della rassegna MantovaMusica a Palazzo Te e si accende ancora una volta venerdì 22 e sabato 23 giugno, sempre a Palazzo Te, con due concerti della rassegna Eterotopie Piano Festival dedicati a Debussy. Si prospetta una settimana di melodie e balli!
Piazza Canossa, Piazza Mantegna, Piazza L.B.Alberti, Piazza Canossa e la Loggia del Grano saranno solo alcune delle location scelte per un evento che vuole risvegliare Mantova con i toni squillanti della banda, cullarla con quelli più solenni del Conservatorio e farla divertire grazie alla freschezza delle band giovanili. Per il cuore della festa, il 21 giugno hanno aderito più di 150 musicisti con un totale di 50 gruppi che si alterneranno nei palchi cittadini fino a sera inoltrata.
Chi non fosse riuscito ad iscriversi alla Festa come partecipante potrà dare il proprio contributo grazie ai pianoforti di Suonami: 6pianoforti verranno collocati negli angoli più belli del centro, a disposizione di chiunque li vorrà suonare.
I cittadini sono quindi invitati ad invadere gli spazi offerti dalla città e a valorizzarli grazie ad un linguaggio universale che tutti possono capire e interpretare!
08.05.2018 - I Giovani e la Commedia dell'Arte
La Fondazione Umberto Artioli è lieta di presentare la serata di gala del bando "I Giovani e la Commedia dell'Arte", prevista per il 23 maggio al Teatro Bibiena.
La serata inizierà alle ore 21 e sarà costituita da 12 esibizioni di attori diplomati in Accademie nazionali e internazionali.
Jeane Dias - Zanni oltre il mare - 15 minuti;
Federico Moschetti, Irene Scialanca - Occhio non vede, dente non duole - 10 minuti;
Davide Scaccianoce - Il duello - 12 minuti;
Gianmarco Pellecchia - La supplica di Pantalone - 10 minuti;
Marianna Accorti - Lo Zibaldone di Marianna - 15 minuti;
Alessio Contini - E adess me fo? - 10 minuti;
Olimpia Ferrara, Stefano Iagulli, Giacomo Martini, Andrea Perotti, Ivo Randaccio - Pagliaccio tradito - 15 minuti;
Eleonora Marchiori - Il fascino della commedia - 9 minuti;
Sebastiana Montagna - L'essenza - 10 minuti;
Enrico Jacopo Testoni - Il piano di Zanni - 12 minuti;
Sofia Brocani - Lamento della servetta - 8 minuti;
Alice Generali - Che io ami? - 7 minuti.
Vi aspettiamo con il Maestro Enrico Bonavera per riscoprire la magia della Commedia dell'Arte!
08.05.2018 - OPEN FESTIVAL MANTOVA
OPEN (Other Performaces EN plein air) è un festival che Fondazione Umberto Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo propone per l’inizio della prossima estate 2018. Approderà a Mantova tra l’8 e il 10 giugno e agirà su alcuni luoghi chiave della città: dagli spazi aperti di Piazza Mantegna, fino a Palazzo Te, coinvolgendone i giardini e l’esedra.
Come forma di spettacolo multidisciplinare in grado di trasformare gli edifici e i monumenti della città in scenografie naturali, il teatro urbano nasce da diversi generi di rappresentazione - estranei agli edifici teatrali tradizionali - e si manifesta in forme sia colte sia popolari, in un’evoluzione continua dei linguaggi che, dall’espressione del corpo alle tecnologie e alle estetiche contemporanee, reinventa e si riappropria degli spazi della città.
Per questa prima edizione del festival che ci auguriamo possa essere l’inizio di un progetto pluriennale in grado di radicarsi nella città, si è cercato un approccio multidisciplinare, capace di accostare linguaggi ibridi e molteplici, dal teatro per spazi aperti al teatro di strada al nouveau cirque contemporaneo, alla Commedia dell'Arte.
Gli spettacoli sono pensati anche per valorizzare luoghi che attualmente risultano marginalmente coinvolti dagli eventi culturali della città e decentrati rispetto al centro storico – come nel caso dei Giardini del Te - con l’obiettivo di realizzare un’azione di autentica rigenerazione di quest’area del tessuto urbano.
Le proposte spazieranno dalla ricerca sugli spazi aperti tra ritmo e azione fisica del Teatro dei Venti, all’atmosfera retrò del nouveau cirque di Circo Patuf, in bilico tra malinconia e riso sardonico. E ancora: dalla manipolazione del fuoco del Drago Bianco – nella bellezza del gesto in rapporto all’elemento igneo - all’acqua che prende forma aerea con le delicate illusioni create dalle bolle di Bubble on Circus. Acrobatica e ricerca sul corpo saranno l’elemento distintivo di Circo Puntino, mentre l’atmosfera surreale dei Tony Clifton Circus combinerà l’irrazionale e l’anomalia con spirito ironico.Oltre alla presenza delle compagnie e degli artisti invitati, OPEN Festival ha lanciato una Call for artist per selezionare delle compagnie da affiancare con una sezione OFF alla programmazione ufficiale: si esibiranno quindi anche Katastrofa Clown, Sara Mansi, le Revolè e Fra Martò.
05.04.2018 - Festa della Musica 2018
Il solstizio d’estate è la data ideale per risvegliare la città a suon di musica: il 21 giugno arriva una nuova edizione della Festa della Musica, promossa da MIBACT e SIAE e organizzata a Mantova dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo in collaborazione con il Comune di Mantova e il sostegno di Arci Mantova. Al loro fianco il Conservatorio Lucio Campiani, le scuole di musica del territorio e le associazioni del settore, uniti per la creazione di un palinsesto ricco e adatto a tutti i gusti.
Piazza Mantegna, la Loggia del Grano, Piazza Canossa, Piazza Alberti e le Pescherie sono solo alcune delle location scelte per un evento dal sapore internazionale. I cittadini sono quindi invitati ad invadere gli spazi offerti dalla città e a valorizzarli grazie ad un linguaggio universale che tutti possono capire e interpretare!
Chi vuole esibirsi e prendere parte attiva alla festa si può candidare tramite una scheda d’iscrizione da scaricare al link sottostante.
28.03.2018 - OPEN FESTIVAL - TEATRO URBANO E NOUVEAU CIRQUE 8/10 GIUGNO 2018
MANTOVA si apre allo spettacolo “en plein air”
arriva il FESTIVAL OPEN
Teatro Urbano e Nouveau Cirque
Esiste una forma di espressione in grado di comunicare senza il bisogno di parole: attraverso la rivelazione dello sguardo, il virtuosismo del corpo, la dimensione dell’immaginario. E’ il teatro dei luoghi che vive di movimento e tensione, crea cortocircuiti creativi tra spazio e visione e si nutre dello stupore.
OPEN (Other Performaces EN plein air) è il festival che Fondazione Umberto Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo propone per l’inizio della prossima estate 2018. Approderà a Mantova tra l’8 e il 10 giugno e agirà su alcuni luoghi chiave della città: dagli spazi aperti di Piazza Mantegna, fino a Palazzo Te, coinvolgendone i giardini e l’esedra.
Come forma di spettacolo multidisciplinare in grado di trasformare gli edifici e i monumenti della città in scenografie naturali, il teatro urbano nasce da diversi generi di rappresentazione - estranei agli edifici teatrali tradizionali - e si manifesta in forme sia colte sia popolari, in un’evoluzione continua dei linguaggi che, dall’espressione del corpo alle tecnologie e alle estetiche contemporanee, reinventa e si riappropria degli spazi della città.
Per questa prima edizione del festival che ci auguriamo possa essere l’inizio di un progetto pluriennale in grado di radicarsi nella città, si è cercato un approccio multidisciplinare, capace di accostare linguaggi ibridi e molteplici, dal teatro per spazi aperti al teatro di strada al nouveau cirque contemporaneo, alla Commedia dell'Arte.
Gli spettacoli sono pensati anche per valorizzare luoghi che attualmente risultano marginalmente coinvolti dagli eventi culturali della città e decentrati rispetto al centro storico – come nel caso dei Giardini del Te - con l’obiettivo di realizzare un’azione di autentica rigenerazione di quest’area del tessuto urbano.
Le proposte spazieranno dalla ricerca sugli spazi aperti tra ritmo e azione fisica del Teatro dei Venti, all’atmosfera retrò del nouveau cirque di Circo Patuf, in bilico tra malinconia e riso sardonico. E ancora: dalla manipolazione del fuoco del Drago Bianco – nella bellezza del gesto in rapporto all’elemento igneo - all’acqua che prende forma aerea con le delicate illusioni create dalle bolle di Bubble on Circus. Acrobatica e ricerca sul corpo saranno l’elemento distintivo di Circo Puntino, mentre l’atmosfera surreale dei Tony Clifton Circus combinerà l’irrazionale e l’anomalia con spirito ironico.
Oltre alla presenza delle compagnie e degli artisti invitati, OPEN Festival lancia una Call for artist per selezionare giovani compagnie emergenti da affiancare con una sezione OFF alla programmazione ufficiale. La call, aperta fino alla fine di aprile, prevede anche un premio del pubblico al miglior spettacolo.
Ritorna infine il bando di Fondazione Artioli “I giovani e la Commedia dell’Arte”, quest’anno alla sua quinta edizione: il progetto vuole avvicinare le nuove generazioni e il grande pubblico
alla Commedia dell’Arte e propone agli allievi delle Accademie e delle Scuole di Teatro un concorso per la realizzazione di brevi performance a partire da una selezione bibliografica di canovacci teatrali del periodo compreso tra la seconda metà del ‘400 e la prima metà del ‘600.
Il concorso si concluderà il 23 maggio al Teatro Bibiena, con una serata di gala ed una premiazione ai tre progetti migliori. La giuria, di fronte a cui si esibiranno i concorrenti, sarà presieduta da Enrico Bonavera. Le performance vincitrici di questa terza edizione saranno inserite nella programmazione di OPEN Festival e presentate al grande pubblico nel weekend dell’8-10 giugno. BANDO AL https://bit.ly/2pLWg8a
Il programma prevede:
5 compagnie di teatro urbano, teatro di strada e performing art ( 16 spettacoli gratuiti);
1 compagnia di nouveau cirque con Chapiteau (5 spettacoli a pagamento);
3 compagnie emergenti ( 6 spettacoli sezione OPEN OFF gratuiti) CALL FOR ARTIST al link sotto l'immagine.
per un totale di 27 spettacoli.
E inoltre:
1 laboratorioper giovanissimi(gratuito);
1 Concorso per giovani attori > “I Giovani e la Commedia dell’Arte” https://bit.ly/2pLWg8a
1 concorso Fotografico Social;
Attività di Alternanza Scuola Lavoro con coinvolgimento degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore;
Creazione di un gruppo di volontari per il coinvolgimento attivo della cittadinanza. CALL VOLONTARI https://bit.ly/2pR2yV9
Mantovateatro 2017/2018 Il palco del Sociale si trasforma in un bar: siete invitati a sedervi al bancone con Carrozzeria Orfeo!
Quando si dice che il nome è tutto un programma si può certo pensare a Carrozzeria Orfeo, che nasce dalla contrapposizione di due parole molto diverse tra loro: da una parte la concretezza di una carrozzeria, simbolo della fatica del mestiere, dall’altro la natura onirica e poetica del personaggio mitologico. In dieci anni di attività e con 7 spettacoli all’attivo, la compagnia diretta da Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti, con sede a Mantova, sta portando avanti un teatro, da molti definito pop, che trova ispirazione nell’osservazione della realtà e nella cronaca del nostro tempo, ed esplora diversi territori di scrittura, recitazione, messa in scena. La sera del 22 marzo approderà al Teatro Sociale con “Animali da Bar”, Premio Hystrio Twister nel 2016. Sei personaggi delusi e disingannati, traditi dalla società ma soprattutto da sé stessi, alla perenne ricerca di risposte che forese non troveranno mai. Sei animali notturni, addomesticati dalle proprie paure e dalla propria disillusione, a cui cercano invano di ribellarsi in qualche sprazzo di ironica e pungente autocritica.
Vediamo così sul palco un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento, una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero ad una coppia italiana, un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia, un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie, uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale e uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra. Riusciranno a superare l’impasse in cui sono ingabbiati o ci trascineranno nel loro delirio?
Biglietti:
(1 € prevendita)
Presso tutti gli sportelli UniCredit (1 € prevendita)
Sul sito della biglietteria on line del teatro Sociale di Mantova www.teatrosocialemantova.it (1 € prevendita)
La Biglietteria del Teatro Sociale è aperta:
martedì 10.30-12.30
da mercoledì a sabato dalle 17.30 alle 19.30
Per informazioni tel . 0376 197 4836
I biglietti avranno le seguenti tariffe:
Platea € 28,00
Palchi € 23,00
Ridotto convenzioni/ teatrinsieme € 20,00
Loggia e loggione € 15,00
Studenti e allievi di teatro € 15,00
12.02.2018 - BANDO DI CONCORSO “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” III EDIZIONE
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il contributo del Comune di Mantova, organizza la terza edizione del concorso “I giovani e la commedia dell’arte”, all’interno della stagione “MantovaTeatro 2017/2018”.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte. Al concorso possono partecipare allievi o ex allievi di Accademie nazionali italiane di teatro; allievi o ex allievi di Scuole di teatro pubbliche o private, purché maggiorenni. Ogni artista deve preparare una performance della durata massima di 15 minuti ; i candidati ammessi alla selezione finale saranno scelti ad insindacabile giudizio della commissione scientifica e artistica che presiederà il concorso.
Regolamento dettagliato al seguente link: https://bit.ly/2pLWg8a.
06.02.2018 - VIAGGI DI ULISSE
Mantovateatro 2017/2018 Un viaggio nello spazio e nel tempo a bordo di un’orchestra diretta dal premio Oscar Nicola Piovani
Ulisse ha sempre affascinato grandi e piccini con la sua curiosità e la sua brama di conoscenza e avventura. Non stupisce che molti autori gli abbiano dedicato riflessioni e poesie; tra questi spiccano James Joyce, Konstantinos Kavafis, Omero, Umberto Saba e Torquato Tasso.
Cosa succederebbe se i loro brani fossero raccolti in un unico spettacolo, accompagnati da una musica evocativa e, a tratti, struggente composta da Piovani? Nascerebbe Viaggi di Ulisse, racconto in musica per strumenti che si concertano con voci registrate di grandi interpreti, in scena al Teatro Sociale la sera del 7 febbraio. I solisti dell’orchestra Aracoeli accompagnano lo spettatore in un percorso labirintico lungo il quale spunta ad ogni angolo un personaggio con la sua storia: è possibile imbattersi nella maliziosa seduzione delle sirene, nella forza bruta di Polifemo e nella gioia per una partenza insperata. L’organico comprende il pianoforte, il contrabbasso, il sax, il violoncello, le percussioni e la tastiera elettronica, a cui si aggiungono delle voci inserite nella partitura con un ruolo fondamentalmente sonoro. Sullo sfondo i meravigliosi disegni di Milo Manara, magica scenografia che incornicia la narrazione e aiuta la mente a viaggiare al fianco di Ulisse, eroe greco che non è riuscito a fare esperienza “di retro al sol, del mondo sanza gente” ma certo ha superato i confini temporali, confermandosi dopo tre millenni come figura di un fascino e di una meraviglia indiscussi.
Biglietti:
(1 € prevendita)
Presso tutti gli sportelli UniCredit (1 € prevendita)
Sul sito della biglietteria on line del teatro Sociale di Mantova www.teatrosocialemantova.it (1 € prevendita)
La Biglietteria del Teatro Sociale è aperta:
martedì 10.30-12.30
da mercoledì a sabato dalle 17.30 alle 19.30
Per informazioni tel . 0376 197 4836
I biglietti avranno le seguenti tariffe:
Platea € 28,00
Palchi € 23,00
Ridotto convenzioni/ teatrinsieme € 20,00
Loggia e loggione € 15,00
Studenti e allievi di teatro € 15,00
16.11.2017 - Copenaghen
Mantovateatro 2017/2018
Venerdì 1 dicembre ore 21.00 - Teatro Sociale di Mantova La fisica diventa protagonista di un thriller dallo sfondo politico: Orsini rappresenta la storia con la S maiuscola.
Quante volte avete desiderato una macchina del tempo per rivivere i momenti più cruciali della storia? La sera del 1 dicembre la Compagnia Orsini trasporterà gli spettatori indietro nel tempo, catapultandoli nel lontano 1941 a Copenaghen, quando il fisico tedesco Heisenberg (Massimo Popolizio) fece visita al suo maestro Bohr (Umberto Orsini) in una Danimarca occupata dai nazisti, proprio alla vigilia del primo devastante uso della bomba atomica. Il testo di Michael Frayn cerca di ricostruire la conversazione che avvenne tra i due scienziati, affiancati dalla moglie di Bohr, interpretata da Giuliana Lojodice. Questo trio di attori dal grande spessore, diretto da Mauro Avogadro, mette così in evidenza i diversi piani di lettura che la storia ci ha lasciato in eredità, rivivendo una conversazione di cui ancora oggi sfuggono i reali contenuti. Co-protagonista al fianco della storia è la fisica, che si riflette anche nella struttura del testo: la modalità con cui vengono enunciate le diverse ipotesi richiama metaforicamente i Principi di Indeterminazione e di Complementarietà della teoria della relatività di Einstein. «Non è possibile una sola verità o una sintesi efficace delle diverse verità, perché una verità è semplicemente un punto di vista, il punto di vista di chi l’ha enunciata. Tutto è umano, niente è assoluto».
07.11.2017 - Le Serve di Jean Genet
Lunedì 13 novembre 2017 ore 21.00
Teatro Sociale di Mantova
Le Serve
con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina
Regia di Giovanni Anfuso
La stagione 2017/18 continua la sera del 13 novembre con "Le Serve" di Genet, una favola nera, come l’ha definita il regista Giovanni Anfuso, fatta di atmosfere cupe e tetre che schiacciano lo spettatore, facendo emergere le tensioni e le nevrosi più nascoste dell’essere umano in maniera esagerata e paradossale. Si crea così un gioco estremo e grottesco che, ora della fine, risulta involontariamente comico. Il testo di Jean Genet, scritto nel 1947 ed ispirato ad un evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese, è considerato uno dei capolavori del drammaturgo, una perfetta macchina teatrale in cui il gioco del teatro nel teatro è svelato per mettere a nudo, in modo straordinario, la menzogna della scena, con una struttura che scava nel profondo. Una lingua colta e letteraria descrive e accompagna la storia di due sorelle, Claire e Solange, serve dall’aspetto inquietante interpretate da Anna Bonaiuto e Manuela Mandracchia, che vivono un rapporto di amore e odio nei confronti della loro padrona, la bella ed elegante Madame, Vanessa Gravina. Ogni sera, quando la signora non c’è, allestiscono un teatrino in cui a turno giocano “a fare Madame”, indossandone gli abiti e imitandone le movenze in una diabolica e sprezzante caricatura. Un vero e proprio rito che puntualmente termina con l’uccisione della padrona, fino ad arrivare ad un colpo di scena inaspettato e crudele.
26.10.2017 - SPETTACOLO "Sogno e son desto...in viaggio!" rimandato al 29 novembre
Siamo spiacenti di annunciarvi che lo spettacolo "Sogno e son desto...in viaggio" con Massimo Ranieri, previsto per questa sera al Teatro Sociale di Mantova, è stato rimandato al 29 novembre alle ore 21 a causa di problemi tecnici.
28.09.2017 - STAGIONE TEATRALE 2017-2018 - APERTURA CAMPAGNA ABBONAMENTI
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, indivuata dal Comune di Mantova quale ente di riferimento per gli eventi culturali in città, propone anche quest’anno una stagione di prosa in cui antico e moderno convivono alla perfezione grazie a spettacoli di altissima qualità. La stagione si articolerà in 8 appuntamenti, che si susseguiranno da ottobre 2017 a marzo 2018, in una girandola di spettacoli in grado di spaziare dal teatro classico a quello più contemporaneo con una particolare attenzione ai temi vicini alle nuove generazioni.
Si inizierà il 31 ottobre con La Guerra dei Roses, una commedia straordinaria e raffinata che trova in teatro la sua dimensione ideale e porterà sul palco artisti del calibro di Ambra Angiolini, guidata dal regista Filippo Dini, per poi passare il 13 novembre ad una delle opere più famose di Jean Genet, Le Serve, con Anna Bonaiuto e Manuela Mandracchia nel ruolo di due sorelle che vivono un rapporto di amore ed odio verso Vanessa Gravina, la bella ed elegante Madame. L’anno volgerà alla chiusura con un appassionante intreccio in cui storia e fisica aiutano a leggere la vita stessa; si tratta di Copenaghen, che la sera del 1 dicembre vedrà l’interpretazione di Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, mentre il 2018 si aprirà il 17 gennaio con un classico della lettteratura e del teatro: Filumena Marturano, con Mariangela D’Abbraccio, Geppy Gleijeses e regia di Liliana Cavani. Il 7 febbraio salirà sul palco del Sociale Nicola Piovani, che racconterà al pubblico con musica e parole la millenaria figura di Odisseo con I viaggi di Ulisse. Amanda Sandrelli reciterà il 20 febbraio in Boomerang, una commedia scorretta e irriverente in grado di colpire lo spettatore quando meno se lo aspetta. La festa della donna verrà invece festeggiata con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio che propongono un intramontabile classico, capace ancora oggi di parlare alla nostra coscienza: Delitto e Castigo. La stagione si chiuderà infine il 22 marzo con Animali da Bar, una produzione Carrozzeria Orfeo che con la sua verve provocatoria ha vinto il premio Hystrio Twister 2016.
La stagione si aprirà in anticipo il 26 ottobre con uno spettacolo fuori dal calendario della prosa e organizzato strettamente in collaborazione con InsideOut Agency : Sogno o son desto in viaggiodi Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce. Nel corso di questa serata verrà consegnato il premio ARLECCHINO D’ORO, proprio a Massimo Ranieri, scelto per la sua duttilità interpretativa e la sua mirabile capacità di mescolare canto, recitazione e danza (FUORI ABBONAMENTO)
A partire da Mercoledì 3 ottobre presso la Biglietteria del Teatro Sociale partirà la campagna abbonamenti che si chiuderà il 26 ottobre giorno della consegna dell’Arlecchino d’oro.
La Biglietteria del Teatro Sociale sarà aperta:
martedì e giovedì 10.30-12.30, mercoledì e venerdì 17.00-19.00 e dalle 17.00 del giorno dello spettacolo. Per informazioni tel . 0376 197 4836
I biglietti avranno le seguenti tariffe:
Platea € 28,00
1° ordine palchi € 23,00
2° ordine palchi € 23,00
3° ordine palchi € 23,00
Loggia e loggione € 15,00
Studenti e allievi di teatro € 15,00
Abbonamento € 160. Sarà possibile abbonarsi da mercoledì 3 ottobre al 26 ottobre.
La prevendita on-line avverrà tramite queste due piattaforme, secondo le date sopracitate: www.geticket.it (1 € prevendita)
Sul sito della biglietteria on line del teatro Sociale di Mantova www.teatrosocialemantova.it (1 € prevendita)
I biglietti per lo spettacolo di Ranieri sono acquistabili on line da venerdì 29 settembre su:
La Festa della Musica nacque in Francia il 21 giugno 1982 grazie al Ministero della Cultura che invitò i musicisti ad esibirsi gratuitamente per le vie, nelle piazze, nei giardini, nelle corti, nei musei e nei castelli. L'anno scorso Mantova, come Capitale Italiana della Cultura 2016, ha ospitato l'iniziativa con l'evento "1000 giovani per la Festa della Musica". Il successo della manifestazione ha aperto le porte ad una nuova edizione della Festa che si terrà il 17 giugno 2017: le piazze e le strade di Mantova diventeranno il palcoscenico naturale per tutti i musicisti che decideranno di partecipare a questo evento europeo! Saranno coinvolti enti locali, associazioni del settore, realtà del territorio per permettere a solisti, cori, orchestre, gruppi e bande musicali di offrire al capoluogo la giusta colonna sonora.
In particolare si intende dar spazio alle realtà locali perchè la città stessa canti e suoni la sua storia attraverso i protagonisti che per tutto l'anno tengono viva la sua anima musicale.
Siete pronti a suonare?
Partecipazione gratuita: scarica la scheda di adesione al link goo.gl/5p94AZ
Liberamente tratto da "Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto
Regia Marco Baliani
Con Stefano Accorsi, Marco Baliani Luci Luca Barbati Scene Mimmo Paladino Costumi Alessandro Lai
Produzione Nuovo Teatro
Ludovico Ariosto e il gioco del teatro nel teatro: un gioco vecchio come il mondo, ma con l’arte di saperlo condurre in un precario equilibrio, a misura, senza intaccare mai la poesia del poema. Centrale è sempre il tema dell’amore, corrisposto e non, con le due coppie di Orlando e Angelica e Bradamante e Ruggiero. Accorsi e Balliani entrano ed escono dai personaggi giocando, appunto, sulla corrispondenza delle rime infilate in un ritmo galoppante. Lo spettatore si troverà all’improvviso di fronte a qualcosa di antico: i sentimenti; avrà appena il tempo per sentirli e provare qualcosa che assomiglia alla nostalgia, per essere trascinato di nuovo sulle montagne russe dell’Ippogrifo volante o dell’Orca ruggente.
Stefano Accorsi e Marco Baliani. Ludovico Ariosto e il gioco del teatro nel teatro.
BIGLIETTI
PLATEA
PALCHI
LOGGIA E LOGGIONE
€27,00 Ridotto*: €20,00 Ridotto**: €15,00
€23,00 Ridotto*: €20,00 Ridotto**: €15,00
€15,00
I biglietti sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Sociale (martedì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30, mercoledì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00 e il giorno dello spettacolo dalle 17.00 alle 19.00 e un'ora prima dell'inizio) e sul circuito Anyticket. Il Carnet è in vendita solo presso la biglietteria del Teatro dal 20 Settembre 2016.
28.02.2017 - I duellanti
I DUELLANTI Martedì 28 Febbraio 2017 ore 21:00 c/o Teatro Sociale di Mantova Di Joseph Conrad Traduzione e adattamento Francesco Niccolini Drammaturgia Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Marcello Prayer, Francesco Niccolini Regia Alessio Boni, Roberto Aldorisi
con Alessio Boni, Marcello Prayer, Francesco Meoni, Federica Vecchio (violoncellista)
Luci Giuseppe Filippino Scene Massimo Troncanetti Costumi Francesco Esposito Musiche Luca D'Alberto
Produzione Goldenart Production
L'idea geniale su cui Joseph Conrad costruisce il celebre romanzo "The Duel" è che i due avversari non si fronteggiano sugli opposti versanti del campo di battaglia, ma sono ufficiali dello stesso esercito, la Grande Armée di Napoleone Bonaparte. Ma quanto è lungo un duello? Impossibile dare una risposta univoca alla domanda. Armand D'Hubert e Gabriel Florian Feraud non smettono mai di duellare, a cavallo o su un prato, si infilzano da sempre con sciabole e fioretti. Hanno iniziato quando erano tenenti, dopo un banale battibecco, e non hanno più smesso. D'Hubert, ben visto dai suoi superiori, elegante uomo del nord, e Feraud, il guascone che odia i damerini ruffiani e cicisbei, come il suo avversario. Di duello in duello, essi partecipano alla conquista dell'Europa e all'ascesa di Napoleone, fino a vivere sulla loro pelle la disfatta di Russia, senza mai smettere di trovare occasioni per I loro duelli che, di volta in volta, si fanno sempre più epici.
Dal capolavoro di Conrad “The Duel” una sorta di Fight Club ante litteram dove il vero avversario non esiste. Anzi, molto peggio: sei tu.
Biglietteria Teatro Sociale di Mantova
p.zza Cavallotti, 14/A
46100 Mantova
tel. +39 0376 197 4836
Vendita online:
teatrosocialemantova.it Orari di apertura
Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti esclusivamente per
la serata stessa.
Prezzi
27 intero platea
23 intero palchi
20 ridotto associazioni e GO
15 loggia e loggione
15 studenti‐ allievi scuole teatro
01.02.2017 - L'ora di tranquillità
Teatro Sociale 15 Febbraio 2017 ore 21.00 UN’ORA DI TRANQUILLITA'
di Florian Zeller
regia di Massimo Ghini.
Con Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Marta Zoffoli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Luca Scapparone.
Scenografia Roberto Crea Costumi Silvia Frattolillo Luci Marco Palmieri
Produzione La Pirandelliana S.r.l
“Un’ora di tranquillità” è una commedia moderna, brillante e divertente grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti. Una macchina drammaturgicamente perfetta inventata dal geniale scrittore francese, che è stata in patria un grandissimo successo teatrale.
Protagonista è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità. Dopo essere riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere, cerca di trovare il modo per dedicarsi a questo cimelio, ma una serie continua di eventi e personaggi lo interrompono. Senza poterli minimamente prevedere verranno alla luce vecchi amori, tradimenti, bugie in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili. Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco finalmente sta per essere ascoltato…
Massimo Ghini si misura con la travolgente comicitàdi Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei, in un testo mai rappresentato in Italia.
Biglietteria Teatro Sociale di Mantova
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46100 Mantova
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Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti esclusivamente per la serata stessa.
Prezzi
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23 intero palchi
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15 loggia e loggione
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Abbonamento/carnet 140
23.12.2016 - L’ORA DI RICEVIMENTO
Lunedi 16 Gennaio 2017 ore 21.00 Teatro Sociale di Mantova L’ORA DI RICEVIMENTO
di Stefano Massini
regia Michele Placido
con Fabrizio Bentivoglio
e con Francesco “Bolo” Rossini
Produzione Teatro Stabile dell'Umbria
Il professor Eugene Ardeche, insegnante di materie letterarie in una scuola ai margini della degradata area metropolitana di Tolosa, riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un'ora dalle 11:00 alle 12:00 del giovedì. Ed è attraverso un'incalzante mosaico di brevi colloqui - con madri, padri, fratelli, sorelle, assistenti sociali- che prende vita sulla scena l'intero anno scolastico della classe VI sezione C. Al pubblico spetta il compito di immaginare i visi e le fattezze dei quindici giovanissimi allievi, ognuno ribattezzato dal professor Ardeche con un ironico soprannome, e ognuno protagonista a suo modo di un frammento dello spettacolo. Sullo sfondo, dietro una vetrata, un grande albero da frutto sembra assistere impassibile all'avvicendarsi dei personaggi, al dramma dell'esclusione sociale, ai piccoli incidenti scolastici di questi giovani apprendisti della vita. E il ciclo naturale della perdita delle foglie e della successiva fioritura accompagna lo svolgersi regolare di ogni anno scolastico, suonando quasi come un paradosso davanti a quel mondo, esterno alla scuola, che di anno in anno è sempre più diverso.
Testo originale che porta la firma di Stefano Massini, uno dei drammaturghi viventi più rappresentati in Italia e all'estero, premio speciale Ubu 2013 e attuale direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano.
Biglietteria Teatro Sociale di Mantova
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Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti esclusivamente per la serata stessa.
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01.12.2016 - SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Mercoledì 7 dicembre 2016 ore 21.00 Teatro Sociale Mantova SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
Regia Elio De Capitani
con
Enzo Curcurù, Sara Borsarelli, Marco Bonadei, Corinna Agustoni, Luca Toracca, Clio Cipolletta, Sarah Nicolucci, Vincenzo Giordano, Loris Fabiani, Giuseppe Amato, Lorenzo Fontana, Emilia Scarpati.
Traduzione Dario del Corno Scene Carlo Sala Costumi Ferdinando Bruni Musiche originali Mario Arcari
Coro della notte Giovanna Marini Luci Nando Frigerio
Produzione Teatro dell'Elfo
Il celebre capolavoro shakespeariano intreccia le peripezie d’amore di uomini e donne, elfi e fate, tra palazzi nobiliari e foreste incantate, distruggendo l’idea romantica dell’amore e facendo piazza pulita di luoghi comuni, senza per questo irridere ai sentimenti, ma dando conto della loro fragilità e della carica di irrazionalità e di follia. La regia di Elio De Capitani, con tocco leggero, riesce ad amalgamare felicemente la solarità della commedia dei quattro giovani amanti con le ombre d’inquietudine proiettate dal mondo degli spiriti guidati dall’imprevedibile folletto Puck. Il tutto corroborato dall’irresistibile comicità sprigionata dai personaggi degli artigiani, un gruppo squinternato di aspiranti attori.
Un must della Compagnia del Teatro dell' Elfo, terreno ideale per sperimentare, divertire e divertirsi, nel quale si è fatta strada la libertà di abbandonarsi al piacere del racconto, esaltando il gioco di simmetrie barocche e di abili incastri che fanno di questa commedia uno stupefacente congegno per il divertimento.
Uno spettacolo-festa dalla leggerezza mozartiana per celebrare la ricorrenza del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare
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23.11.2016 - Presentazione Atti
10.11.2016 - DIECI PICCOLI INDIANI… e poi non rimase nessuno
Martedì 29 Novembre 2016 ore 21.00 Teatro Sociale Mantova DIECI PICCOLI INDIANI… e poi non rimase nessuno
di Agatha Christie
regia Ricard Reguard
Con Pietro Bontempo, Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Carlo Simoni, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Leonardo Sbragia, Alarico Salaroli, Virginio Gazzolo, Caterina Misasi.
Traduzione Edoardo Erba Scene Alessandro Chiti Costumi Adele Bargilli Produzione Ginevra Media Production s.r.l
Scritto nel 1936, “Dieci Piccoli Indiani” è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie, la quale nel 1943 ne realizzò un adattamento per il palcoscenico che rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche. Questa versione teatrale, diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, ha ottenuto un enorme successo di critica e pubblico sia a Madrid che a Barcellona nella scorsa stagione.
La storia è nota: dieci sconosciuti si ritrovano su una bellissima isola deserta, nella residenza del misterioso signor Owen, invitati ciascuno con pretesti diversi. Una serie improvvisa di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell'isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino si nasconde tra di loro. Dal capolavoro di Agatha Christie, suspense, tensione crescente e…uninedito quanto incredibile colpo di scena finale.
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28.10.2016 - MANTOVATEATRO - LE BACCANTI, Dionysus il dio nato due volte
Teatro Sociale 7 Novembre 2016 ore 21.00 LE BACCANTI, Dionysus il dio nato due volte
da Euripide.
regia di Daniele Salvo
con Daniele Salvo, Manuela Kustermann, Paolo Bessegato, Paolo Lorimer, Ivan Alovisio, Simone Ciampi, Melania Giglio. e con le Baccanti
Elena Aimone, Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Elena Polic Greco, Francesca Mària, Silvia Pietta, Alessandra Salamida.
Scene Michele Ciacciofera Costumi Daniele Gelsi Musiche Marco Podda Luci Valerio Geroldi Videoproiezioni Paride Donatelli
Produzione
Teatro Vascello, Tieffe Teatro Milano, Teatro di Stato di Constanta (Romania)
Una rilettura in chiave moderna de “Le Baccanti”, la celebre tragedia di Euripide, che, attraverso una percezione visiva e sonora assolutamente contemporanea, apre una finestra sull'irrazionale e una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. Nel frenetico vivere odierno, infatti, il senso del tragico è ormai sconosciuto. La febbre del nostro tempo ci porta a vivere in una realtà anestetizzata, un mondo fittizio in cui l'emozione è bandita, al servizio di un intellettualismo sterile e desolante. La “parola antica” diventa allora un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi, un'esortazione a guardarci dentro in altri modi indagando nel profondo il mistero di Dioniso, il dio dell' Irrazionale, del Mistero e del Teatro, assaporandone l'essenza più pura e lasciandoci ipnotizzare da lui. Uno spettacolo perturbante ed emozionante partendo da Euripide e ritornando ad Euripide.
Biglietteria Teatro Sociale di Mantova
p.zza Cavallotti, 14/A
46100 Mantova
tel. +39 0376 197 4836 . teatrosocialemantova.it Orari di apertura
Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti esclusivamente per la serata stessa.
Prezzi
27 intero platea
23 intero palchi
20 ridotto associazioni e GO
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15 studenti- allievi scuole teatro
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05.10.2016 - ARCIPELAGO OCNO - PROGRAMMA DI OTTOBRE
Ogni iniziativa, per questioni di sicurezza è a numero chiuso. Si paga unicamente il trasporto con il traghetto € 5. La prenotazione è obbligatoria, sino ad esaurimento posti, presso la casa del Rigoletto 0376/288208 info@infopointmantova.it.
29.09.2016 - MANTOVATEATRO
14.09.2016 - ARCIPELAGO OCNO - PROGRAMMA DI SETTEMBRE
PRENOTAZIONI E INFO. n. 0376 288208 Casa del Rigoletto
Le viste arcipelago sono programmate nelle seguenti date e orari:
16 settembre dalle 10.00 alle 12.00
17 settembre dalle 10.00 alle 12.00
18 settembre dalle 10.00 alle 12.00 – con accompagnamento operatore Amici di Palazzo Te
23 settembre dalle 10.00 alle 12.00
24 settembre dalle 10.00 alle 12.00
25 settembre dalle 10.00 alle 12.00 – con accompagnamento operatore Amici di Palazzo Te
30 settembre dalle 10.00 alle 12.00
1 ottobre dalle 10.00 alle 12.00
2 ottobre dalle 10.00 alle 12.00 – con accompagnamento operatore Amici di Palazzo Te
La domenica mattina i gruppi saranno accompagnati da un operatore di Amici di Palazzo Te che racconterà leggenda Ocno e darà informazioni sulla città
Gruppi di massimo 24 persone per volta con durata della vista di 15 minuti sull’arcipelago + trasporti
Le partenze (6 in tutto) sono scaglionate secondo le seguenti fasce orarie, prego infopoint di specificarlo in sede di prenotazione. Gli orari sono tassativi e non recuperabili
LA BIGLIETTERIA DEL TEATRO SOCIALE APRIRà IL 20 SETTEMBRE MA E' POSSIBILE ACQUISTARE I BIGLITTI ONLINE SUL SITO: teatrosocialemantova.it
05.07.2016 - MANTOVATEATRO2016/2017
MANTOVA TEATRO STAGIONE 2016-17
7 Novembre 2016
Teatro Vascello
“LE BACCANTI, Dionysus il dio nato due volte”
da Euripide
con Daniele Salvo e Manuela Kustermann
Regia di Daniele Salvo
29 Novembre 2016
Ginevra Media Production S.R.L “DIECI PICCOLI INDIANI… e poi non ne rimase nessuno”
dal romanzo “Dieci piccoli indiani” di Agatha Cristhie con Carlo Simoni, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio
Regia di Ricard Reguard
7 Dicembre 2016
Teatro Dell’elfo “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” di William Shakespeare
Regia di Elio De Capitani
16 Gennaio 2017
Teatro Stabile Dell’umbria “L’ORA DI RICEVIMENTO” di Stefano Massini
con Fabrizio Bentivoglio
Regia di Michele Placido
15 Febbraio 2017
La Pirandelliana S.R.L “UN’ORA DI TRANQUILLITA’” di Florian Zeller
con Massimo Ghini, Galatea Ranzi
Regia di Massimo Ghini
28 Febbraio 2017
Goldenart Production “I DUELLANTI” di Joseph Conrad con Alessio Boni, Marcello Prayer
Regia Alessio Boni, Roberto Aldorisi
8 Marzo 2017
Nuovo Teatro “GIOCANDO CON ORLANDO” liberamente tratto da Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
con Stefano Accorsi, Marco Baliani
Regia di Marco Baliani
21.06.2016 - ARLECCHINO D'ORO 2016
Il 25 giugno Palazzo Te ospita 77 Million Paintings for Palazzo Te di Brian Eno, l'inedito progetto di visual art ideato dal celebre artista inglese appositamente per Centro Palazzo Te che resterà allestito sino al 2 luglio.
In questa occasione l’artista sarà insignito del premio dell’Arlecchino d’Oro 2016.
Dal 1999 il premio Arlecchino d’Oro viene attribuito dalla Fondazione Mantova capitale Europea dello Spettacolo ad una personalità del teatro, della musica, della danza e delle arti performative che rappresenti una eccellenza per capacità inventiva, per eclettismo, per innovazione e forza interpretativa.
Brian Eno, multiforme esploratore del mondo contemporaneo, ha progressivamente e fortemente mutato la realtà musicale internazionale.
La consegna dell’Arlecchino assume maggior rilievo in quanto viene assegnato ad un personaggio che oggi vive una speciale interazione con Mantova, nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, poiché il progetto inedito è creato espressamente per la città.
L’Arlecchino d’oro 2016 è opera dello scultore mantovano Andrea Iori.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito internet: www.centropalazzote.it I biglietti sono disponibili in prevendita a questo link.
19.02.2016 - MODIGLIANI
Lunedi 15 FEBBRAIO 2016 ore 21
Teatro Sociale di Mantova
Alessandro Longobardi per Oti e Mario Minopoli per Prgmain collaborazione con Istituto Amedeo Modigliani
presentano
Modigliani
Uno spettacolo scritto e diretto da
Angelo Longoni
con
Marco Bocci
Romina Mondello, Claudia Potenza, Giulia Carpaneto, Vera Dragone
musiche Ryuichi Sakamoto
scene Gianluca Amodio
costumi Lia Morandini
video Angelo Longoni e Gianluca Amodio
in collaborazione con Istituto Amedeo Modigliani
personaggi e interpreti:
Amedeo Modigliani Marco Bocci
Kiki de Montparnasse Giulia Carpaneto
Jeanne Hébuterne Claudia Potenza
Anna Achmatova Vera DragoneBeatrice Hastings Romina Mondello
musiche Ryuichi Sakamoto
scene Gianluca Amodio
costumi Lia Morandini
video Angelo Longoni e Gianluca Amodio
in collaborazione con Istituto Amedeo Modigliani
Raccontare la vita e l’opera di Amedeo Modigliani oggi, non significa solo rendere omaggio a uno dei pittori più famosi e amati al mondo ma anche rendere omaggio a un periodo storico.
Dietro all’autore delle donne dal collo lungo c’è una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati, e stimolanti della storia del ‘900 europeo.
Libertà - Bellezza - Verità – Amore: queste sono le parole chiave del movimento d’artisti provenienti da tutto il mondo e residenti nei quartieri parigini di Montmartre e Montparnasse
Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una dellestorie d’amorepiù famose e commuoventi che abbiano mai riguardato un artista.
Come in Romeo e Giulietta, l’amore tra Amedeo e la sua Jeanne Hebuterne non può sopravvivere agli amanti. Grande finale tragico e romantico di un amore totalizzante, come, del resto, era totalizzante la vita di Parigi in quel magico inizio di secolo.
Non si può raccontare Modigliani senza descrivere le donne che lui ha amato e dipinto, con la loro dolcezza, la loro impenetrabilità e sensualità.
Ed è proprio il mondo femminile che è al centro di questo film che racconta la vita parigina del pittore attraverso quattro donne significative della sua vita. Quattro personaggi reali ma anche simbolici che scandiscono i diversi periodi della sua arte e della sua vita affettiva.
L’amore e l’arte sono gli argomenti principali della narrazione, sempre collegati fra loro attraverso un continuo dialogo intrecciato che costituisce l’essenza del carattere e della psicologia di Amedeo.
I quattro personaggi femminili attraverso i quali si percorrerà la vita parigina di Amedeo sono:
KIKI DI MONTPARNASSE, prostituta e modella famosissima nell’ambiente artistico parigino. Quando la conosce Amedeo è appena arrivato nella capitale francese..
La figura di Kiki è importante nella vita di Modì perché segna l’incontro con un mondo nuovo e sconosciuto per il giovane livornese. Attraverso Kiki viene in contatto con gli atteggiamenti liberi e disinibiti dell’ambiente artistico e, nella sua testa, l’idea borghese dell’arte viene soppiantata da quella boehmienne. Grazie aKiki conosce tutti gli artisti dell’epoca: Utrillo, Picasso, Soutine, Brancusi, Rivera. Ed è Kiki però che gli fa amare tutto ciò che lo porterà alla distruzione: hashish, oppio e assenzio: “la fata verde”.
ANNA ACHMATOVA, poetessa russa, magra, alta, bel viso, capelli neri, occhi da cerbiatta, sposata col poeta Nikolaj Gumilev. L’intesa tra lei e Amedeo è altissima soprattutto dal punto di vista intellettuale. Anna lo calma, lo aiuta a contenere il consumo di alcol e droga.
Tra di loro nasce un amore spirituale e carnale, profondo e pieno di rispetto reciproco. La Achmatova sarebbe potuta diventare il vero grande amore della vita di Amedeo, la donna perfetta per lui, ma era troppo legata alla sua terra di origine ed era sposata.
Anna estrae il meglio da Amedeo, lo fa parlare e riflettere, sa anche contraddirlo, i loro discorsi sull’arte mettono in luce le sue convinzioni.
Quando Anna se ne va da Parigi, Amedeo crolla però nella disperazione e nei suoi vizi. Quando non è sostenuta dall’amore, la sua psiche non regge e lo spirito della sua arte si affievolisce.
BEATRICE HASTINGS, ricca bella, colta, 5 anni più grande di lui. Divorziata da un pugile. Femminista, progressista. Una giornalista che scriveva da Parigi e inviava le “Impressions of Paris” al quotidiano britannico The New Age. Figura di primo piano nei circoli bohèmien della capitale francese. Con Amedeo Beatrice ha una controversa relazione da conviventi. Lei posa per numerosi suoi dipinti e disegni. Il loro è un grande amore, ma è anche caratterizzato da scenate furibonde. Beatrice ha un forte influsso su Modì ma, insieme, i due fanno scintille, entrambi sono passionali, litigiosi e rancorosi.
Beatrice crede nel talento di Amedeo, lo spinge a fare solo il pittore e a lasciar perdere la scultura per la quale Amedeo ha un’autentica passione. Il marmo è pesante ed è difficile da spostare e da scolpire, la polvere che produce fa malissimo ai polmoni e gli causa tosse e crisi respiratorie. Beatrice lo aiuta in tutti modi, gli paga tele e pennelli, lo fa mangiare ma è anche troppo dominante e impositiva e non concepisce che l’arte non abbia uno sbocco commerciale immediato. I due, dopo una tormentata relazione, si scoprono incompatibili.
Finalmente nella vita di Amedeo entra la giovanissima JEANNE HEBUTERNE.
Gli amici di Amedeo vedono un cambiamento in lui e dicono: “Quest’amore lo salverà”.
I genitori di Jeanne però disapprovano l’amore della figlia per un ebreo, straniero, malato e povero in canna. In breve però la ragazza di fronte all’ennesimo aut aut della famiglia lascia per sempre la casa paterna. Grazie a lei Amedeo migliora in tutto, sia come artista, che come uomo.
Amedeo, vicino a Jeanne, sembra un altro, ma la su salute è minata dalla tubercolosi. Quando Jeanne rimane incinta del secondo figlio, Amedeo
Jeanne, straziata si butta dalla finestra del quinto piano all'indomani della morte di Amedeo, uccidendo con sé anche la creatura che portava in grembo.
L’avventuriero veneziano, ormai giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato dal suo passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia ma, proprio quando sembra che il suo sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una sua casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende il suo desiderio.
Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta però nella disperazione: si sente vecchio e ormai incapace di esercitare fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia in realtà l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina attraverso l’inganno ma, dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.
Il Ritorno di Casanova, è uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, grande cantore della Vienna spumeggiante e ferocenel declinante Impero asburgico. In questo meraviglioso racconto del 1918 – ridottoad opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona - si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte. Il cuore del testo è quindi un freudiano scontro fra Amore e Morte, segnato dall’angoscia della fine di un’epoca “felice”.
Torna dunque da un’angolazione ancora diversa, l’indagine sul mistero dell’amore, al quale Tiezzi e Lombardi hanno già dedicato Un amore di Swann di Marcel Proust, rappresentato con successo nel 2012 e nel 2013, e Non si sa come di Luigi Pirandello, spettacolo molto apprezzato da pubblico e critica nel corso dell’ultima stagione.
Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti
esclusivamente per la serata stessa.
Prezzi:
BIGLIETTI
€ 25 platea
€22 palchi
€15 studenti/over 65
€15 loggia e loggione
Pacchetti
€60 per 4 spettacoli
€40 per 4 spettacoli (riservato studenti)
Info:
Fondazione “Umberto Artioli”
Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
www.capitalespettacolo.it
fondazione@capitalespettacolo.it
tel. 0376 221259
19.01.2016 - NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI
Mantova Teatro 2016
Venerdì 22 GENNAIO2016 ore 21
Teatro Sociale di Mantova
Teatro e Società
NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI
di Annibale Ruccello
con Giuliana De Sio
regia di Enrico Maria Lamanna
Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità.
Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema "thrilling"; ma mentre "Le cinque rose" ha come riferimento il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel "Notturno" domina quello anni '70, per intendersi di Scorsese e di Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all'interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale.
L'azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all'alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. Un progetto in definitiva che segna l'ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli.
La mano del regista ha saputo cogliere gli aspetti più significativi di un testo percorso, come è nello stile dell’autore, da un coacervo di sentimenti contrastanti. Un particolare ringraziamento alla Sig.ra Giuseppina De Nonno-Ruccello, madre dell'autore, ancora oggi rigorosamente vicina alla "vicenda drammaturgica" dell'indimenticabile Annibale.
Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti
esclusivamente per la serata stessa.
Prezzi:
BIGLIETTI
€ 25 platea
€22 palchi
€15 studenti/over 65
€15 loggia e loggione
Pacchetti
€60 per 4 spettacoli
€40 per 4 spettacoli (riservato studenti)
Info:
Fondazione “Umberto Artioli”
Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
www.capitalespettacolo.it
fondazione@capitalespettacolo.it
tel. 0376 221259
08.01.2016 - TRADIMENTI_MANTOVA TEATRO 2016
Lunedì 18 GENNAIO 2016 ore 21
Teatro Sociale di Mantova
Goldenart Production
TRADIMENTI
di Harnold Pinter
regia di Michele Placido
Ambra Angiolini e Francesco Scianna
e con Francesco Biscione
La storia si dipana a ritroso, dal 1977 al 1968.
Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finchè Robert, marito di Emma e testimone di nozze di Jerry,costringe la moglie ad ammettere il tradimento, dopo aver sospettato a lungo sulla relazione tra i due. L’apparente banalità del ménage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione all’indietro. Mentre lo spettatore scopre nuovi dettagli, si delinea il carattere quasi esistenziale della condizione di tradito e traditore. L’inganno che copre la stanchezza di questi matrimoni, divenuti asfittici, diventa il passepartout per un’apparente libertà che, tuttavia, non va al di là della distrazione pura e semplice: i rapporti falliti restano, assieme ad una profonda stanchezza e all’impossibilità di fidarsi di chi si ha vicino. Il testo 'Tradimenti' nasceda uno spunto autobiografico: Pinter, sposato con l’attrice Vivien Marchant, visse una relazione lunga sette anni con la presentatricetelevisiva Joan Bakewell. Scritta nel 1978 e ambientata tra Londra e Venezia, questa è una delle commedie più famose dello scrittore premio Nobel 2005 per la letteratura, portata sul grande schermo nel 1983,diretta da David Hugh Jones con Jeremy Irons, Ben Kingsley e Patricia Hodge.
Martedì e giovedì dalle 10:30 alle 12:30, mercoledì e venerdì dalle 17:00 alle 19:00.
La biglietteria aprirà un'ora prima dell'inizio dello spettacolo e sarà possibile acquistare i biglietti esclusivamente per la serata stessa.
Prezzi:
BIGLIETTI
€ 25 platea
€22 palchi
€15 studenti/over 65
€15 palchettisti
€15 loggia e loggione
Pacchetti
€60 per 4 spettacoli
€40 per 4 spettacoli (riservato studenti)
29.12.2015 - MANTOVA TEATRO 2016
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacoloha accettato con il consueto entusiasmo di organizzarelaStagione Teatralein collaborazione con ilComune di Mantova. Si tratta di una breve stagione costituita da quattro appuntamentiche saranno un’importante anteprima di quello che offrirà, da Marzo, il palinsesto degli appuntamenti culturali e quindi, anche teatrali,di Mantova Capitale Italiana della Cultura. IlTeatro Socialeospiterà i quattro spettacoli di prosa, in un rinnovato spirito di collaborazionetra istituzioni mantovane che questa amministrazione intende valorizzare e promuovere. La prosa ritrova così la cornice più congeniale dopo anni di attesa. Dunque, a partire dal 18 gennaio, saranno a Mantova quattro esempi del migliore teatro contemporaneo che hanno visto il loro debutto sulle scene nazionali nel corso della stagione 2015-2016. Alcuni tra i più noti registi e attori contemporanei metterannoin scena importanti testi del ‘900 che avranno come filo conduttore l’amore e i sentimenti in tutte loro declinazioni, spesso sganciati daivalori della tradizione per essere più vicini ed attuali al vissuto personale di ciascuno di noi.
10.03.2015 - BARBARESCHI ARLECCHINO D'ORO 2015 AL TEATRO ARISTON
TEATRO ARISTON GIOVEDì 19 MARZO ORE 21.00
CERCANDO SEGNALI D'AMORE NELL'UNIVERSO di e con LUCA BARBARESCHI
regia di CHIARA NORCESE CON MARCO ZURZOLO 5TET Uno spettacolo ricco di grandi emozioni che arrivano al cuore dello spettatore
Nel corso della serata verrà consegnato il premio ARLECCHINO D'ORO 2015 a Luca Barbareschi
Per festeggiare i primi quarant’anni di carriera, Luca Barbareschi torna in teatro con un one man show ironico, divertente, pieno di energia e di musica dal vivo che affascinerà e incanterà il pubblico. Con un racconto letterario che ripercorre la carriera e racconta il percorso artistico e umano che ha contraddistinto la sua vita professionale. Lo fa con le parole dei più grandi autori con i quali ha avuto la fortuna ed il piacere di confrontarsi. Con la saggezza di Shakespeare o con l’ironia pungente di Mamet, accompagna lo spettatore in un viaggio emotivo sospeso nella magia del gioco teatrale. Con il “pretesto” della sua biografia ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, prendendo a prestito le parole di autori famosi da Shakespeare, Mamet, Tomasi di Lampedusa, Eschilo e l’accompagnamento di grandissimi autori musicali (Mozart, James Taylor, Chico Buarque) da vita ad uno spettacolo emozionante, commovente, coinvolgente e al contempo divertente.
Questo spettacolo è dedicato a quanti non hanno smesso di cercare nei loro sogni, nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese, nella voglia di fare festa perché la vita è questo strano gioco nel quale tutti ci troviamo a recitare. Lo show è arricchito dalla band musicale di Marco Zurzolo, musicista e amico con cui Luca Barbareschi ha condiviso tante avventure artistiche.
20.02.2015 - "MAESTRANZE, ARTISTI E APPARATORI PER LA SCENA DEI GONZAGA (1480-1630) Convegno Internazioanle di studi
Convegno organizzato da Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
in collaborazione con Università degli Studi di Verona – Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica
a cura di Simona Brunetti
con il contributo di: Comune di Mantova, Fondazione Banca Popolare Agricola di Poggio Rusco, Università degli Studi di Verona
con il patrocinio di: Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Centro Studi Leon Battista Alberti, Centro d'arte e di cultura internazionale di Palazzo Te, Archivio Storico di Mantova, Archivio Storico Diocesano di Mantova, Parco del Mincio - Mantova
30.01.2015 - MANTOVA TEATRO 2014-2015 VI ASPETTA CON ONIRIA
VENERDÍ 13 FEBBRAIO 2015
TEATRO BIBIENA – ORE 21.00 ONIRIA
di e con Antonella Costa
Antonella Costa racconta così la “sua” Oniria. Una figlia sogna il padre. Pochi istanti dilatati nei quali si condensa un'impossibile, infranta storia d'amore. Durante il sogno la figlia si mostra convinta di star modellando la figura del padre secondo il proprio intendimento: ma in realtà perde ogni controllo su di lui e su se stessa, mentre cerca in tutti i modi di ricostruire, incollando un suono a un'identità, a un'anima, a un viso, un padre che le sfugge. Dopo aver rievocato avvenimenti fondamentali della propria vita e aver illustrato la propria acquisizione di una tecnica perfetta per lasciarsi cadere, di fronte a un fatto inatteso, atroce, la figlia resta disarmata, inconscia di sé, e non riesce più ad esprimersi se non in forma poetica, in cui i simboli si accumulano fino a un punto estremo, prima che il sogno venga distrutto dal risveglio. La figlia non è una bambina. Però non si sente neppure del tutto donna; parla con sicurezza assoluta di tutto ciò che ignora, ma delle cose più concrete dubita. Si esprime in un modo tutto suo, in un linguaggio a volte scolastico, un po' antiquato, innecessariamente adorno, cui si mescolano termini estremamente colloquiali e grossolani. Il padre non è interpretato da un attore, ma prende corpo in uno strumento, una fisarmonica, a sua volta agìta da un musicista. La presenza di questo strumento in particolare ha origine da un insieme di qualità che vengono attribuite a questo padre, al suono che rappresenterebbe il suo particolare modo di esistere. Un suono universale, complesso, antico, androgino, ciclotimico, appassionato, discreto, stridente, eclettico, allegro, melanconico, rabbioso: un suono che respira, un suono vivo. Un suono che non è il semplice veicolo di una partitura, ma di ogni nota eseguita offre una nuova interpretazione, una versione unica ed esclusiva. Se bisogna riassumere il padre in un suono, questo deve riunire in sé tutte quelle caratteristiche. Se questo suono raggiunge la figlia, deve inquietarla, sedurla, ispirarla, sconcertarla, divertirla e aggredirla, tutto in egual misura. Attraverso la sua interpretazione, il testo mira a un senso musicale. Il padre e la figlia non parlano tra loro: tuttavia dialogano, discutono, nel solo modo in cui sanno e possono farlo, per mezzo della musica.
19.01.2015 - SERATA DI GALA "I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE - IV EDIZIONE"
SERATA DI GALA CON I FINALISTI DELLA IV EDIZIONE DEL CONCORSO
“ I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
TEATRO BIBIENA
SABATO 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 21
INGRESSO LIBERO
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il contributo del Comune di Mantova, organizza la quarta edizione del concorso “I giovani e la commedia dell’arte”, all’interno della stagione “Mantova Teatro 2014/2015”.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte, nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga nel periodo 1480-1630.
SCARICA IL MODULO DI PARTECIPAZIONE
05.12.2014 - SONGS FOR CHRISTMAS
GIOVEDì 11 DICEMBRE 2014
TEATRO BIBIENA ORE 21.00
Associazione Culturale Consonanze SONG FOR CHRISTMAS SHERRITA DURAN IN CONCERT
Ingresso libero su prenotazione al 329/6421504
Una voce calda come la sua California, un timbro morbido e vellutato, del tutto particolare, un’estensione senza confini e un’ottima tecnica che le permette grande versatilità in ogni stile musicale; una fortissima passione fin da piccola per la lirica e i musical; un innato talento compositivo: Sherrita Duran è davvero un’artista a tutto tondo. Sostenuta da questa versatilità vocale che le permette di spaziare in diversi generi musicali, Sherrita esprime il suo canto interiore con passione e originalità, accompagnata per l’occasione da Franco Martinelli (contrabbasso), Paolo Turina (chitarra), Samuele Benatti (tastiera), Enrico Truzzi (batteria) e dal Consonanze Vocal Ensamble diretto da Michel van Goethem.
18.11.2014 - NERONE, DUEMILA ANNI DI CALUNNIE
SABATO 29 NOVEMBRE ORE 21- TEATRO ARISTON
RG Produzioni Nerone - duemila anni di calunnie uno spettacolo di Edoardo Sylos Labini
Chi era davvero Nerone? Era davvero quel pazzo megalomane precursore antesignano della moderna politica spettacolo? Da dove gli veniva quel malore esistenziale che lo spingeva a primeggiare su tutti, e a chi voleva piacere per primo quando cantava o recitava i versi in greco? Cosa c'era dietro al consiglio del suo precettore Seneca, o dell’ossessiva presenza della madre Agrippina? Sullo sfondo di una Roma bruciata da un incendio di cui Nerone verrà accusato ingiustamente di essere il mandante, l’incubo dell’Imperatore la notte prima della sua morte. La possibilità di fuggire dalla congiura dei suoi senatori, o la scelta di uccidersi per mano propria. Le passioni, gli intrighi, l'avvincente amore per Poppea. E poi il segreto, l'allucinazione del matricidio, i dissapori di una classe patrizia e politica, dapprima adorante e compiacente, poi golpista e sanguinaria. Tra i marmi della Domus Aurea del suo palazzo imperiale, Nerone, tormentato dal fantasma della madre, rivive le presenze più importanti della sua vita. Una tempesta di sentimenti, paure, pentimenti, orgogli e riflessioni tragiche. Nerone, duemila anni dopo, pazzo o profeta?
Lo spettacolo sarà introdotto da una conferenza del prof.MASSIMO FINI presso la Sala degli Stemmi del Comune di Mantova, ore 18, ingresso libero
18.11.2014 - MANTOVA TEATRO 2014/2015 - CONFERENZE
Tutte le conferenze che precedono gli spettacoli della stagione Mantova Teatro 2014/2015 si tengono presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi (Via Frattini 60), e sono ad ingresso libero
29.10.2014 - MANTOVA TEATRO VI ASPETTA AL TEATRO BIBIENA CON GABRIELE LAVIA
MARTEDI' 25 NOVEMBRE 2014
TEATRO BIBIENA - ORE 21.00 Teatro della Pergola - Fondazione
LAVIA DICE LEOPARDI
di e con GABRIELE LAVIA
CONSEGNA DEL PREMIO ARLECCHINO D'ORO 2014
Lavia «dice Leopardi»: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da A Silvia a Passero solitario, dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia a La sera del dì di festa. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali. L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica. “Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”.
Lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza a cura del Prof. Rodolfo Signorini "14 giugno 1837-l'ultima sera di Giacomo Leopardi" presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi (via Frattini 60) - ingresso libero.
13.10.2014 - INIZA LA STAGIONE MANTOVA TEATRO 2014 2015
DOMENICA 19 OTTOBRE 2014
TEATRO SOCIALE ORE 21.00
Teatro de gli Incamminati - Centro Teatrale Bresciano
ENRICO IV di L. Pirandello di e con Franco Branciaroli
scene e costumi di Margherita Palli - luci di Gigi Saccomandi con Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Daniele Griggio e con (in o.a.) Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli, Pier Paolo D'Alessandro, Mattia Sartoni
Franco Branciaroli, dopo i recenti successi ottenuti con Servo di scena, Il Teatrante e Don Chisciotte, continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena Enrico IV. Questo capolavoro pirandelliano parla di un uomo del nostro tempo il quale, a seguito di una tragica caduta da cavallo durante una festa in maschera, impazzisce identificandosi con il personaggio di cui portava il costume e la maschera – Enrico IV, appunto. Passati gli anni, attorniato dalla servitù di casa che egli stesso obbliga a travestirsi per simulare la vita del XII secolo, d’improvviso rinsavisce; scopre che la donna che ha sempre amato, Matilde, ha sposato il suo rivale in amore, Belcredi, e decide di sprofondare per sempre nella pazzia, unica possibilità rimastagli per poter vivere. Enrico IV, del quale magistralmente non ci viene mai svelato il vero nome, quasi a fissarlo nella sua identità fittizia, è vittima non solo della follia, ma dell’impossibilità di adeguarsi ad una realtà che non gli si confà più. Stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno, sceglie quindi di ‘interpretare’ il ruolo fisso del pazzo. La scelta del più grande personaggio di tutto il teatro pirandelliano, ha la sua origine nel lavoro che Franco Branciaroli sta svolgendo da diversi anni sulla natura del Personaggio Teatrale. Adesso è la volta di un uomo impossibilitato a vivere la vita presente, che si rifugia nel Teatro trovando in esso – e non nella vita – il proprio volto definitivo. È questa l’ultima grande figura scelta da Branciaroli per la sua indagine sul rapporto – che è il fondamento del Teatro stesso – tra attore e personaggio. Con EnricoIV questo percorso si chiude con l’interrogativo finale, che ne riassume perfettamente il senso: può l’arte sostituirsi alla vita? La risposta di Pirandello è la cifra di tutta la sua opera: sì, pur essendo l’opposto della vita l’arte si può sostituire ad essa poiché senza l’artificio (la maschera) la vita stessa non potrebbe essere vissuta.
10.10.2014 - MANTOVA TEATRO 2014-2015
02.04.2014 - ORSINI CON PIRANDELLO AL TEATRO ARISTON
Martedì 15 aprile 2014
TEATRO ARISTON
UMBERTO ORSINI IL GIUOCO DELLE PARTI
da Luigi Pirandello adattamento Valerio, Orsini, Balò con Alvia Reale, Michele Di Mauro Flavio Bonacci, Carlo de Ruggieri, Woody Neri scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca regia Roberto Valerio
produzione Compagnia Orsini in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
La vicenda di Leone Gala (Umberto Orsini), di Silia (Alvia Reale) e di Guido Venanzi (Michele Di Mauro), rispettivamente marito, moglie e amante che un intrigo di passioni, ricatti, offese vere o presunte porta alla necessaria e cruenta eliminazione di uno dei tre, è notissima. Nel riproporre questo testo (già interpretato da Orsini quindici anni fa al Teatro Eliseo e poi in tournée per più di 200 repliche) il giovane regista Roberto Valerio ha immaginato un Leone Gala che, sopravvissuto ai fatti narrati dalla commedia, cerchi di ripercorrerli con la testimonianza del ricordo. Ce ne offrirà inevitabilmente una visione parziale e soggettiva ampliando in tale modo i piani del racconto e facendolo piombare in un clima che mescola reale ed irreale, presente e passato, razionalità e follia. Per ricordare una famosa e storica edizione della commedia che fu data all’Eliseo dalla Compagnia dei Giovani della quale anche lui fece parte per anni, Umberto Orsini porterà in giro questo spettacolo dedicandolo alla sua grande amica Rossella Falk, consapevole che l’intelligenza teatrale di Rossella non sarebbe indietreggiata di fronte ai piccoli tradimenti che questa versione propone.
31.03.2014 - PROGETTO SHAKESPEARE
Prosegue il ProgettoShakespeare inserito nella stagione Mantova Teatro 2013/2014,
con le proiezioni presso il CINEMA DEL CARBONE :
Giovedì 27 marzo 2014, ore 21.15: AMLETO di e con Laurence Olivier
Giovedì 3 aprile 2014, ore 17.30: OTELLO di e con Orson Welles
Giovedì 10 aprile 2014, ore 21.15: RICCARDO III di e con al Pacino
Giovedì 17 aprile 2014, ore 21.15: MACBETH di Roman Polanski con Jon Finch
Giovedì 24 aprile 2014, ore 21.15: FALSTAFF di e con Orson Welles
Le proiezioni sono organizzate dalla Fondazione in collaborazione con Mantova Film Commission e Circolo del cinema.
Introduzioni a cura di Alberto Cattini.
Ingresso euro 5 (gratuito per gli abbonati di Mantova Teatro 2013/2014 e soci del Circolo del Cinema).
26.03.2014 - I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE - I VINCITORI DELLA SERATA DI GALA
I VINCITORI DELLA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE
1° - Michele Pagliaroni con "Sproloqui del Dottori Graziano" 2° - Luisa Supino con "Puarina, puarina, puarina la Colombina" 3° - Mattia Giordano "So' spiriti"
L'edizione 2014 del concorso, inserita nella stagione MANTOVA TEATRO 2013/2014, è stata realizzata con il contributo del Comune di Mantova e la collaborazione del Distretto Culturale LE REGGE DEI GONZAGAFondazione Cariplo
21.03.2014 - I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE - SERATA DI GALA
14.02.2014 - CONTINUA IL PROGETTO SHAKESPEARE
VENERDì 28 FEBBRAIO ore 18.00 CONFERENZA AD INGRESSO LIBERO
Sala degli Stemmi - Palazzo Soardi Via Frattini 60 - Mantova "AMLETO O L'ANGOSCIA DELL'ESISTERE" a cura del Prof. Ennio Mortara
VENERDì 28 FEBBRAIO ore 21.00 TEATRO BIBIENA
SHAKESPEARIANA di e con Giorgio Albertazzi
Da William Shakespeare e Duke Ellington
Il progetto è quello di un viaggio nello Shakespeare che ho frequentato e più amato, una specie di antologia fra i personaggi shakespeariani che hanno dato scansione, ritmo e senso alla mia vita Comincerei con un personaggio che è uno fra i pochissimi che non ho portato in scena nella sua completezza, cioè Otello, il Moro di Venezia, ingenuo e grandioso, un vecchio-bambino: non mi ha mai pienamente convinto. Questo volta vorrei provare ad assaggiarlo: nero, sì, ma bianco dentro. Partiamo da Otello, poi Cesare (una “Suite”) e Marcantonio, poi Riccardo III e infine l’idea teatrale più sconvolgente, Amleto, che mi porto addosso da sempre, con il quale non ho mai chiuso i conti, nemmeno quando nel 1964 (l’anno shakespeariano) trionfò con la regia di Zeffirelli a Londra, al National Theater diretto da Lawrence Olivier.
Si chiude con Amleto. Cos’altro ancora? Il racconto del "mio Shakespeare" da "Troilo e Cressida" con Visconti al "Romeo e Giulietta" con Anna Proclemer, che alla fine non si fece. Forse un sonetto, un sonetto d’amore. E cos’altro è la vita se non amore trovato e perduto?
29.01.2014 - CONCORSO "I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE" III Edizione
BANDO DI CONCORSO
“I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
III EDIZIONE
La Fondazione “U. Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il contributo del Comune di Mantova, organizza la terza edizione del concorso “I giovani e la commedia dell’arte”, all’interno della stagione “Mantova Teatro 2013/2014”.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte, nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga nel periodo 1480‐1630.
Scarica il regolamento e la scheda di iscrizione Scarica file >>
24.01.2014 - HAMLET di Nicholas Hynter con Rory Kinnear
Si chiude MARTEDI’ 28 GENNAIO il ciclo di collegamenti satellitari col National Theatre di Londra che hanno portato a Mantova il meglio del teatro del West End londinese.
Martedì 28 alle ore 20:00 sarà in scena HAMLET di William Shakespeare, spettacolo proposto in collaborazione con il Cinema Teatro Ariston di Mantova nell’ambito della rassegna dedicata a Shakespeare.
Spettacolo interamente in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
20.12.2013 - EXAMLETO di W.Shakespeare con Roberto Herlitzka
Uno spettacolo maturo, consapevole e ironico che vede Herlitzka unico protagonista di un monologo fedele al testo shakespeariano nelle parole, ma non nella struttura. L’attore-Amleto smonta infatti le battute della tragedia per mischiarle e ricomporle, riproponendo al pubblico solo le frasi del principe danese ed escludendo quelle degli altri protagonisti dell’opera.
Regista e attore della messinscena, Roberto Herlitzka fu invitato a inaugurare il ciclo “Incontri con Amleto” al Teatro della Villa di Walter Pagliaro. Egli stesso ammette d’essersi presentato “per poter dire d'aver detto in scena almeno una volta le battute di Amleto. Mi sono illuso che esse bastassero ad evocare tutti i personaggi, l'intera vicenda e forse qualcos'altro ancora. E che quel qualcos'altro fosse il tempo, che, non essendo morto giovane neppure da Amleto in scena, ho avuto più di lui per ripensare il suo destino, e il mio; di ricordarli, soffrirli, meditarli, riderne, di recitarli insomma; come un attore che ha passato il tempo di dover fingere d'essere Amleto”.
Ruggero Cappuccio, che dal 2001 ha deciso di inserire ExAmleto tra le produzioni di Teatro Segreto, definisce il lavoro di riscrittura scenica di Herlitzka come “un’esplorazione del più grande sentimento teatrale che le scene mondiali conoscano: la solitudine. Herlitzka-Amleto è solo davanti a se stesso come attore, mentre nello specchio rappresentativo in cui si riflette la morte e il teatro adescano la disperazione di dire, dire ancora prima che tutto il resto sia silenzio. Amleto è solo, i suoi interlocutori restano invisibili fisicamente per materializzarsi nella voce e nel corpo di Herlitzka. Le anime di Amleto sono infinite, almeno quante sono le anime del capolavoro di Shakespeare”.
24.11.2013 - MUSICI ALLA CORTE DEI GONZAGA
La serata, allestita in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Mantova, si svolgerà nella straordinaria cornice della Sala dei Fiumi, adiacente allo spettacolare Giardino Pensile del Duca Guglielmo, che fu lui stesso un elegante compositore. In effetti la casata dei Gonzaga era conosciuta in tutto il mondo per la raffinata competenza in campo musicale e nel corso della sua storia secolare si avvalse della collaborazione di grandissimi maestri, quali Claudio Monteverdi e Pierluigi da Palestrina. Il 24 novembre dunque si cercherà di far rivivere questa squisita e incomparabile temperie, proponendo un appassionante gala di musica barocca, i cui interpreti, giovani cantanti di talento selezionati da un’apposita commissione, presenteranno arie dei più rinomati autori di questa floridissima stagione della musica europea.
Saverio Martinelli – clavicembalo Marco Zante – violoncello Avellino Gian Marco (tenore) Angelo Goffredi (tenore) Carlo Andrea Masciadri (Basso) Beatrice Palumbo (soprano) Kachi Sanae (soprano) Alessandra Caruccio (mezzosoprano) Francesca Biliotti (mezzosoprano)
19.11.2013 - MACBETH
In collaborazione con MULTISALA ARISTON -Via Principe Amedeo 20
Stagione satellitare in diretta dal NATIONAL THEATRE di Londra, spettacolo in lingua originale con sottotitoli in italiano.
La tragedia shakespeariana del Macbeth è stata rappresentata in innumerevoli riadattamenti nel corso dei secoli. Il dramma si snoda su un tema sempre attuale: la brama di potere e le sue insidie. La trama è nota e mostra l'avverarsi delle predizioni fatte a Macbeth (generale dell'esercito scozzese) e al suo compagno Banquo da parte di tre streghe riguardo l'ascesa al trono di Macbeth e una discendenza reale per Banquo. La profezia scatena in Macbeth un'insaziabile fame di potere e lo incatena ad una logica perversa. Nominato dal re di Scozia signore di Cawdor, il protagonista -con la complicità della spregiudicata Lady Macbeth- mette in atto un cinico piano omicida. Banquo viene ucciso dai sicari di Macbeth e.....
22.10.2013 - INIZIA LA STAGIONE MANTOVA TEATRO
DOMENICA 27 OTTOBRE 2013 TEATRO ARISTON ORE 21.00
SILVIO ORLANDO & Popular Shakespeare Kompany IL MERCANTE DI VENEZIA
di William Shakespeare regia VALERIO BINASCO
con (in o.a.) Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Simone Luglio, Elena Gigliotti, Nicola Pannelli, Fulvio Pepe, Sergio Romano, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati
Musiche originali Arturo Annecchino Scene Carlo de Marino Luci Pasquale Mari Costumi Sandra Cardini Regista assistente Nicoletta Robello
Produzione Veronica Mona con Oblomov Films in coproduzione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino e in collaborazione con Estate Teatrale Veronese
“L’essenziale, riguardo a Shylock, non è che un eretico o un ebreo, ma che è un outsider. La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte” dalle note di regia di Valerio Binasco
In seguito al successo di Romeo e Giulietta (produzione Teatro Eliseo 2011, con Riccardo Scamarcio e Deniz Ozdogan), è nata una nuova compagnia, la Popular Shakespeare Kompany, che ha avuto il suo battesimo ufficiale con lo spettacolo la Tempesta all’interno del Festival Shakespeariano di Verona nel 2012. La compagnia si impegna ogni anno a mettere in scena un classico, con l’intento di continuare ad offrire al pubblico grandi testi, con modalità produttive nuove, che trasformino la crisi in occasione di rinnovamento e creatività. Quest’anno, insieme a Silvio Orlando, la compagnia affronterà il Mercante di Venezia, una delle opere più note di Shakespeare. La storia è conosciuta: siamo a Venezia, è il XVI secolo. Bassanio, giovane gentiluomo veneziano, vorrebbe la mano di Porzia, ricca ereditiera di Belmonte. Per corteggiarla degnamente, chiede al suo carissimo amico Antonio, il mercante di Venezia,tremila ducati in prestito. Antonio non può prestargli il denaro poiché ha investito in traffici marittimi. Garantirà per lui presso Shylock, usuraio ebreo, che non sopporta lo stesso Antonio, poiché presta denaro gratuitamente, facendo abbassare il tasso d'interesse nella città. Nonostante ciò, Shylock accorda il prestito a Bassanio. L'ebreo però, in caso di mancato pagamento, vuole una libbra della carne di Antonio… richiesta che alla fine gli si rivolgerà contro. Nella messa in scena di Valerio Binasco, però, si indaga profondamente nelle categorie di ‘bene’ e di ‘male’ fino a rimescolarle: fondamentale diventa allora lo scontro tra una moltitudine di uguali - i cristiani di Antonio -, e il singolo diverso - l’ebreo Shylock. Il male c’è, ma è il denaro in sé. “Nel Mercante, tutto gira intorno a un gruppo di amici”, spiega nelle note di regia Binasco: “Gli eroi di questa storia non sono degli eroi. Stanno in seconda e terza fila nella vita. Ma a hanno delle inquietudini. Una spinta che li porta al gesto rischioso. Tuttavia, il fatto che siano sempre avventure condivise con gli amici fa di loro degli eroi un po’ paesani, creatori di aneddoti più che di leggende. Il testo appare dunque come “una cupa contro-favola”, una storia che sembra una favola, ma che fa sorridere solo gli adulti, perché han perso ogni speranza. “Noi non dobbiamo cedere a questa tentazione.”, continua il regista: “Anzi: noi dobbiamo fare del mercante una grande favola, e una festa del teatro. Cioè della speranza.”. E queste sono le intenzioni. Quanto alla questione dell’antisemitismo, classica accusa che vien mossa all’opera, con Auden, Binasco ribadisce: “Nel mercante di Venezia le differenze religiose sono tratteggiate in modo fatuo: non è un problema di fede, ma di conformismo. L’essenziale, riguardo a Shylock, non è che è un eretico o un ebreo, ma che è un outsider”. Il Mercante alla fine è una commedia. Tuttavia a leggerlo si prova anche un certo cupo disagio: “La terribile, umiliante, meschina sconfitta di Shylock”, ritorniamo a Binasco: “giusta o non giusta che sia, mi mette a disagio. Annuncio fin d’ora che starò dalla sua parte. Del resto, il bene e il male si spostano di continuo nel corso della pièce. Dipende dalle circostanze. Questa è una verità moderna e inattaccabile. La verità di una favola che rivela che non c’è nessuna verità. Eppure la vita può essere lo stesso una festa. Anche se il giorno stenta ad apparire. E non è notte né giorno. È l’ora stramba del teatro, quando sorge una luna di carta, e il vento accarezza le foglie senza fare alcun rumore. Niente ci ferisce. Nemmeno la vita. Non c’è nulla di più lieve, al mondo, del nostro essere qui. Insieme. Uguali”.
Con Silvio Orlando ritroviamo in scena attori che hanno partecipato alle regie shakespeariane di Binasco, come Andrea Di Casa, Fabrizio Contri, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli. E poi: Fulvio Simone Luglio, Pepe, Barbara Ronchi, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati. Elena Gigliotti sarà nel ruolo di Porzia, Sergio Romano in quello di Lancillotto, Andrea di Casa di Bassanio, mentre Nerissa è interpretata da Milvia Marigliano, Antonio da Nicola Pannelli.
Intero platea numerata: € 22,00 Palco (Teatro Bibiena): €18,00 Ridotto Abbonati Teatrinsieme: €16,00 Biglietto studenti (solo in prevendita): € 8,00 Biglietto “Calabrone Critico”: € 5,00 (in collaborazione con "Segni d'infanzia")
Vendita online www.liveticket.it
Per una classe di almeno 8 studenti, biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore; ingresso gratuito per disabile e accompagnatore
ABBONAMENTI
Intero 90,00 euro Studenti 30,00 euro
Programma
Domenica 27 ottobre 2013 Teatro Ariston - ore 21.00 Silvio Orlando & Popular Shakespeare Kompany IL MERCANTE DI VENEZIA di William Shakespeare regia VALERIO BINASCO con SILVIO ORLANDO
Domenica 24 novembre 2013 Palazzo Ducale - Sala dei Fiumi - ore 21.00 MUSICI ALLA CORTE DEI GONZAGA in collaborazione con Distretto culturale Le Regge dei Gonzaga e Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Mantova
Venerdì 20 dicembre 2013 Teatro Bibiena - ore 21.00 Teatro Segreto Srl EXAMLETO di William Shakespeare da ROBERTO HERLITZKA
Giovedì 6 febbraio 2014 Teatro Ariston - ore 21.00 Centro Teatrale Umbro L'ARCHIVIO DELLE ANIME - AMLETO di Naira Gonzalez e Massimiliano Donato con MASSIMILANO DONATO
Venerdì 28 febbraio 2014 Teatro Bibiena - ore 21.00 Teatro Ghione SHAKERSPEARIANA di e con GIORGIO ALBERTAZZI
Domenica 23 marzo 2014 Teatro Bibiena - ore 21.00 Serata di Gala con i finalisti della III edizione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE
Martedì 15 aprile 2014 Teatro Ariston - ore 21,00 Compagnia Umberto Orsini srl IL GIUOCO DELLE PARTI di Luigi Pirandello regia Roberto Valerio con UMBERTO ORSINI “PREMIO ARLECCHINO D’ORO”
PROGETTO SHAKESPEARE Ciclo di conferenze ad ingresso gratuito Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi, Via Frattini 60- ore 18,00
Sabato 26 ottobre 2013 IL TEATRO GLOBALE DI SHAKESPEARE: DA MANTOVA A VERONA DA VENEZIA AL MONDO a cura di KEIR DOUGLAS ELAM Università di Bologna
Giovedì 19 dicembre 2013 “AMLETO” a cura di MARIANGELA TEMPERA Università di Ferrara
Giovedì 6 febbraio 2014 “SHAKESPEARE” a cura di ENNIO MORTARA
Inoltre un quarto appuntamento di approfondimento dell’opera di L. Pirandello in cartellone:
Martedì 15 aprile 2014 “IL FASCINO PERVERSO DE “IL GIUOCO DELLE PARTI” a cura di ROBERTO ALONGE Università di Torino
In collaborazione con Multisala Ariston:
in diretta satellitare dal National Theatre di Londra (spettacoli in lingua originale con sottotitoli in italiano) Promozione per gli abbonati di Mantova Teatro 2013/14 : ingresso euro 8.:
Martedì 19 novembre 2013 - ore 20.00 MACBETH (W. Shakespeare) di Kenneth Branagh con Kenneth Branagh
Martedì 28 gennaio 2014 - ore 20.00 HAMLET (W. Shakespeare) di Nicholas Hynter con Rory Kinnear
Proiezioni cinematografiche
In collaborazione con Mantova Film Commission e Circolo del Cinema e con l’introduzione alle proiezioni a cura del Prof Alberto Cattini:
SALA NORLENGHI, Corso Vittorio Emanuele II ,13 - ore 18.00 e ore 21.00
Ingresso: € 5,00 .Gratuito per abbonati Mantova Teatro e soci Circolo del Cinema.
Giovedì 27 marzo 2014 Amleto di e con Laurence Olivier 1948
Giovedì 3 aprile 2014 Otello di e con Orson Welles 1952
Giovedì 10 aprile 2014 Riccardo III di e con Al Pacino, 1996
Giovedì 17 aprile 2014 Macbeth di Roman Polanski con Jon Finch1972
Giovedì 24 aprile 2014 Falstaff di e con Orson Welles 1966
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il sostegno del Comune, della Provincia di Mantova,e della Fondazione Comunità Mantovana Onlus presenta la prima edizione del concorso A scuola di Scrittura Critica Teatrale con riferimento agli spettacoli della stagione Mantova Teatro 2012-2013.
Il progetto nasce dal desiderio di far comprendere con maggior chiarezza le metodologie e i codici sottesi all’elaborazione di uno spettacolo teatrale. Nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui è nata e consapevole che un percorso di educazione dello spettatore sia alla base di ogni futura programmazione culturale in campo teatrale, la Fondazione “Umberto Artioli” ha sentito l’esigenza di avvicinare i giovan i delle scuole secondarie superiori chiedendo loro di mettersi in gioco come “critici teatrali” delle rappresentazioni della stagione in corso. PREMIAZIONE La premiazione si terrà presso la Sala degli Stemmi del Comune di Mantova il giorno venerdì24 maggio alle ore 18.00 e sarà introdotta da una lezione di critica teatrale in cui verranno presentati gli elaborati ammessi alla selezione finale. Il vincitore verrà premiato direttamente dalla commissione formata dal prof. Luigi Allegri, dal prof. Alberto Cattini, e dalla dott.ssa Simona Brunetti. Al vincitore sarà assegnato un premio di euro 200. L'istituto scolastico di riferimento dell’allievo vincitore riceverà un premio pari a euro 300.
E’ la novità della attività in programma per il 2012-2013. Si tratta di un concorso che impegna gli studenti ad esercitare il senso critico e le modalità specifiche di scrittura teatrale, con tema uno degli spettacoli della stagione a scelta degli studenti.
L'iniziativa servirà da un lato ad affinare la capacità di scrittura dei ragazzi, ad allenare il loro giudizio critico e soprattutto a far comprendere su quali basi si può fondare la critica di uno spettacolo, oltre che sull'analisi del testo.
02.05.2013 - PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIORDANO BRUNO GUERRI
La FONDAZIONE MANTOVA CAPITALE EUROPEA DELLO SPETTACOLO
in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele D'Annunzio
è lieta di invitarvi alla presentazione del libro
" LA MIA VITA CARNALE" - AMORI E PASSIONI DI GABRIELE D'ANNUNZIO di GIORDANO BRUNO GUERRI
che si Terrà presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Soardi - via Frattini 60 - Mantova
giovedì 9 maggio p.v. alle ore 18.00
Dialoga con l'autore Il Dott. Riccardo Braglia
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
"La mia vita carnale restituisce ai lettori, al di là dell’immagine di un eroe ormai imprigionato nella propria senilità, quella di un uomo che ha percepito come il valore più alto e l’obiettivo più nobile dell’esistenza siano la bellezza del mondo, il dinamismo del pensiero, l’unicità del vivere."
10.04.2013 - PROSSIMI APPUNTAMENTI
giovedì 11 aprile
Proiezione al Teatro Bibiena ore 21.00
RASKOLNIKOV (1923) di Robert Wiene
con musiche dal vivo eseguite dal Maestro Riccardo Moretti
INGRESSO:8,00 EURO INTERO 5,00 EURO ABBONATI MANTOVA TEATRO E SOCI DEL CIRCOLO DEL CINEMA
BIGLIETTERIA: i biglietti saranno in vendita presso il Teatro Bibiena dalle ore 20.00
lunedì 15 aprile
Teatro Bibiena ore 18.00
IL GRANDE INQUISITORE
Lectio Magistralis di Massimo Cacciari
A seguire lettura del testo a cura di Federica Restani
ingresso libero
10.04.2013 - "LA NEVE FRADICIA" AL TEATRO BIBIENA
MARTEDì 23 APRILE
TEATRO BIBIENA ORE 21.00
Le belle bandiere presenta
LA NEVE FRADICIA
Lettura-Concerto da “Memorie del sottosuolo” di Fëdor Dovstoevskij
Interpretazione ed elaborazione drammaturgica di Marco Sgrosso
Spettacolo con accompagnamento pianistico
Sgrosso mette in scena il ritratto di un uomo sofferente, meschino,arreso all’assenza di speranza e alla celebrazione dellapropria disistima al punto da risultare grottesco e pietoso più che repellente. La neve fradicia è una lettura-concerto costellata di interrogativi volutamente lasciati aperti allo spettatore: il racconto di una crisi interiore che sfocia in una tenerezza ruvida e spinosa, e che apre uno spiraglio - strettissimo ma immenso - alla compassione, alla comprensione e alla solidarietà, di cui anche il nostro tempo sembra aver tanto bisogno...
Sgrosso ha voluto assecondare la musicalità interiore e il moto perpetuo dell’inesorabile flusso di parole di questa confessione, lavorando a braccio libero con un pianista sensibile come Andrea Agostini, pronto a cogliere le sfumature dei sentimenti e capace di fare del suo strumento non un accompagnamento di sottofondo, ma piuttosto un compagno con cui dialogare e improvvisare sulla linea di un sentire comune e di un comune divenire.
25.03.2013 - PROGETTO DOSTOEVSKIJ
PROGETTO DOSTOEVSKIJ
La Fondazione intende presentare ogni stagione un progetto speciale, come proposta organica da affiancare alla consueta programmazione di spettacoli. Il primo, in questa stagione, è il Progetto Dostoevskij, organizzato in collaborazione col Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società dell’Università di Parma.
Il centro della proposta è costituito da due spettacoli, Karamazov, allestito da César Brie con un gruppo di giovani interpreti, e La neve fradicia, un monologo con accompagnamento musicale che Marco Sgrosso ha tratto da Memorie dal sottosuolo. A corredo di questi spettacoli ci sono poi un ciclo commentato di film tratti dalle opere dostoevskiane, uno straordinario evento cinematografico-musicale, con la proiezione del fondamentale film muto Raskolnikov di Robert Wiene (tratto da Delitto e castigo) accompagnato dalle musiche dal vivo appositamente composte ed eseguite da Riccardo Moretti e una serie di prestigiose conferenze: il grande slavista Fausto Malcovati inquadrerà l’intera produzione dostoevskiana e il filosofo Massimo Cacciari terrà una lectio magistralis sul pezzo del Grande Inquisitore, inserito nei Fratelli Karamazov, cui seguirà la lettura del testo a cura di Federica Restani. Un progetto di approfondimento culturale multi-disciplinare, dunque, dedicato a uno scrittore complesso e affascinante, un classico che riesce a parlare da vicino anche all’intelletto e al cuore dell’umanità di oggi.
CICLO DI PROIEZIONI originali
in collaborazione con Mantova Film Commission e Circolo del Cinema introduzione alla seconda proiezione a cura del prof. ALBERTO CATTINI
Sala Norlenghi, corso Vittorio Emanuele II, 13 Ingresso: 5,00 € (gratuito abbonati MantovaTeatro e soci Circolo del Cinema)
Lunedì 25 Marzo 2013 ore 18 e ore 20.30 Le notti bianche [1957] di Luchino Visconti
Martedì 26 Marzo 2013 ore 18 e ore 20.30 Delitto e castigo [1983] di Aki Kaurismäki
Giovedì 4 Aprile 2013 ore 16.30 e ore 20.00 L’idiota [1963] di Akira Kurosawa
Venerdì 5 Aprile 2013 ore 18 e ore 20.30 I demoni di San Pietroburgo [2007] di Giuliano Montaldo
Teatro Bibiena, via Accademia, 47 Ingresso: 8,00 € (5,00 € abbonati MantovaTeatro e soci Circolo del Cinema)
Giovedì 11 Aprile 2013 ore 21.00 Raskolnikov [1923] di Robert Wiene al pianoforte: M° Riccardo Moretti
13.03.2013 - BANDO DI CONCORSO 2013 "I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE"
BANDO DI CONCORSO 2013 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
II EDIZIONE
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, con il sostegno del Comune di Mantova e di Sabbioneta e il contributo del Distretto Culturale Le Regge dei Gonzaga, organizza la seconda edizione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE, all’interno della stagione teatrale 2012-2013.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga.
1) Condizioni di partecipazione al concorso
Al concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE possono partecipare allievi o ex allievi di accademie nazionali italiane di teatro. Non sono imposti limiti di età.
Ogni artista deve preparare una performance della durata massima di 15 (quindici) minuti tratta dalla bibliografia proposta all'interno del presente bando.
I candidati ammessi alla selezione finale saranno scelti a insindacabile giudizio della commissione scientifica e artistica, nominata dalla Fondazione, che presiederà il concorso.
2) Modalità della domanda di ammissione al concorso
- Le domande di ammissione al concorso (tramite il modulo allegato al bando) devono pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 13 aprile 2013 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova.
- Le domande di ammissione devono contenere il curriculum vitae in carta libera del candidato datato e firmato, il titolo dell’estratto teatrale scelto per il provino e una dichiarazione di incondizionata accettazione di quanto contemplato nel presente regolamento.
3) Riferimenti bibliografici per la preparazione della performance
Di seguto sono indicati i testi da cui si può attingere per reperire il materiale per l'elaborazione dei provini:
- FERDINANDO TAVIANI, La commedia dell’arte e la società barocca: la fascinazione del teatro, Roma, Bulzoni, 1970;
- FERRUCCIO MAROTTI, GIOVANNA ROMEI, La commedia dell’arte e la società barocca: la professione del teatro, Roma, Bulzoni, 1991;
- FERDINANDO TAVIANI, MIRELLA SCHINO, Il segreto della Commedia dell’Arte, Firenze, La casa Uscher, 1986;
- MARIA DEL VALLE OJEDO CALVO, Stefanelo Botarga e Zan Ganassa. Scenari e zibaldoni di comici italiani nella Spagna de Cinquecento, Roma, Bulzoni, 2007;
- VITO PANDOLFI (a cura di), La commedia dell'arte. Storia e testo, Firenze, Le Lettere 1988 (1955, 1° edizione), vol. VI;
- GIOVAN BATTISTA ANDREINI, Amor nello specchio, Roma, Bulzoni 1997;
- LUCIANO MARITI, Commedia ridicolosa, comici di professione, dilettanti, editoria teatrale del Seicento, Roma, Bulzoni, 1978;
- FLAMINIO SCALA, Il teatro delle favole rappresentative, a cura di Ferruccio Marotti, Milano, Il Polifilo, 1974;
- GIOVAN BATTISTA ANDREINI, NICOLÒ BARBIERI [et al.], Comici dell’arte. Corrispondenze, edizione diretta da Siro Ferrone, Firenze, a cura di Claudia Burattelli, Domenica Landolfi, anna Zinanni, Firenze, Le Lettere, 1993.
4) Modalità di selezione
I candidati
Tutte le candidature che saranno pervenute per posta raccomandata verranno valutate e accettate, previa verifica dei requisiti minimi richiesti nel presente bando.
Se il numero dei candidati è superiore alla dozzina verrà fatta una prima selezione in base alla valutazione del solo curriculum.
I candidati prescelti verrano contattati telefonicamente per i dettagli del programma del weekend di concorso.
5) Programma del concorso
- sabato 27 aprile 2013 Teatro all'Antica di Sabbioneta
pomeriggio ore 15,00: Laboratorio con l'attore Fabio Mangolini (www.fabiomangolini.com) (argomento: la tecnica della commedia dell'arte)
sera ore 21,00: Serata di gala con spettacolo (le performances di tutti i candidati) aperto a un pubblico non pagante che potrà presenziare all'evento fino a esaurimento dei posti disponibili.
- domenica 28 aprile 2013 Teatro Bibiena di Mantova
pomeriggio ore 15,00: Laboratorio con l'attore Enrico Bonavera (www.enricobonavera.com) (argomento: la drammaturgia nella commedia dell'arte)
sera ore 21,00: Serata di gala. Tutti i candidati reciteranno di fronte alla commissione e a un pubblico non pagante che potrà presenziare all'evento fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La giuria decreterà la vittoria di tre finalisti, con relativa e immediata premiazione.
6) I vincitori
I vincitori verranno premiati direttamente dalla giuria alla fine della serata di gala.
Primo premio: euro 1000 (mille).
Secondo premio: euro 300 (trecento).
Terzo premio: euro 200 (duecento).
Il premio verranno liquidati entro 30 (trenta) giorni dalla data della premiazione del concorso.
7) Recapiti e informazioni
Per qualsiasi informazione siamo a Vostra disposizione Telefono: 0376-221259 Mail: concorsifondazioneartioli@gmail.com Referente: Alessandra Demonte Responsabile di progetto Cellulare: 3297833864 Mail: alessandrademonte@alice.it
Tutti i candidati verranno supportati dall'organizzazione in merito all'ospitalità: per pernottamenti e pasti sono previste vantaggiose convenzioni e/o eventuali gratuità, in via di definizione.
MODULO DI ISCRIZIONE
CONCORSO 2013 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
MODULO D'ISCRIZIONE - 2° edizione del concorso “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
1) Nome dell’artista partecipante:
Data di nascita:___________________________________________________________________________
Luogo di nascita: _________________________________________________________________________
6) Il presente modulo deve essere compilato in tutte le sue parti, firmato dall'artista partecipante e corredato da un curriculum vitae breve ma esaustivo con fotografia.
7) Il presente modulo d'iscrizione deve pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 13 aprile 2013 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova.
8) Con il presente modulo si dichiara di avere preso visione del bando della 2° edizione del concorso “I giovani e la Commedia dell'Arte” e di accettare le condizioni in esso contenute.
Luogo e data:____________________________________________________________________________
liberamente tratto da "I fratelli Karamazov " di F. Dostoevskij
Karamazov è uno spettacolo di assoluta godibilità che mette in scena un Dostoevskij contemporaneo e intenso. Nei personaggi del romanzo César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano – la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza.
A due anni dal debutto César Brie torna con questo spettacolo al quale ha lavorato con un gruppo di giovani e bravi attori. Karamazov, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, è un allestimento semplice, fatto di pochi elementi scenici ma dalla forte cifra suggestiva ed evocativa. La scena infatti è spoglia, pochi gli oggetti che la abitano: corde che delimitano gli spazi, vestiti appesi sulla scena, pupazzi di bambini e panche ai lati dietro cui sparire ed emergere. Nei personaggi dell’ultimo romanzo di Dostoevskij, completato qualche mese prima di morire, César Brie rintraccia tutti gli aspetti dell’animo umano – la passione e l’istinto (Dmitrij), la ragione e il dubbio (Ivan), la bontà e la purezza (Aleksej), il risentimento e la vendetta (Smerdjakov), la cattiveria, il sentimentalismo, l’egoismo e l’edonismo (Fëdor il padre), la santità (lo Starets) – e tematiche profonde come la delusione verso il mondo cattolico, i dogmi sulle idee del divino, la giustizia sociale e il fallimento dei miti della salvezza dell’uomo, tutti affrontati con estremo umorismo e delicatezza. Karamazov evidenzia l’aspetto più corale e polifonico del romanzo originale, riflettendo la tendenza di Dostoevskij di ambientare i momenti decisivi delle sue storie in luoghi pubblici, esposti sempre (come fanno gli attori in questo allestimento) alla derisione e al rifiuto. Uno spettacolo di assoluta godibilità che mette in scena un Dostoevskij contemporaneo, e che affronta i grandi temi dell’autore con una profonda intensità interpretativa.
20.02.2013 - COME TU MI VUOI AL TEATRO ARISTON CON LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE
MARTEDì 26 FEBBRAIO
TEATRO ARISTON ORE 21.00
Pietro Mezzasoma presenta
COME TU MI VUOI
di Luigi Pirandello
libero adattamento di Masolino D'Amico
con Lucrezia Lante della Rovere
regia di Francesco Zecca
Pirandello scrisse il dramma Come tu mi vuoi alla fine degli anni ’20 dedicandolo all’attrice Marta Abba, sua musa, che gli ispirò il personaggio dell’Ignota, al centro di una vicenda ispirata a un celebre fatto di cronaca degli anni ’20, il ribaltamento al femminile del caso Canella-Bruneri. Incentrata sulla ricerca spasmodica dell’identità, tema caro allo scrittore, Come tu mi vuoi è una delle più riuscite opere di Pirandello, la sola opera teatrale di Pirandello ambientata, almeno parzialmente, fuori d’Italia: il primo atto si svolge nella Berlino dei cabaret tra le due guerre, il secondo atto nella provincia italiana colpita dalla guerra.
Lucrezia Lante della Rovere è l’Ignota, femme fatale per necessità, figura emblematica dello scambio di identità. L’Ignota in un locale equivoco tedesco balla e intrattiene i clienti, ma in realtà è mantenuta da un ricco e vizioso scrittore che la soffoca con le sue ossessioni. L’occasione per sfuggire a lui e alle ambigue profferte della giovane figlia di costui, anch’essa innamorata di lei, si presenta quando uno sconosciuto italiano crede di riconoscere nell’Ignota la moglie di un suo amico, Lucia detta Cia, scomparsa dieci anni prima durante la Grande Guerra, quando le truppe austro-germaniche invasero il paesino friulano dove la coppia abitava. E’ così che l’Ignota nel suo tentativo di essere “come tu mi vuoi” prova a definire la propria identità mediante una sorta di processo familiare con grandi emozioni, non privo di colpi di scena, tra certezze e incertezze, tra volontà e opposizione. Scambio di identità, scambio di verità, scambio tra piani di lettura Come tu mi vuoi è uno spettacolo in continua evoluzione che sconvolge gli schemi dimostrando che anche di fronte a prove oggettive ognuno crede quello che desidera credere.
La regia di Francesco Zecca si fonda sulla “ricerca delirante dell’autenticità” nascosta nella “memoria del sentire e non quella dei fatti” con una proposta scenografica di grande pregio e una scelta interpretativa vincente per ognuno dei personaggi: un vero e proprio omaggio a Pirandello.
05.02.2013 - IL DISCORSO DEL RE AL TEATRO ARISTON PER MANTOVA TEATRO
Giovedì 14 Febbraio 2013
Teatro Ariston, ore 21
Casanova Multimedia presenta
IL DISCORSO DEL RE
di David Seidler
con Luca Barbareschi e Filippo Dini
regia di Luca Barbareschi
La commedia è ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni 20 e 30, ed è centrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del re Giorgio V. Si parte dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la Storia, che non è statico sottofondo ma presenza imprescindibile di ogni istante della commedia al fianco dei protagonisti. Dal testo teatrale - una magnifica sceneggiatura di David Seidler che nella vita ha sofferto di balbuzie - è stato tratto un film di grande successo. Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente ma capace anche di far ridere: non di risate grasse o prevedibili, ma risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Così come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dall’empatia, da una condivisione sentimentale di difficoltà umane.
20.12.2012 - MANTOVA TEATRO AL TEATRO ARISTON CON LEO GULLOTTA
Giovedì 31 Gennaio 2013
Teatro Ariston, ore 21
Teatro Stabile di Catania
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
con Leo Gullotta
regia di Fabio Grossi
traduzione e adattamento Fabio Grossi e Simonetta Traversetti
Siamo ad Atene, ma l’autore non ci spiega di quale Atene vuole trattare. Così raccontando in sintesi, potrò trovare tra le linee del ragionamento, colorati polimorfismi che animeranno logiche di sintesi con l’approssimazione dell’umano agire. Blocchi di vita che animeranno blocchi di materia, raccontando una storia,anche se pur tanto raccontata, mantiene sempre alto l’interesse dello spettatore. Permutando il detto “Sognare ad occhi aperti”, tutto il trascendente, e il luogo ad esso collegato, vivrà in maniera centripeta rispetto ad una fatata iride, la quale sarà lo spazio in cui partirà la magica partenogenesi. La fredda materia assumerà nei quadri riguardanti il mondo del fantastico, quel qualcosa che intrinsecamente appartiene alla Nostra Materia: quella radiazione di calore, di colore e di energia che fa proprio di questa la fantastica unicità cosmica che la contraddistingue. I fatti dell’umano han sempre quel qualcosa di magico, di misterioso, di fantasticamente colorato o triste, che da sempre ha intrigato nobili o semplici pensatori. La struttura drammaturgica si dipana su tre livelli ben precisi, tanto di far sì che possano vivere di luce propria o al contempo riflessa. La Corte rappresenterà il potere, i Comici la semplicità e la multietnicità del volgo, i Giovani l’Amore e la scoperta del sesso adolescenziale, e i Magici quel mondo fantastico che tanto intimorisce quanto affascina. L’imperscrutabilità dell’Animo verrà così trattato esaltandone la valenza, di volta in volta proposta attraverso i vizi, i pregi, le risse, le pacificazioni, i pianti e le risa dei Nostri protagonisti.
[Fabio Grossi]
15.11.2012 - MANTOVA TEATRO 2012-2013 AL TEATRO ARISTON CON GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO
LUNEDì 26 NOVEMBRE 2012 TEATRO ARISTON ORE 21.00
da Krapp a Senza parole
di Samuel Beckett
Il prologo Respiro Improvviso dell’Ohio Atto senza parole L’ultimo nastro di Krapp
Traduzioni teatrali di Carlo Fruttero e Franco Lucentini Scene Mauro Carosi Costumi Odette Nicoletti musiche Germano Mazzocchetti luci di Gianni Grasso Traduzione ed adattamento dialoghi Giorgio Polacco e Maria Luisa Runti
regia Glauco Mauri
Beckett, premio Nobel per la letteratura, è certamente un innovatore nella storia del Teatro. Con le sue opere ci ha mostrato un nuovo modo di interpretare il rapporto tra la vita e l’uomo: una visione grottesca che spesso sfocia in una disperata comicità. Vari momenti poetici ma lo stesso tema: l’uomo e la sua fatica del vivere. “Atto senza parole” e “L’ultimo nastro di Krapp”, due testi relativamente brevi al confronto di altri famosi capolavori, sono forse le opere che più chiaramente esprimono alcuni aspetti del mondo di Beckett. Nello stupito , grottesco silenzio di “Atto senza parole” l’uomo beffato e ingannato dalla vita che sembra sempre soccorrerlo, ma poi sempre lo delude, trova la sua commovente dignità nel rifiuto e nella voluta solitudine. In questo breve atto si può chiaramente comprendere la visione beckettiana dello scontro tra l’uomo e la vita. Ne “L’ultimo nastro” il vecchio Krapp ascolta una bobina che ha registrato tanti anni fa: la sera del suo 39º compleanno. Tanti, tanti anni sono passati! Riaffiorano persone, visi ormai sbiaditi dal tempo, si riscoprono sentimenti…e tra questi –ormai dimenticata- una storia d’amore, “quando la felicità era forse ancora possibile” Ma il giovane Krapp non l’aveva saputa afferrare la felicità! La bobina finisce e Krapp rimane disperatamente solo nel buio della sua “vecchia tana” piena di bobine che raccontano la storia della sua vita ma che finiranno sempre col rimanere vuote…esaurite di ricordi. Ne “Improvviso dell’Ohio”, il titolo lo si deve perché il testo fu scritto per l’Università Columbus dello stato dell’ Ohio e lì rappresentata per la prima volta per festeggiare i 75 anni di Beckett, un uomo (il Lettore) legge un libro ad un altro uomo (l’Ascoltatore) per aiutarlo a sopportare il dolore di un’assenza dolorosa, la moglie morta? la moglie abbandonata? Ciò che il Lettore legge si riferisce alla vicenda dolorosa di chi ascolta (l’ Ascoltatore). Non sono due persone ma è lo stesso uomo che, in un fantastico sdoppiamento, sembra con l’ascoltarsi cercare una speranza di sollievo al dolore. “Respiro” Un cumulo di macerie. Pochi secondi: è la vita. La vita che passa tra il primo vagito e l’ultimo respiro. Ma in quale mondo! Particolare curioso “Respiro” fu rappresentato per la prima volta a New York nel 1969 al Teatro Eden come scena iniziale di “Oh! Calcutta” per la regia di Kenneth Tynan. Far capire al pubblico che non è Beckett difficile e complicato, ma difficile e complicata è la vita. La vita che Beckett pur nella sua angoscia, ha saputo raccontarci con una sotterranea ma struggente pietà. Questo vogliamo esprimere con il nostro spettacolo, questo è il nostro desiderio.
19.10.2012 - MANTOVA TEATRO 2012-2013 AL TEATRO ARISTON CON KRAMER CONTRO KRAMER
MARTEDì 13 NOVEMBRE 2012
TEATRO ARISTON ORE 21.00
Teatro e Società srl presenta
KRAMER CONTRO KRAMER
di Avery Corman
con Daniele Pecci, Federica Di Martino e Raffaele Latagliata
regia di Patrick Rossi Gastalidi
Adattamento di Daniele Pecci
Traduzione di Masolino D'Amico
Adattamento del romanzo di Avery Corman, immortalato dal film di Robert Benton del 1979,
con Dustin Hoffman e Meryl Streep vincitore di quattro premi Oscar. L'opera racconta le vicissitudini
che fanno seguito alla separazione di una coppia e la crescitqa del bimbo di sei anni.
Padre e figlio superano con qualche difficoltà la nuova situazione, poi si rifà viva la madre
e l'affidamento del figlio finisce in tribunale. Comincia una battaglia legale che mette
a dura prova la ex coppia. L'argomento fece molto scalpore ai suoi tempi quando l'emancipazione femminile
era assai meno progredita di oggi, è rimasto di grande attualità, anche grazie alla finezza con cui l'autore
lo svolge. La commedia imposta un avvincente dibattito in cui tutti si possono identificare e in cui,
come nella vita, dire chi ha torto e chi ha ragione è molto azzardato.
28.09.2012 - MANTOVA TEATRO 2012-2013
20.06.2012 - ARRIVEDERCI AL PROSSIMO AUTUNNO
La Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo sta preparando la prossima stagione di prosa
MANTOVA TEATRO 2012-2013.
Vi aspettiamo numerosi il prossimo autunno!
04.05.2012 - NOTTURNO D'AUTORE 8 MAGGIO 2012
24.04.2012 - SERATA DI GALA DOMENICA 29 APRILE tEATRO BIBIENA
05.04.2012 - MANTOVA TEATRO VI ASPETTA CON MONICA GUERRITORE
Giovedì 19 aprile 2012 Teatro Sociale ore 21.00
Festival di Spoleto/Fondazione Rizzoli/Corriere della Sera/Compagnia Mauri Sturno
MONICA GUERRITORE è ORIANA FALLACI IN
MI CHIEDETE DI PARLARE
con Lucilla Mimninno scritto e diretto da Monica Guerritore
Immagino una folle, piccola donna, che torna nel luogo della sua solitudine, quella casa di New York, ora non più sua, coperta di teli di plastica, in attesa di nuovi abitanti. Là nessuno poteva entrare e una grande giornalista, come Lucia Annunziata, descriverà (rivelando una delicatissima personale percezione) “un disordine che inquieta, una donna sola, un tappeto di cicche di sigarette per terra..”
E' lì che si era rintanata Oriana, nell’ ombra. Mentre la Fallaci infiammava il mondo. “..non guardatemi..” chiederà gentilmente alla fine del mio spettacolo. “..non guardatemi morire…” Non mostrando più niente di sé, Oriana è riuscita a salvaguardare il Mito Fallaci. La sua forza e il suo glamour. E lasciare a noi solo la possibilità di fare delle ipotesi sulle contraddizioni di una grande, rabbiosa, folle donna. La più grande e la più odiata. La prima cronista di guerra, la prima “celebrity”, forse anche la prima vittima della potenza dell’Immagine. Della sua stessa Immagine.
Il palcoscenico ci aiuterà a capire. Non c’è luogo più del palcoscenico dove non si possa mentire. Nessun luogo (checche’ ne pensino molti...) “Una donna non muore se da un'altra parte, un'altra donna, riprende il suo respiro” dice Helene Cixous. Voglio riprendere il suo respiro. Per capire.
Monica Guerritore.
12.03.2012 - BIGLIETTERIA
LA BIGLIETTERIA DI MANTOVA TEATRO 2011- 2012 SI TROVA NEL FOYER DEL TEATRO BIBIENA
IN VIA ACCADEMIA 47 A MANTOVA.
LA BIGLIETTERIA E' APERTA NEI POMERIGGI DI MERCOLEDI' E VENERDI' DALLE ORE 15.00 ALLE 18.00
08.03.2012 - MANTOVA TEATRO VI ASPETTA IL 29 MARZO INSIEME A MANUELA KUSTERMANN
TEATRO ARISTON GIOVEDÌ 29 MARZO ORE 21.00
Teatro Vascello
DON GIOVANNI di Molière
Regia Alberto Di Stasio
con Manuela Kustermann Sganarello Fabio Sartor Don Giovanni Emanuela Ponzano Donna Elvira Massimo Fedele Don Luigi e il Povero Alberto Caramel Petruccio Gusman e Dimanche Luna Romani Carlotta Gloria Pomardi Lo spettro e La statua
regia Alberto Di Stasio musiche Wolfgang Amadeus Mozart dipinti Stefano di Stasio movimenti scenici Gloria Pomardi luci Valerio Geroldi
Organizzazione Enzo Toto Ufficio stampa Cristina D'Aquanno Organizzazione amministrativa Marco Ciuti
Foto Tommaso Le Pera
DON GIOVANNI
" Con il Don Giovanni, quasi cento anni in anticipo sulla Rivoluzione Francese e De Sade, Moliere crea un dramma in cui Natura e Ragione si scontrano come due titani, incarnandosi la prima in Sganarello, la seconda in Don Giovanni. La sensazione che un Vecchio Mondo stia lasciando il posto ad uno Nuovo ispira la lucida acerba e inflessibile critica di Don Giovanni che pur di andare fino in fondo alla sua visione non risparmia nulla della sua realtà, neanche se stesso, nonostante la generosa e creativa operosità di Sganarello che cerca in tutti i modi di rivelare al suo padrone, quasi una madre con il proprio figlio, quasi un amante con il proprio amato, la ricchezza e il bene che si celano nella Natura, come baluardo e salvezza prima della rovina."
Note di regia Si ignora l'anno, il secolo, il luogo in cui nacque la leggenda di Don Giovanni. Non esiste una notizia certa che possa rivelarne l'origine; c'è chi crede (ad esempio Kierkegaard, nel suo saggio L'erotico nella musica) che l'idea del personaggio appartenga al cristianesimo, e, attraverso di esso, al medioevo. Quanto alla sua origine, al luogo, s'impone ch'esso sia la Spagna Ma ecco proprio uno studioso spagnolo, il Maranon, allontanare l'idea che Don Giovanni sia un prototipo spagnolo e tanto meno andaluso. Egli sarebbe, piuttosto, un prodotto di società decadenti che aveva già portato in giro il suo cinismo nel declino di altre civiltà, quando la Spagna era ancora un embrione di popolo, senza struttura nazionale. Infine c'è anche chi ha visto calare Don Giovanni (proprio lui, uno dei personaggi più mediterranei che si conoscano) dal gelo e dalle nebbie del Nord. Questi studiosi descrivono la biografia di un fantasma; non s'accorgono che Don Giovanni è un personaggio che, come tale, è storicamente irraggiungibile E' vero solo per l'intensità della finzione poetica che lo fa vivere. E' il palcoscenico il luogo della sua definizione; solo in esso egli compie gli estremi della sua azione. Molière ne fa un capolavoro assoluto; il testo raggela la figura del burlador de Sevilla, esaltandone l'ipocrisia come mezzo eccellente e infallibile per raggiungere lo scopo. Quella polemica sociale, contro la morale, la virtù e l'onore che si pretende invincibile, qui si dichiara con irruenza, come se Don Giovanni fosse il rivoluzionario denunciatore d'una verità abilmente nascosta sotto la devozione, ed egli si divertisse a trasformare, come un meccanismo, quella verità in una vivente dimostrazione. Il libertino Don Giovanni, dunque, spense del tutto il fuoco e la giovanile baldanza del suo antenato spagnolo: si raggelò in una luce livida e quasi satanica. La nostra scrittura drammaturgica accerchia lo spettatore in tre misure di interpretazione: la musica mozartiana di rara bellezza, pungolo buffo/tragico che scuote l'approssimazione apollinea del personaggio per rovesciarlo in un turbine dionisiaco come soltanto un musicista come Mozart poteva immaginare; i quadri di Stefano Di Stasio inoltrati in una modernità propria dei grandi truffatori, di un realismo impensabile e anacronistico. La vera e propria scrittura di scena si modella ai fondamenti d'un teatro di forti emozioni fisiche e psichiche, dove nulla accade se non evocato e nulla si evoca se non vissuto. Uno spettacolo che speriamo di alta intensità teatrale, voluto per scuotere le coscienze degli spettatori illuminandoli sulla decadenza erotico-corporale del nostro vivere civile.
27.02.2012 - MANTOVA TEATRO RICORDA D'ANNUNZIO
Giovedì 1 marzo 2012 Teatro Bibiena ore 21.00
GABRIELE ED ELEONORA UNA PASSIONE SCARLATTA
Giovedì 1° marzo 2012, 74° anniversario della morte di d'Annunzio, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo presenterà al Teatro Bibiena di Mantova ore 21 il recital/concerto “ Gabriele ed Eleonora. Una passione scarlatta”, scritto, diretto ed interpretato da Daniela Musini, già allestito con enorme successo a L’Havana, Varsavia, San Pietroburgo e che si appresta a debuttare negli States. A celebrare il Vate ci sarà anche il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, il quale, prima della performance dell’attrice, proporrà il suo avvincente Notturno d’Autore insieme al l'ex magistrato Giuseppe Ayala. Lo spettacolo della Musini è tratto dal suo pluripremiato testo teatrale Mia Divina Eleonora (Ianieri Editore) e si aprirà con un’introduzione, dal titolo L’Imaginifico e la Divina: il “vivere inimitabile” di Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse, in cui l’artista abruzzese racconterà al pubblico, con la fluidità e la capacità affabulatoria che le sono riconosciute, il fecondo sodalizio artistico intercorso tra i due straordinari personaggi. A seguire, il recital vero e proprio in cui Daniela, in un monologo appassionato punteggiato dalle musiche di Chopin, Debussy, Rachmaninov e Beethoven eseguite da lei stessa al pianoforte, interpreterà una Eleonora Duse struggente, veemente, sensuale, indomita, disperata, che mette a nudose stessa, come artista e come donna. La vicenda teatrale si svolge nella Suite 524 dello SchenleyHotel di Pittsburgh, negli Stati Uniti, dove la grande Tragica realmente soggiornò durante la sua ultima, trionfale tournée americana. E' il 21 aprile 1924, suo ultimo giorno di vita, e lei, che non sa, ma che intuisce prossima la fine, sente il bisogno di raccontarsi e di ripercorrere la sua straordinaria esistenza, fatta di "successi ed eccessi, di gioie accecanti e di amarezze struggenti", come scrive l'Autrice, in cui centrale appare l'appassionato e tormentato amore vissuto con Gabriele d'Annunzio. Uno spettacolo emozionante e coinvolgente, questo di Daniela Musini, dedicato a lei, Eleonora Duse, la più grande Attrice di tutti i tempi, “ colei che il palcoscenicoeternò nella Storia, il pubblico acclamò Divina, l’Amorerese disperata”.
13.02.2012 - BANDO DI CONCORSO 2012 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
BANDO DI CONCORSO 2012“I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il sostegno del Comune di Mantova organizza la prima edizione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE, all’interno della stagione teatrale 2011-2012.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga.
1) Condizioni di partecipazione al concorso Al concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE possono partecipare allievi o ex allievi di accademie nazionali italiane di teatro, che comunque non abbiano superato i 30 (trenta) anni di età. Ogni artista deve preparare una performance della durata massima di 15 (quindici) minuti tratta dalla bibliografia proposta all'interno del presente bando. I candidati ammessi alla selezione finale saranno scelti ad insindacabile giudizio della commissione scientifica e artistica, nominata dalla Fondazione, che presiederà il concorso.
2) Modalità della domanda di ammissione al concorso - Le domande di ammissione al concorso (tramite il modulo allegato al bando) devono pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 31 marzo 2012 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova. - Le domande di ammissione devono contenere il curriculum vitae in carta libera del candidato datato e firmato, il titolo dell’estratto teatrale scelto per il provino e una dichiarazione di incondizionata accettazione di quanto contemplato nel presente regolamento.
3) Riferimenti bibliografici per la preparazione della performance Qui sotto sono indicati i testi da cui si può attingere per reperire il materiale per l'elaborazione dei provini:
- FERDINANDO TAVIANI, La commedia dell’arte e la società barocca: la fascinazione del teatro, Roma, Bulzoni, 1970; - FERRUCCIO MAROTTI, GIOVANNA ROMEI, La commedia dell’arte e la società barocca: la professione del teatro, Roma, Bulzoni, 1991; - FERDINANDO TAVIANI, MIRELLA SCHINO, Il segreto della Commedia dell’Arte, Firenze, La casa Uscher, 1986; - MARIA DEL VALLE OJEDO CALVO, Stefanelo Botarga e Zan Ganassa. Scenari e zibaldoni di comici italiani nella Spagna de Cinquecento, Roma, Bulzoni, 2007; - VITO PANDOLFI (a cura di), La commedia dell'arte. Storia e testo, Firenze, Le Lettere 1988 (1955, 1° edizione), vol. VI; - GIOVAN BATTISTA ANDREINI, Amor nello specchio, Roma, Bulzoni 1997; - LUCIANO MARITI, Commedia ridicolosa, comici di professione, dilettanti, editoria teatrale del Seicento, Roma, Bulzoni, 1978; - FLAMINIO SCALA, Il teatro delle favole rappresentative, a cura di Ferruccio Marotti, Milano, Il Polifilo, 1974; - GIOVAN BATTISTA ANDREINI, NICOLÒ BARBIERI [et al.], Comici dell’arte. Corrispondenze, edizione diretta da Siro Ferrone, Firenze, a cura di Claudia Burattelli, Domenica Landolfi, anna Zinanni, Firenze, Le Lettere, 1993.
4) Modalità di selezione
4a) I candidati A tutti i candidati che presenteranno domanda sarà permesso presentarsi al provino, previa verifica dei requisiti minimi richiesti nel presente bando. Tutte le performance saranno valutate da una giuria, che sceglierà 8 (otto) finalisti (maschi o femmine, indistintamente). I candidati verranno avvisati telefonicamente del giorno e dell’orario del provino. Le preselezioni si terranno nel mese di aprile (sabato e domenica 14-15 e/o sabato e domenica 21-22) presso lo Spazio Studio Sant’Orsola di via Bonomi 3 in Mantova.
4b) I selezionati La selezione finale si terrà presso il Teatro Bibiena domenica 29 aprile 2012 durante una serata di gala. Gli otto finalisti reciteranno di fronte alla commissione e ad un pubblico non pagante che potrà presenziare all'evento fino ad esaurimento dei posti disponibili.
4c) Il vincitore Il vincitore, o la vincitrice, verrà premiato direttamente dalla giuria alla fine della serata di gala. Al vincitore sarà assegnato un premio di euro 1000 (mille). Il premio sarà liquidato entro 30 (trenta) giorni dalla data della premiazione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE.
5) Recapiti e informazioni Per qualsiasi informazione siamo a Vostra disposizione Telefono: 0376-221259 Referente: Alessandra Demonte Responsabile di progetto Cellulare: 3351246124 Mail: concorsifondazioneartioli@gmail.com
CONCORSO 2012“I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
MODULO D'ISCRIZIONE - 1° edizione del concorso“I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
1) Nome dell’artista partecipante:
Data di nascita:___________________________________________________________________________
Luogo di nascita: _________________________________________________________________________
6) Il presente modulo deve essere compilato in tutte le sue parti, firmato dall'artista partecipante e corredato da un curriculum vitaebreve ma esaustivo con fotografia.
7) Il presente modulo d'iscrizionedeve pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 31 marzo 2012 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova.
8) Con il presente modulo si dichiara di avere preso visione del bando della 1° edizione del concorso “I giovani e la Commedia dell'Arte” e di accettare le condizioni in esso contenute.
Luogo e data:_____________________________________________________________________________
Questa è una delle più belle opere scritte da Henrik Ibsen.
Ci narra la storia di un dottore che scopre che le terme pubbliche, fiore all'occhiello della cittadina e apportatrici di innumerevoli villeggianti, sono appestate da inquinanti scarichi montani di conciatura delle pelli. Subito il dottore vuole fare un pubblico appello per denunciare la cosa e far porre rimedio a questo problema, ma da una parte suo fratello, rappresentante dei potenti azionisti di maggioranza delle terme, e dall'altra i redattori di un giornale popolare che si schiera contro i potenti della città, tutti si oppongono alla pubblicazione della relazione del dottore, e gli impongono di tacere. Il dottore non riesce più a trovare nessuno che sia disposto a dargli ascolto, perché tutti sarebbero parte lesa nella questione. Gli appelli al potere sono inutili, quelli alla coscienza popolare anche: sia vinti che vincitori sono una schiera di opportunisti, interessati solo alla reputazione e al denaro. E' in questo scenario che il dottore compie l'unica scelta possibile per lui: se prima vuole abbandonare la città, ora si accorge che la risposta migliore a questa situazione è data dalla conoscenza: vuole quindi istruire i giovani, poveri o ricchi che siano, per aiutarli a comprendere meglio la realtà, e a renderli cittadini di una società più civile di quella attuale. E' splendida quest'opera, vero segno del pensiero elevato del suo autore, e apportatrice di un messaggio di rilevanza universale: la conoscenza, il sapere come mezzo per un futuro migliore.
31.01.2012 - IL VENTAGLIO DI GOLDONI PER MANTOVA TEATRO 2011-2012
IL CONTATO DEL CANAVESE
TEATRO GIACOSA DI IVREA
Direzione artistica: Paolo Bosisio
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
regia di Alberto Oliva
scene e costumi di Francesca Pedrotti
“Ci ha fatto girar la testa dal primo all’ultimo”
Il Ventaglio è una commedia corale, caratterizzata dalla compresenza simultanea in scena di tutti i 14 personaggi, che animano la piazza di un borgo lombardo senza tempo. Si tratta di un microcosmo afoso, paralizzato dal caldo che rende vana e pesante ogni azione. Dietro il mostruoso attivismo di tutti i personaggi si nasconde una insanabile inerzia del vivere. Nella piazza delle Case Nuove convivono aristocratici decaduti che guardano la scena dall’alto e pretendono di controllare le vite degli altri, contadini laboriosi che chiedono “pane, pane e non protezione”, e borghesi che ostentano un gran daffare per nascondere la loro incapacità di agire.
C’è bisogno di muovere l’aria, di un po’ di vento che accenda gli entusiasmi e doni nuova linfa alle anime appassite. Ed ecco che un semplice ventaglio, pagato pochi spiccioli, innesca un vortice di movimenti incredibili, agita gli animi e mette le ali all’amore, che si espande nella piazza e sconvolge gli equilibri. Da merce a basso costo, quel “maledetto ventaglio” diventa un bene impagabile, ambìto e ricercato, ma anche dimenticato su una botte, donato distrattamente o accettato con emozione. Passa di mano in mano generando equivoci e pettegolezzi. Come gli oggetti magici delle fiabe, riesce a smaterializzare i personaggi in un’energia incontrollata ed eccitante. Quando finalmente il ventaglio raggiunge il destinatario corretto, il vento di follia si placa e torna la quiete, ma l’apparente lieto fine ha un gusto amaro, perché la ricomposizione degli equilibri originari nega e cancella le opportunità che erano nate nel vortice. Tutto si normalizza per garantire il quieto vivere alla comunità, ma nel privato si covano rimorsi e disinganno.
Si respira l’aria della fine di un’epoca, la decadenza scrosta i muri e mina le fondamenta del paese. E’ qui che si può leggere un legame molto stretto con la nostra contemporaneità, immobilizzata dalla crisi economica che, dopo avere destabilizzato i già precari equilibri, sta costringendo tutti a fermarsi, a ridimensionare sogni e ambizioni, e a covare depressione e risentimento, in attesa di una ventata che distragga gli animi e ci faccia girare la testa per un po’. Purtroppo oggi la ventata è spesso un fatto di cronaca nera, come il recente episodio di Avetrana, che ha prodotto un’euforia collettiva delirante, riversando un paese intero nelle strade, in processione sul luogo di un macabro delitto e in vetrina sugli schermi di tutte le televisioni. E’ solo un esempio di come esistano ancora oggi gli stessi motori dell’azione che anima la commedia di Goldoni: la morbosità del pettegolezzo, l’esplosione della violenza repressa fra le mura domestiche, la ribellione al conformismo della vita sociale, la crudeltà dei sentimenti.
23.12.2011 - LISISTRATA DA ARISTOFANE
GIOVEDì 19 GENNAIO 2012
TEATRO ARISTON, ORE 21.00
Daniela Cerani per Synergie Teatrali e Teatro Ventidio Basso presentano
LISISTRTA da Aristofane
con Gaia De Laurentis, Stefano Artissunch, David Quintili e Stefano Tosoni.
Regia di Stefano Artissunch
LISISTRATA è un colto e fantastico viaggio nella poetica di Aristofane celebre commediografo fra i maggiori del teatro classico. La particolarità della messa in scena è nella contaminazione fra Cabaret e Burlesque che si evidenzia nelle musiche, nelle atmosfere e nei costumi. Nella storia la guerra non fa da sfondo alla commedia, ma la penetra in tutta la sua drammaticità divenendone protagonista. Lo spettacolo è un’omaggio a tutti i caduti per la Patria, in tutte le guerre, che per la bandiera, non hanno esitato a sacrificare in silenzio la propria esistenza nella speranza di un domani migliore. Il filo conduttore è Lisistrata che con il ricatto dello sciopero del sesso costringe i guerrieri spartani ed ateniesi a trattare la pace per porre fine alla guerra del Peloponneso. Proprio la sua fermezza e arguzia favoriscono il gioco comico ma anche polemico e riflessivo nella commedia. Lisistrata non è solo una donna che convince le altre ad attuare lo sciopero del sesso: si fa anche motore di un dolore universale: "Sciagurate siamo noi donne a portare il peso della guerra:partoriamo i nostri figli e li mandiamo a fare i soldati!"
02.12.2011 - PREMIO ARLECCHINO D'ORO A LEO GULLOTTA
Lunedi 28 Novembre 2011
Teatro Sociale, ore 21 Teatro Sociale, ore 21
Teatro Eliseo
IL PIACERE DELL'ONESTA'
di Luigi Pirandello con Leo Gullotta, Cloris Brosca, Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi e con Antonio Fermi, Federico Mancini e Vincenzo Versari Regia Fabio Grossi
Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca, dove prodotti e momenti di vita vissuta vengono modificati in maniera cangiante e definente, sull’orlo di un dramma che si pone di fronte all’eterno aut aut di una società alla ricerca di un’equa liceità. Per questo l’elaborazione da me curata, elimina tutti quei termini che oggi giorno risulterebbero obsoleti e poco rapportabili ad una situazione di verità.
Proprio questa verità, sarà il veicolo per comunicare quello che il pensiero pirandelliano ha voluto trasmettere nell’epoca del suo essere concepito. Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose, e la condotta morale del Baldovino diventa da questo momento inattaccabile e questi si chiude dentro la propria onestà sfidando convenzioni sociali ed egoismi personali. Il suo arrivo in questa famiglia, composta da bei involucri senza contenuto, sarà stridente fin dalla prima scena. Una casa, questa, dove l’apparire conta molto più dell’essere, non a caso le sue pareti vivono della trasparenza atta a mostrarsi come si pensa che gli altri desiderano.
Una società, immutata nei tempi, da quelli passati a quelli odierni, che ha paura della diversità, perché essere onesti significa essere diversi, e che fa del tutto per annichilire l’elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche quelli più perversi. Messo alle strette nella manovra estrema di farlo contravvenire alle proprie responsabilità, Angelo Baldovino continua a mantenere intatta la propria ‘maschera’ di uomo onesto, finendo così per mettere spietatamente a nudo la disonestà di tutti gli altri. Una pseudo legittima unione,quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società. Come nel precedente lavoro del maestro agrigentino, affrontato con Gullotta, “l’Uomo, la Bestia e la Virtù”, l’uso ideale della maschera per far fronte alle perbenistiche convenzioni di una società, si ripropone con forza.
03.10.2011 - MANTOVA TEATRO 2011-2012
COME OGNI ANNO LA FONDAZIONE ARTIOLI MANTOVA CAPITALE EUROREA DELLO SPETTACOLO VI PRESENTA IL CALENDARIO DELLA STAGIONE TEATRALE. VI ASPETTIAMO!
CALENDARIO SPETTACOLI
Venerdì 14 ottobre 2011 Teatro Bibiena, ore 21
Di uomini e Poeti ovvero il Testamento di Virgilio
Accademia Teatrale Francesco Campogalliani di Mantova e Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti
spettacolo gratuito fuori abbonamento
Giovedì 27 ottobre 2011 Teatro Bibiena, ore 21
Luna e Lunatici
con Nicola De Buono e Debora Caprioglio
Lunedì 28 novembre 2011 Teatro Sociale, ore 21
Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello
con Leo Gullotta
consegna del Premio “Arlecchino d’oro”
Martedì 6 dicembre 2011 Teatro Bibiena, ore 21
Notturno d'autore
Virgilio e la cultura classica con Giordano Bruno Guerri e Riccardo Braglia
ingresso gratuito
Giovedì 19 gennaio 2012 Teatro Ariston, ore 21
Lisistrata da Aristofane
con Gaia De Laurentiis
Venerdì 3 febbraio 2012 Teatro Ariston, ore 21
Il ventaglio di Carlo Goldoni
con Mino Manni
Martedì 21 febbraio 2012 Teatro Ariston, ore 21
Un nemico del popolo di Henrik Ibsen
con Gianmarco Tognazzi
Giovedì 1 marzo 2012 Teatro Bibiena, ore 21
Gabriele ed Eleonora. Una passione scarlatta
con Daniela Musini
a seguire:
Notturno d'autore
Gabriele D’Annunzio con Giordano Bruno Guerri
Giovedì 29 marzo 2012 Teatro Ariston, ore 21
Don Giovanni di Molière
con Manuela Kustermann
Giovedì 19 aprile 2012 Teatro Sociale, ore 21
Monica Guerritore è Oriana Fallaci
“…mi chiedete di parlare”
ABBONAMENTI E PREVENDITA
Foyer del Teatro Bibiena Via Accademia 47, Mantova
mercoledì e venerdì dalle 15 alle 18 - giovedì dalle 9,30 alle 12,30
con Giorgio Albertazzi e la partecipazione di Roberta Caronia regia e adattamento Giorgio Albertazzi disegno luci Pietro Sperduti scene Carmelo Giammello foto Pino Le Pera Produzione Procope Studio srl
Filosofi alle primarie è uno spettacolo/evento con Giorgio Albertazzi che trascende i limiti del palco per coinvolgere il pubblico in un'autentica gara filosofica all'ultima sfida. L'estro creativo di Giorgio Albertazzi, il più grande attore vivente nel panorama teatrale italiano, si unisce alla competenza e alla passione del professor Carlo Monaco in uno spettacolo in cui, per la prima volta in Italia, il teatro si trasforma in un torneo di scacchi del pensiero dove il pubblico vota e decreta di volta in volta il filosofo vincitore. Il Maestro del teatro italiano, mattatore indiscusso della sfida, darà corpo e voce a due filosofi tra i più grandi di tutti i tempi, toccando i temi del pensiero su cui ogni essere umano si interroga da sempre. In questo nuovo format teatrale che se da un lato, come ha scritto sul Corriere della Sera Emilia Costantini lo scorso 29 dicembre in un'intervista al Maestro, “nulla ha a che vedere con la routine dei nostri palcoscenici”, dall'altro conserva tutta la grandezza dell'arte della scena, l'interazione tra autore, attore e pubblico è reale e totale e condiziona la sceneggiatura nella sua progressione. I presenti in sala, come in un'attualissima competizione politica per l'elezione del leader, scelgono di volta in volta il vincitore 'costringendo' Carlo Monaco e Giorgio Albertazzi a una riscrittura del testo fino alla fase finale del match. In scena c’è un solo protagonista che si sdoppia assumendo le identità e le argomentazioni contrapposte di Platone e di Protagora (questa la versione proposta a Mantova) e li fa interloquire e gareggiare tra di loro in una immaginaria partita a scacchi. Il confronto avviene sulle mosse dei pezzi degli scacchi, che rappresentano i paradigmi generali delle due contrapposte concezioni filosofiche, degli alfieri (i valori ideali di riferimento), dei cavalli (le procedure metodologiche), delle torri (la capacità previsionale-profetica del futuro), della regina (il sommo bene o prima delle virtù) e del re (la natura del potere e della politica). In questa singolare partita Giorgio Albertazzi non si limiterà a interpretare un testo, ma ne offrirà una personale riscrittura, proprio come un vero autore. <<Non mi basta rispondere con le parole dei filosofi, la mia idea deve venire fuori>>, ha confessato infatti il Maestro. Alla fine di ogni partita sarà il pubblico presente a scegliere il vincitore della sfida attraverso gli applausi che verranno raccolti da vari microfoni posizionati in platea. Un software rielaborerà quindi l'intensità delle battute di mani e proietterà il risultato direttamente in scena. Enrico Groppali critico de Il Giornale ha definito Filosofi alle Primarie“ […] uno spettacolo di singolare qualità, ovvero una sorta di teatro quiz che, se pur ispirato ai giochi televisivi con tanto di votazione finale, capovolge drasticamente la strutture delle trasmissioni d’intrattenimento cui ci ha abituato l’odierna civiltà delle immagini”.
BIGLIETTERIA E PREVENDITE Biglietti: 25 euro platea, 18 euro tribuna non numerata Biglietteria alla Casa del Rigoletto (senza diritti di prevendita): tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 17 alle 19. Il giorno dello spettacolo (20 e 22 luglio) la biglietteria sarà aperta anche dalle ore 20 fino all'inizio dello spettacolo. Prevendite on line: www.vivaticket.it INFO: 800.085.992
uno spettacolo di Giulia Staccioli coreografie di Giulia Staccioli e Jessica Gandini
con Maria Agatiello, Elisa Bazzocchi, Eleonora Di Vita, Serena Rampon, Marco Ticli, Marco Zanotti, Riccardo Calia
musiche autori vari disegno luci Andrea Mostachetti
E' luce l'assoluta protagonista di Light, nuovo spettacolo che la compagnia milanese Kataklò Athletic Dance Theatre porterà in tour nei prossimi mesi estivi. Una luce forte, tagliente e potente come i corpi che la rifrangono; una luce leggera, scattante, sinuosa come i gesti e i movimenti che i danzatori compiono in scena. Light è un'opera corale, che attraverso una sequenza di quadri coreografici conduce il pubblico in un percorso in ascesa. Su, su, verso le vette assolate, su verso il cielo e il suo orizzonte infinito, in un crescendo di evoluzioni, destrezze acrobatiche, prodezze atletiche, immagini mozzafiato.
Come il vocabolo anglosassone stesso, Light esprime ad un tempo leggerezza e luminosità, e lo fa in perfetto stile Kataklò, proponendo un physical e visual theatre originale ed immediato, in cui le atmosfere si fanno rarefatte e il peso della ragione come quello del corpo si ritrovano sospesi. E' la preziosa alchimia tra l'energia dirompente del gesto atletico e l'armoniosa intensità della danza a dare freschezza e forza allo spettacolo. E' l'ironia che traspare a tratti, irriverente, vivace e accattivante, a coinvolgere e stupire il pubblico con un linguaggio semplice e comprensibile oltre ogni confine, culturale, linguistico, generazionale che sia. Costumi, illuminazione, invenzioni sceniche contribuiscono a creare un'atmosfera magica e surreale che assicura un immaginifico effetto teatrale. Light significa luce, luminosità, ma anche agilità, facilità, ed ancora assenza di peso, ed al contempo frivolezza, libertà. Tutto questo è Light, un evento spettacolare, che stupisce per forme e dettagli oltre che per la straordinaria potenza fisica e visiva dei suoi eleganti interpreti.
BIGLIETTERIA E PREVENDITE Biglietti: 25 euro Biglietteria alla Casa del Rigoletto(senza diritti di prevendita): tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 17 alle 19. Il giorno dello spettacolo (20 e 22 luglio) la biglietteria sarà aperta anche dalle ore 20 fino all'inizio dello spettacolo. Prevendite on line: www.vivaticket.it INFO: 800.085.992
22.03.2011 - MOLIERE/LA SCUOLA DELLE MOGLI di Valer Malosti per Mantova Teatro 2010 2011!
con Valter Malosti, Mariano Pirrello, Valentina Virando, Giulia Cotugno, Marco Imparato, Fausto Caroli, Gianluca Gambino
La scuola delle mogli ruota attorno a un’idea fissa: le corna. È il tema che attraversa tutta l’opera di Molière fino alla crudeltà derisoria del Georges Dandin. È una coazione comica alla catastrofe ma anche un’ossessione che diventa fobia vitale e cuore della commedia. È un testo che ha ricevuto un’attenzione distratta in Italia, perché la tragedia, annidata nella struttura di geniale farsa, complica maledettamente i piani di chi deve ricrearlo. Un altro tema che mi pare fondamentale è il rapporto malato di vittima-carnefice che suona sordo, come un inquietante basso continuo, in sottofondo a tutta la composizione degli scoppiettanti dialoghi tra Agnès e Arnolphe, che si aprono a squarci inaspettati di cruda verità. Colgo nella pièce un carattere visionario: il delirio in cui sprofonda Arnolphe al termine della commedia si trasforma in una vera e propria anatomia della rovina; rovina di cui è egli stesso l’artefice, come l’Alceste del Misantropo. Stabilito il fatto che La scuola delle mogli non è una semplice farsa sostengo che la farsa naturalmente debba conservarsi. Se non si fa ridere con questo testo si fallisce, e penso alla grande lezione delle farse alte e allucinate di Leo de Berardinis e del suo alter ego: il Leòn deBerardin di Scaramouche». Attraverso un processo di ri-creazione del testo, seguendo anzitutto un intuito musicale e guidato nella traduzione da un gesto linguistico che deve poi farsi teatro, ho costruito una partitura che passando per il melodramma verdiano arriva alla canzone, all’hip hop, e ho trovato una misura espressiva in versi liberi, giocando con la lingua attraverso rime, assonanze e ritorni di suono, ma con una grande economia di sillabe; a volte screziandola con un francese maccheronico, eco della lingua artificiale dei comici italiani che dominavano i palcoscenici parigini del ‘600. L’utopia è ritrovare, almeno in piccola parte, la folgorante musica di Molière, che nell’originale francese deflagra e scintilla per mezzo del verso alessandrino e delle rime, vibrando con una corda quasi premozartiana, e trovare uno spazio nell’immaginario delle persone che condivideranno con noi questo viaggio, oggi. Valter Malosti
02.03.2011 - LA MALATTIA DELLA FAMIGLIA M di Fausto Paradivino per Mantova Teatro 2010 2011!
di Fausto Paradivino regia di Fausto Paradivino scene di Laura Benzi costumi di Sandra Cardini
con Jacopo- Maria Bicocchi, Iris Fusetti, Emanuela Galliussi, Nicola Pannelli, Fausto Paradivino, Paolo Pierobon, Pio Stellaccio
A poco più di un anno dalla sua prima nazionale, giunge anche a Mantova quest' opera graffiante, reduce dal successo delle scene di tutta Europa. Scritta dallo stesso Paradivino, ha come tema fondamentale la disgregazione della famiglia nella fragile provincia del nostro Bel Paese. Dice il giovanissimo autore, enfant prodige del nostro teatro: Quando si è trattato di tradurre in inglese il testo abbiamo guardato qual era la prima battuta di dialogo. "Tu mi ami?". "Do you love me?" I personaggi della commedia non fanno altro che girare intorno a quest' unica domanda. E se lo fanno è perché sono così incerti della risposta da temere che sia negativa. L'assenza di genitori fisici e spirituali obbliga i protagonisti ad una libertà e ad una responsabilità che loro vedono vestita di solitudine, e l'unico rimedio alla solitudine è quel "volersi bene", troppo invocato perchè possa concretizzarsi con la naturalezza con la quale appunto ci si vuole bene.
18.02.2011 - IL BUGIARDO di Paolo Valerio al Teatro Sociale lunedì 28 febbraio
FONDAZIONE ATLANTIDE TEATRO STABILE DI VERONA – GAT
Nuova produzione 2010/2011 IL BUGIARDO di Carlo Goldoni regia di Paolo Valerio con MARCELLO BARTOLI Arlecchino e Pantalone DARIO CANTARELLI Lelio ROBERTO PETRUZZELLI Brighella e Dottore ROBERTO VANDELLI Ottavio MICHELA MOCCHIUTTI Rosaura MARTA MENEGHETTI Beatrice GIOIA SALVATORI Colombina Musiche Antonio Di Pofi Fotografia e Visual Art Mauro Fiorese e Stefano Buro Costumi Chiara Defant Sarta Marta Malatesta Responsabile Tecnico Roberto Rossetto Ideazione scenografica Paolo Valerio Luci Enrico Berardi Si ringrazia Gloria Gambini per la collaborazione scenografica Aiuto regia Paola Degiuli
Il Bugiardo con Marcello Bartoli nei panni di un Pantalone padre caparbio e Dario Cantarelli in veste dell’ambiguo Lelio per la regia di Paolo Valerio debutta in prima nazionale all’Estate Teatrale Veronese nella splendida cornice del Teatro Romano a luglio 2010. Il Bugiardo appartiene alla stagione capitale della carriera teatrale di Carlo Goldoni, quella, nell’anno comico 1750-51, delle cosiddette “sedici commedie nuove” con cui egli – scrivendo il doppio dei testi rispetto al numero fissato dal suo contratto – cerca di imporre il suo nome e la sua opera sul repertorio di compagnia. In realtà si tratta di una “commedia nuova” fino a un certo punto, e questa è la ragione del fascino teatrale che essa emana, del suo prolungato successo nell’Ottocento e del Novecento. Capolavoro della tradizione e novità sono concepiti come perfetti meccanismi teatrali, e in quanto tali teatralmente efficaci per la loro stessa “falsità” e ambiguità. Commedia della propagazione del disegno della menzogna e del plagio – a carico dell’ambiguo Lelio, eroe necessariamente negativo che rappresenta lo stesso teatro – Il Bugiardo è molte cose insieme. Anzitutto una trama che Goldoni “plagia”, o di cui si impossessa a sua volta, da due grandi drammaturghi dell’età barocca, Juan Ruíz de Alarcón e Pierre Corneille, spostandola però sul piano del teatro italiano e della tradizione della commedia dell’arte. Privandola dell’ambiguità metafisica – quella che si imprime nel titolo dello spagnolo: “La verità sospetta” – ma proiettandovi dentro, anche se completamente deformata, un po’ della storia della sua giovinezza, sospesa tra la vita scapestrata ai limiti della società messa in carico a Lelio e al triste, appartato, ruolo dello spento Florindo. Due personaggi che sono – come il barone dimezzato di Italo Calvino – in realtà due facce della stessa medaglia, ovvero della storia di uomo e di autore che Goldoni raccontata per l’intera sua vita, nelle commedie e nell’autobiografia. E se a Florindo egli presta tratti di una vita onorata, fatta di assenza e di “atti mancati, Lelio incarna – a dispetto di ogni disegno di “riforma” – l’irriducibile alterità del teatro, come macchina di menzogna e di devianza, che si può anche chiamare dopotutto “spiritosa invenzione”.
02.02.2011 - Don Chisciotte di Nadia Baldi per Mantova Teatro 2010-2011!
MARTEDI' 8 FEBBRAIO 2011
TEATRO SOCIALE, ORE 21.00
Teatro Segreto srl
direzione artistica Ruggero Cappuccio
presenta
DON CHISCIOTTE
liberamente tratto da Miguel de Cervantes
di Ruggero Cappuccio
con
Don Chisciotte Roberto Herlitzka
Salvo Panza Lello Arena
Musiche Paolo Vivaldi
Costumi Salvatore Salzano
Progetto scene Nicola Rubertelli
Scenografia Francesco Esposito
Luci Franco Polichetti
Ufficio stampa Emanuele Tirelli
Organizzazione Lia Zinno
Assistente alla regia Iolanda Salvato
Regia Nadia Baldi
Nella versione scenica prodotta da Teatro Segreto Srl, Don Chisciotte è Michele Cervante, è un
uomo appassionato di letteratura epica che vive in una profonda solitudine. Emarginato da una
società che lo respinge quotidianamente, perde contatto con il mondo reale, attivando una
crescente energia visionaria che lo porterà a dialogare con i fantasmi della classicità.
L’apparizione di un singolare personaggio che Don Chisciotte trasforma nel suo Salvo Panza
innesca il tentativo di riportarlo entro i confini di una ritualità sociale cosiddetta normale. Il
protagonista, posseduto dall’anima immortale dell’hidalgo de la Mancha, continua, però, ad
alterare la relazione tra passato e presente, inseguendo una visione disperata e poetica
dell’esistenza. Il fragilissimo eroe cerca un’ipotetica Dulcinea, che nel suo desiderio si configura
come definitivo incontro di salvezza e di pace.
Il testo di Ruggero Cappuccio si concentra sul conflitto tra modernità efferata e umanità poetica,
sulla solitudine, l’illusione, l’alienazione nel lirismo di una realtà che non è più o che non è mai
stata, ma vive fresca nella memoria come ricordo presente.
La regia di Nadia Baldi si attesta su confini immutabili, ma non per questo facilmente
rintracciabili, quelli che da millenni vivono invariati nel cuore degli uomini. La messinscena,
nell’interpretazione di Roberto Herlitzka e Lello Arena, utilizza una delicata indagine interiore
a specchio per svelare il rapporto tra dolore e bellezza.
INFORMAZIONI E PREVENDITA
SPAZIO MTT- via San Longino 1/b Mantova
Tel.0376 363079
www.ticketone.it
19.01.2011 - LE NOTTI BIANCHE di Corrado d'Elia per MANTOVA TEATRO 2010-11!
LUNEDI’ 31 GENNAIO 2011
TEATRO ARISTON, ore 21
Compagnia Teatri Possibili
Le Notti Bianche
dalle memorie di un sognatore
di Fëdor Dostoevskij
Regia di Corrado d'Elia
Con Corrado d’Elia e Desirée Giorgetti
Dalle pagine immortali del grande scrittore russo, uno spettacolo intenso, poetico, dedicato a chi è ancora capace di sognare
“Il sognatore, se serve una definizione precisa, non è un uomo ma, sapete, una specie diessere neutro. Si stabilisce prevalentemente in un angolino inaccessibile, come se volesse nascondersi perfino dalla luce del giorno, e ogni volta che si addentra nel suo angolino, vi aderisce come la chiocciola al guscio, e diventa simile a quell'animale divertente chiamato tartaruga, che è nello stesso tempo un animale e una casa”.
Testo magico che ripercorre molti temi fondamentali dell'opera di Dostoevskij.
Un impiegato, un "sognatore", incontra una donna durante una delle sue passeggiate notturne. Nasten'kavive quella che appare come la fine di un amore disperato. Apre il suo cuore all'uomo che incontra in un dialogo che dura quattro notti, durante le quali gradualmente appare il sogno di una vita insieme per i due che, incontratisi casualmente, sembrano "riconoscersi".
“Era una notte incantevole, una di quelle notti che ci sono solo se si è giovani. Il cielo era stellato, sfavillante, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva involontariamente se sotto un cielo così potessero vivere uomini irascibili ed irosi. ..”
Il sogno si spegne improvvisamentecon il ritorno,nella vita della donna, del suo amante; e l'impiegato si ritrova nuovamente solo e "sognatore", isolato in una vita avulsa dalla realtà.
“Che il tuo cielo sia sereno, che il tuo sorriso sia luminoso e calmo! Sii benedetta per quell'attimo di beatitudine e di felicità che hai donato a un altro cuore, solo, riconoscente!”
Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! E' forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?
INFORMAZIONI E PREVENDITA
SPAZIO MTT- via San Longino 1/b Mantova
Tel.0376 363079
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17.01.2011 - LUNEDI' 17 GENNAIO 2011 - TEATRO ARISTON - ORE 21.00 TUTTO SU MIA MADRE basato sul film di P.Almodovar
Fondazione Teatro Due - Teatro Stabile del Veneto
TUTTO SU MIA MADRE
testo teatrale di Samuel Adamson
basato sul film di Pedro Almodovar
regia di Leo Muscato
con Elisabetta Pozzi Alvia Reale, Eva Robin's, Paola Di Meglio, Alberto Fasoli, Silvia Giulia Mendola, Giovanna Mangiù, Alberto Onofrietti
22.12.2010 - EDIPO RE di Sofocle con Franco Branciaroli per Mantova Teatro 10-11!
MARTEDì 11 GENNAIO - TEATRO SOCIALE di MANTOVA, 21.00
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Teatro de Gli Incamminati Teatro di Messina
Franco Branciaroli
In
EDIPO RE
di Sofocle
regia di Antonio Calenda
traduzione Raul Montanari
con (in ordine alfabetico) Giancarlo Cortesi, Emanuele Fortunati, Gianfranco Quero, Alfonso Veneroso e con (in ordine alfabetico) Livio Bisignano, Tino Calabrò, Angelo Campolo, Filippo De Toro, Luca Fiorino, Luigi Rizzo
scene Pier Paolo Bisleri, costumi Stefano Nicolao, musiche Germano Mazzochetti, luci Gigi Saccomandi
Foto di scena Tommaso Le Pera
«In un mondo smarrito, minaccioso, delle cui ombre sentiamo l'incombere», commenta infatti Antonio Calenda, «è stato emblematico rielaborare il percorso dal buio verso la chiarezza compiuto da Edipo: un percorso nella coscienza che allo stesso tempo è individuale, di intima analisi, collettivo... Ed è stato importante poterlo condividere assieme ad un artista consapevole come Franco Branciaroli, con il quale abbiamo affrontato recentemente l'indagine di un altro problematico personaggio, il Galileo di Brecht. In questo Edipo Re, abbiamo voluto tratteggiare il protagonista evocando echi di teoremi freudiani, un viaggio fra le ombre e l'ignoto della psiche: perciò nella nostra visione, in Edipo si condensano, quasi come in momenti di trance, più personaggi della tragedia - Edipo, Tiresia, Giocasta - a dimostrare che nella sua carne si convogliano tutte le radici della colpa. Le radici dell'incesto, del parricidio: canoni del senso di colpa che segnano la civiltà occidentale, su cui si è lavorato soprattutto nel Novecento, da Freud a Lacan, attraverso Guattari, Deleuze, per arrivare a René Girard un filosofo contemporaneo che ha donato forti induzioni alla nostra interpretazione»
Il progetto dello spettacolo si basa infatti su una rilettura dell'originale sofocleo (scritto probabilmente nel 430 a.C.) integrato dai sunti teorici di diversi studiosi e in particolare di Sigmund Freud e di René Girard. Freud riteneva che Edipo Re prefigurasse la metodologia che consente l'esplorazione dell'inconscio: la psicoanalisi. Ecco allora che Antonio Calenda evoca nello spettacolo la messa in scena di una ricerca, che ripercorre all'indietro il tempo, per riafferrare il senso vero e profondo di un passato che è stato frainteso. Ed Edipo - rimandando a un immaginario mitteleuropeo che ci appartiene - ci appare freudianamente disteso sul celebre lettino, mentre attraverso indizi disseminati nel suo vissuto, ricostruisce e riscrive con parole di atroce verità il proprio percorso esistenziale, individuando finalmente le radici del proprio conflitto interiore.
L'assunto di René Girard, presente in particolare nel fondamentale La violenza e il sacro, ci illumina invece su certe dinamiche sociali e di gruppo. Gli individui secondo questo antropologo e filosofo contemporaneo tendono tutti a desiderare il medesimo oggetto e questa "indifferenziazione" genera quasi sempre un sentimento di rabbia e scontro diffusi. Per uscire da tali dinamiche di rivalità e di crisi, la comunità si unisce contro una vittima sacrificale, un capro espiatorio che la purificherà e che una volta immolato sarà investito di sacralità. Edipo è un esempio emblematico di tale dinamica. Il sacrificio, l'espulsione dalla comunità, avviene dopo un lungo e sofferto itinerario di conoscenza. Un itinerario che nella messinscena si svolge quasi fra sonno e veglia del protagonista, con il Coro che funge da ponte fra queste due dimensioni, un coro tutto maschile che fa da eco e moderno, incisivo commento.
"Edipo - spiega Branciaroli - è l'eroe tragico che non sa chi è: tutto gli casca addosso perché tutto è già avvenuto. Questa conoscenza di sé avviene attraverso il dolore. Il dolore è la caratteristica di Edipo, dunque. Lui dice che nessuno ha un dolore più grande del suo (battuta che poi riprenderà Hamm in ‘Finale di partita' di Beckett). Infatti appena lui conosce diventa cieco: la cecità, come il dolore, nella cultura greca è strettamente legata alla conoscenza".
L'intero spettacolo fonda infatti la propria essenza sul concetto del "vedere": un leitmotiv concettuale che diventa momento di un paradosso nella conclusione della tragedia (l'accecamento di Edipo) ma che ritorna costantemente durante l'intera messinscena anche sul piano delle immagini.
La scena di Pier Paolo Bisleri cela e rivela personaggi dietro velati neri, una scatola, uno spazio quasi mentale in cui Edipo è rinchiuso, le luci di Gigi Saccomandi ribadiscono la dialettica fra luce e buio, chiarezza e mistero. Completano l'allestimento i costumi di Stefano Nicolao e le musiche di Germano Mazzocchetti. Significativo l'apporto della traduzione di un autore contemporaneo quale Raul Montanari, che sviluppa la tragedia con precisione, senza retorica e con una forte aderenza a Sofocle.
LA SERATA E’ DEDICATA A BRUNO GARILLI, APPASSIONATA FIGURA DI TEATRANTE RECENTEMENTE SCOMPARSO.
LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE MARTEDI’ 11 GENNAIO ALLE 18.30 ALL’INCONTRO A LUI DEDICATO NEL FOYER DEL TEATRO SOCIALE. L’INIZIATIVA E’ A CURA DELLA FONDAZIONE UMBERTO ARTIOLI E DEL MAC CHE SARANNO RAPPRESENTATI DAI RISPETTIVI PRESIDENTI GIOVANNI PASETTI ED ERISTEO BANALI, SARANNO INOLTRE PRESENTI I COMPONENTI DEL TEATRO MINIMO E I FAMILIARI DEL REGISTA.
Informazioni e prevendita:
Spazio Mtt
via san longino 1/b - Mantova
Tel 0376 363079
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30.11.2010 - ROMEO E GIULIETTA di Giuseppe Marini per MANTOVA TEATRO 10-11!
Martedì 14 dicembre Teatro Ariston, ore 21
ROMEO E GIULIETTA
Uno spettacolo di Giuseppe Marini scene di Alessandro Chiti costumi di Mariano Tufano
con Sonia Barbadoro, Mauro Conte, Riccardo Francia, Fabio Fusco, Marco Grossi, Simone Pieroni, Nicolò Scarparo, Eleonora Tata, Francesco Wolf, Lucas Waldem Zanforlini
Al suo terzo incontro con Shakespeare, dopo il “Sogno di una notte di mezza estate” e “Amleto”, Giuseppe Marini porta ora in scena la più alta e suprema indagine poetica sulla (vera) natura dell’Amore. In tutta la letteratura mondiale di ogni epoca non è stato scritto niente di più sublime e anche nella produzione shakespeariana “Romeo e Giulietta” non ha eguali per come riesce a cantare l’irriducibilità di un amore che muore della propria intensità… del proprio “troppo”. Un amore “nato sotto cattiva stella” che, al suo primo apparire, incontra e copula con l’ombra della morte, perché soltanto il desiderio di annullamento attende e ispira una passione talmente pura e assoluta da non sospettare neppure la possibilità del calcolo, del compromesso, della convenienza (ingredienti più consoni alla Commedia). La morte, dunque, è presente e operosa in questa prima vera tragedia di Shakespeare e rivela sin da subito quale è l’oggetto preferito del suo assalto. Non i vecchi, ma i giovani nel loro desiderio erotico più intenso, nel pieno del loro tumulto ormonale, nel più dilagante trionfo di vita, di passione, di sensi. Nella “bella” Verona del Prologo, in questa città-tomba dilaniata da risse, duelli, da un odio violento di cui non si conoscono neanche più le ragioni d’origine, ma che ferve di vita, di movimento, di banchetti, di feste, di balli, di maschere… di teatro che, per contrasto, tanto più angosciosa e crudele fa apparire la “chiamata” della morte, non c’è spazio per i giovani e per l’Amore. Fiori prematuramente recisi, Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma soltanto in una cripta, in una sorta di macabro legame eterno, raggelato e “premiato” dalle insulse statue d’oro che verranno erette a loro ricordo.
Prevendita e informazioni:
Spazio MTT, via San Longino 1/b
Tel 0376 363079
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24.11.2010 - L'OTELLO di Arturo Cirillo per MANTOVA TEATRO 10-11!
LUNEDI’ 29 NOVEMBRE
TEATRO SOCIALE, ore 21
Teatro Stabile delle Marche - Teatro Eliseo - Nuovo Teatro srl
OTELLO diWilliam Shakespeare traduzione di Patrizia Cavalli
scene Dario Gessati costumi Gianluca Falaschi musica Francesco De Melis luci Pasquale Mari assistente alla regia Tonio De Nitto
foto di scena Tommaso Le Pera
L’Otello è la tragedia della parola. Tutto nasce da un racconto, quello di Otello a Brabanzio e poi a Desdemona. La parola inventa i luoghi, costruisce i sentimenti, determina l’agire dei personaggi.
L’Otello si gioca tra pochi individui che si confrontano ossessivamente tra di loro; il gioco di Iago li trova già tutti pronti, sembra che non aspettavano altro, bastano poche parole e la macchina si mette in moto. La gelosia esiste dal momento che la si nomina, poi come un tarlo, come una frase musicale continuamente ripetuta, non ti abbandona più. La gelosia non si spiega, come la musica.
L’Otello si svolge in un’isola, come La Tempesta, in un luogo limitato geograficamente e mentalmente, un luogo dell’ossessione.
L’Otello si svolge su un palcoscenico vuoto che guarda il mare, questo luogo lo si chiamerà Venezia, Cipro, sarà una strada, una sala, una locanda. Ma soprattutto sarà una prigione, dove un negro epilettico consumerà la sua strage.
L’Otello è una tragedia satirica (vi è anche un clown), a volte sembra una commedia, a volte la più barbarica delle tragedie, come il Tito Andronico. A due passi dal baratro si cantano canzoncine.
L’Otello è il maschile davanti al femminile, o viceversa. Due mondi che s’ignorano, due universi su cui congetturare, in mezzo Bianca, la puttana di Cassio. Il femminile si traveste, e si degrada, per rivelare la sua assenza.
L’Otello è un letto, disfatto e spesso deserto. É il luogo del tradimento: il palcoscenico immaginario, ma non per questo meno reale della gelosia, della brama, dell’atto animale. La storia finisce a letto, ma il letto c’era già, continuamente evocato. Brabanzio è cacciato fuori del letto, Otello lascia Desdemona a letto, il Doge sarà a letto, a officiare un notturno consiglio di emergenza.
L’Otello è tutto sentimento, covato, malato, irrealizzato; si parla di guerre e battaglie che non avvengono mai e intanto nella mente dei personaggi esplode qualcosa di molto più pericoloso. É quello che succede quando gli eserciti si fermano, quando gli uomini non combattono più, quando arriva la fatidica pace.
17.11.2010 - ALBERTO PATRUCCO in CHI NON LA PENSA COME NOI
MARTEDì 23 NOVEMBRE
MANTOVA - TEATRO ARISTON, ORE 21
CHI NON LA PENSA COME NOI
Testi di ALBERTO PATRUCCO e ANTONIO VOCERI
Musiche di GEORGES BRASSENS
con
QUARTETTO SOTTO SPIRITO
SERGIO BASSANINI (Clarinetto e Chitarra)
DANIELE CALDARINI (Pianoforte e Tastiere)
FRANCESCO GAFFURI (Contrabbasso e Basso Elettrico)
MASSIMO VILLA (Chitarre)
Direzione musicale di
DANIELE CALDARINI
Chi non la pensa come noi è prima di ogni altra cosa un incontro.
Quello tra la verve satirica di Alberto Patrucco, uno dei più corrosivi monologhisti dell’attuale panorama italiano e il caustico disincanto poetico di Georges Brassens, il più raffinato e ironico cantautore francese del secolo scorso. All’origine della produzione di Patrucco e di Brassens – fatte le debite proporzioni, ci tiene a precisare il comico brianzolo – ci sono diverse epoche storiche, differenti origini, persino distinte discipline: l’arte del monologo da una parte, la canzone d’autore dall’altra. Eppure, in Chi non la pensa come noi, si possono apprezzare lo stesso timbro e le medesime prospettive, oltre al massimo comune denominatore della parola, sempre in primo piano rispetto al contesto. Ed è proprio “la parola” l’attrezzo indispensabile impiegato da questi due artigiani del palcoscenico per smascherare le ipocrisie e le assurdità di quella che ci ostiniamo a definire attualità. Probabilmente, non dandole il reale valore. Nonostante i testi di Brassens e Patrucco, in taluni casi, siano stati scritti a quasi mezzo secolo di distanza gli uni dagli altri, canzoni e monologhi trovano in Chi non la pensa come noi una fusione ideale e una sorprendente sintonia con la cronaca legata alla quotidianità. Un punto d’equilibrio incredibilmente attuale, il cui fulcro può essere individuato nell’incongruenza della società moderna. Niente celebrazioni brassensiane, quindi, bensì un’inderogabile necessità. Quella di far incontrare, seppure in epoche storiche distinte, sensibilità tanto affini. Punti di vista che coesistono in perfetta armonia, anche grazie al tessuto connettivo della musica.
Il Quartetto Sotto Spirito (pianoforte e tastiere, chitarre, contrabbasso e clarinetto) interpreta con arrangiamenti originali alcuni brani del maestro, preservati nei loro significati dall’accurata traduzione di Alberto Patrucco e Sergio Sacchi, restituendo agli spettatori la complessità e la profondità musicale di Brassens.
Pezzi mai rivisitati in italiano che, in collaborazione con gli amici del Club Tenco, sono diventati un CD. Alberto Patrucco torna a cantare, in uno spettacolo comico coinvolgente e graffiante che si colorisce qua e là di musica e poesia. Un incontro tra satira parlata e satira cantata, senza che una dimensione risulti estranea all’altra, sul filo di emozioni da anni dimenticate e finite sotto spirito.
12.10.2010 - TEATRO BELLOCCHIO. Presso Il Cinema del Carbone, ingresso gratuito.
TEATRO BELLOCCHIO Parte giovedì 14 ottobre la rassegna di film organizzata dal cinema del carbone e dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
Teatro Bellocchio è il titolo della rassegna che il cinema del carbone e la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo dedicano quest'anno alla produzione di confine del regista piacentino tra cinema e teatro. Una scelta felicemente "obbligata", in una stagione che si è aperta a settembre con la produzione di Rigoletto e che proseguirà con la proposta, nel cartellone teatrale 2010-11, de I pugni in tasca, l'adattamento per le scene curato dallo stesso Bellocchio del film con cui nel 1965 ha fatto il suo clamoroso esordio nel mondo del cinema. Il rapporto dell'autore di Vincere con il teatro ha però radici più profonde: nel corso della sua lunga carriera, Bellocchio più volte ha riletto per il cinema testi nati per il palcoscenico, o ha voluto registrare con la macchina da presa atmosfere, storie o passioni legate al teatro e al teatro per musica. "Ho sempre cercato di trovare delle immagini, di fare cinema" ha dichiarato Bellocchio in un'intervista a proposito del suo lavoro cinematografico sulle opere teatrali "individuando in quei testi contenuti e possibilità cinematografiche. L'ho fatto non puntando su una negazione del testo, ma cercando di individuare nella sua drammaturgia più interna le possibilità cinematografiche. In questo senso il linguaggio di tutti i film che ho tratto da testi teatrali, pur essendo molto diverso, è un linguaggio apparentemente abbastanza semplice, classico. Perché il cinema ho cercato di coglierlo, di strapparlo, di rigenerarlo senza negare il testo originario." Il percorso nel Teatro Bellocchio partirà giovedì 14 proprio da I pugni in tasca, proposto nella versione restaurata dalla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, a cui sarà abbinato il cortometraggio Abbasso il zio del 1961 per approfondire lo sguardo sugli esordi del regista. Giovedì 21 sarà la volta di Il gabbiano (1977): "recitato in presa diretta, spesso bisbigliato, come se si parlasse a se stessi" ha scritto Adriano Aprà "il film, pur rispettando il testo di Cechov, finisce per essere una confessione intima sui temi della madre, dell'amore e dell'arte". Doppio appuntamento la settimana successiva: verranno proiettati martedì 26 i due mediometraggi L'uomo dal fiore in bocca, adattamento televisivo dell'atto unico di Pirandello interpretato da Michele Placido, e Addio del passato, opera tra documentario e finzione in cui Bellocchio si confronta con l'amore - suo e della propria terra - per l'opera lirica; giovedì 28 Il principe di Homburg, tratto dall'omonimo dramma di von Kleist. A chiudere il ciclo sarà giovedì 4 novembre Il sogno della farfalla, film in cui il teatro è ad essere al centro della storia nella scelta del protagonista, il giovane Massimo, di non parlare se non recitando. Tutte le proiezioni avranno inizio alle 21.15 e si terranno presso il Teatreno (piazza don Leoni, 18 – di fronte alla stazione ferroviaria). Ingresso libero.
Il programma della rassegna
giovedì 14 ottobre Abbasso il zio, Italia, 1961, 15' Tre ragazzini scavalcano il muro di cinta e raggiungono un loro coetaneo che sta pregando davanti a una tomba. Insieme e di corsa escono dal cimitero. Poco dopo la macchina da presa torna a seguire i ragazzini che raggiungono un vecchio cimitero di campagna, dall’aria abbandonata. Tombe che nessuno visita più e una scritta sul muro in cui si legge: “Abbasso il zio”.
I pugni in tasca, Italia, 1965, 107' con Lou Castel, Paola Pitagora, Marino Masé, Liliana Gerace In una decadente villa piacentina vive una famiglia borghese la cui direzione è affidata, più che alla madre cieca, al maggiore dei quattro figli, Augusto che, fidanzato da tempo con una ragazza di città, attende con ansia il momento di abbandonare la casa per formare una propria famiglia nel capoluogo. Nella casa vivono anche Leone, il più giovane dei fratelli, epilettico, e Giulia, a sua volta malata e psicologicamente ferma ad una preadolescenza che la lega morbosamente a Sandro. Questi, infine, ha una mente lucida nel concepire diabolici piani tendenti a sopprimere i familiari. “Chi tiene i pugni in tasca si avvia inesorabilmente verso le conseguenze estreme della propria ignavia: quanto più i pugni sono rimasti stretti nell’angustia di una progressiva incapacità di azione, tanto più incontrollabile e fatale esploderà il desiderio di rivolta." (Marco Bellocchio) Copia restaurata proveniente da Fondazione Cineteca Italiana - Milano
giovedì 21 ottobre Il gabbiano, Italia, 1977, 132’ con Remo Girone, Laura Betti, Pamela Villoresi, Giulio Brogi Il titolo è ispirato ad un gabbiano ucciso per svago dal protagonista Triepliov, e la cui vita spezzata casualmente viene paragonata a quella di Nina. S’intersecano in questa storia i destini di Costantino e di Nina, due giovani assetati di successo e di gloria. Figlio della famosa attrice Irina, Costantino aspira a diventare scrittore di teatro anche per conquistare l’amore di Nina, che ha la vocazione del palcoscenico. L’insuccesso del suo primo lavoro, allestito in un teatrino di campagna, segna il crollo delle sue speranze; e Nina, delusa, segue a Mosca Trigorin, un letterato alla moda, ex amante di Irina. Ne è sedotta, poi lasciata; ma, tornata nella tenuta di campagna, rifiuta ancora l’amore di Costantino, che si uccide.
martedì 26 ottobre L'uomo dal fiore in bocca, Italia, 1992, 36’ con Michele Placido. Antonino Bellomo, Ernestina Chinova L’uomo dal fiore in bocca fedelmente rivisto da Bellocchio e da un Michele Placido appassionato e attento interprete di Pirandello. Un film realizzato per Raidue. Copia cortesemente concessa da Rai Teche Addio del passato, Italia, 2002, 47’ Tra passione e tradizione a Piacenza e nei luoghi storici di Giuseppe Verdi la musica della Traviata risuona in ogni luogo. Il film è stato prodotto in coproduzione con il Teatro Municipale di Piacenza.
giovedì 28 ottobre Il principe di Homburg, Italia, 1997, 85’ con Anita Laurenzi, Andrea Di Stefano, Barbora Bobulova, Toni Bertorelli, Pierfrancesco Favino Il principe di Homburg lancia la sua cavalleria in battaglia anzitempo, trasgredendo gli ordini ricevuti. Nonostante la vittoria conseguita, l’errore gli costa la condanna a morte. Natalia, innamorata di lui, cerca di intercedere presso il Grande Elettore che dapprima si mostra irremovibile ma, poi, di fronte alle insistenze della ragazza, fa chiamare a sè il principe e gli comunica di volergli offrire la grazia. A questo punto, è però il principe a rifiutare in nome del rispetto totale del codice d’onore. Quando arriva il giorno dell’esecuzione, Homburg, pronto alla morte, viene ugualmente salvato contro il suo volere e reintegrato al suo posto. Dall’opera teatrale di Heinrich Von Kleist. Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
giovedì 4 novembre Il sogno della farfalla, Italia/Francia/Svizzera, 1994, 112' con Simona Cavallari, Roberto Herlitzka, Thierry Blanc, Bibi Andersson Massimo, a quattordici anni, ha rinunciato al linguaggio normale e ora che ha poco più di vent’anni, parla soltanto quando recita, ha una splendida voce, ma fuori dal teatro vive e si rappresenta nel silenzio. Un giorno un regista lo vede interpretare il Principe di Homburg e rimane affascinato dalla sua interpretazione. Il regista vuole proporre a Massimo un grande ruolo. Non ottenendo risposta si rivolge al padre di Massimo, professore universitario e insigne archeologo che lo informa della scelta del figlio. Il regista cambia idea: ora vuol fare uno spettacolo su Massimo, farne un grande personaggio, interpretato da lui stesso. Chiede alla madre di Massimo di scrivere il testo. Dapprima lei esita, poi accetta. Sarà l’inizio di un grande e profondo cambiamento che si riverserà su tutti. Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
31.05.2010 - Dal 18 al 27 giugno 2010 la quinta edizione di Festival TEATRO-Arlecchino d'Oro!
04.05.2010 - CONVEGNO DI STUDI IN RICORDO DI UMBERTO ARTIOLI Padova, 19-21 maggio 2010
31.03.2010 - ALESSANDRO GASSMAN per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 13 aprile 2010 Teatro Sociale, ore 21.00
Società per Attori ROMAN E IL SUO CUCCIOLO di Reinaldo Povod
traduzione e adattamento di Edoardo Erba regia di Alessandro Gassman scene di Gianluca Amodio musiche di Pivio&Aldo De Scalzi
con Alessandro Gassman e con Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Giovanni Anzaldo, Matteo Taranto, Natalia Lungu
Tratto da Cuba & His Teddy Bear, opera che negli anni ‘80 ottenne un grande successo a New York ed ebbe come protagonista Robert De Niro, Roman e il suo cucciolo è un testo dalla prorompente forza drammatica, come sottolinea lo stesso Gassman: “Con Edoardo Erba abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all’interno di una comunità rumena, dove confluiscono personagi di altra radice etnica. Operazione che non tradisce il testo originale americano che fa appunto coesistere personaggi di diverse razze, culture, religioni. È un dramma familiare e al tempo stesso sociale, un attualissimo sguardo sul presente che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. Uno sguardo neutrale, non ideologico, fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera. Una delle sfide più difficili del terzo millennio sarà quella di imparare a vivere in una società unita nella pluralità, ponendo come base quanto ci è comune: la nostra umanità.“
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt via San Longino, 1/B - 46100 Mantova tel 0376 363079
19.03.2010 - ATTI D'AMORE per Mantova Teatro 09-10
VENERDI’ 26 MARZO 2010 Teatro Sociale, ore 21
Ars. Creazione e Spettacolo Fondazione Bam
ATTI D’AMORE
Monologo sull’amore Per la voce di Barbara De Gabrielis Regia di Adriano Evangelista Tre donne di Sylvia Plath regia di Ema Andrea con Ema Andrea e Loredana Gjeci La donna alata da Angela Carter regia di Raffaele Latagliata con Federica Restani
Due atti unici – legati da un monologo sull’amore - come collocati ai due lati opposti di uno specchio, dialogano sul senso dell'amore da un punto di vista strettamente femminile. Due intense performance dagli stili assai differenti incarnano le voci di Angela Carter e Sylvia Plath, due emblemi della letteratura femminista del nostro secolo. Tre donne di Sylvia Plath è un poemetto radiofonico trasmesso per la prima volta dalla Bbc il 19 agosto del 1962. Tre monologhi in forma di confessione che si intrecciano nel reparto maternità di un ospedale: esperienze e sensazioni, sentimenti e stati d’animo diversi, vissuti e narrati dalle protagoniste. La donna alata, ispirato al bellissimo Notti al circo della Carter, racconta la strana storia della diva più acclamata, discussa e vagheggiata dell'inizio del '900: la trapezista Feever, un’autentica meraviglia che travalica l'umano.
Prevendita e informazioni: Spazio Mtt via San Longino 1/b - 46100 Mantova tel 0376 363079
09.03.2010 - LA BISBETICA DOMATA con Natalino Balasso per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 16 marzo 2010 Teatro Sociale, ore 21.00
Teatro Stabile di Verona Fondazione Atlantide GAT LA BISBETICA DOMATA di William Shakespeare
adattamento di Piermario Vescovo regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo illustrazioni dal vivo di Gek Tessaro costumi di Chiara Defant musiche di Antonio Di Pofi luci di Enrico Berardi assistente alla regia Paola Degiuli
con Natalino Balasso e Stefania Felicioli e con Linda Bobbo, Ursula Joss, Silvia Casotti, Marta Meneghetti, Lucia Schierano, Carla Stella, Antonella Zaggia, Camilla Zorzi
Commedia piacevole recitata in sogno in lingua familiare e rustica da nove donne e un ubriaco è il sottotitolo che sigla la celebre opera. Valerio e Vescovo mettono in scena in modo brillante uno dei capolavori comici di Shakespeare, imperniato, come è noto, sui difficili rapporti amorosi tra gli uomini e le donne, grazie al personaggio ormai leggendario della bisbetica e al suo furbo contraltare, Petruccio. Un Petruccio - ed è questa la chiave di volta dello spettacolo - interpretato con energia primordiale da Natalino Balasso, autentico mattatore capace di trasformare il greve idioma veneto in una girandola di fuochi di fila verbali, perfettamente comprensibili da ogni tipo di pubblico. Intorno a lui le felici presenze femminili, che vestono con superba indifferenza maschere da uomo e da donna. Nel grande gioco dell’amore, in cui soltanto perdendo si è sicuri di vincere.
Informazioni e prevendita: Spazio MTT via San Longino 1/b - Mantova tel. 0376 363079
02.03.2010 - TRE SORELLE di anton Cechov per Mantova Teatro 09-10!
Venerdì 5 marzo 2010
Teatro Sociale, ore 21.00
Officine Puricelli e Beat 72 TRE SORELLE di Anton Cechov regia di Paolo Zuccari
con Magali Alemps, Daniele Amendola, Michele Bevilacqua, Maria D’Arienzo, Chiara Degani Luigi Di Pietro, Paolo Giovannucci, Daniele Natali, Daniele Paoloni, Aurora Perez, Simone Spinazzè, Elodie Treccani
Tre sorelle senza più padre né madre, da 11 anni sradicate dalla loro Mosca nella speranza e nel sogno di tornarci ridono, piangono, dormono, s’innamorano, cantano, e si interrogano sul senso ultimo della vita. Quei personaggi non sono quegli automi che un immaginario comune ci suggerirebbe, anzi, bramano come pochi altri la vita, la urlano, la fantasticano, pur sapendo tragicamente che essa è altrove. Si sogna, si spera, si fantastica su un futuro possibile, ci si tradisce così come si muore al duello per una ragazza disperata. Si passa il tempo a leggere un giornale, o a studiare inutilmente; si citano operette francesi, o s’intona il Puskin messo in musica da Glinka o da Tchaikovsky. Nulla più della musica, del resto, ci fa capire come e quanto si siano evoluti i nostri parametri percettivi del reale. Ed è per questo che le nostre “tre sorelle” sarà un “tre sorelle” dal timbro musicale contemporaneo. Quello stesso recepito e condiviso col pubblico nelle esperienze sonore di tutti i giorni. Ed è la musica che, per l’universalità di linguaggio che già in sé suppone, diviene ponte di un messaggio esistenziale e teatrale, superando ogni confine sociologico e di pensiero, e fulminante nel raggiungerci allo stomaco, nel riso o nel pianto.
Prevendita e informazioni: Spazio Mtt via San Longino 1/b, Mantova tel 0376 363979
18.02.2010 - LA TEMPESTA con Umberto Orsini per Mantova Teatro 09-10!
Giovedì 25 febbraio 2010 Venerdì 26 febbraio 2010 fuori abbonamento
Teatro Sociale, ore 21.00
Teatro Stabile Napoli - Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Eliseo
LA TEMPESTA di William Shakespeare
regia di Andrea De Rosa spazio scenico di Alessandro Ciammarughi, Andrea De Rosa, Pasquale Mari scene e costumi di Alessandro Ciammarughi luci di Pasquale Mari suono di Hubert Westkemper
con Umberto Orsini e con Flavio Bonacci, Rino Cassano, Gino De Luca, Francesco Di Leva, Francesco Feletti, Carmine Paternoster, Rolando Ravello, Enzo Salomone, Federica Sandrini, Francesco Silvestri, Salvatore Striano
La Tempesta somiglia a un labirinto. Come in una casa di specchi, ogni volta che intravedi una via d’uscita, questa uscita si rivela essere dalla parte opposta a quella che avevi immaginato. Come in un miraggio o in un sogno, quando provi ad afferrare qualcosa, l’oggetto su cui credi di aver messo le mani si dilegua. Finché capisci che ciò che conta non è l’uscita e che non c’è nulla da afferrare. Stare ad ascoltare le domande che il testo ti pone e restarci dentro (restare dentro le domande, il labirinto) è l’unica via.
Andrea De Rosa
Informazioni e Prevendita:
Spazio Mtt via San Longino 1/b Mantova tel 0376 363079
10.02.2010 - SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE per Mantova Teatro 09-10.
Martedì 16 febbraio 2010
Teatro Sociale, ore 21.00
Marangoni Spettacolo SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE di Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo regia di Milvia Marigliano
con Alessandra Faiella
Ricordo di avere visto Franca recitare questo testo al Teatro di Porta Romana circa una decina di anni fa: fu una folgorazione. Come era possibile, mi chiedevo, parlare di orgasmo, verginità, impotenza, frigidità senza mai una volta cadere nella volgarità, e, cosa ancora più difficile, senza mai divenire banali? E naturalmente facendoci rotolare per terra dalle risate. Rileggendo a distanza di anni questo testo, mi sorprendo ancora per la sua forza comunicativa e per l’attualità dei suoi temi: ovunque gli esseri umani continuano ad infliggersi guerre e violenze di ogni genere; al progresso tecnologico e scientifico non si è accompagnato un altrettanto profondo rinnovamento etico e spirituale e l’amore non riesce ancora a fare da antidoto alla violenza. Parlare di sesso, dice Franca Rame, è parlare d’amore, perché fare bene all’amore migliora la comunicazione e l’armonia tra le persone. Attraverso una sorta di “allegra terapia di gruppo” lo spettacolo propone una esilarante smitizzazione di tutti i tabù che ancora imperversano nella nostra cultura e che impediscono un approccio più libero alla sessualità e al rapporto fra i sessi.
Alessandra Faiella
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt via San Longino, 1/B tel 0376 363079 Biglietteria aperta presso il Teatro Sociale un'ora prima dello spettacolo.
27.01.2010 - LA STRANA COPPIA di Neil Simon per MANTOVA TEATRO 09-10!!
Martedì 9 febbraio 2010 - Teatro Sociale, ore 21
Teatro e Società srl - Ars. Creazione e Spettacolo - Fondazione BAM LA STRANA COPPIA di Neil Simon
traduzione di Masolino D’Amico regia di Francesco Tavassi scene di Alessandro Chiti musiche di Daniele D’Angelo
con Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta Pozzi
La commedia di Neil Simon (una mitragliata di battute e situazioni comiche) richiede, a mio parere, il lavoro di interpreti abituate a scandagliare e ad occupare ogni angolo interpretativo del personaggio così da non risultare semplicemente e superficialmente piacevole ma di scatenare la risata attraverso la costruzione perfetta dei personaggi e del loro rapporto. Questa è per me una meravigliosa occasione, la presenza di attrici di grande calibro come Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta Pozzi e di una compagnia di attori di provato talento.
Ambienteremo la vicenda nel presente, col supporto delle Scene di Alessandro Chiti, i costumi di Maria Rosaria Donadio,le musiche di Daniele D’Angelo e le luci di Luigi Ascione, per meglio comunicare l’attualità delle situazioni e per favorire quel processo di simpatica immedesimazione che spesso si innesca nel pubblico.
La strana coppia è un capolavoro di divertimento intelligente, ci darà quindi la possibilità di sfruttare ogni opportunità comica senza remore intellettuali e sono certo che il risultato sarà magnifico. Francesco Tavassi
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt via San Longino, 1/b tel 0376 363079
15.01.2010 - CANDIDO da Voltaire del TEATRO DELLA TOSSE per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 26 gennaio 2010 Teatro Sociale, ore 21.00
CANDIDO Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili da Voltaire
adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte regia di Emanuele Conte scene e Costumi di Paola Ratto e Bruno Cereseto tratti dai bozzetti di Emanuele Luzzati
con Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Bruno Cereseto, Silvia Bottini, Alberto Bergamini, Luca Ferri, Sara Novellini, Lupo Misrachi
Un affabile, sarcastico ed elegante Voltaire nella duplice veste di narratore e spettatore ci introduce alla vicenda del giovane Candido che, in cerca del migliore dei mondi possibili e forte dell’insegnamento del fidato Pangloss, inizia il suo vagabondare che, dalla Germania all’Olanda poi da Lisbona all’America del Sud fino a raggiungere il mitico Eldorado, lo porterà a conoscere la fame, l’elemosina e la brutalità dell’Inquisizione. Scritto in polemica con Leibniz per confutare la teoria secondo la quale viviamo nel migliore dei mondi possibili, il celebre romanzo diviene nell’adattamento dei bravi Conte un vero e proprio gioco teatrale tra l’uomo e il suo doppio in cui troviamo il teatro d’attore e quello di figura, il corpo fisico e il burattino, la maschera e il volto, la narrazione e l’interpretazione. Lo spettacolo, terzo e ultimo appuntamento dopo La mia scena è un bosco e Candido ovvero Emanuele Luzzati che il Teatro della Tosse ha dedicato al maestro Emanuele Luzzati a un anno dalla sua scomparsa, ha ripreso la tournée nel 2009, anno in cui ricorrono i 250 anni dalla prima edizione di "Candido ovvero l’ottimismo di Voltaire".
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt Via San Longino 1/B Tel 0376 363079 Biglietteria aperta un’ora prima dello spettacolo presso il Teatro Sociale
13.01.2010 - BANDO AUTORI e ATTORI
Teatro Vittoria in Roma, Fondazione “Umberto Artioli” - Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, associazione Officine Puricelli, con il patrocinio dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica “Silvio D'Amico” di Roma, indicono un bando di partecipazione per autori ed attori al progetto “Centro di Drammaturgia Permanente”, allo scopo di dare vita ad una drammaturgia attuale, innovativa, che rappresenti le idee ed le necessità del contemporaneo, di porsi in dialogo attivo e trasformante con il contesto sociale e culturale.
A tale fine verranno attivati un Laboratorio Permanente di Scrittura e un Laboratorio di Sviluppo della Drammaturgia in Scena, sui testi prodotti dagli autori partecipanti al bando, selezionati in base alle modalità di seguito riportate. Tali laboratori hanno come scopo la scrittura, l'ideazione, l'allestimento e successivamente la distribuzione di due spettacoli per la stagione estiva e invernale 2010-2011, in sinergia con realtà le produttive nazionali promotrici del progetto, asserendo l'effettiva presenza di una nuova voce teatrale in ambito nazionale ed estero.
Il tema su cui si svilupperà il lavoro creativo è: Il Privato per il Pubblico.
“È più facile da esprimere in negativo che in positivo. In positivo ci interessa lavorare su un’urgenza, su una reale necessità di utilizzare la scrittura teatrale per la condivisione di un privato, non come “espressione”, ma come “condivisione” di qualcosa di emotivamente importante per chi scrive. Quello che ci interessa non è l’autobiografia. Il privato ci interessa come piano di realtà concreto da cui esercitare la propria capacità di traghettare il personale verso l’universale. In negativo diremmo che con questo tipo di “tema libero” vorremmo evitare virtuosismi letterari, e scelte di temi alti dietro i quali sperare di nascondere una ispirazione bassa. Insomma vorremmo che chi sceglie di partecipare si mettesse deliberatamente nell’ottica di partire da sé per arrivare a tutti, senza camuffamenti formali e senza gli alibi che possono essere offerti dalla profondità del tema”.
L'attività del “Centro di Drammaturgia Permanente” verrà condotta per la parte della scrittura da Fausto Paravidino e Letizia Russo e per la parte di sviluppo della drammaturgia in scena da Stefano Messina e Paolo Zuccari. L'intero lavoro avverrà sotto la supervisione di una Commissione di Valutazione del lavoro, costituita da: Fausto Paravidino (autore), Letizia Russo (autrice), Valerio Binasco (regista e attore), Viviana Toniolo (attrice), Giovanni Pasetti (presidente Fondazione “Umberto Artioli” di Mantova), Paolo Zuccari (regista), Stefano Messina (Regista), Paolo Giovannucci (attore), Federica Restani (regista).
Il “Centro di Drammaturgia Permanente” articolerà la propria attività nei due settori della scrittura e nello sviluppo della drammaturgia in scena.
Per informazioni: www.centrodrammatugriapermanente.it
07.01.2010 - DON CHISCIOTTE per Mantova Teatro 09-10!
Martedì 12 gennaio 2010 Teatro Sociale, ore 21
FRANCO BRANCIAROLI in DON CHISCIOTTE
Progetto e regia di FRANCO BRANCIAROLI Scena di MARGHERITA PALLI Luci di GIGI SACCOMANDI Costumi di CATERINA LUCCHIARI Musiche di DANIELE D’ANGELO produzione TEATRO DE GLI INCAMMINATI
“Don Chisciotte è un enorme trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita in cui il protagonista parlava con la voce del doppiatore italiano dell’ispettore Clouseau, introduce al suo nuovo spettacolo tratto dal testo di Miguel de Cervantes. Branciaroli sarà infatti impegnato nel doppio ruolo di Don Chisciotte e Sancho Panza, cui darà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. D’altro canto era desiderio dichiarato di Gassman realizzare il capolavoro di Cervantes, e lo stesso Bene, che lo aveva interpretato una volta, avrebbe voluto rifarlo con Eduardo: “Li immagino nell’aldilà – spiega Branciaroli – dove finalmente realizzano il sogno di mettere in scena il libro più d’avanguardia che ci sia, quello che ha aperto le porte dell’era moderna: il Don Chisciotte. Li faccio parlare e così, accanto ai personaggi, riprenderanno vita anche i loro dialoghi, i loro battibecchi, il loro immaginario, i loro personalissimi vezzi speculativi”. E il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorrerà, in un clima di visionarietà che facilmente può far prendere per giganti dei mulini a vento, alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del siglo de oro spagnolo, dando loro nel contempo l’occasione di sfidarsi ancora su nuove “audaci imprese”, come a lungo fecero sui palcoscenici nazionali. Così ritroveremo anche le atmosfere di un teatro che non c’è più e che lo stesso Branciaroli, che con Bene ha recitato ai suoi esordi, ha preso per la coda: “Erano due avversari irriducibili – continua l’attore-regista – ma al fondo due artisti che si stimavano e forse, come Chisciotte e Sancho Panza, rappresentano un solo modo di pensare il mondo visto da due lati opposti”. Divertimento con un pizzico di nostalgia è la temperatura emotiva dello spettacolo, cui si aggiunge un continuo rispecchiarsi di finzione e realtà che invita alla riflessione sulla creazione artistica e sul teatro in sé; idea, questa, cui si ispirano le scene disegnate da Margherita Palli e illuminate da Gigi Saccomandi. Il finale? Non è una vera fine, cosa che sarebbe pertinente solo con il mondo dell’aldiquà: mentre nel tempo eterno i nostri due mattatori, e idealmente Branciaroli con loro, possono ripetere all’infinito, variandola e reinventandola, la rappresentazione.
Informazioni e prevendita: Spazio Mtt via San Longino 1/b tel 0376 363079 mantovac@capitalespettacolo.191.it
aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19 giovedì e venerdì anche dalle 10 alle 13
11.12.2009 - ANNULLATO LO SPETTACOLO CONTROTEMPO
Lo spettacolo Controtempo con Francesca Reggiani previsto per venerdì 11 dicembre alle ore 21.00 presso il Teatro Sociale è stato annullato.
Si informano i possessori del biglietto che potranno essere rimborsati consegnado il biglietto stesso:
-presso il Tetro Sociale venerdì 11 dicembre dalle ore 20 alle ore 21 -presso lo Spazio Mtt di via San Longino fino al 23 dicembre negli orari di ufficio
Informazioni:
Spazio Mtt via San Longino, 1/b - Mantova tel 0376 363079
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo largo XXIV maggio, 13 - Mantova tel 0376 221259
30.11.2009 - SANDRO LOMBARDI e IAIA FORTE per Mantova Teatro 09-10!
Venerdì 4 dicembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00
E r o d i a d e ~ E r o d i à s
di Giovanni Testori
uno spettacolo di e con Iaia Forte e Sandro Lombardi
costumi Stefania Cempini, Marion D’Amburgo luci Gianni Pollini suono Antonio Lovato
Già compagni di scena nell'Ambleto, 2001, Iaia Forte e Sandro Lombardi si riuniscono di nuovo in un dittico testoriano dedicato alla figura di Erodiade, su cui più volte si era cimentato lo scrittore di Novate. Due testi paralleli e pur diversissimi, che hanno in comune la volontà di consegnare la parola alla fisicità dell'interprete. Nati separatamente, i due spettacoli confluiscono adesso in una unica messa in scena, più che giustificata dall'argomento, dall'autore e dall'affinità creatasi negli anni tra i due attori, che hanno anche condiviso con successo, nel 2007, I giganti della montagna di Luigi Pirandello. Iaia Forte affronta dunque l'Erodiade (pubblicata da Testori nel 1969 e originariamente scritta per Valentina Cortese) nella riscrittura che l’autore ne fece nel 1984, mentre Sandro Lombardi si cimenta con l'Erodiàs uscita, dopo la morte di Testori, nel 1994. Come già si evince dai titoli, i due testi si differenziano principalmente dal punto di vista linguistico: in lingua italiana il primo, laddove il secondo porta alle estreme conseguenze l'invenzione sul linguaggio, inaugurata con L'Ambleto, Macbetto ed Edipus, tra 1972 e 1977, e poi ripresa nei Tre lai, di cui Erodiàs costituisce il pannello centrale, incastonata tra una Cleopatràs e una Mater strangosciàs.
A colpire Giovanni Testori nella vicenda dell’uccisione di Giovanni Battista, è soprattutto la figura di Erodiade, madre di Salomé. Nella scrittura di Testori, è stata lei stessa a spingere la figlia Salomé tra le braccia di Erode e a chiederle la testa di Giovanni, colpevole di aver rifiutato il suo amore. Completamente identificata nella sua passione impossibile, Erodiade sfida il Dio carnale di Giovanni e cerca la morte in scena. I motivi di fascino che hanno spinto Iaia Forte a mettere in scena "Erodiade" sono racchiusi nel testo, che contiene già in sé non solo la letteratura ma il teatro stesso. La lingua di Testori, profondamente "materica", fatta di odori e colori, misteriosa e musicale, ha bisogno di essere interpretata non soltanto attraverso la parola, ma anche attraverso il corpo, con passione e lucidità. Questa lingua ha inoltre il merito di disegnare un personaggio femminile complesso e a volte contraddittorio, potente e "virile", innocente e corrotto al tempo stesso: un'occasione rara nel panorama drammaturgico italiano. Alla fisicità prorompente di Iaia Forte e alla sua capacità espressiva spetta ora il compito di raccontare quello che Testori definisce un personaggio “a metà fra un Dio astratto e quello incarnato", in un continuo incontro-scontro con se stesso, con il divino, con l'amore e con il senso della vita stessa.
Per quanto riguarda Sandro Lombardi, siamo in un teatrino di qualche cittadina brianzola tra i laghi e i monti, dove un attore, identificandosi con Erodiàs, intona uno strampalato canto funebre. L’antica concubina di Erode inizia il suo lamento rimproverando il Battista di esserle apparso, tra i fumi del crepuscolo, troppo bello e seducente, e rievocando di lui ogni attrattiva, muscoli e randello compresi. Al di là della sua natura di compianto funebre, questo soliloquio è anche un canto d’amore: appassionato, struggente e disperato. Repentini scarti d’umore spostano di continuo il clima scenico dai toni altissimi della tragedia alla situazione quotidiana, anche baraccona e grottesca, di una stanca «subrettona» dalle bellezze appassite. Lo spettacolo si gioca tutto nel contrasto tra il riferimento biblico col suo sfondo palestinese e la fastosità barocca di un linguaggio che sposta la nota vicenda in un clima guittesco da teatro di varietà. La dimensione profondamente tragica e apocalittica di questo testo non impedisce insomma lo sbocciare di momenti di irresistibile comicità che Sandro Lombardi sa cogliere magistralmente.
Info e biglietti Spazio Mtt Via San Longino, 1/b tel 0376 363079 Apertura della biglietteria presso il Teatro Sociale un’ora prima dello spettacolo
24.11.2009 - ASCANIO CELESTINI per Mantova Teatro 09-10!
Venerdì 27 novembre Teatro Sociale, ore 21
IL RAZZISMO È UNA BRUTTA STORIA racconti di Ascanio Celestini musiche di Matteo D’Agostino suono di Andrea Pesce
Quando l’Arci mi ha chiesto di partecipare a questo progetto contro il razzismo ho risposto che l’avrei fatto volentieri, ma che non sarei riuscito a scrivere un nuovo spettacolo. Mi hanno detto che le avevano già sentite alcune storie mie sul razzismo, che potevo ripartire da quelle. Così ho fatto. Ho ripescato in un repertorio fatto di racconti detti fuori dai miei spettacoli. Racconti scritti in fretta dopo l’incendio di un campo nomadi, dopo il naufragio di una barca di emigranti in fuga o dopo la dichiarazione folle e calcolata di qualche politico. Intorno a questi frammenti ne ho messi altri e ho cucito una serie di storie vecchie e nuove alle quali se ne aggiungeranno altre nel corso della breve tournée.
Giancarlo Gentilini è riuscito a dichiararsi contrario anche ai cani immigrati quando l’anno scorso ha detto “noi non vogliamo le razze straniere, noi vogliamo quegli amici dell’uomo che accompagnavano i nostri agricoltori (...) sulle montagne”. Ed è proprio da questo repertorio che insieme a Matteo D’Agostino e Andrea Pesce siamo partiti per scrivere e montare le nostre brutte storie razziste.
Informazioni e prevendita Spazio Mtt Via San Longino 1/b 0376 363079 www.ticketone.it
Biglietteria aperta presso il Teatro Sociale un’ora prima dello spettacolo
19.11.2009 - Visita il nuovo sito sulla programmazione teatrale WWW.MANTOVATERRADITEATRO.NET
Mantova terra di teatro è un progetto triennale, nato nel 2007, attraverso il quale prosegue l'impegno della comunità mantovana nella promozione e realizzazione delle attività culturali a Mantova. La lunga tradizione teatrale, testimoniata dalla numerosa presenza di compagnie teatrali che hanno transitato a Mantova e dalla rilevante presenza di teatri pubblici e privati, ha consegnato alla città una preziosa eredità teatrale.
Grazie a questo progetto nasce anche il nuovo sito www.mantovaterraditeatro.net che permetterà al visitatore di trovare tutte le informazioni sulla la principale programmazione teatrale del territorio mantovano.
16.11.2009 - 27 e 28 novembre 2009: FONTI INFORMATICHE PER LA STORIA DELLO SPETTACOLO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA DIPARTIMENTO DI LINGUISTICA, LETTERATURA E SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
FONDAZIONE “UMBERTO ARTIOLI” MANTOVA CAPITALE EUROPEA DELLO SPETTACOLO
Fonti informatiche per la storia dello spettacolo: HERLA e AMAtI due modelli di banche dati
Verona, Foyer del Teatro Nuovo - 27 Novembre 2009, ore 14,30 Mantova, Sala Norlenghi - 28 Novembre 2009, ore 9,30
L’individuazione delle fonti documentarie di molteplici fenomeni rappresentativi e il loro spoglio sistematico, intrapreso negli ultimi decenni, hanno spinto il Dipartimento di Linguistica, Letteratura e Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Verona e la Fondazione “Umberto Artioli”, Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, ad avviare un dibattito sui modelli di acquisizione informatica delle fonti dello spettacolo elaborati in questi anni, dedicando due giornate di studio al tema Fonti informatiche per la storia dello spettacolo: HERLA e AMAtI due modelli di banche dati.
Venerdì 27 novembre a Verona, ore 14.30, e sabato 28 novembre a Mantova, ore 9.30, il prof. Siro Ferrone dell’Università degli Studi di Firenze e dodici studiosi provenienti da varie Università e Istituti di ricerca italiani indagheranno le prospettive offerte alla ricerca scientifica del settore dall’impiego di nuovi strumenti informatici e illustreranno la concezione di due specifiche banche dati: l’Archivio Herla della Fondazione “Umberto Artioli” di Mantova e l’Archivio Multimediale dell’Attore Italiano (AMAtI) dell’Università degli Studi di Firenze.
L’archivio Herla, che compie quest'anno 10 anni d'attività, è una banca dati consultabile on-line frutto di un progetto di ricerca e inventariazione concepito da Umberto Artioli, Francesco Bartoli e Siro Ferrone; progetto che, proponendosi in un primo tempo di schedare la documentazione esistente sulla Commedia dell’Arte, conservata presso archivi italiani e stranieri, ha successivamente esteso la propria area di catalogazione a tutte le forme dello spettacolo nell’età dei Gonzaga fra il 1480 e il 1630.
AMAtI è un archivio informatico multimediale sugli attori italiani che dal XV al XX secolo hanno esercitato la propria professione nel teatro di prosa, nell’opera, nella danza, nel cinema, nella radio e nella televisione. Il progetto, ideato e diretto da Siro Ferrone, offre un facile accesso a voci biografico-artistiche esaurienti e originali, a un elenco di fonti e a una selezione di dati sulla carriera e su singole interpretazioni.
Luoghi del Convegno:
Foyer del Teatro Nuovo entrata dal cortile della Casa di Giulietta Via Cappello, 23 37121 VERONA
Sala Norlenghi della Fondazione BAM-MPS Corso Vittorio Emanuele, 13 46100 MANTOVA
Per informazioni:
Dipartimento di Linguistica, Letteratura e Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Verona SIMONA BRUNETTI simona.brunetti@univr.it 045-8028575
Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo ALICE RABAGLIA fondazione@capitalespettacolo.it 0376-221259 www.capitalespettacolo.it
06.11.2009 - NOVECENTO di Alessandro Baricco per Mantova Teatro 09-10
Venerdì 20 novembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 Compagnia Teatri Possibili NOVECENTO di Alessandro Baricco regia di Corrado d’Elia assistente alla regia Tobia Rossi scenografia Francesca Marsella
con Corrado d’Elia
“Non si è completamente fregati finché si ha una buona storia da raccontare...”
Novecento è una buona storia da condividere. E la storia incredibile e fantastica di Boodmann T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista del mondo nato e vissuto su una nave senza mai scendere. Si raccontano i meravigliosi anni Venti a cavallo tra le due guerre nell’età del jazz, quando ogni cosa sembrava muoversi seguendo quel ritmo irresistibile. Questa singolare storia si dipana su una nave chiamata Virginian che fa la spola dall’Europa alla sognata America e che racchiude in sé tutte le storie del mondo.
Novecento non è un monologo ma un incarnato di perfezione, una favola struggente e bellissima da raccontare con la stessa malinconica voluttà che lui usava quando accarezzava le curve di un regtime.
Con capacità da acrobata e intensità poetica, caratteristiche a cui ci ha abituati con i suoi personaggi e le sue indmenticabili interpretazioni, Corrado d’Elia racconta Novecento con la leggerezza di un sogno, suonando con magia una partitura di fini emozioni.
Info e Biglietti: Spazio Mtt via San Longino, 1/b tel 0376 221259 mantovac@capitalespettacolo.191.it
www.ticketone.it
30.10.2009 - UN ISPETTORE IN CASA BIRLING per mantova teatro 09-10!
GIOVEDì 5 NOVEMBRE - TEATRO SOCIALE MANTOVA - ORE 21
BIS Tremila srl
UN ISPETTORE IN CASA BIRLING
di John Boynton Priestley
traduzione Giovanni Lombardo Radice
con
Paolo Ferrari e Andrea Giordana
e con
Crescenza Guarnieri
Cristina Spina
Vito Di Bella
Mario Toccafondi
Loredana Gjeci
regia
Giancarlo Sepe
In Inghilterra nel 1912, la famiglia Birling festeggia il proprio benessere finanziario e il fidanzamento della figlia Sheila con un giovane industriale. Abiti da sera, cena e vini d’annata. Mentre tutto fila liscio verso la conclusione, bussano alla porta: un’ispettore di polizia deve porre delle domande al capo famiglia, Arthur… Un inizio folgorante per una commedia a carattere giallo, piena di suspense. Il poliziotto mette in crisi la serata, la famiglia, gli affari, il fidanzamento e tutto il resto. Sulla storia aleggia la morte violenta di una giovane donna. Ecco una combine che non ha eguali nel teatro del novecento, di cui J.B.Priestley ne è un rappresentante esemplare: thriller e dramma borghese. Le ipocrisie dell’alta società che si mischiano al disagio del ceto meno abbiente, che soccombe. Le colpe che si materializzano e diventano spauracchi agli occhi della famiglia Birling che prova a scaricare le proprie responsabilità. Un interrogatorio poliziesco che dura un’intera notte, non risparmiando niente e nessuno. Una serie di colpi di scena alla Hitchcock che cambia ogni volta il nome dell’assassino, coinvolgendo i protagonisti, presunti ignari e presunti colpevoli, in una sarabanda surreale e velenosa, che non conosce sosta e che ha termine alle prime luci dell’alba.
Giancarlo Sepe
Informazioni e biglietti:
Spazio Mtt, via San Longino 1/b
Tel 0376 363079
mantovac@capitalespettacolo.191.it
26.10.2009 - BARCAFOGLIA APRE LA STAGIONE DI PROSA mantova teatro 09-10
Martedì 27 ottobre 2009
Teatro Ariston, ore 11.00
Il Teatro del Pettirosso
BARCAFOGLIA
ideazione e regia di Annamaria Giacomelli
musica dal vivo di Marco Remondini
scenografia e oggetti di Annamaria Giacomelli
con Annamaria Giacomelli e Marco Remondini
pescatori Davide Baroni e Mario Moretti
spettacolo gratuito fuori abbonamento
Intervento narrativo caratterizzato da rumori, musica dal vivo, immagini proiettate.
I protagonisti delle storie sono pescati nelle acque dell’immaginario popolare.
BarcaFoglia percorre idealmente le acque che dal fiume arrivano al mare, accompagnano lo spettatore nel viaggio segreto della speranza, dove gli uomini si trasformano in abitanti marini per trovare un luogo dove stare.
Chi intraprende un viaggio, deve essere pronto a captare codici, leggere costellazioni, orientarsi nella solitudine. La barca alla fine dello spettacolo sarà colma di storie forgiate in piccoli e preziosi oggetti abitati da personaggi fantastici che ci faranno entrare in luoghi e mondi oggi lontanissimi eppure ancora impregnati di canti, sudore, amori, desideri, allegria.
Le storie che caratterizzano lo spettacolo sono tratte da leggende, filastrocche, interviste a pescatori del Delta Po
01.10.2009 - MANTOVA TEATRO 09-10: 15 imperdibili appuntamenti!
Martedì 27 ottobre 2009 Teatro Ariston, ore 11.00 Il Teatro del Pettirosso BARCAFOGLIA (fuori abbonamento) Ideazione e regia di Annamaria Giacomelli Musica dal vivo di Marco Remondini Scenografia e oggetti di Annamaria Giacomelli Con Annamaria Giacomelli e Marco Remondini Pescatori: Davide Baroni e Mario Moretti Spettacolo gratuito per le scuole fuori abbonamento
Giovedì 5 novembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 BIS Tremila s.r.l. UN ISPETTORE IN CASA BIRLING (evento speciale fuori abbonamento) Di John Boynton Priestley Con Paolo Ferrari e Andrea Giordana Regia di Giancarlo Sepe
Venerdì 20 novembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 Compagnia Teatri Possibili NOVECENTO Di Alessandro Baricco Regia di Corrado d’Elia Assistente alla regia Tobia Rossi Scenografia Francesca Marsella Con Corrado d’Elia
Venerdì 27 novembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 Arci presenta IL RAZZISMO E’ UNA BRUTTA STORIA Racconti di Ascanio Celestini Musiche di Matteo D’Agostino Suono di Andrea Pesce Con Ascanio Celestini
Venerdì 4 dicembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 Compagnia Sandro Lombardi ERODIADE Di Giovanni Testori Interpretazione e regia di Iaia Forte ERODIAS DI Giovanni Testori Interpretazione e regia di Sandro Lombardi Luci di Gianni Pollini Suono di Antonio Lovato Costumi di Stefania Cempini e Marion D’Amburgo
Venerdì 11 dicembre 2009 Teatro Sociale, ore 21.00 La Nuova Ambra CONTROTEMPO Di Christian Simeon Regia di Gabriele Vacis Con Francesca Reggiani
Martedì 12 gennaio 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Teatro de Gli Incamminati DON CHISCIOTTE Progetto e regia di Franco Branciaroli Con Franco Branciaroli Scena di Margherita Palli Luci di Gigi Saccomandi Costumi di Caterina Lucchiari Musiche di Daniele D'Angelo
Martedì 26 gennaio 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Teatro della Tosse CANDIDO Viaggio tragicomico nel migliore dei mondi possibili Adattamento teatrale di Tonino Conte e Emanuele Conte dal romanzo Candido o dell’ottimismo di Voltaire Regia di Emanuele Conte Scene e Costumi di Paola Ratto e Bruno Cereseto tratti dai bozzetti di Emanuele Luzzati Con Enrico Campanati, Pietro Fabbri, Bruno Cereseto, Silvia Bottini, Alberto Bergamini, Luca Ferri, Sara Novellini, Lupo Misrachi
Martedì 9 febbraio 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Teatro e Società srl – Ars. Creazione e Spettacolo – Fondazione BAM LA STRANA COPPIA Di Neil Simon Regia di Francesco Tavassi Con Mariangela D’Abbraccio e Elisabetta Pozzi Scene di Alessandro Chiti Musiche di Daniele D’Angelo
Martedì 16 febbraio 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Marangoni Spettacolo SESSO? GRAZIE TANTO PER GRADIRE Di Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo Regia di Milvia Marigliano Con Alessandra Faiella
Giovedì 25 febbraio 2010 Venerdì 26 febbraio 2010 (fuori abbonamento) Teatro Sociale, ore 21.00 Teatro Stabile Napoli- Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Eliseo LA TEMPESTA Di William Shakespeare Regia Andrea De Rosa Con Umberto Orsini e con Flavio Bonacci, Rino Cassano, Francesco Feletti, Carmine Paternoster, Rolando Ravello, Enzo Salomone, Federica Sandrini, Francesco Silvestri, Salvatore Striano Spazio scenico Alessandro Ciammarughi, Andrea De Rosa, Pasquale Mari Scene e costumi Alessandro Ciammarughi Luci di Pasquale Mari Suono di Hubert Westkemper
Venerdì 5 marzo 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Officine Puricelli TRE SORELLE Di Anton Cechov Regia di Paolo Zuccari Con Magali Alemps, Daniele Amendola, Michele Bevilacqua, Maria D’Arienzo, Chiara Degani Luigi Di Pietro, Paolo Giovannucci, Daniele Natali, Daniele Paoloni, Aurora Perez, Simone Spinazzè, Elodie Treccani
Martedì 16 marzo 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Teatro Stabile di Verona – Fondazione Atlantide GAT LA BISBETICA DOMATA Di William Shakespeare Adattamento di Piermario Vescovo Regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo Con Natalino Balasso e Stefania Felicioli e con Linda Bobbo, Ursula Joss, Silvia Casotti, Marta Meneghetti, Lucia Schierano, Carla Stella, Antonella Zaggia, Camilla Zorzi Illustrazioni dal vivo di Gek Tessaro Costumi di Chiara Defant Musiche di Antonio Di Pofi Luci di Enrico Berardi Assistente alla regia Paola Degiuli
Venerdì 26 marzo 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Ars. Creazione e Spettacolo – Fondazione BAM ATTI D’AMORE Monologo sull’amore per la voce di Barbara De Gabrielis La donna alata Da Angela Carter Regia di Raffaele Latagliata Con Federica Restani Tre donne Di Sylvia Plath Regia di Ema Andrea Con Ema Andrea, LoredanaGejci
Martedì 13 aprile 2010 Teatro Sociale, ore 21.00 Società per Attori ROMAN E IL SUO CUCCIOLO Regia di Alessandro Gassman Con Alessandro Gassman
ABBONAMENTI E PREVENDITA Spazio Mtt - via San Longino, 1/b Mantova lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19 giovedì e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 tel. 0376 363079 mantovac@capitalespettacolo.191.it vendita online www.ticketone.it
BIGLIETTI i biglietti saranno in vendita un’ora prima dello spettacolo presso il Teatro Sociale
interi: posto numerato platea 18,00 euro palchi, loggia e loggione 12,00 euro
studenti: 6,00 euro qualora il biglietto venga acquistato in prevendita
per una classe di almeno 8 studenti: biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore
ingresso gratuito per disabile ed eventuale accompagnatore
ABBONAMENTI vendita dal 12 ottobre al 20 novembre 2009 posto numerato platea per 13 spettacoli Interi: 132,00 euro Studenti: 53,00 euro
30.09.2009 - E' STATA PRESENTATA QUESTA MATTINA MANTOVA TEATRO 09-10, LA STAGIONE DI PROSA DEL COMUNE DI MANTOVA.
E' stata presentata questa mattina presso la Sala Bonaffini del Comune di Mantova la nuova stagione di prosa. Mantova Teatro 09-10 vanta alcuni dei nomi più importanti del panorama attoriale italiano. Umberto Orsini, Elisabetta Pozzi, Alessandro Gassman, Natalino Balasso, Sandro Lombardi, Franco Branciaroli, Andrea Giordana.. e molti altri calcheranno il palcoscenico del Teatro Sociale che ospiterà le 15 date della stagione da novembre ad aprile.
28.09.2009 - A PASSO DI MUSICAL dal 29 settembre al 3 novembre al Cinema del Carbone.
L’ormai consolidata collaborazione tra la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo e Il cinema del carbone, conduce quest’anno ad indagare l’affascinante mondo del Musical. Genere nato come rappresentazione teatrale che associa diverse forme espressive e comunicative quali la recitazione, il canto e la danza, il Musical diventa popolare a partire dalla fine degli anni ’20 grazie anche alla sua trasposizione cinematografica.
A passo di Musical. Cantare, ballare e sognare al cinema presenta alcuni dei Musical più rilevanti della storia del cinema a partire dagli anni ’30 fino ai giorni nostri. Un’imperdibile opportunità viene dunque offerta al pubblico che potrà vedere misurarsi alcuni dei più grandi attori e registi con un genere complesso, fantastico e stranamente attuale.
Dopo Tutto Bene. Il cinema di Carmelo Bene del 2006, Filming Shakespeare. Il Bardo al cinema del 2007 e La sostanza stessa dello sguardo. Artaud e il cinema del 2008, questa manifestazione segna un nuovo passo nella forte volontà di rendere visibile un possibile linguaggio teatrale attraverso lo schermo luminoso del cinematografo.
Alice Rabaglia
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
martedì 29 settembre ore 19.30 aperitivo inaugurale con proieazione video prodotti in occasione del laboratorio Oltre il Sipario nell'ambito del Progetto LabCom
ore 21.15 LA VEDOVA ALLEGRA di Ernst Lubitsch, USA, 1934, 110' con Edward Everett Horton, Maurice Chevalier, Jeanette MacDonald, Una Merkel
martedì 6 ottobre UN AMERICANO A PARIGI di Vincente Minnelli, USA, 1951, 115' con Gene Kelly, Leslie Caron, Oscar Levant, Geirges Guetary, Nina Foch
martedì 13 ottobre LES PARAPLUIES DE CHERBOURG di Jacques Demy, Francia/Germania, 1963, 91' con Catherine Deneuve, Nino Castelnuovo, AnneVernon, Marc Michel, Ellen Farner
martedì 20 ottobre TOMMY di Ken Russel, UK, 1975, 111' con Ann Margaret, Oliver Reed, Eric Clapton, Roger Daltrey
martedì 27 ottobre MOULINE ROUGE! di Baz Luhrmann, Australia, 2001, 130' con Nicole Kidman, Ewan McGregor, John Leguizamo
martedì 3 novembre LES CHANSONS D'AMOUR di Chrisophe Honoré, Francia, 2007, 95' con Louis Garrel, Ludvine Saigner, Chiara Mastroianni
ingresso libero a tutte le proiezioni della rassegna
13.05.2009 - TORNA IL FESTIVAL ARLECCHINO D'ORO DAL 19 AL 28 GIUGNO 2009!
16.04.2009 - PARTECIPA AL LABORATORATORIO SULLA COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA PER IL TEATRO!
OLTRE IL SIPARIO
Laboratorio di comunicazione audiovisiva per il Teatro
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
11 maggio - 3 luglio
Laboratorio in aula (69 ore)
Fornisce gli strumenti teorici e tecnici necessari per l’ideazione e la realizzazione di prodotti audiovisivi per lo spettacolo dal vivo, dall’allestimento alla rappresentazione scenica. In particolare i prodotti realizzati hanno lo scopo di documentare la IV edizione di TEATRO-Arlecchino d’Oro, Festival Europeo del Teatro di Scena e Urbano.
Periodo: dall’11 maggio al 12 giugno
Interventi sull’evento
documentazione audiovisiva di TEATRO-Arlecchino d’Oro, Festival Europeo del Teatro di Scena e Urbano
Periodo: dal 19 al 28 giugno
Laboratorio tecnico (30 ore)
Elaborazione e realizzazione dei prodotti audiovisivi
Periodo: dal 22 giugno al 3 luglio
Principali materie trattate:
Storia del Teatro
Lo spettatore e il Teatro
Comunicazione e Linguaggi audiovisivi
Documentazione audiovisiva: dalla ripresa all’archiviazione
La stagione 2008-2009 di Mantova Teatro, organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo per il Comune di Mantova, si chiude martedì 7 aprile, alle 21 al Teatro Sociale di Mantova, con un grande debutto: la prima assoluta di Casamatta Vendesi, l’ultima commedia realizzata dalla compagnia mantovana Ars. Creazione e Spettacolo, insieme a Atalante Film e in collaborazione con Prima Show. Il testo e la regia sono firmati da Angelo Orlando.
Casamatta Vendesi è uno spettacolo esilarante, con l’energia di sei attori, che in un gioco al massacro raccontano il mondo del teatro e i suoi retroscena. Dal testo, che ad intervalli e con numerosi rimaneggiamenti vanta un lungo periodo di rappresentazione dal ‘94 ad oggi, è stata tratta la sceneggiatura vincitrice del Premio Solinas 2005 come miglior commedia, che diventerà entro il 2009 un film prodotto da Tonino Zangardi per Atalante.
Casamatta Vendesi è un testo che muta con i tempi, per dare sfogo e dimostrazione di quella crudeltà e ironia che contraddistinguono le storie degli attori nella vita e sulla scena, in un avvicendarsi di eventi teatrali e reali di forte emotività. Quelli che si vedranno in scena saranno gli attori di oggi che parleranno del loro “qui e ora” con lucida e disinvolta naturalezza, tanto limpida da divenire ora comica, ora grottesca e spietata verità. I sei attori protagonisti della piéce si trovano a vivere un meccanismo al tempo stesso magico e feroce. Devono interpretare un testo chiamato Casamatta Vendesi, una storia misteriosa e stregata che parla di sei attori che interpretano un lavoro dal titolo Casamatta Vendesi e così via, come in un gioco di scatole cinesi. La trama è il pretesto per parlare della vita degli attori e di un mondo complesso e non di rado crudele, ma pur sempre irresistibile, quale è il mondo del teatro.
Chi vide Casamatta Vendesial suo debutto dieci anni fa riconoscerà quelle contingenze immutabili nel lavoro dell’attore e allo stesso tempo i cambiamenti radicali avvenuti in questo pezzo di storia. Per riportare nei teatri italiani questo spettacolo evergreen, la compagnia Ars. Creazione e Spettacolo con Raffaele Latagliata, Adriano Evangelisti e Lusiana Pedroso, ha formulato un progetto a lungo termine insieme al regista e produttore Tonino Zangardi che ha fortemente voluto la rimessa in scena con Angelo Orlando in veste di attore e al suo fianco i colleghi e amici storici Valentina Carnelutti e Alessandro Propoli, che già presero parte alle edizioni precedenti.
Biglietti: 15 euro intero platea; 12 euro intero palchi, loggia e loggione; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Vendita on line su www.ticketone.it. Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
Info: Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, numero verde 800.085992, fondazione@capitalespettacolo.it
26.03.2009 - FRANCA VALERI AL TEATRO ARISTON PER MANTOVA TEATRO 2008-2009!
Lunedì 30 marzo 2009, ore 21
Teatro Ariston - Mantova
FRANCA VALERI
in
CARNET DE NOTES
di e con Franca Valeri soprano: Eleonora Caliciotti tenore: Edoardo Milletti basso: Emanuele Casani pianoforte: Ida Iannuzzi a cura di Giuseppe Marini
La splendida ottantottenne Franca Valeri è la protagonista assoluta del prossimo appuntamento della stagione 2008-2009 di Mantova Teatro. Lunedì 30 marzo alle 21 porterà al Teatro Ariston di Mantova la sua ultima piéce Carnet de notes, una sorta di taccuino di appunti che ripercorre una vita e una carriera artistica eccezionale. Si tratta di una versione creata nel 2008, ma che riprende un’idea già elaborata nei primi Carnets del 1951, quella di accoppiare parole e musica, due grandi passioni dell’attrice, facendole dialogare e talvolta sfidare tra loro all’insegna dell’ironia.
In questo spettacolo, di cui è anche autrice, Franca Valeri punta sulla sua grande specialità, il monologo. Le parole, però, trovano stavolta un potente avversario: la nota musicale. La grande passione per la musica, e in particolare per l’opera lirica, che da sempre caratterizza la Valeri, diventa quindi uno strumento di dialogo e confronto con la parola recitata, fino a rappresentare una sfida ideale tra i due linguaggi. La parola soffre di una sorta di complesso di inferiorità rispetto alla musica, spiega l’attrice, perché quest’ultima è talmente diretta che si può affermare che due note dicono più di un’intera conferenza. Ecco che allora i brani del monologo in Carnet de notes si alternano ai brani musicali eseguiti dal vivo dal soprano Eleonora Caliciotti e dal tenore Edoardo Milletti, accompagnati al basso da Emanuele Casani e al pianoforte da Ida Iannuzzi. I pezzi sono selezionati tra le opere più amate dalla Valeri, romanze firmate da Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Pietro Mascagni, Gaetano Donizetti. Alla musica si intervallano le riflessioni e gli sketch, che danno alla performance un carattere leggero e godibile, così come l’ha voluta l’attrice. Si parla dell’arte ma anche della vita quotidiana e delle piccole contraddizioni che caratterizzano il vivere nella nostra società. E a mostrarci questi nostri difetti, queste caratteristiche, tornano i personaggi più celebri inventati dal Franca Valeri nella sua lunga carriera teatrale, televisiva e cinematografica, quelle figure esilaranti e spesso un po’ strampalate che amplificano alcune qualità diffuse ieri come oggi e che proprio per questo hanno reso l’attrice amatissima dal pubblico. Torna, ad esempio, la Signorina Snob, conosciuta anche come la Signorina Cesira, una tipica ragazza della borghesia milanese. La Valeri, poi, veste nuovamente i panni della moglie del tenore e della Signora Cecioni, popolana romana perennemente al telefono con mammà e inseparabile dai suoi bigodini giganti. Ognuna di queste maschere viene riproposta con i suoi cavalli di battaglia o in una versione leggermente rivista, come apparirebbero oggi, un po’ invecchiate, dopo tanti anni. Con i personaggi di Franca Valeri vanno in scena i difetti, i tic, le manie, le piccole ipocrisie di una società, con le sue differenti classi sociali.
Biglietti: 15 euro intero; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Vendita on line su www.ticketone.it. Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
Info: Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, numero verde 800.085992, fondazione@capitalespettacolo.it.
19.03.2009 - PER AMLETO arriva a mantova teatro 08-09!
Lunedì 23 marzo 2009, ore 21
Teatro Ariston - Mantova
Teatro Festival Italia e Nuovo Teatro Nuovo
PER AMLETO
da William Shakespeare adattamento e regia Michelangelo Dalisi
con Salvatore Caruso, Francesco Villano, Michelangelo Dalisi
elementi scenici Riccardo Dalisi costumi Elena Cavaliere, da un’idea di Gianluca Falaschi disegno luci Luigi Biondi foto di scena Alessandro Giuliano progetto video Simone Covini aiuto regia e drammaturgia Linda Dalisi
Non è il classico “Amleto” che noi tutti conosciamo, quello che la compagnia Nuovo Teatro Nuovo, in collaborazione con Teatro Festival Italia, porterà in scena lunedì 23 marzo alle 21 al Teatro Ariston di Mantova, per la stagione teatrale 2008-2009 di Mantova Teatro.
Il titolo, infatti, potrebbe trarre in inganno. “Per Amleto” prende soltanto spunto dall’opera di Shakespeare per costruire, grazie alla rilettura operata dal regista Michelangelo Dalisi, un discorso sul teatro e sull’essere attori. Per farlo, Dalisi ha estratto dall’opera shakespeariana due personaggi marginali, che diventano i suoi protagonisti: i due guitti, ovvero gli attori del teatro di strada, a cui il principe di Danimarca affida la rappresentazione teatrale, momento chiave della tragedia, con la quale intende svelare l’assassino di suo padre. Anche l’ambientazione non è quella del nobile palazzo di Amleto, ma viene completamente rivista in chiave ironica e surreale. Infatti, la scena si svolge in un piccolo cimitero dove due becchini scavano una fossa. La cassa che portano è ricoperta da un brandello di stoffa rossa, che ricorda un vecchio sipario. Chi devono seppellire? O cosa? E soprattutto perché piangono al momento di doverla ricoprire di terra? Sono veri becchini o nascondono un’altra identità? In un altro mondo, in un’altra vita, Ignazio e Petronio erano i “tragici della città”, quelli che tanto piacevano al principe Amleto. Quelli che lo commuovevano al punto da suggerirgli involontariamente l’arma con cui conoscere la verità e finalmente essere pronto a compiere la sua vendetta: <<Il teatro è la cosa con cui metterò in trappola la coscienza del re>>, diceva Amleto nel testo di Shakespeare.
Ma in quest’altro mondo non c’è nessun re. C’è solo una coppia di attori che poco alla volta, diretti da uno smemorato Amleto, ne riporteranno in scena la memoria, lungo un percorso di conoscenza fino all’accettazione del proprio destino. Ma chi è per i due becchini questo principe avvolto nel lungo cappotto nero? E chi sono loro per lui? Ignazio e Petronio preferiscono seppellire il teatro piuttosto che viverlo con il loro vero compito di attori: quello di traghettatori. Ed è proprio Amleto che, costringendoli a rivivere la sua tragedia, li riporterà all’azione teatrale, in un gioco di dinamica convivenza tra l’alto delle parole di Shakespeare e il basso delle continue trovate da guitti dei due becchini-clowns.
Questo gioco del teatro è un po’ come scoperchiare un vaso di Pandora da cui a poco a poco i personaggi della tragedia (lo spettro, Claudio, Polonio, Rosencrantz e Guildenstern, Ofelia, Gertrude, Laerte) verranno fuori come in un vortice. Vittima e carnefice, morte e rinascita, dramma e farsa si specchiano in un continuo rimando.
L’incontro tra Amleto e i due becchini-clowns racconta quindi quanto il teatro sia come dice Kantor un <<procedimento demiurgico che affonda le sue radici nell’altro mondo>>.
Il testo di “Per Amleto”, scritto da Michelangelo Dalisi e messo in scena da Nuovo Teatro Nuovo, nel 2006 ha vinto il Premio Tuttoteatro.com “Dante Cappelletti” con questa motivazione: “In una libera e astuta contraffazione di alcune delle più celebri scene dell'Amleto, il gruppo napoletano rinnova tradizionali maschere comiche attraversando e tradendo la lezione di Eduardo De Filippo e Leo De Berardinis, e contaminandola, fino a Lucio Battisti, alla ricerca di un nuovo teatro popolare. Il risultato è l'esilarante parodia di un classico”.
La stagione di prosa di Mantova Teatro è organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo per conto del Comune di Mantova.
Biglietti: 15 euro intero; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Vendita on line su www.ticketone.it. Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
Info: Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, numero verde 800.085992, fondazione@capitalespettacolo.it.
15.03.2009 - LAB.COM RICERCA PERSONALE. LAVORA CON NOI!
RICERCA DI PERSONALE
COORDINATORE/FACILITATORE DELL’ESPERIENZA E DELLE RELAZIONI (Progetto Lab.Com)
Alce Nero società cooperativa sociale ONLUS, nell’ambito del progetto intitolato “Lab.Com Lo spazio dei giovani nella comunicazione”, con capofila la Provincia di Mantova, cofinanziato dalla Regione Lombardia in accordo quadro con il Ministero della Gioventù, ricerca personale da inserire nel progetto in qualità di COORDINATORE /FACILITATORE DELL’ESPERIENZA E DELLE RELAZIONI.
Il progetto “Lab.Com – Lo spazio dei giovani nella comunicazione” prevede l’organizzazione di uno spazio fisico (il luogo è rappresentato dal nuovo spazio di Sant’Agnese a Mantova) ma anche spazio di comunicazione, vissuto come un laboratorio permanente e dinamico, in grado di elaborare la maggior parte dei materiali comunicativi: testi, immagini, video, audio, in forma digitale, per l’elaborazione e la diffusionedi prodotti comunicativi legati alle attività delle associazioni giovanili mantovane, in occasione di eventi culturali,a disposizione delle scuole e dell’Università con il coinvolgimento dei giovani.
Lab.com sarà a disposizione degli eventi musicali, teatrali, letterari con il coinvolgimento dei festival cittadini.
Il coordinatore gestirà le attività dello spazio Lab.Com e dovrà essere un “animatore di processo” ed in particolare dovrà:
-coordinare i gruppi di lavoro dei laboratori e degli eventi;
-creare coinvolgimento e partecipazione dei giovani;
-garantire l’efficace funzionamento delle attività previste dal progetto
-curare la documentazione del progetto (rilevazioni dei flussi, programmazioni, verifiche, raccolta di materiali)
-curare la gestione degli spazi del progetto e dei suoi materiali
Inoltre, si ritiene importante che il professionista abbia ampia conoscenza del territorio e delle reti istituzionali che lo attraversano, al fine di tenere costante attenzione ai processi di integrazione tra il progetto, i destinatari e il territorio in cui si situa.
Caratteristiche e competenze richieste
Titolo di studio richiesto: laurea magistrale in discipline umanistiche o giuridico/economiche
übuona conoscenza della lingua inglese
übuona competenza informatica (pacchetto office e utilizzo di internet)
üpreferibile esperienza almeno biennale nel coordinamento e gestione di progetti integrati
üpropensione agli incarichi di responsabilità
üconoscenza del territorio e delle reti istituzionali che lo attraversano, al fine di tenere costante attenzione ai processi di integrazione tra il progetto, i destinatari e il territorio in cui si situa
üEtà massima 35 anni, Patente di tipo B, Disponibilità agli spostamenti, Flessibilità negli orari di lavoro, disponibilità anche al lavoro full time.
I candidati potranno inviare il proprio curriculum allegato ad una lettera di presentazione entro il 25 marzo 2009 alle seguente mail: info@alcenero.org;progettolabcom@gmail.com
I colloqui per i candidati che avranno superato la prima selezione sulla base del curriculum, si svolgeranno indicativamente la settimana successiva.
È previsto l’avvio dell’incarico a progetto (per circa un anno e mezzo) nel mese di aprile 2009. Il compenso mensile lordo con un contratto di collaborazione è di € 2'250,00. In alternativa al contratto di collaborazione è possibile stipulare un contratto di lavoro autonomo professionale.
RICERCA di PERSONALE
ESPERTO INFORMATICO
(Progetto Lab.Com)
Alce Nero società cooperativa sociale ONLUS, nell’ambito del progetto intitolato “Lab.Com Lo spazio dei giovani nella comunicazione”, con capofila la Provincia di Mantova, cofinanziato dalla Regione Lombardia in accordo quadro con il Ministero della Gioventù, ricerca personale da inserire nel progetto in qualità di ESPERTO INFORMATICO.
Il progetto “Lab.Com – Lo spazio dei giovani nella comunicazione” prevede l’organizzazione di uno spazio fisico (il luogo è rappresentato dal nuovo spazio di Sant’Agnese a Mantova) ma anche spazio di comunicazione, vissuto come un laboratorio permanente e dinamico, in grado di elaborare la maggior parte dei materiali comunicativi: testi, immagini, video, audio, in forma digitale, per l’elaborazione e la diffusionedi prodotti comunicativi legati alle attività delle associazioni giovanili mantovane, in occasione di eventi culturali,a disposizione delle scuole e dell’Università con il coinvolgimento dei giovani.
Lab.com sarà a disposizione degli eventi musicali, teatrali, letterari con il coinvolgimento dei festival cittadini.
L’ Esperto Informatico opererà all’interno dello spazio Lab.Com (in Via Sant’Agnese a Mantova) e sarà responsabile della gestione delle attrezzature e delle attività informatiche specifiche. In particolare il lavoro prevede:
ügestione del sistema informatico dello spazio;
üimplementare e sviluppare le attività informatiche e le nuove applicazioni a supporto delle attività previste
ürisolvere problematiche legate alla gestione reti client-server e sistemi operativi di rete.
üGestire la partecipazione dei giovani a supporto delle loro progettualità
üControllare il buon funzionamento e l’utilizzo delle attrezzature
Caratteristiche e competenze dei candidati
üTitolo di studio richiesto: minimo diploma di maturità tecnico-scientifica , preferibile laurea in discipline tecnico-scientifiche
übuona conoscenza della lingua inglese
üÈ ritenuta indispensabile la conoscenza di Sistemi Operativi: Linux, Unix, AIX e Windows 2007, XP; Applicativi audio-video (finalcut, adobe, …) DB ORACLE, DB MySQL, Microsoft SQL Server Reti su tecnologia GPRS e GSM Sicurezza Reti Firewall
üE’ richiesta l’esperienza nella gestione informatica di progetti di rete
Età massima 35 anni, Patente di tipo B, Disponibilità agli spostamenti, Flessibilità negli orari di lavoro, Disponibilità anche al lavoro full time.
I candidati potranno inviare il proprio curriculum allegato ad una lettera di presentazione entro il 25 marzo 2009 alla seguente mail: info@alcenero.org. Oppure progettolabcom@gmail.com I colloqui per i candidati che avranno superato la prima selezione sulla base del curriculum, si svolgeranno la settimana seguente.
È previsto l’avvio dell’incarico a progetto(per circa un anno e mezzo) nel mese di aprile 2009. Il compenso mensile lordo con un contratto di collaborazione è di € 1’950,00. In alternativa al contratto di collaborazione è possibile stipulare un contratto di lavoro autonomo professionale.
11.03.2009 - LA BANDA OSIRIS PER MANTOVA TEATRO 08-09!
Dissacratore. Demenziale. Comicissimo. In una parola: geniale. E’ l’ultimo spettacolo della Banda Osiris che, dopo i successi televisivi e radiofonici, lunedì 16 marzo alle 21, con Superbanda in technicolor trascinerà il pubblico del Teatro Sociale di Mantova in un turbinio di gag esilaranti, invenzioni sonore e meltin’ pot musicale. Il tutto condito da un fortissimo spirito d’ironia ma anche da una profonda padronanza del patrimonio musicale di ieri e di oggi. Lo spettacolo fa parte della rassegna Mantova Teatro 2008-2009, la stagione teatrale organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo per conto del Comune di Mantova.
La Banda più pazza d’Italia, dopo aver realizzato una stralunata colonna sonora live per la trasmissione domenicale di Serena Dandini Parla con me (Rai 3), mette al centro della sua performance l’amore per la musica e la sua forza. Superbanda in technicolor è un concerto e una conferenza al tempo stesso. Il tema è la musica con i suoi protagonisti, ma lo svolgimento della Banda Osiris è deviante e deviato: un viaggio virtuale nel quale autori, strumenti, brani conosciuti e non, vengono mescolati nel gran calderone della confusione musicale. Basta un indizio, un riferimento, ed ecco che di colpo si può fare un salto di trecento anni, una musica trasformarsi in immagine e un’immagine in musica, uno strumento diventare un cartone animato, scene di celebri film trasfigurarsi musicalmente e assistere alla sonorizzare in diretta di un improbabile cortometraggio. Tra colonne sonore e citazioni colte, canzoni d’autore e jingle pubblicitari, ironia e divertimento, i quattro “suonattori” daranno vita ad un mix di intelligente, frizzante e rinfrescante comicità.
La BANDA OSIRIS nasce nel 1980 a Vercelli e oggi è considerata la massima espressione in Italia della comicità nel teatro musicale.
Nei primi anni di attività, la Banda si dedica prevalentemente a spettacoli di strada. L’originalità della proposta che fonde musica, teatro e comicità riscuote un immediato successo.
Il dispendio di energie, il ritmo vorticoso e le continue sorprese diventano la cifra stilistica del gruppo; la musica l’asse portante e al tempo stesso collante drammaturgico. Musica di tutti i generi (classica, rock, folk, jazz) miscelata con ironia e una buona dose di dissacrazione. Musica come suggestione: sonora e di immagine. Musica come divertimento: nell’eseguirla e nell’ascoltarla.
Numerosi gli spettacoli prodotti: da Storia della Musica vol. 1 e 2 (regia di Gabriele Salvatores) a Le Quattro Stagioni da Vivaldi (regia di Gabriele Vacis), da Sinfonia Fantastica (regia di Maurizio Nichetti) a Roll Over Beethoven con il Quartetto Euphoria, da Guarda che Luna con Enrico Rava, Gianmaria Testa e Stefano Bollani a Primo Piano sempre con Bollani, fino a giungere ai più recenti Banda.25 e Superbanda in tecbnicolor.
Oltre ad aver partecipato a numerose trasmissioni televisive in Italia e all’estero (DOC, Pista, Maurizio Costanzo Show, Fantastico, Per un pugno di libri, solo per citarne alcune), il gruppo ha scritto diretto e realizzato per Rai 3 lo special Musica coi fiocchi e l’ironico Concerto di Capodanno 2005 con l’Orchestra del Conservatorio di Genova. Nelle ultime stagioni ha contribuito al successo della trasmissione domenicale di Serena Dandini Parla con me, occupandosi della colonna sonora dal vivo. Proficuo anche il rapporto con i tre canali radiofonici della Rai che ha visto la Banda impegnata nel doppio ruolo di autori e conduttori in diverse trasmissioni e in quello di compositori di sigle per trasmissioni quali Caterpillar, Catersport, Sumo.
La Banda ha inoltre scritto ed eseguito colonne sonore per il teatro, per documentari e per il cinema (tra cui Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart, L’imbalsamatore e Primo amore di Matteo Garrone per cui ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino e il David di Donatello nel 2004).
La versatile band ha dato alle stampe anche un libro, L’Opera da Tre Sol, e allestito una divertente mostra sulla musica, ulteriori tasselli di una continua ricerca su nuovi e fantastici mondi sonori.
L’ultima sua fatica è la pubblicazione di un cd per RadioFandango, Banda.25, ricco di collaborazioni illustri: Fiorello, Petra Magoni, Stefano Bollani, Ska-J, Tiziano Scarpa, Frankie Hi Nrg, Riccardo Tesi, Monica Demuru e il Quartetto Euphoria.
A novembre 2007 è uscito anche il dvd dello spettacolo Banda.25.
Biglietti: 15 euro intero platea; 12 euro intero palchi, loggia e loggione; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Vendita on line su www.ticketone.it. Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
Info: Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, numero verde 800.085992, fondazione@capitalespettacolo.it
04.03.2009 - mantova teatro 08-09 presenta CAOS della Compagnia QUELLI DI GROCK
Martedì 10 marzo 2009
Teatro Ariston, ore 21.00
CAOS
di Valeria Cavalli
Claudio Intropido
regia
Claudio Intropido
Quelli di Grock
presenta
scene e luci
Claudio Intropido
coreografia
Susanna Baccari
Valeria Cavalli
con
Susanna Baccari
Roberta Galasso
Gianpaolo Gambi
Luca Gatti
Alessandro Larocca
Andrea Ruberti
Costruito attingendo alle tecniche del teatro-danza, patrimonio consolidato nello stile di Quelli di Grock, Caos si sviluppa intrecciando parole elementari, pensieri e concetti pratici con i gesti della quotidianità. I corpi degli attori-danzatori, mostrati in diretta o ripresi da una telecamera a circuito chiuso, partono da una gestualità banale che progressivamente si trasforma in espressione complessa ed esaustiva. Le coreografie invadono lo spazio e senza sosta i sei attori, quattro uomini e due donne, liberano un’energia esplosiva e travolgente.
La scena è volutamente scarna, composta dallo scheletro di una porta blu o da sedie metalliche stile anni Sessanta, o da piccoli praticabili a forma di scale, su cui salire o scendere in modo ripetitivo e continuo. Sono atti perfettamente riconoscibili, che scorrono nell’arco delle nostre ventiquattro ore e finiscono, per mancanza di valori o intenzioni poetiche, con l’essere incapaci di fissarsi in un’immagine che resista.
Tutto si consuma, tutto si ripete senza soluzione di continuità: gli oggetti, gli ambienti, i contenuti rimandano ed esemplificano il linguaggio atono del vivere moderno, in cui il valore del tempo viene costantemente misconosciuto. Esiste solo un tempo da rincorrere, da usare il più possibile, e non un tempo da vivere, depurato da tutte le abitudini, dalla noia e dalla rassegnazione. E’ il calcolo urbano preciso e meticoloso di orologi che non segnano le ore, ma scadenze di giornate gonfie d’impegni fino a scoppiare. E allora si va via, si parte, si scappa, per cercare qualcosa che rimpiazzi la rassegnazione. Lo sguardo si apre su una città incredula: truppe di uomini e donne, che slanciano una gamba dopo l’altra in andature elastiche, affollano bar, salgano sui tram, si guardano intorno, provano dolore, ridono, piangono, si salutano e competono tra di loro.
Caos può essere definito uno sguardo sul vuoto del vivere quotidiano, ma non uno sguardo drammatico o pensoso, bensì mordace, tagliente, ironico, deformante, illuminante. In Caos non c’è posto per l’angoscia, lo smarrimento, il fastidio: al contrario, tutto avviene all’insegna dell’euforia, di uno sfogo fisico e verbale che diventa sempre più incontenibile e contagioso, fino ad un irresistibile e “torrenziale” finale.
Info e biglietti: Spazio Mtt, via San Longino 1 Mantova. Tel 0376 363079.
Apertura della Biglietteria presso il Teatro Ariston un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
18.02.2009 - VESTIRE GLI IGNUDI per mantova teatro 2008-2009
Martedì 3 marzo 2009
Teatro Sociale
Mantova
ore 21.00
INDIE OCCIDENTALI srl.
POLIS CULTURA
Presentano
VANESSA GRAVINAGIGI DIBERTI
in
VESTIRE GLI IGNUDI
di LUIGI PIRANDELLO
Scene ANDREA TADDEI
Costumi SILVIA POLIDORI
Musiche STEFANO MARCUCCI
Regia WALTER MANFRE’
e con
DANIELA PIACENTINI
FRANCESCO LA RUFFA
e con la partecipazione di
MARCO MARELLI
Note di Regia
Vado cercando periodicamente Pirandello per confrontarmi con lui.
E’ una necessità della mia anima che va al di là del mio essere regista.
E ad ogni nuovo incontro con lui nasce la domanda pressante su cosa di nuovo io possa ancora dire che non sia stato già detto circa la sua poetica e su cosa io abbia potuto maturare su di lui nel tempo trascorso lontano da lui.
Da tempo è svanita in me la voglia di raccontare le sue storie mentre parallelamente è iniziata la frenesia di avviare una indagine sui rapporti fra lui e i suoi personaggi e fra i suoi personaggi stessi al di fuori degli intrecci delle sue trame.
In questo “Vestire gli ignudi” ho da sempre sentito, come un sentimento sotterraneo, la Pietà ma sono sempre stato nel dubbio se di Pietà si trattasse o di turba psichica.
E se da un lato mi atterrisco dinanzi all’intreccio sado-maso di parole e di sangue e al dilaniare che i personaggi fanno di lei, della vittima consacrata- tutti addosso a lei come cani ad azzannarla- dall’altro mi incuriosisce la scoperta della necessità forte , anche da parte dei laidi, di ergere un muro a protezione sua.
Poi anche coloro che lo hanno eretto, questo muro, saranno pronti a dilaniarla.
Ed anzi il muro lo hanno eretto apposta.
E i più pericolosirisultano quelli che in apparenza volevano proteggerla perché sono quelli che hanno bisogno non di ucciderla ma di succhiarne avidi il sangue rendendo infinita nel tempo la sua fine.
Così sempre mi è apparso malato sul piano psichiatrico il rapporto fra il vecchio scrittore Lodovico Nota ed Ersilia conoscendo soprattutto il travaglio che legava Pirandello alla nascita dei suoi personaggi.
Paura di lasciare loro quella autonomia che reclamano perché possono alla fine rivelarsi “vili mastini” e rivoltarsi contro lo stesso scrittore che loro ha dato la vita.
In questo caso lo scrittore è anche un protagonista della storia, quasi al contempo dentro e fuori di essa.
In ogni caso tutto accade come dentro una serie di flash onirici di estrema violenza, scanditi da ritmi serrati e da una recitazione che più che moderna oserei definire metropolitana.
Scelta questa che, se da un lato rischia di risultare contrastante con la classicità della lingua pirandelliana, altissima ed antica, dall’altro si tinge di connotazioni fortemente emozionali e suggestive.
E sarà questa scelta, crediamo, disgregante della recitazione classica, insieme alla natura talora rarefatta dell’immagine, a creare quei moduli narrativi “non reali” per noi imprescindibili. Info e biglietti: Spazio Mtt, via San Longino 1 - tel. 0376 363079 biglietteria aperta presso il Teatro Sociale un'ora prima dello spettacolo
02.02.2009 - MANTOVA TEATRO presenta FOIBE ROSSE al Teatro Sociale
Martedì 17 febbraio 2009
Teatro Sociale
Ore 21.00
Accademia Teatrale Campogalliani
FOIBE ROSSE
vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel 1943
di Frediano Sessi
adattamento e regia Aldo Signoretti
costumi Francesca Campogalliani
colonna sonora Nicola Martinelli
direzione scenica e luci Giorgio Codognola
con C. Soldà, F. Caprari, R. Avanzi, T. Faberi, F. Campogalliani, L. Sartorello, A. Flora, F. Finazzer, P. Soncini, S. Bonisoli, G. Valle, S. Palmierini, D. Fusari, G. Gorreri, E. Spagna, A. Purificato, P. Sarzola, R. Bonfiglio, I. Scaietta, M. Zolin
Scrive Frediano Sessi:
È difficile raccontare per grandi linee i momenti storici complessi che hanno determinato il contesto in cui si svolsero questa e altre disgraziate vicende, senza dimenticare le tante strumentalizzazioni che si sono susseguite in questi anni e che hanno finito col rendere difficile il racconto della verità, lasciando amarezza e stupore in gran parte dei protagonisti.
Quando fu gettata nella foiba di Villa Surani, Norma Cossetto non era più solo una figlia, una sorella, una futura sposa e madre, ma anche, perché donna, il simbolo per eccellenza dell’intera società italiana d’Istria. Un simbolo che occorreva distruggere e infangare, per vincere.
Un mezzo per umiliare il nemico e cancellarne la potenza rigeneratrice.
Info e biglietti: Spazio Mtt, via San Longino 1 - tel. 0376 363079 biglietteria aperta presso il Teatro Sociale un'ora prima dello spettacolo
20.01.2009 - GABBIANO-IL VOLO di Cechov per MANTOVA TEATRO 2008-2009
Giovedì 29 gennaio 2009, ore 21
Teatro Ariston - Mantova
Teatro Stabile delle Marche e LeArt’
GABBIANO – IL VOLO
da Anton Čechov
uno spettacolo di Leo Muscato
Elena Arcuri, madame attrice
Andrea Pinna Kostia, suo figlio
Deniz Ozdogan Nina, una Musa
Andrea Collavino uno scrittore
Simone Luglio un uomo, amministratore
Francesca Cutolo una donna, sua moglie
Vincenza Pastore Mascia, loro figlia
Rufin Doh un dottore
Alex Cendron un maestro
Barbara Bedrina una serva
drammaturgia e regia Leo Muscato
scene e costumi Carla Ricotti, Barbara Borgolotto
arrangiamenti musicali Elena Arcuri
disegno luci Alessandro Verazzi
L’arte del teatro, con la sua forza capace di generare grandi passioni e laceranti contrasti, diventa protagonista in Gabbiano - Il volo, l’originale versione che LeArt’ e Teatro Stabile delle Marche fanno de Il gabbiano di Anton Čechov, in scena giovedì 29 gennaio al Teatro Ariston di Mantova per la stagione di prosa di Mantova Teatro 2008-2009, organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo su incarico del Comune di Mantova. Lo spettacolo è in collaborazione con Regione Lombardia – Circuiti Teatrali Lombardi.
Gabbiano – Il volo è il terzo capitolo del progetto Ri-Scritture, ideato dal giovane ma già molto apprezzato regista Leo Muscato che, grazie a questo progetto, si è aggiudicato il Premio della Critica 2007 come Miglior Regista assegnato dall’Assocazione Nazionale Critici Teatrali. Prima del testo di Čechov ha affrontato con successo di pubblico e critica Shakespeare e Ibsen, mettendo in scena Romeo e Giulietta – Nati sotto contraria stella e Casa di bambola – L’altra Nora. Con Gabbiano – Il volo Muscato lavora su uno dei testi più rappresentati al mondo, epurandolo da ogni riferimento spazio-temporale ed estrapolando il tema del conflitto culturale tra generazioni per costruire un percorso metateatrale che vuole parlare del teatro di oggi, della necessità di farlo e di vederlo.
In un luogo non identificato, in una dimensione piatta e molle, vive e si muove pigramente una piccola società fatta di parenti, amanti e figure di passaggio, che portano con sé passioni e conflitti interiori ed esteriori. Ognuno ha la sua diversa visione del mondo, che si riflette con efficace simbolismo nei diversi approcci dei personaggi al teatro; visioni che si confrontano generando scontri durissimi. In questa dimensione fiacca, dove c’è chi si abbandona alla grigia pigrizia e chi, invece, tenta ancora uno scatto contro l’appiattimento e l’azzeramento dell’esistenza, il teatro ha per ognuno dei personaggi un valore diverso: è evasione, sogno, auto-celebrazione, lavoro logorante, illusione. Chi, con il potere della tradizione, detiene il controllo della politica culturale, come i vecchi mestieranti Arkadina, attrice, e Trigorin, scrittore, si scontra con chi cerca di scardinare le regole consolidate per aprire nuove visioni dell’arte: i giovani, primo fra tutti l’aspirante drammaturgo Kostja. E’ l’eterno conflitto tra giovani e vecchi, rinnovamento e conservazione. Il simbolo è nel rapporto tra madre e figlio: l’Arkadina, la tradizione, e Kostja, l’innovazione. Kostja, ha poco più di vent’anni e vive un conflitto enorme: sente di avere un talento smisurato, crede che il teatro abbia bisogno di nuove forme e lui sente di possederle. Quando si è giovani e si hanno tante domande che affollano la mente, si ha anche bisogno di qualcuno che dia delle certezze. Kostja, davanti a sé ha risposte contrastanti: la ragazza che ama e che considera la sua Musa gli dice che nei tuoi testi non c’è vita, sua madre che non è in grado di scrivere nemmeno una stupida farsa da quattro soldi. Di contro, un uomo che ha appena visto un suo lavoro gli dice che lo spettacolo gli è piaciuto moltissimo e lo invita a continuare a scrivere. A chi credere? Kostja è giovane, eppure parla con la consapevolezza di un grande maestro. Ma il teatro tradizionale, con i suoi rappresentanti non crede possibile che la giovinezza possa essere sposa della sapienza. La frattura tra generazioni e tra chi ha il potere e chi non l’ha ma vorrebbe averlo non si limita allo spazio della cultura, ma invade anche la sfera dei sentimenti. I personaggi čechoviani amano sempre le persone sbagliate, quelle che non possono rispondere, che non possono accettare.
Čechov, innovatore del teatro che si pose contro le convenzioni criticando la forma drammatica tradizionale testimoniava con il suo Il gabbiano la necessità dell’innovazione, ma anche la difficoltà di mantenere la forza delle idee nuove, senza cedere alla tentazione del convenzionale, di ciò che è facilmente accettato. Con la sua coraggiosa riscrittura Muscato, ora, vuole stabilire una linea di continuità con il pensiero innovatore di Čechov e rinnova la capacità di essere “di rottura” che aveva il suo testo quando fu proposto, tra le critiche, alla fine dell’Ottocento.
Gli attori della piéce sono stati scelti nel corso di un laboratorio itinerante in tutta Italia. Sono volutamente di nazionalità e razze diverse e ognuno rappresenta un’eccellenza in un genere teatrale differente: prosa, teatro danza, clownerie, canto lirico.
Biglietti: 15 euro intero platea; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto da lunedì a sabato dalle 15 alle 19. Giovedì e sabato anche dalle 10 alle 13. Vendita on line su www.ticketone.it.
Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
Info: Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, numero verde 800.085992, fondazione@capitalespettacolo.it
14.01.2009 - MANTOVA TEATRO presenta RICCARDO III di William Shakespeare
lunedì 19 gennaio 2009, ore 21
Teatro Sociale - Mantova
COMPAGNIA TEATRI POSSIBILI
RICCARDO III
di William Shakespeare
regiaCorrado d’Elia
assistente Luca Ligatoscene e costumi Francesca Marsella luci Alessandro Tinelli fonica Federico Di Stefano
con Marco Brambilla, Alessandro Castellucci, Monica Faggiani,Valeria Perdonò, Bruno Viola
Immagine stessa della malvagità così come lo vedeva Shakespeare, crudele e spregiudicato al punto da suscitare una certa attrazione, una sorta di “fascino nero”. E’ il famigerato sovrano inglese Riccardo III, entrato nell’immaginario popolare così come lo disegnò William Shakespeare nella sua opera omonima, il protagonista dell’ultimo lavoro della Compagnia Teatri Possibili, diretta dal celebre regista Corrado d’Elia. Riccardo III andrà in scena al Teatro Sociale di Mantova lunedì 19 gennaio alle 21, per la rassegna Mantova Teatro 2008-2009, la stagione di prosa promossa dal Comune di Mantova e organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo. In collaborazione con Regione Lombardia – Circuiti Teatrali Lombardi.
“Il mio regno per un cavallo”. E’ questa la battuta più celebre attribuita a Riccardo III. Un’affermazione che, vera oppure solo leggendaria, dice tanto dell’indole controversa del sovrano inglese vissuto tra 1452 e 1485. Spregiudicato, ostinato fino alla follia, ma anche indiscutibilmente e irresistibilmente carismatico. E’ per questo che, pur non comparendo in scena ma manifestandosi solo come presenza vocale, il Riccardo di Corrado d’Elia riesce comunque a farsi centro nevralgico di tutta la rappresentazione, una calamita dalla quale i personaggi sono irrimediabilmente attratti e dalla quale sono dominati. E’ Riccardo il calcolatore, il traditore, il cospiratore sanguinario che tesse la trama della narrazione e quella della Storia. E’ lui che incombe sulle vite di chi gli sta attorno imponendo il suo disegno malefico, come un deus ex machina che governa il succedersi degli eventi.
L’opera di Shakespeare narra la vertiginosa ascesa al potere di Riccardo, incoronato re d’Inghilterra nel 1483. Una sottile rete di intrighi lo porta a questo risultato. Nel dramma shakespeariano il malvagio Riccardo, alla morte di re Edoardo IV, usurpa il trono facendo rinchiudere il suo stesso fratello, legittimo erede al trono; sposa la donna di cui ha ucciso marito e padre e alimenta una lunga scia di sangue ogni volta che qualcuno si frappone tra lui e il suo progetto di potere. Contro l’usurpatore al trono si schiera il conte di Richmond, Enrico VII d’Inghilterra, che lo affronta nella battaglia di Bosworth Field. Riccardo III è l’ultima opera - dopo le tre parti di Enrico VI di cui è la continuazione - che compone la tetralogia teatrale che Shakespeare dedicò alla storia inglese.
Corrado d’Elia, audace sperimentatore e rivisitatore del teatro shakespeariano, traspone il testo in una dimensione visionaria, realizzata attraverso una scenografia praticamente inesistente, straniante e cupa, che riflette l’oscuro della storia e del suo protagonista. I gesti degli attori sono meccanici, le luci fluorescenti, i suoni elettronici. Non mancano improvvise incursioni di contemporaneità, come squilli di cellulare e jingle pubblicitari. E il protagonista diventa, così, una presenza quasi surreale e onirica. Riccardo è l'incarnazione del male, che programma, ordisce, tesse trame e con parole sapienti, convince, seduce ed uccide. È una mente diabolica assetata di potere e di gloria, un calcolatore spregiudicato che desidera tutto oltre ogni umana decenza e ogni pudore. Riccardo è una voce, un sogno, il gioco estremo, luci psichedeliche, desideri e morte. Riccardo è il grande virus, che muove e conduce il gioco, manovra il joystick di un videogame dove tra led luminosi e luci impazzite, personaggi onirici e pedine fluorescenti compaiono, si trasformano e spariscono all'intero del perimetro stabilito di una magic box. Lo spettacolo è la naturale conclusione stilistica e di progetto del ciclo shakespeariano prodotto dalla Compagnia Teatri Possibili con la regia di Corrado d'Elia. Cinque spettacoli (Otello, Romeo e Giulietta, Macbeth,Amleto e appunto Riccardo III) che sono per caratteristica visionari e immaginifici, veloci e appassionati e che hanno come base stilistica il rapporto tra la parola e l'immagine.
Regista, attore e organizzatore teatrale, Corrado d’Elia è ideatore e fondatore del Circuito Teatri Possibili. Dal 1998 è direttore del Teatro Libero di Milano. E’ condirettore dei Teatri Everest di Firenze e Teatrozeta di L’Aquila. Nel 2002 ha vinto il premio Hystrio - Provincia di Milano.
Biglietti: Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, mantovac@capitalespettacolo.191.it), aperto lunedì, martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 15 alle 19, giovedì e sabato anche dalle 10 alle 13. Vendita on line su www.ticketone.it.
Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
07.01.2009 - MANTOVA TEATRO 2008-2009 - MARTEDì 13 GENNAIO - TEATRO ARISTON, ORE 21
martedì 13 gennaio - teatro ariston, ore 21
teatro stabile di brescia
le belle bandiere
HEDDA GABLER
di Henrik Ibsen
Regia di Elena Bucci
con la collaborazionedi Marco Sgrosso
Progetto ed elaborazione drammaturgicadi Elena Bucci e Marco Sgrosso
disegno luciMaurizio Viani - costumiUrsula Patzak
con
Elena Bucci, Maurizio Cardillo, Roberto Marinelli, Salvatore Ragusa
Giovanna Randi, Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani
Piero Gobetti descrisse una volta il teatro di Ibsen come "l'itinerario dell'eroe in cerca del suo ambiente". Prima l'eroe ibseniano grida la sua originalità con un tono di voce troppo alto. Poi si fa discreto, scopre il silenzio, e raggiunge nel dramma la sua serenità e il suo equilibrio: "la tragedia non è più l'eccezione ma la vita di tutti i giorni". Allora i drammi della maturità ibseniana, diceva Gobetti, troveranno una "lucidità fantastica, quasi di sonnambulo che può dire parole fatali con indifferente serenità". Bisogna espiare "la retorica, la sopravvalutazione di se stessi". Bisogna che la satira del mondo borghese si raffini e che lo sdegno si faccia sereno.
Cesare Garboli, Roma 10 aprile 1975
Il rumore della folla mi spaventa...io non voglio trascinare la mia veste nel fango della vita, ma in abiti di festa aspettare il giorno dell’avvenire.
Henrik Ibsen
Siamo in un ambiente apparentemente tranquillo, una grande villa allestita secondo i canoni del paradiso borghese: agi, comodità, fiori recisi, il pianoforte, una collezione di pistole, un grande ritratto del padre di Hedda, il generale Gabler.
Anche il paesaggio umano sembra confortante: una coppia appena sposata con un promettente futuro, una zia premurosa, un assiduo amico di famiglia, un uomo di genio che torna alla rispettabilità e al lavoro, dopo una vita dissipata, ispirato dalla dedizione di una donna. Ma nell’arco di tempo di due giorni, separati da una notte inquieta, scopriamo che niente è quello che appare nella fortezza che si fonda sulla solidità dei beni materiali e sull’uso di maschere e convenzioni, confidando che possano proteggere dalla paura, dai sentimenti, dalla noia, dalla morte. I soldi non bastano, l’amore non c’è o viene eluso, si scatenano invidie e rivalità, tornano a bruciare passioni che sembravano domate dalla ragionevolezza e dal buon senso.
Per ben due volte risuona la battuta ‘queste cose non si fanno’: non si dà scandalo, non si dice la verità, non si vive secondo il proprio sentire, non si incrina l’immagine del decoro, non ci si suicida, non si muore.
Lo spazio scenico cerca di fare sua la spietata sincerità del teatro: non c’è nessuno degli oggetti nominati, nessuna villa, nessun salotto. Ci sono otto sedie e, disegnati a terra, forme di quadrati concentrici che diventano labirinti, schemi di gioco, traiettorie per pedine, corridoi spalancati su un esterno che non si ha la forza di affrontare.
In questo olimpo per dèi mortali non si fa che attendere una soddisfazione futura, e nella noia spesso dichiarata che procura questa attesa sotto anestesia e senza gusto, la vitalità si rifugia nel gioco del ‘parlare’, distillato in partite crudeli che misurano il potere di uno sull’altro, secondo un codice raffinato ed ipocrita.
I dialoghi, spesso a due, a volte a tre, quasi includessero a tratti un arbitro mai imparziale, sembrano svolgersi in una casa trasformata in elegante ring.
Questi personaggi, così vicini per immagine e modi alle vecchie fotografie dei nostri album, rivelano nel duello una dimensione che li avvicina per un attimo ai miti delle grandi tragedie o dei racconti popolari, ma si ritraggono poi nel momento dell’azione decisiva che li trasformerebbe, se non in eroi, almeno in protagonisti della loro stessa vita.
Si vorrebbe allora vederli da bambini, per scoprire in quali intrecci del destino si siano persi i loro sogni.
Siamo immersi in una moderna tragedia commedia per non eroi, ma Ibsen, con intelligenza, consapevolezza ed ironia, riesce con grazia a farci sorridere, proprio mentre ci rivela che questa grande villa dove non c’è posto per la vita e non c’è posto per la morte, pur immaginata nel 1890, è ancora la nostra.
Informazioni e Biglietteria:
Spazio Mtt, via San Longino 1 Mantova - tel 0376 363079
Apertura della biglietteria in teatro un'ora prima dello spettacolo
03.12.2008 - MARIANGELA MELATO AL TEATRO SOCIALE PER MANTOVA TEATRO!!
Sola me ne vo è lo spettacolo teatrale che propone Mariangela Melato in una veste completamente insolita.
In questo spettacolo la grande attrice italiana si confronta con un genere per lei nuovo, il “One woman Show”, nel quale racconta storie, recita monologhi intensi e brillanti, canta e balla affiancata da ballerini e un musicista. Mariangela Melato ci offre una carrellata di storie inventate e storie vissute, fa considerazioni personali sul modo di vedere la vita, cita testi teatrali di Brecht, Gaber, Shakespeare, Tennesee Williams. Ci racconta della sua Milano degli anni ’60 e dei suoi inizi nel mondo del Teatro. Ci racconta di sé come attrice e come donna che con orgoglio ha fatto della solitudine una scelta di vita ed è così, sola, che si presenta sul palco al suo pubblico.
Sola me ne vo è una parentesi diversa nel percorso teatrale della Melato e al tempo stesso la grande prova di un’attrice, che arrivata al culmine della sua carriera, si rimette in gioco misurandosi con un genere completamente nuovo, elegante ed originale con testi che portano la firma di Vincenzo Cerami,Giampiero Solari, Riccardo Cassini e Mariangela Melato. Le musiche originali e gli arrangiamenti delle canzoni sono del maestro Leonardo De Amicis, le coreografie originali di Luca Tommassini. La regia è affidata a Giampiero Solari. Una squadra che ha già collaborato in diverse occasioni e che non a caso si è riunita intorno a questa grande artista.
Note di Regia
La realtà della vita è un’avventura della fantasia. Sola me ne vo è un pò una piccola avventura teatrale della vita di Mariangela Melato. E’ una parte della Melato. E’ un’occasione per vederla in scena senza “maschera”, sarebbe meglio dire: con una “maschera” diversa, che le assomiglia.
L’idea e il tema dello spettacolo sono lei, la sua sensibilità, i suoi ricordi, la sua immaginazione, la sua ironia e una grande voglia di giocare con sé stessa. Lo spettacolo diventa un veicolo per raccontare e far conoscere altri aspetti di sé–attrice e di sé-donna nella vita quotidiana, aspetti poco rappresentati da lei finora in teatro, in quel teatro che apparentemente non la racconta in prima persona.
E’ tuttavia chiaro che, anche Sola me ne vo, rappresenta una delle tante facce del gioco della finzione; è solo un teatro con codici diversi, apparentemente più diretti e vicini, in cui il personaggio protagonista è semplicemente Mariangela Melato. Una donna sola per scelta, con il suo modo originale e personale di affrontare il mondo, in questo caso cantandoci e ballandoci sopra, che fa dello spazio teatrale un contenitore dei suoi umori, dei suoi ricordi, delle sue fantasie, “diventando” lì dentro se stessa. Sola, ma allo stesso tempo assieme a tutti noi.
Uno degli obiettivi, infatti, di questa sfida è che alla fine gli spettatori, oltre ad aver visto uno spettacolo e ad essersi divertiti, possano dire di “essere stati dalla Melato”.
Giampiero Solari
Informazioni e biglietti:
Spazio Mtt via San Longino, 1
tel. 0376 363079
Biglietteria aperta in teatro un’ora prima dello spettacolo
21.11.2008 - VENERDì 28 NOVEMBRE - TEATRO SOCIALE, ORE 21 terzo appuntamento con MANTOVA TEATRO 2008-2009!
Venerdì 28 novembre Teatro Sociale, ore 21
DIE PANNE
ovvero LA NOTTE PIU’ BELLA DELLA MIA VITA
di Friedrich Dürrenmatt
adattamento di EDOARDO ERBA
regia di ARMANDO PUGLIESE
scene ANDREA TADDEI
costumi SILVIA POLIDORI
con
PIETRO BONTEMPO, BRUNO ARMANDO
e con ROBERTO TESCONI, GIUSEPPE CANTALUPO, LIDIA GIORDANO
e con la partecipazione di
LOMBARDO FORNARA
Un banale incidente, l’automobile in panne, costringe Alfredo Traps- rappresentante di tessuti- ad una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l’intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesù e a Federico di Prussia. Tra una bottiglia di vino e l'altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e, in un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco si fa realtà: il protagonista parla, si confessa, la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati; si scopre che Traps ha effettivamente compiuto un delitto divenendo l’amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell’accaduto dallo stesso Traps, è morto a causa di un infarto. Il delitto di Traps è il frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole; la sua cattiveria è originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto, a fare emergere i ricordi dalla nebbia di un passato neppure così tanto remoto, come hanno fatto i suoi commensali che lo hanno ospitato processandolo, come fanno con tutti gli ospiti che si trovano ad avere. E così raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco. Per Dürrenmatt, quindi, siamo tutti colpevoli: il racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso.
La panne. Una storia ancora possibile (1956) di Friedrich Dürrenmatt è uno dei romanzi brevi più significativi in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani .Il testo, riproposto in teatro con la sapiente regia di Armando Pugliese, assume contemporaneamente i toni cangianti del leggero, del comico, dell'angosciante, del tragico e coinvolge lo spettatore nello stesso modo in cui cattura il protagonista. Il tema dominante è il conflitto dell'individuo con un mondo intimo, mostruoso ed ignoto, comune a tutti noi.
Friedrich Dürrenmatt fu scrittore, drammaturgo e pittore. Dopo la Seconda guerra mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pièces teatrali. Le sue prime opere sono ricche di elementi macabri e oscuri, trattano di omicidi, torture e morte. Insieme al connazionale Max Frisch è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca, trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista e borghese della società svizzera.
Informazioni e prevendita:
Spazio Mtt, via San Longino 1 Mantova - tel. 0376 363079 - 800 085992
Biglietteria aperta presso il Teatro Sociale dalle ore 20.00 del giorno di spettacolo
10.11.2008 - mantova teatro presenta ROMANTIC COMEDY con Marco Columbro e Mariagela D'Abbraccio
MARTEDì 18 NOVEMBRE, ore 21.00 TEATRO SOCIALE Mantova
Prima show srl e Ars Creazione e Spettacolo presentano
MARCO COLUMBRO e MARIANGELA D'ABBRACCIO in
ROMANTIC COMEDY di Bernard Slade
con Tatiana Winteler, Federica Restani, Erica Puddu, Francesca Gabbrielli regia di Alessandro Benvenuti
ALLE ORE 17.30 DI MARTEDì 18 NOVEMBRE CI SARA' UN INCONTRO GRATUITO CON MARCO COLUMBRO E MARIANGELA D'ABBRACCIO PRESSO IL TEATRINO D'ARCO DI MANTOVA
La stagione di prosa invernale di Mantova Teatro 2008-2009 entra nel vivo. Dopo l’apertura ufficiale con lo spettacolo riservato alle scuole, Visioni contemporanee della marionetta, ecco la prima pièce aperta a tutti: l’attesissima Romantic Comedy, in programma martedì 18 novembre alle 21 al Teatro Sociale di Mantova. Con questa commedia brillante, la rassegna organizzata dalla Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo su incarico del Comune di Mantova, porta a Mantova due grandi del teatro italiano: Marco Columbro e Mariangela D’Abbraccio. Li dirige il maestro della commedia Alessandro Benvenuti. Lo spettacolo è sponsorizzato dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana. Commedia vivace, ironica e brillante come quelle del periodo d’oro di Hollywood, Romantic Comedy mette in scena l’altalenante e divertente rapporto tra Jason, scrittore in crisi creativa, e Phoebe, giovane aspirante scrittrice ricca di talento e spirito. Da quando la giovanissima Phoebe piomba nella vita del “maestro” Jason per imparare da lui l’arte dello scrivere, i due si incontrano, si scontrano, lavorano insieme, fanno amicizia, si amano e litigano in un susseguirsi di risate, di verità e di una punta di amarezza. Sentimenti molto umani quelli dei protagonisti e, in particolare, dello scrittore interpretato da Columbro. Dall’amicizia-amore che lega i personaggi per anni, all’antipatia che Jason finge di provare per la giovane scrittrice, per mascherare una forte attrazione per lei. E, infine, il contrasto tra il desiderio per la dolce artista e il dovere nei confronti della fredda e pragmatica moglie. Ma Romantic Comedy, paradossalmente, non è solo una commedia sentimentale: Slade delinea con finezza e humour sulfureo la vita di chi scrive per mestiere, di chi è sempre in balia del giudizio del pubblico e della critica e ci mostra cosa c’è dietro l’ispirazione creativa degli scrittori. Uno spettacolo sull’amore, sull’amicizia, sulla complessità del rapporto tra uomo e donna in cui tutti possono riconoscersi e, proprio per questo, divertirsi. Uscito nel 1979 dalla penna di Slade, Romantic Comedy ha alle spalle una storia fortunata, punteggiata dalle partecipazioni di grandi interpreti del teatro e del cinema. A portare al successo la commedia a Broadway, furono Mia Farrow e Anthony Perkins. Giorgio Albertazzi e Ornella Vanoni la interpretarono per la prima volta in Italia nel 1986. Del testo di Bernard Slade esiste anche una versione cinematografica, in cui i protagonisti hanno il volto di Dudley Moore e Mary Steenburgen. Dopo un connubio teatrale di successo con Twist (dal 1994 al 1996), Marco Columbro e Mariangela D’Abbraccio si ritrovano per cimentarsi felicemente in questo testo corrosivo e scoppiettante, che farà sorridere ed appassionare gli spettatori.
BIGLIETTI: 15 euro intero platea; 12 euro intero palchi, loggia e loggione; 6 euro ridotto studenti (solo in prevendita). Prevendita senza maggiorazione presso Spazio Mtt (via San Longino 1/b, Mantova, tel. 0376.363079, aperto martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo dalle 11 alle 19.
Biglietteria in teatro aperta un’ora prima dello spettacolo.
INFO: Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, Largo XXIV Maggio 13 - 46100 Mantova – tel. 0376 221259 fondazione@capitalespettacolo.it
07.10.2008 - LA SOSTANZA STESSA DELLO SGUARDO - ARTAUD E IL CINEMA
06.10.2008 - VISIONI CONTEMPORANEE DELLA MARIONETTA apre la stagione mantova teatro 2008-2009
Martedì 7 ottobre 2008 ore 11.00 - Teatro Ariston
Compagnia Teatro di Animazione StultiferaNavis VISIONI CONTEMPORANEE DELLA MARIONETTA regia, scenografia, video Alessandra Amicarelli drammaturgia Julie Linquette
design marionette Francesca Casolani luci, audio e tecnica Maria Celeste Taliani musiche originali Simone Armini
spettacolo gratuito fuori abbonamento dedicato agli studenti delle scuole
Uno spettacolo-laboratorio che invita a ricercare attivamente il senso contemporaneo dell’animazione. Può la marionetta sorprenderci ancora, emozionarci, ingannare i nostri sensi, indurci a viaggiare insieme a lei? Quali visioni evoca? Che cosa dicono i suoi movimenti in relazione al nostro corpo? Come riesce a incarnare le nostre molteplici identità, quando gli archetipi non bastano più a definirci? Lo spettacolo propone frammenti di risposte possibili. Una marionetta abita lo spazio precario dell’immaginazione, lascia sulla propria strada momenti di storie discontinue, non smette di comporsi e scomporsi in piccole parti di noi stessi. Viaggia libera nelle forme, nella materia, nei suoni, nei colori, nelle ombre e nella luce, intrecciando e rafforzando, in ogni movimento della sua presenza, tutta la diversità e la pertinenza dei linguaggi artistici contemporanei.
01.10.2008 - RIPARTE LA NUOVA STAGIONE MANTOVA TEATRO 08-09!
Martedì 7 ottobre 2008, ore 11.00 - Teatro Ariston
Compagnia Teatro di Animazione StultiferaNavis
VISIONI CONTEMPORANEE DELLA MARIONETTA
regia Alessandra Amicarelli
spettacolo gratuito fuori abbonamento
Martedì 18 novembre 2008, ore 21.00 - Teatro Sociale
Prima Show srl - Ars. Creazione e Spettacolo
ROMANTIC COMEDY
di Bernard Slade, con Marco Columbro
regia Alessandro Benvenuti
Venerdì 28 novembre 2008, ore 21.00 - Teatro Sociale
Compagnia delle Indie Occidentali
LA PANNE ovvero La notte più bella della mia vita
di Friedrich Dürrenmatt, con Gianmarco Tognazzi
regia Armando Pugliese
Lunedì 1 dicembre 2008, ore 21.00 - Teatro Bibiena
Teatro Regionale Alessandrino
Fondazione del Teatro Stabile di Torino
SYNAGOSYTY di Gabriele Vacis e Aram Kian
regia Gabriele Vacis
spettacolo gratuito fuori abbonamento
Giovedì 4 dicembre e venerdì 5 dicembre 2008
ore 21.00 - Teatro Sociale
Ballandi Entertainment
SOLA ME NE VO
di Giampiero Solari, Riccardo Cassini,
Vincenzo Cerami e Mariangela Melato
regia Giampiero Solari, con Mariangela Melato
spettacolo di venerdì 5 dicembre fuori abbonamento
Martedì 13 gennaio 2009, ore 21.00 - Teatro Ariston
CTB Teatro Stabile di Brescia - Le Belle Bandiere
HEDDA GABLER di Henrik Ibsen
regia Elena Bucci
Lunedì 19 gennaio 2009, ore 21.00 - Teatro Sociale
Compagnia Teatri Possibili
RICCARDO III di William Shakespeare
regia Corrado d’Elia
Giovedì 29 gennaio 2009, ore 21.00 - Teatro Ariston
Teatro Stabile delle Marche - LeArt
GABBIANO - IL VOLO da Anton Cechov
regia Leo Muscato
Martedì 17 febbraio 2009, ore 21.00 - Teatro Sociale
Accademia Teatrale Campogalliani
FOIBE ROSSE
vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel 1943
di Frediano Sessi
regia Aldo Signoretti
Martedì 3 marzo 2009, ore 21.00 -Teatro Sociale
Compagnia delle Indie Occidentali-. Polis Cultura
VESTIRE GLI IGNUDI di Luigi Pirandello
con Luigi Diberti e Vanessa Gravina
regia Walter Manfrè
Martedì 10 marzo 2009, ore 21.00 -Teatro Ariston
Quelli di Grock
CAOS di Valeria Cavalli e Claudio Intropido
regia Claudio Intropido
Lunedì 16 marzo 2009, ore 21.00 - Teatro Sociale
SUPERBANDA IN TECHNICOLOR
La Banda Osiris
Lunedì 23 marzo 2009, ore 21.00 -Teatro Ariston
Teatro Festival Italia - Nuovo Teatro Nuovo
PER AMLETO da William Shakespeare
regia Michelangelo Dalisi
Lunedì 30 marzo 2009, ore 21.00 -Teatro Ariston
Società per Attori - Spoleto 51 Festival dei Due Mondi
CARNET DE NOTES
di e con Franca Valeri, regia Giuseppe Marini
Martedì 7 aprile 2009, ore 21.00 -Teatro Sociale
Ars. Creazione e Spettacolo
Fondazione Banca Agricola Mantovana
Atlante Film
CASAMATTA VENDESI di Angelo Orlando
regia Angelo Orlando
Biglietti in vendita la sera dello spettacolo (un’ora prima) presso il Teatro Ariston o il Teatro Sociale
Interi: posto numerato platea 15,00 euro
palchi, loggia e loggione12,00 euro
Studenti: 6,00 euro, qualora il biglietto venga acquistato in prevendita
Per una classe di almeno 8 studenti: biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore
Ingresso gratuito per disabile ed eventuale accompagnatore
Abbonamenti in vendita dal 6 ottobre al 18 novembre 2008
Posto numerato platea per 13 spettacoli
Interi: 130,00 euro
Studenti: 52,00 euro
Abbonamenti e prevendita presso Spazio Mtt
martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19
giovedì, sabato e nei giorni di spettacolo
dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
via San Longino 1/b - Mantova - tel. 0376 363079
vendita online www.ticketone.it
Gli abbonati avranno diritto alla riduzione per i tre spettacoli
della rassegna Danza presso il Teatro Ariston di Mantova
25.07.2008 - MASTER IN SCIENZE E TECNICHE DELLO SPETTACOLO A MANTOVA
MASTER!
Grazie al Progetto Mantova terra di teatro, Mantova e la sua provincia accoglieranno una straordinaria esperienza formativa. L’Università degli Studi di Parma, in collaborazione con la Fondazione Ater Formazione e la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, porterà nella nostra città il Master Universitario di I° Livello in Scienze e Tecniche dello Spettacolo. Organizzazione e gestione del teatro e degli eventi di spettacolo dal vivo.
Il corso, che richiede un impegno di 1500 ore comprensive di lezioni frontali, laboratori, studio individuale e stage, si propone di fornire competenze specifiche sull’organizzazione, la gestione, l’economia, la legislazione, la comunicazione di produzioni teatrali e di eventi spettacolari, oltre che dare gli strumenti metodologici e critici per acquisire competenze sui linguaggi espressivi, le tecniche e i contesti delle manifestazioni nel campo dello spettacolo dal vivo.
Le figure professionali formate dal Master sono: collaboratore alle attività di produzione, organizzazione e promozione delle attività teatrali e musicali; responsabile e collaboratore di uffici stampa e comunicazione delle aziende di produzione di spettacolo e di eventi; organizzatore, collaboratore, direttore artistico di eventi; organizzatore e direttore di laboratori e attività didattiche nel campo dello spettacolo.
Le lezioni si svolgeranno presso l’aula della Biblioteca Mediateca Gino Baratta di corso Garibaldi 88, Mantova. Sono inoltre previste lezioni speciali, di norma laboratoriali, presso altri comuni della provincia di Mantova, partner del Progetto Mantova terra di teatro.
Inizio delle lezioni: febbraio 2009 - Termine delle lezioni: Gennaio 2010 (comprensivo del periodo di stage e di prova finale).
Impegno richiesto: 1500 ore (comprensive di lezioni frontali, laboratori, studio individuale e stage)
Crediti rilasciati: 60 CFU
Chi contattare per informazioni di carattere didattico: Prof. Luigi Allegri, luigi.allegri@unipr.it
Chi contattare per iscriversi: Servizio Master e Formazione Permanente, Via Volturno 39, 43100 PARMA, tel. 0521/903708 – 3730
Tasse: in ragione dell’intervento finanziario di Mantova terra di teatro la tassa di iscrizione al corso è fissata in € 1.529,24, importo già comprensivo di € 29,24 per bolli virtuali. Per la partecipazione al presente Master è possibile usufruire di assegni formativi (voucher), secondo quanto previsto dai bandi pubblicati sul sito dell’Alta Formazione all’indirizzo internet:
http://www.altaformazioneinrete.it. Per quanto riguarda il bando pubblicato dalla Regione Emilia-Romagna la compilazione on-line e l’invio cartaceo/recapito della domanda devono esser effettuati entrambi, pena la non ammissibilità, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 18 settembre 2008. Farà fede il timbro postale di invio. Per quanto riguarda le scadenze per la presentazione delle domande per le altre Regioni è possibile consultare i bandi relativi al sito internet precedentemente segnalato.
Titolo richiesto: l’ammissione al corso è subordinata al superamento di una selezione alla quale possono partecipare coloro che, alla data della prova di selezione, sono in possesso di qualsiasi laurea almeno triennale o titolo equipollente.
Posti disponibili: il numero minimo di iscritti per l’attivazione del master è fissato in 20 unità, mentre il numero massimo è di 30 partecipanti.
È possibile presentare domanda di ammissione fino al 12 gennaio 2009.
La prova di selezione avrà luogo il 15 gennaio 2009, alle ore 9,00 presso l’Aula Mulas del Dipartimento dei beni culturali e dello spettacolo, P.le della Pace 7/A, Parma.
23.05.2008 - TEATRO-Arlecchino d'Oro, Festival europeo del teatro di scena e urbano
VISITATE IL SITO www.teatrofestival.org PER IL PROGRAMMA E LE INFORMAZIONI! biglietteria on-line www.ticketone.it biglietteria a Mantova Spazio Mtt via San Longino 1/b
In Italia e altrove, di tanto in tanto, nascono dibattiti e polemiche sull’uso più o meno improprio della parola Festival. Ci si chiede quanto le manifestazioni etichettate da questa sigla siano davvero utili alla vita culturale di un territorio e alla ricerca artistica che spesso gli organizzatori proclamano. Alcuni sottolineano come le risorse spese nei festival siano sottratte ad altri processi sociali, meno esclusivi ma più utili.
Eppure… L’idea di concentrare in un breve lasso di tempo manifestazioni ed eventi di grande portata è sembrata vincente già nel lontano passato, in relazione a campi molto diversi fra loro. In fondo, le stesse Olimpiadi nascono per creare una zona lontana dalla quotidianità in cui esercitare una legge superiore alle guerre ed ai conflitti: l’inalienabile diritto dell’uomo ad esprimersi, attraverso il corpo, la voce, la parola, gli strumenti dell’ingegno. Liberarsi dal condizionamento del calendario, proclamare un periodo di festa, riunire soggetti diversi e di solito lontani, corrisponde ad un sogno profondamente legato all’immagine stessa del Teatro, che fin dalle epoche più antiche si contrappone attraverso episodi rituali al ritmo consueto dell’esistenza.
Oggi, la parola Festival, sebbene spesso abusata, può ancora evocare magia e invenzione, tanto più quanto essa corrisponde in effetti ad un vero superamento delle convenzioni. Basta la semplice considerazione dell’opportunità di avvicinare operatori di stili e contenuti differenti per schiudere un panorama nuovo, da cui partire allo scopo di inventare altri mondi. Infine, non bisogna trascurare l’aspetto economico, ovvero i risparmi di tempo, finanze ed energia che si ottengono costringendo gli artisti in un perimetro chiuso di spazio e di tempo, quasi fossero antichi duellanti che danno il meglio di sé interpretando correttamente ogni minima asperità del terreno. D’altronde, l’arte non nasce forse dal conflitto tra libertà e occasione, tra confine e salto?
Naturalmente, poiché al giorno d’oggi, in Italia e altrove, la maggior parte delle manifestazioni a cui abbiamo accennato si sviluppano grazie al finanziamento deciso dagli amministratori pubblici, questi medesimi amministratori sono chiamati al difficile compito di adempiere alle aspettative della comunità, creando contemporaneamente il campo in cui si eserciterà l’invenzione. Se svolgono quest’opera con serietà e con rigore, riuscendo a non disperdere le risorse non enormi di cui la cultura dispone, avranno di fatto promosso un cammino sia educativo che operativo, contribuendo fra l’altro alla crescita di attività lavorative e di gruppi creativi nel luogo in cui il festival si svolge.
L’esperienza del Festival Teatro di Mantova corrisponde ogni anno ad una scommessa affascinante, fortemente voluta dall’amministrazione comunale. Nel 2008, dal 20 al 29 giugno, oltre 60 eventi interagiranno con gli edifici della città antica e moderna, in luoghi rinascimentali o novecenteschi, in un rapporto stretto tra l’ambiente e la cultura dei molti che interagiranno con gli spettacoli. E’ l’edizione questa che si ispira al tema de Il Genio e le Città, a indicare quanto siano plurali le caratteristiche di un territorio, e quanto ancora oggi il lavoro intenso del teatro sia ispirato da un genio che appare e scompare, modulando la forza della rappresentazione. Nei molti appuntamenti che verranno proposti si riscontra un particolare interesse per quella che un tempo era definita avanguardia teatrale, e che oggi più correttamente si esprime come teatro destinato con particolare intensità alla ricerca. Merito anche di Dario Moretti, che ha inteso contattare compagnie prestigiose, molte delle quali opereranno attraverso laboratori in stretto contatto con le persone interessate a questa esperienza.
Non manca un alto apporto internazionale (la Fura del Baus e la sua angosciosa meditazione sulla contemporaneità); non manca una particolare accentuazione del carattere musicale del genio artistico (tra Meredith Monk e le affascinanti sonorizzazioni dei Giardini Valentini). Ma l’altro fulcro della manifestazione verte sulla figura di Antonin Artaud, massimo interprete del teatro novecentesco, che risveglia in noi, nelle sue disperate avventure, il nome di Umberto Artioli, che lo studiò e lo interpretò forse più di ogni altro. Le compagnie del territorio sono state chiamate a cimentarsi con questa presenza, che speriamo agiti e increspi il grande mare delle rappresentazioni.
Da piazza Erbe al Teatro Ariston, dal Castello di San Giorgio a piazza Leon Battista Alberti, dal quartiere di Lunetta alle Cantine di Vincenzo, una tensione liberatoria muoverà la città, suscitando nel futuro altri sogni, altre invenzioni, altre rigorose pratiche creative.
Giovanni Pasetti Presidente della Fondazione "Umberto Artioli" Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
21.04.2008 - Sabato 17 maggio LE FACCE DI PAGANINI alla Casa del Mantegna a Mantova, ore 21.30
Sabato 17 maggio Casa del Mantegna – Mantova
LE FACCE DI PAGANINI storia d’amore e di gelosia performance di Teatro Musica con Francesco Manenti e Marco Rebeschi regia di Marco Rebeschi musiche di Niccolò Paganini eseguite dal vivo da Sandro Volta, chitarra e Maurizio Cadossi, violino produzione LoSguardodell’Altro - Il Teatro del Disincanto
Le Facce di Paganini storia d’amore e di gelosia parla di amore, di miserie umane e di sentimenti delicati, di invidie, gelosie e incomunicabilità. L’oggetto amato è rappresentato dal materiale scenico: due grandi palle e un uovo. Il rapporto tra i personaggi e gli oggetti si rivela allegoria del senso del possesso mentre metafora dei limiti umani rispetto al cosmo, che non ha mai costrizioni, sono le ingessature degli attori, simboli di contenzione. La poesia e l'ironia conducono i protagonisti verso una dimensione evanescente che diviene controscena del pensiero silenzioso (omaggio a Charlie Chaplin, a Buster Keaton e all'assordante faccia di Ettore Petrolini) dove l'unica realtà è la musica, come elemento narrativo al di sopra dei conflitti e delle miserie.
Lo spettacolo consiste nell’esecuzione dal vivo di due brani di Paganini sui quali verrà messa in scena una breve pièce della durata totale di 26’ circa.
Il violino e la chitarra sono gli strumenti emblematici della vita di Niccolò Paganini. La ricerca di Maurizio Cadossi e Sandro Volta, è rivolta ai dati espressivi e belcantistici che furono tipici dello stile strumentale da camera del primo ottocento. La musica ci trasmette la concezione della composizione per Paganini, la chitarra rappresenta i temi centrali che il violino impreziosisce, in maniera fantasiosa e vivace. Il Cantabile e Valse e il Duetto Amoroso per chitarra e violino sono i brani sui quali si sviluppa la breve pièce di Marco Rebeschi e Francesco Manenti e narra in musica le alterne situazioni anche affettive e psicologiche di due innamorati, che ben si armonizza con le movenze degli attori e con i loro continui giochi di sguardi, di attenzioni reciproche, di fughe, di scontri e riavvicinamento.
10.04.2008 - mantova teatro 2007 2008 chiude con NESSUNO E' SCOMPARSO di Luca Bonaffini
MARTEDì 15 APRILE ALLE ORE 21 PRESSO IL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA VA IN SCENA NESSUNO E' SCOMPARSO DI E CON LUCA BONAFFINI, PER LA REGIA DI FEDERICA RESTANI.
Con la partecipazione straordinaria di
Emiliano Paterlini, pianoforte
Giancarlo Campilli, basso fretless
Nicola Martinelli, batteria
Luca Bonaffini, voce
Barbara De Gabrielis, nel ruolo di Capitan Nemo
Testi e musiche delle canzoni di Luca Bonaffini
(tranne “la lettera” di T. Lanucara)
Commenti musicali di: Emiliano Paterlini
Testi teatrali di: Luca Bonaffini
Produzione Ars Creazione e Spettacolo
Difficile definire il genere di uno spettacolo come questo, se con “genere” si intende una forma precisa, definita e perché no rassicurante. Qui nulla rassicura, tutto emoziona e dunque induce al pensiero, alla reazione, obbliga a partecipare. Del resto che “genere” ha la musica quando nasce da una scrittura che è il mondo, con tutte le sue pieghe e colori in sfumatura? Qual è il “genere” di una parola poetica, che forse perché troppo umile, sente il bisogno di strumenti musicali e di un cuore per sussurrare agli uomini rimasti ad ascoltare. Bonaffini usa ognuna delle sue innumerevoli corde di cantautore per manifestare il suo ritorno, con un’umanità e una naturalezza che sono davvero universali.
“Nessuno è scomparso”, anche senza il palcoscenico a disposizione, è già una rappresentazione viva e vitale dell’esperienza dell’artista: la rinascita dopo un’apocalisse, come sagacemente accenna nel prologo, il rinnovamento dello sguardo che osserva una galleria granguignolesca di tipi umani che hanno esaurito la loro linfa, mentre il nostro autore è appena “risorto” a se stesso, l’accettazione dell’autoironia come pratica depurativa e senza azzardo salvifica.
Lo spettacolo accoglie questa esperienza umana e musicale e le offre una collocazione amica: le dona una scatola magica, in cui il mondo scomparso e quello nuovo dialogano nella leggerezza della fiaba. Accompagnato da una vasta installazione dell’opera di Vittorio Bustaffa, che per Bonaffini ha sapientemente creato un corrispettivo iconografico, il concerto diviene teatro di esperienza attiva, l’occhio vede il mondo di Nessuno, l’orecchio ne percepisce i suoni, il cuore le emozioni. In realtà dentro la musica tutto questo è già contenuto. Non si è fatto altro che offrire una casa al ritorno di Ulisse, con appesi alle pareti i ricordi e le tappe evocate della strada percorsa, e sullo sfondo un castello stradale che indica il futuro di ognuno.
Una poesia che dura il tempo dell’intero spettacolo, da sperimentare con tutti i sensi, questo il nuovo spettacolo di Luca Bonaffini, che con tratto lieve e non invasivo ho cercato di restituire.
Federica Restani
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
(biglietti in vendita la sera di spettacolo presso il Teatro Sociale)
07.04.2008 - MARTEDì 8 APRILE L'UCCELLO DI FUOCO E' A MANTOVA!
MARTEDì 8 APRILE 2008 ALLE ORE 21 PRESSO IL TEATRO SOCIALE IL BALLETTO DEL SUD PORTA IN SCENA L'UCCELLO DI FUOCO DI IGOR STRAVINSKIJ CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI LINDSAY KEMP.
Note del coreografo
E' il 24° balletto che creo per la compagnia. E come ogni nuova produzione l'attesa di vedere se l'idea e il prodotto finito coincidono, se l'intuizione mantiene le aspettative, se l'interprete scelto sostiene il ruolo sono i dubbi che mi accompagnano sino alla "prima rappresentazione". Cerco di rivivere la magia dei balletti attraverso la scoperta dei sottili legami che legano la cultura e l'iconografia russa alle tradizioni bizantine - radice comune quindi alle apparentemente lontane terre italiane che a Bisanzio erano in costante contatto: Venezia, Ravenna, il nostro Salento.
Creo la coreografia per "L'uccello di Fuoco" in una versione fiaba-mito dove il principe è eroe, l'uccello di fuoco è divinità antica - una fenice che attacca e combatte, in questo spettacolo il male e il bene si oppongono in maniera epica e non ironica, come ho fatto altre volte.
L'argomento è tratto da una fiaba russa è narra l' avventura del principe Ivan Tsarevitch che combatte con un mago potente e cattivo: Kaschej, che tiene prigionieri e sotto incantesimo principesse e cavalieri. Penso ad un "Uccello di fuoco" leggendario, come se lo avesse narrato Tolken, una creatura alata nata da un braciere, una fiaba che diviene o ritorna mito in una versione nuova, lontana da ogni edizione precedente. Con l’immagine del volatile incandescente non esprimo l'idea di leggerezza ma di forza, la forza di un dio; un uccello che vola è anche sinonimo di libertà: l'uccello di fuoco è il riscatto di chi è prigioniero e la sua piuma è il simbolo di quest'idea.
Ho cercato una strada differente da quelle magistrali già fatte sinora, ossia quella originale di Mikael Fokine, o quelle di George Balanchine, Serge Lifar, John Cranko e di Maurice Béjart. Non mi rifaccio alla Russia sovietica, ma racconto quella popolare dove convivono il mito con il mitologico, dove il bene e il male si sfidano e combattono in maniera eroica e violenta.
Mi sono ispirato ai film di avventura fantasy, genere oltretutto che con vergogna dichiaro il mio preferito. E precisamente ad un “capolavoro” degli anni 80: “Conan il Barbaro” diretto da John Milius, dove l'eroe è un distruttore dal cuore di pietra. Che poi, quando si innamora, svela il suo aspetto principesco e nobile nelle azioni più eroiche. Il film è ambientato in una terra che si identifica con la Siberia in un rapporto con la Mongolia; quindi una Russia preistorica, dove è presente la figura di un principe di stirpe reale ma guerriero. Il personaggio di Conan era stato affidato all'attore austriaco Arnold Schwarzenegger, che proprio con questo film iniziò a farsi conoscere dal grande pubblico.
La pellicola è tratta da una serie di racconti dello scrittore statunitense Robert Ervin Howard (1906 –1936) il vero iniziatore dell'heroic fantasy, nonché uno dei massimi esponenti della letteratura dell'orrore e grande interprete del romanzo d'avventura. La sua vita difficile, i suoi spostamenti pressoché nulli e la tragica conclusione della sua esistenza (suicidio) lo accostano molto da vicino con il nostro Emilio Salgari. Il cattivo di “Conan”, Tulsa Doom è un mago-serpente che ho identificato in Kaschej che protegge il suo uovo: uccello e serpente che combattono sono inoltre una delle immagini più belle e tipiche dell'iconografia mitologia della guerra. Il mago Katchej rappresenta inoltre la cultura orientale progredita e fantasiosa a confronto con quella dei barbari distruttori. Ho poi immaginato delle principesse rapite, senza tiara né con il costume popolare russo, ma seminude esensuali.
Una rilettura della vicenda, con grande attenzione alla musica di Stravinskij, opera considerata universalmente un capolavoro. Nell'Uccello di Fuoco, Stravinskij, è molto vicino al suo maestro Rimskij-Korsakov, del quale ho coreografato l'affascinante poema sinfonico "Sheherazade". Ho trovato molte similitudini musicali tanto da decidere di presentare prossimamente i due spettacoli legati in un'unica serata. La musica de " Le Noce" o della "Sagra" sono molto diverse da questa nel quale mantiene un legame più forte con il gusto romantico.
Fredy Franzutti
INFORMAZIONI
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
(biglietti in vendita la sera di spettacolo presso il Teatro Sociale)
19.03.2008 - LA BUONA MADRE martedì 1 aprile al teatro ariston per Mantova Teatro
MARTEDì 1 APRILE AL TEATRO ARISTON DI MANTOVA LA COMPAGNIA i fratellini PORTA IN SCENA la buona madre DI CARLO GOLDONI
Scritta nel gennaio del 1761 e rappresentata per il carnevale di quell’anno è, per stessa ammissione dell’autore, una commedia senza trama. Eppure il testo, in vernacolo, appare oggi di grandissimo spessore e modernità. Racconta di un figlio che si innamora di una ragazza che non lo ama, alla quale fa credere di essere ricco, e delle strategie di una madre per farlo sposare invece con una ricca vedova, salvando così le sorti di una famiglia ormai in rovina.
Lo spettacolo propone una riduzione per tre attrici ed un attore, impegnati ad interpretare sei ruoli. Nicoletto, il giovane figlio di Barbara, la “buona madre” del titolo, è visto come la vittima designata di un complotto di donne, in diversi modi innamorate di lui, tramato per impedire la sua maturazione sentimentale e virile. Nicoletto è un figlio imperfetto e il suo tentativo di recidere il cordone ombelicale attraverso l’innamoramento per la giovane Daniela, le sue bugie, le sue goffe violenze, non saranno suffcicienti a liberarlo dal controllo oppressivo della madre. Il giovane verrà infatti ricacciato da quest’ultima nelle braccia di un’ardente vedovella, interpretata dalla stessa attrice che interpreta la sua innamorata, a sottolineare così l’impotente circolo vizioso intrapreso da Nicoletto.
Barbara è Venezia, come quest’ultima ha un passato migliore del suo presente. E’ la Venezia non più riproduttiva, che soffoca i propri figli in nome di un potere che il passato le ha conferito.
Anche Nicoletto è Venezia, la città di un tentato futuro. Il tempo che ha davanti a sé è quello della sconfitta, della mediocrità, dell’eterna adolescenza. Barbara ne ha impedito la maturazione, ne ha soffocato la libertà, ne ha distrutto la virilità.
Una tragedia edipica col tono di commedia, ma anche metafora di Venezia, città asfittica e cannibale.
Stefano Pagin
12.03.2008 - EDIPO A COLONO con roberto herlitzka per MANTOVA TEATRO
LUNEDì 17 MARZO PRESSO IL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA ALLE ORE 21 ROBERTO HERLITZKA PORTERA' IN SCENA EDIPO A COLONO.
Edipo a Colono di Sofocle è forse il più alto paradigma poetico del dolore, da esso affiorano le radici di tutta l’espressività dell’angoscia cui ha dato vita l’arte occidentale. Il testo di Ruggero Cappuccio rievoca il mito con una scrittura addensata nel moto sonoro di endecasillabi e settenari, spina dorsale di una lingua italiana antichissima e moderna, erosa al suo interno da siciliano e napoletano. Così la storia di Edipo vive di una vitalità ferina, in cui il mondo basso materiale e corporeo costituisce l’essenza stessa della necessità poetica. Nella partitura per Roberto Herlitzka, Edipo è uomo di questo tempo, assediato dai fantasmi che lo perseguitano e che egli stesso ama evocare. L’uccisione di un padre, l’incesto, la perdita del potere, l’accecamento volontario, raccontano i drammi persistenti dell’umano attraverso la mutevolezza dei secoli. Laio, Giocasta, Antigone, Ismene, Eteocle,Polinice, Creonte, sono le apparizioni inquietanti di Edipo e di ogni uomo, sono i nodi irrisolvibili che determinano la necessità del ripetere il dolore per rivivere la sfida al più alto dei misteri delle culture ellenistiche e moderne: sé stessi.
Informazioni
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
(biglietti in vendita la sera di spettacolo presso il Teatro Sociale)
05.03.2008 - CARA LA PELLE al teatro sociale martedì 11 marzo, ore 21 per MANTOVA TEATRO!
Zerobeat Teatro
Cara la pelle
liberamente tratto da
“Come se io non ci fossi”di Slavenka Drakulic e
“Cecenia. Il disonore russo” di Anna Politkovskaja
Il 7 ottobre 2006 è morta Anna Politkovskaja, assassinata a colpi di pistola nell’ascensore della sua casa, a Mosca. Era una delle poche giornaliste russe che avesse ancora il coraggio di denunciare la corruzione mafiosa del governo Putin e l'infinita serie di violenze, torture, rapimenti, stupri, esecuzioni e massacri perpetrati dalle truppe federali sui civili in Cecenia. Era una donna libera ed era piena di coraggio.
“Cara la pelle” è un lavoro nato grazie anche ai suoi libri. Ed è a lei che lo dedichiamo.
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
(biglietti in vendita la sera di spettacolo presso il Teatro Sociale)
03.03.2008 - mantova teatro: martedì 4 marzo VIRGILIO E L'AMORE al teatro sociale alle ore 21
MARTEDì 4 MARZO PRESSO IL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA VA IN SCENA VIRGILIO E L'AMORE
Dal romanzo medievale Dolopathos
di Jean de Hauteseille nella traduzione di Giovanni Pasetti
Estratti da Il Libro delle Bucoliche di Virgilio
nella traduzione di Giorgio Bernardi Perini
Un adattamento teatrale di Federica Restani
con la partecipazione di
Vitaliano Trevisannel ruolo di Virgilio
e con
Adriano Evangelisti:Dolopatrhos
Antonella Caron -Barbara De Gabrielis - Nela Lucic: Parche
Daniele Cartamantiglia: Lucinio
Erica Puddu: Matrigna
Estratti da Statuaria di RBR Dance Company
coreografie di Cristiano Fagioli
Scene: Gianluca Spaggiari
Regia di Raffaele Latagliata e Federica Restani
Ars. Creazione e Spettacolo
Fondazione Banca Agricola Mantovana
Una performance tra narrazione, teatro e danza per raccontare la “Forza del Bello” secondo il monaco lorenese Jean de Haute-Seille. Per questo spettacolo prodotto in occasione della Grande Mostra di Palazzo Te va in scena la storia del re “Dolopathos”, lo stesso che dà il nome al romanzo medioevale in lingua latina, tradotto da Giovanni Pasetti, a cui lo spettacolo si ispira. Sulla scena a fare da contrappunto a un nutrito cast di attori e danzatori un Virgilio del tutto inusuale interpretato da Vitaliano Trevisan. L’attore vicentino, presente a Mantova già all’arlecchino d’Oro dell’anno scorso, reciterà tre egloghe virgiliane tratte dalle bella traduzione delle Bucoliche di Giorgio Bernardi Perini per l’edizione Tre Lune. A fare da cornice al racconto le coreografie di Cristiano Fagioli per igli atletici danzatori di RBR Dance company, che presentano quest’anno lo spettacolo “Statuaria” ispirato all’arte antica.
A narrare la vicenda romanzesca Adriano Evangelisti, nei panni di “Dolopathos” ,Antonella Caron , Nela Lucic e la mantovana Barbara De Gabrielis, che interpreteranno delle inusuali parche, del tutto simili a vegliatrici di Pessoa per un sognante racconto di vagheggiamento di un tempo perduto. Altro mantovano in scena il giovanissimoDaniele Carta Mantiglia, attualmente impegnato in ambito nazionale con il Romeo e Giulietta di Cocciante.
La regia è di Raffaele Latagliata e Federica Restani, che ha curato anche l’adattamento drammaturgico, per il gruppo Ars. Creazione e Spettacolo. Inserito tra i progetti sostenuti dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana “Virgilio e l’Amore” fa parte del cicloArte e Teatro, che ha visto anche la messinscena nel 2006 di La Fabula d’Orpheo diPoliziano per la regia di Gianfranco de Bosio con le Musiche di Claudio Gallico e “La guerra di Piero” di Fernanda Pivano con Judith Malina nel 2007.
Precederà lo spettacolo un aperitivo nel ridotto del teatro sociale organizzata da Cà Gioiosa di presentazione della mostra “La Forza del Bello”.
Lo spettacolo è sostenuto da Fondazione “Umberto Artioli” e Centro Internazionale di Palazzo Te.
19.02.2008 - VENERDì 29 FEBBRAIO, TEATRO ARISTON ORE 21 noi, le ragazze degli anni '60 DI GRAZIA SCUCCIMARRA
VENERDì 29 FEBBRAIO ALLE ORE 21 PRESSO IL TEATRO ARISTON DI MANTOVA ANDRA' IN SCENA "NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI '60" DI E CON GRAZIA SCUCCIMARRA.
Viene riproposto uno dei maggiori successi teatrali di Grazia Scuccimarra. Andato in scena vent'anni fa, lo spettacolo è diventato un classico del teatro comico italiano contemporaneo e si avvia ormai verso le 2000 repliche in Italia. Attualissimo per lucidità di analisi e vis comica, il testo fa emergere con incisività i paradossi di una realtà cui l'autrice guarda senza incanto, grazie a una satira immediata, diretta e trasparente. Preso di mira, in chiave ironica e pungente, è quello che fu il modo di essere giovani negli anni Sessanta, cioè il modo di amare, vestire, studiare, sognare, atteggiarsi, fare politica, muoversi nel sociale, ecc, in un'epoca di tradizione e fermenti insieme. Restano coinvolti nella satira, accusati o accusatori, non solo i giovani degli anni '60 ma anche coloro che produssero quella generazione, da un lato, e i giovani d'oggi, dall'altro.
Oggi tutti festeggiano tutto, anche ciò che è insignificante. Giusto, quindi, accendere affettuosamente allegre candeline per i quindici anni di rappresentazione di "Noi, le ragazze degli anni `60", uno spettacolo che nel lontano 1983 anticipò incredibilmente i tempi, mettendo in guardia i giovani di allora dall'inesorabile ritorno di quel favoloso decennio. E quel favoloso decennio è tornato, trionfante in tutto il suo splendore: se ne ripropongono la musica, gli abiti, i sentimenti, le scale di valori, i volti e le voci, forse nel disperato tentativo di restituire un contenuto a quel senso di vuoto disorientante che sembra attanagliare tutti, giovani e meno giovani. Allora ne riparliamo volentieri, disposti come sempre a ridere di quello che eravamo e, soprattutto, di quello che siamo oggi. Se è vero, infatti, che è in pieno svolgimento I'operazione di recupero dei vecchi miti, è però incontrovertibile che il tempo sia comunque passato, che tante cose siano avvenute e che, perciò, questo nostalgico ritorno si scontri inevitabilmente con una società diversa da quella di trent'anni fa. Con dolcezza e commozione, ma anche con rancore e tanta voglia di saldare vecchi conti, apriamo nuovamente il sipario su di noi, giovani e meno giovani, uniti nel tentativo di essere sempre, comunque, protagonisti. Ridiamo di come eravamo sciocchi, teneri e inconsapevoli, e di come siamo oggi, sicuramente coscienti, senza più veli a coprire la realtà ma, al tempo stesso, tanto comicamente patetici nel volere far finta che tutto possa tornare azzurro e sereno come in quegli anni. Lo scopo è quello di passare due ore insieme, divertendoci da morire alle nostre spalle.
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(biglietti in vendita la sera di spettacolo presso il Teatro Ariston)
08.02.2008 - LUNEDì 11 FEBBRAIO - TEATRO SOCIALE, ore 21 - mantova teatro presenta la TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di goldoni diretta da TONI SERVILLO
LUNEDì 11 FEBBRAIO PRESSO IL TEATRO SOCIALE DI MANTOVA ALLE ORE 21 ANDRA' IN SCENA L'ATTESISSIMA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA DI CARLO GOLDONI DIRETTA DA TONI SERVILLO
Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente.
Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla propria rappresentazione per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico, alla vita.
I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità.
I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini.
Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia.
Toni Servillo
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IlFaust, “creato dall’immaginazione alemanna e poetizzato tanto magnificamente dal sommo Goethe”, diventa nella mente di Antonio PetitoDon Fausto Barilotto; il quale chiamandosi allo stesso modo delpersonaggio goethiano crede di essere lui.
Come una specie di Don Chisciotte napoletano gli viene allestito, nella forma di un teatro povero ed ingenuo, un viaggio sapienziale, nella speranza di sanarlo dalla sua follia,che si concluderà con la salita in paradiso di una Margherita Pulcinella.
In una lingua violenta e poetica si rappresenta tutta la pericolosità e la follia dell’immaginazione fuori dai confini della ragione.
Facendo finta di fare una parodia si creano risonanze tra antiche mitologie germanicheenapoletane, in cui si risente della forza di una cultura popolare, con uomini mezzi animali, giocando tra la terra e il cielo.
INFORMAZIONI 800 085992
PREVENDITA BOX OFFICE 0376 224599 www.mantova.com
10.01.2008 - Nuovo appuntamento con MANTOVA TEATRO: I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello con Sandro Lombardi
LUNEDì 14 GENNAIO - TEATRO SOCIALE DI MANTOVA, ORE 21.00
“…noi, Contessa, siamo agli orli della vita….”
Sul finire della sua vita artistica, Pirandello segna con I Giganti della Montagna il suo dramma più arcaico: misteriosi elementi fantastici si intrecciano a caratteri di fiaba; elementi della vita si trasfigurano nel ritmo teatrale delle visioni: fino a spingere i protagonosti/attori a chiedersi dove sia la verità. “È nella magia del teatro” risponde il mago Cotrone; “È in noi e nella nostra struttura interiore” risponde più misticamente la Contessa.
Ma noi sappiamo che mettere in scena questo testo oggi, significa soprattutto legarlo alla contemporaneità, alla società attuale, alla nostra storia. E alla storia martoriata di una terra come la Sicilia.
I Giganti della Montagna sono la visione profetica della situazione nella quale il teatro si trova attualmente. I Giganti sono i protagonisti invisibili del testo: rappresentano il potere nella sua materialità, possiedono i mezzi di produzione e li utilizzano per realizzare opere immani, e al tempo stesso esercitano un controllo invisibile attraverso la manipolazione delle coscienze. Ilse, la Contessa, è invece nemica della materialità dell’arte. La sua sapienza e il suo istinto indicano quale potrebbe essere il ruolo del teatro in un mondo dominato dalla vacuità e dall’irrazionalità: quello di riproporre il mistero e la ragionea una civiltà che ha perso ambedue.
I Giganti e Ilse sono destinati a scontrarsi, e il popolo “omologato” a cui lo spettacolo viene destinato, a sbranare gli attori.
In mezzo al conflitto si erge la figura magica di Cotrone; a lui e al suo pensiero “per immagini” si chiede forse una risposta alla crisi del teatro: il teatro è per coloro che sono disposti a contemplare i misteri del presente, le trasformazioni della realtà e della società.
Ultimo testo, e incompiuto, I Giganti della Montagna affonda le mani in alcuni interrogativi: cos’è l’arte? Quale è il linguaggio che può più di ogni altro combattere l’omologazione e scardinarla? Il cinema, il teatro, la televisione? E qual è il ruolo dell’arte in una società che ha dimenticato la classicità, l’antichità, la polis e soprattutto l’arte della comunicazione teatrale?
Ponendosi queste domande Pirandello lascia aperto lo spazio a risposte che lo spettatore dovrà trovare da solo. Infatti non tutto si è concluso sulla scena, e noi spettatori, abbandonato il teatro, continuiamo a discutere dentro di noi per sapere qual è la verità.
C’è la verità di Cotrone: la salvezza è nel fluire delle immagini... C’è la verità di Ilse: la salvezza è nella sacralità della poesia...
E se avessero ragione i mostruosi Giganti dediti, secondo le parole di Cotrone, all’esercizio della forza in un mondo lacerato e in crisi ma non privo di opportunità?
Certo è nel conflitto tra questi tre diversi ordini in contraddizione che nasce la magia e l’attualità di questo testo.
Lo spettacolo lo racconterà utilizzando una fusione di linguaggi: recitazione, musica, arte visiva, immagini proiettate, danza saranno gli elementi cardinali intorno ai quali girerà il lavoro degli attori e del regista. Un Pirandello giocato secondo i colori e le visioni del Fellini di Otto e Mezzo e della Dolce Vita e quelle letterarie del Pasolini di Petrolio e degli Scritti Corsari.
In un momento in cui la società dello spettacolo sembra voler progressivamente marginalizzare il ruolo del teatro, è con l'intento di ribadirne la centralità e l'insostituibilità culturale che ci rivolgiamo a un testo come I giganti della montagna, che proprio al teatro innalza un canto d'amore appassionato e struggente: un teatro che, con intuizione profetica, Pirandello già vedeva minacciato nella sua natura più intima e più legata alla tradizione squisitamente italiana: un teatro di mirabolanti effetti scenici ottenuti con poveri mezzi da un lato, e dall'altro un teatro la cui sostanza profonda fosse la verità umana dei suoi 'personaggi'.
Federico Tiezzi cura la regia del lavoro, con la collaborazione drammaturgica di Sandro Lombardi che ne è anche interprete nel ruolo di Cotrone. Un luogo psichico più che naturalistico è per Tiezzi la dimensione favolistica ideata da Pirandello per l'incontro quasi mitologico tra la Compagnia della Contessa e quella degli Scalognati. Tiezzi intende usare il testo pirandelliano come una sorta di archetipo attraverso il quale scendere nei meandri più profondi dei meccanismi del teatro, delle sue suggestioni, dei suoi fasti e fallimenti, dei piaceri e dei dolori con cui esso irrompe nelle vite di chi vi si dedica.
INFORMAZIONI 800 085992
13.12.2007 - mantova teatro: LA GRANDE MILVA TORNA SULLE SCENE IL 20 DICEMBRE CON la variante di luneburg AL TEATRO SOCIALE!
GIOVEDì 20 DICEMBRE
TEATRO SOCIALE di MANTOVA ore 21
La variante di Lüneburg
dal romanzo di Paolo Maurensig
adattamento teatrale e testi delle canzoni Paolo Maurensig
musiche originali e direzione Valter Sivilotti
con Milva e Walter Mramor
al pianoforte M° Valter Sivilotti | soprano solista Franca Drioli
elettronica e pianoforte dal vivo
La variante di Lüneburg, romanzo del goriziano Paolo Maurensig, viene pubblicato da Adelphi nel 1993 diventando il caso letterario dell'anno. Il romanzo che, attraverso la metafora del gioco degli scacchi, racconta gli orrori dell'olocausto, diventa in breve tempo un best seller internazionale. In pochi anni viene tradotto in tutti i paesi del mondo, compresi Cina e Giappone, conquistando milioni di lettori. Il progetto prende il via dall’assenso di Paolo Maurensig, straordinario scrittore goriziano, a trasporre in forma teatrale La variante di Lüneburg, il celeberrimo romanzo d’esordio, che, attraverso la nobile arte della scacchiera, ripercorre uno dei periodi più bui della storia dell’uomo, il nazismo e l’olocausto. La produzione ha previsto la riscrittura del testo da parte dello stesso autore sia della parte narrata che delle canzoni, la composizione delle musiche a firma Valter Sivilotti, la partecipazione di Milva quale straordinaria interprete delle canzoni, di Walter Mramor quale voce recitante, dalla soprano solista Franca Drioli, e dove richiesto anche dell’Orchestra e Coro ArsAtelier.
Walter Mramor
Avevo sempre guardato con sospetto a ogni proposta di trasformare i miei romanzi in lavori teatrali, con o senza musica. Se qualcuno si sentiva di impegnarsi in una simile operazione lo facesse pure, ma senza contare sulla mia collaborazione. Già una trasposizione sul grande schermo, per quanto il cinema possa contare su mezzi tecnici di rilievo, comporta problemi non indifferenti; figuriamoci una riduzione teatrale, notoriamente più limitata di quella cinematografica. Eppure, è stata proprio questa peculiarità tipica del teatro, la possibilità cioè di far uso di un'essenzialità portata agli estremi, che mi ha convinto. Estrapolare un testo essenziale e scrivere le parole per le canzoni di Milva mi hanno rinnovato l'emozione provata a suo tempo nello scrivere il romanzo.
Paolo Maurensig
Scrivere oggi con un linguaggio musicale mitteleuropeo significa inevitabilmente ripescare nel passato con il forte rischio di esprimersi in una forma anacronistica.
La musica scritta per la “Fabula” accetta questa sfida proponendo come elemento portante melodie che si ispirano alla tradizione colta di questa area del mondo, una musica ritrovata scavando nella nostra memoria sensibile, riscoprendo una eredità artistica senza per questo rinnegare il presente, anzi operando con la coscienza che il rinnovamento affonda le proprie radici nel passato.
Ne La variante di Lüneburg i temi rivelano delle particolarità melodiche riconoscibili all’ascolto: l’individuazione di questi nuclei melodici è stata la fase determinante di tutto il lavoro, perché proprio questi elementi primi hanno ispirato la costruzione della macrostruttura drammatica dell’opera.
Le canzoni che si alternano nello spettacolo manifestano in maniera esplicita gli elementi creativi: il passaggio dalla densità cromatica delle prime melodie, a quello diatonico, vuole rappresentare la vittoria dell’assoluto sull’essere umano.
Valter Sivilotti
30.11.2007 - Mantova terra di teatro presenta: FORMAZIONE E SEMINARI 2007
Iniziano i Corsi di Management Teatrale di Mantova terra di teatro, progetto che vede la propria nascita il 1°ottobre 2007 grazie alla collaborazione del Comune di Mantova, ente capofila, della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, ente coordinatore in partnership con la Provincia di Mantova, la Regione Lombardia, i Comuni che partecipano a Teatrinsieme (Asola, Canneto sull’Oglio, Castiglione delle Stiviere, Gonzaga, Guidizzolo, Marmirolo, Ostiglia, Pegognaga, Pomponesco), il Comune di Sabbioneta, Teatro all’Improvviso, Teatro Magro, Zerobeat e Arci Provinciale. Il primo appuntamento è con il Corso di THEATRE-ECONOMY, Il ruolo dell’attività teatrale nell’economia della cultura : 5 dicembre, Sala degli Stemmi, in via Frattini, Mantova – 6 dicembre, Sala Isabella d’Este, via Giulio Romano, Mantova. Il corso, che si svolgerà dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 entrambi i giorni, è dedicato all’economia della cultura. L’obiettivo è capire, anche grazie al raffronto con casi internazionali di successo e con realtà di eccellenza, come il teatro possa diventare cardine del sistema economico di un territorio e strumento determinante del processo di costruzione dell’identità e dell’immagine del territorio stesso. L’incontro formativo è gratuito ed aperto a tutti coloro che operano nel settore teatrale a livello organizzativo e a quanti si confrontino ed interagiscano con questo settore nell’esercizio quotidiano della loro professione. Il secondo appuntamento CITTA’ IN SCENA. IL TEATRO DELLA PARTECIPAZIONE. sarà il 13 e il 14 dicembre, presso la Sala degli Stemmi, via Frattini, Mantova. Il corso, sempre articolato su due giornate della durata di otto ore ciascuna, si rivolge in maniera specifica ai soggetti degli enti ed alle strutture partner del progetto Mtt. Gli incontri verteranno sulla pratica della negoziazione partecipata, quale strumento fondamentale dei processi decisionali a tutti i livelli. Questa sarà sperimentata attraverso una simulazione realistica dei processi di progettazione culturale che caratterizzano o potrebbero caratterizzare i diversi contesti lavorativi.
Appuntamento finale e rivolto a tutta la cittadinanza è quello con il CONVEGNO MANTOVA TERRA DI TEATRO, Coordinamento e confronto per una politica culturale condivisa del 15 dicembre, presso il Teatro Bibiena, dalle 9.30 alle 17.30. Il Convegno di presentazione del progetto Mantova Terra di Teatro si configura come la prima importante occasione di confronto sui temi delle politiche culturali e teatrali per la crescita sociale ed economica del territorio attraverso il coordinamento delle attività teatrali. Tale seminario, aperto a tutti i cittadini interessati, prevede la presenza dei soggetti istituzionali che hanno concorso e partecipato alla realizzazione di un progetto che coinvolge tutto il territorio mantovano. Nel corso del dibattito, gli intervenuti avranno modo di confrontarsi con i rappresentanti di altre città italiane ed europee che fanno della cultura motore di sviluppo economico. Durante il convegno interverranno: Fiorenza Brioni - Sindaco del Comune di Mantova Massimo Zanello - Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Maurizio Fontanili - Presidente della Provincia di Mantova Francesca Zaltieri - Assessore alla Cultura del Comune di Asola, Rappresentante dei Comuni mantovani per il progetto MTT Giovanni Pasetti – Direttore del Progetto Luigi Allegri e Claudio Bernardi - Supervisori scientifici del progetto Giulio Stumpo – ECCOM, Centro Europeo per l’Organizzazione e il Management Culturale Lucia Maestri – Assessore alle materie della Cultura, Biblioteche, Turismo e Solidarietà internazionale del Comune di Trento Paolo Valerio – Direttore Teatro Nuovo di Verona
Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria Mantova terra di teatro, c/o Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, allo 0376.221259.
23.11.2007 - MANTOVA TEATRO 2007-2008 PRESENTA LA NUOVA PRODUZIONE DI ALESSANDRO BERGONZONI!!
Alessandro Bergonzoni torna venerdì 7 dicembre al Teatro Ariston alle 21con un nuovo spettacolo per continuare la ricerca sul comico, i temi, le intuizioni, il dinamismo immaginario che non solo lo definiscono come grande personaggio teatrale ma ne fanno uno degli autori più tangenziali ed affascinanti del panorama culturale italiano. Questo sarà il suo dodicesimo titolo e lo vedrà continuare la collaborazione con Riccardo Rodolfi col quale firma la regia come già era successo con Predisporsi al micidiale, il precedente spettacolo portato in tour per oltre tre anni.
Bergonzoni proseguirà in questo spettacolo il suo costante movimento per sfuggire alle insidie e ai trabocchetti del reale e del verosimile e trovare, insieme al pubblico che lo seguirà, nuovi sentieri mentali per raggiungere punti d'osservazione elevati da dove poter vedere tutto con prospettive diverse. In fin dei conti un illusionista fa sparire gli oggetti o fa apparire il nulla?
Un’ideale corda tesa a delimitare gli spazi del monologo da quelli
del soliloquio. Un attore-attore che si muove nella ricerca di una
precisione contemporaneamente complessa e comicamente
dissonante. Uno spazio per sottolineare la reale linea d’ombra di
Alessandro Bergonzoni, mai come stavolta, sotto i vostri occhi e
per i vostri cervelli.
Riccardo Rodolfi
Marco, il Territorio
NEL (fare) NEL (mentre) NEL (posto) NEL (momento) NEL
(contesto) NEL (pensato) NEL (dire) NEL (guardare):
il dentresco una sorta di sorte, questo è il costrutto: costruire il
distrutto. L’illimitata delimitazione (bergon-zone) il retroquadro
di punti scardinati. NO (negazione del Nord), SU (la parte altra
del Sud), ES (essere come abbreviazione di Est),
OV’EST (dov’è).
Dove è tutto? Li mentre si è la (nella memoria fotografica).
Nell’energia enucleare perchè estrarre la forza chiusa costa. Uno
spettacolo sulla cauzione per sprigionare le forze. Aprimi cielo
Alessandro Bergonzoni
19.10.2007 - MANTOVA TEATRO: martedì 20 novembre al Teatro Ariston MEIN KAMPF di George Tabori
Martedì 20 novembre presso il Teatro Ariston va in scena MEIN KAMPF di George Tabori e per l'interpretazione di due grandi attori: Marcello Bartoli e Dario Cantarelli.
L’autore costruisce uno scenario paradossale per un improbabile ma verosimile incontro tra il giovane Hitler, aspirante pittore, e un mendicante ebreo nella grande Vienna avviata alla guerra e alla decadenza. La pièce, portata in scena da due straordinari interpreti, presenta uomini che alimentano questa singolare amicizia con episodi di lotta efferata e momenti di servilismo, contesa e rivalità in una convivenza naturale fra gli opposti che li condurrà ad un euforico banchetto di sangue.
Tabori, con umorismo nero e spietato, alternato ad improvvisi squarci poetici, ci racconta un universo in cui il male riesce a presentarsi con una gradevolezza accettabile: è la banalità del male, la realtà effettuale dell’assurdo. Allora, l’unico modo per arrivare alla salvezza è il rovesciamento dei valori.
18.10.2007 - Martedì 6 novembre secondo appuntamento con MANTOVA TEATRO: va in scena al Teatro Sociale LA ZATTERA DI VESALIO
Martedì 6 novembre alle ore 21.00 presso il Teatro Sociale va in scena LA ZATTERA DI VESALIO di Giorgio Celli.
La compagnia Ars. Creazione e Spettacolo si cimenta nuovamente con l’opera dell’entomologo e scrittore bolognese, mettendo in scena un testo teatrale inedito cui l’autore è particolarmente legato. La guida del gruppo è affidata al regista cinematografico Giorgio Diritti, che affronta in chiave insolita un’amara riflessione sull’apocalisse contemporanea di valori e di princìpi. La zattera di Vesalio ha un referente storico: il naufragio avvenuto nell’ottocento del vascello La Meduse, che vide i sopravvissuti di una nave da guerra divorarsi a vicenda sopra una zattera. Il testo crea un’invenzione epico-fantastica, l’incontro di due personaggi reali, ma storicamente lontani, che presto entrano in conflitto: Vesalio di Brussel, il grande anatomista del Cinquecento, e la sua grottesca ma rivelatrice parodia, Peter Kurten, lo squartatore di Dusseldorf, giustiziato poco prima dell’avvento dei nazisti al potere. Vesalio e Kurten, lo scienziato e il mostro, sono figure apparentemente antitetiche, ma la loro similarità è profonda e insopprimibile; necrofilia e sadismo sono due facce di una stessa medaglia.
17.10.2007 - Venerdì 19 ottobre al Teatro Ariston alle ore 11.00 LA FATTORIA DEGLI ANIMALI apre la stagione di prosa
ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Due Mondi porta in scena LA FATTORIA DEGLI ANIMALI di Gigi Bertoni, tratto dall'omonimo romanzo di George Orwell. Lo spettacolo, per la regia di Alberto Grilli, è fuori abbonamento e dedicato agli studenti delle scuole medie inferiori e superiori.
Seguendo le pagine dell’omonimo romanzo di George Orwell, si narra la rivolta degli animali di una fattoria contro il padrone. Dopo la vittoria, questi si riorganizzano secondo i principi di fratellanza e uguaglianza. Ben presto però i maiali prendono il sopravvento e diventano in tutto e per tutto uguali al padrone uomo. In questo inizio secolo, il tempo ci attraversa alla velocità di uno zapping televisivo. Dove sono finiti i punti di riferimento per i bambini e per gli adolescenti? Diviene una necessità fermarsi un momento a riflettere. Per questo viene oggi proposto uno spettacolo sulla memoria, sull’importanza che ha per l’uomo l’esercizio del ricordare: non come puro esercizio nostalgico, ma perché la vita è fatta dalla somma delle nostre esperienze. Solo se teniamo bene a mente i pericoli, i rischi, le nefandezze della storia possiamo sperare di superarle, un giorno.
16.10.2007 - MANTOVA TEATRO 2007-2008: da venerdì 19 ottobre 2007 a martedì 15 aprile 2008, vi presentiamo la nuova stagione di prosa mantovana!
Venerdì 19 ottobre 2007 - Teatro Ariston, ore 11 LA FATTORIA DEGLI ANIMALI di Gigi Bertoni fuori abbonamento
Martedì 6 novembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21 LA ZATTERA DI VESALIO di Giorgio Celli fuori abbonamento
Martedì 20 novembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21 MEIN KAMPF di George Tabori, con Marcello Bartoli e Dario Cantarelli
Venerdì 7 dicembre 2007 - Teatro Ariston, ore 21 NEL di e con Alessandro Bergonzoni fuori abbonamento
Giovedì 20 dicembre 2007 - Teatro Sociale, ore 21 LA VARIANTE DI LUNEBURG con Milva e Walter Maurensig
Lunedì 14 gennaio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 I GIGANTI DELLA MONTAGNA di Luigi Pirandello, con Sandro Lombardi
Martedì 29 gennaio 2008 - Teatro Ariston, ore 21 DON FAUSTO di Antonio Petito
Venerdì 1 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 EDIPO A COLONO da Sofocle, con Roberto Herlitzka
Lunedì 11 febbraio 2008 - Teatro Sociale, ore 21 LA TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA di Carlo Goldoni, con Toni Servillo
Venerdì 29 febbraio 2008 - Teatro Ariston, ore 21 NOI, LE RAGAZZE DEGLI ANNI ‘60 di e con Grazia Scuccimarra
Martedì 4 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21 VIRGILIO E L’AMORE
Martedì 11 marzo 2008 - Teatro Sociale, ore 21 CARA LA PELLE di Enrica Provasi
Martedì 1 aprile 2008 - Teatro Ariston, ore 21 LA BUONA MADRE di Carlo Goldoni
Martedì 8 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21 L’UCCELLO DI FUOCO con Lindsay Kemp
Martedì 15 aprile 2008 - Teatro Sociale, ore 21 DANZ-A Teatro Nazionale della città di Pécs fuori abbonamento
Informazioni e numeri utili
Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettaolo Numero Verde 800-085992 fondazione@capitalespettacolo.it www.capitalespettacolo.it
Comune di Mantova www.comune.mantova.it
Provincia di Mantova www.provincia.mantova.it
Call Center - Servizio Informazioni Turistiche della Provincia di Mantova tel. 0376 432 432
BIGLIETTI vendita la sera dello spettacolo presso il Teatro Ariston e il Teatro Sociale prevendita e vendit abbonamenti presso BoxOffice viale Po 1 - 46100 Mantova tel. 0376 224599 www. mantova.com boxoffice@mantova.com
Interi: posto numerato platea 18,00 euro palchi, loggia e loggione15,00 euro
Ridotti: posto numerato platea 15,00 euro palchi, loggia e loggione 12,00 euro
Studenti: posto numerato 6,00 euro
Speciale gruppo classe, minimo 8 studenti: biglietto omaggio per l’insegnante accompagnatore
ABBONAMENTI posto numerato platea per 11 spettacoli Interi: 120,00 euro Ridotti: 100,00 euro Studenti: 40,00 euro
I ridotti valgono per ingressi oltre i 65, disabili e associazioni convenzionate
26.09.2007 - Siamo lieti di presentarvi la rassegna cinematografica FILMING SHAKESPERARE. IL BARDO AL CINEMA
Dopo Figlio del caos, il cinema secondo Luigi Pirandello e Tutto Bene! Il cinema di Carmelo Bene, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo propone al pubblico mantovano un nuovo appuntamento in collaborazione con il Cinema del Carbone.
Ancora una volta, tentiamo di trasmettere attraverso lo schermo luminoso del cinematografo una possibile declinazione del linguaggio teatrale, questa volta evocando l’ingegno di William Shakespeare, una delle maggiori personalità della letteratura di ogni tempo.
Filming Shakespeare, il Bardo al cinema presenta alcune delle più interessanti rivisitazioni che grandi cineasti hanno compiuto delle opere più significative del celebre drammaturgo inglese. Agli spettatori viene data l’opportunità di conoscere uno Shakespeare inconsueto e dissacrante, attraverso le libere intuizioni di interpreti straordinari.
martedì 2 ottobre Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini, Italia, 1967 a seguire Othello di Orson Welles, Francia/Italia/Marocco/USA, 1952
martedì 9 ottobre Il pianeta proibito di Fred McLeod Wilcox, USA, 1956
martedì 16 ottobre Riccardo III di Richard Loncraine, Gran Bretagna, 1995
martedì 23 ottobre Ran di Akira Kurosawa, Giappone, 1985
martedì 30 ottobre Sogno di una notte d'estate di Gabriele Salvatores, Italia, 1983
mercoledì 7 novembre Titus di Julie Taymor, Gran Bretagna, 1999
Tutte le proiezioni sono ad ingresso libero e si terranno presso il Cinema del Carbone di Piazza Don Leoni, 18 - 46100 Mantova
26.04.2007 - festival teatro-arlecchino d'oro seconda edizione
Finalmente è in rete il programma della seconda edizione di TEATRO-Arlecchino d'oro, Festival Europeo del Teatro di Scena e Urbano: dal 21 giugno al 2 luglio oltre quaranta spettacoli ed imperdibili eventi!!
puoi scoprire il programma cliccando sul link segnalato qui sotto
19.03.2007 - VENERDI' 30 MARZO - TEATRO ARISTON ORE 21.00 Amleto+Otello PER MANTOVA TEATRO 2006-2007
Atlantide Teatro di Verona porta in scena in un'unica serata due straordinarie opere di William Shakespeare per la regia di Paolo Valerio.
Amleto
il senso dello spettacolo, al centro del quale si pone lo sforzo di amleto, richiama prepotentemente il nostro tempo fuori sesto. Proprio in quest'ottica si propone una messa in scena scarna, spoglia di ogni decorazione superflua. Rielaborando in chiave contemporanea il concetto di spazio a più livelli del teatro elisabettiano, lo spettacolo contamina i generiin una mescolanza di stili, affinché l'impatto dello spettatoresia principalmente emotivo: attraverso il sapiente uso di luce e musica emerge la dimensione atemporale della condizione di Amleto, superando così la difficoltà insita nel rivolgersi anche ad un pubblico giovane.
Otello
Otello, ingenuo quanto impulsivo generale Moro; Jago con la sua diabolica astuzia; Desdemona che non reagisce con la forza, anzi si offre, pur se innocente, come vittima sacrificale; Cassio ed Emilia, il primo inconsapevolmente fulcro della tragedia ma anche l'unico che si salverà, la seconda complice senza volere del crudele piano del marito. Su questa centralità dei personaggi si basa l'allestimento di Paolo Valerio attraverso l'uso di videoproiezioni che enfatizzano e sottolineamo in modo quasi cinematografico espressioni, gesti ed emozioni.
12.03.2007 - VENERDI' 16 MARZO-TEATRO ARISTON ORE 21 Declaracion Tango PER MANTOVA TEATRO 2006 2007
Andrà in scena venerdì 16 marzo presso il Teatro Ariston alle ore 21.00 uno straordinario spettacolo di danza.
Declaracion, questo il titolo della rappresentazione di tango per la regia e le coreografie di Luciano Padovani, è uno spettacolo in cui la sensualità e la storia di generazioni che hanno costruito il tango argentino si fondono nell'attualità della danza contemporanea, compenetrandosi per raccontare storie, storie di uomini e donne che si amano. Cos'è il tango se non una dichiarazione d'amore, una dichiarazione tra due corpi che si abbracciano? In scena cinque danzatori, cinque innamorati (corrisposti, platonici, ossessivi?), che vogliono dichairarsi e lo fanno, in un continuo intreccio ironico e poetico.
Tra gli interpreti, due grandi danzatori argentini: Walter Cardozo e Margarita Klurfan, due tangueros che hanno accettato la sfida di confrontarsi con il codice della danza contemporanea.
02.03.2007 - VENERDI' 9 MARZO - TEATRO ARISTON ORE 21 Il Giardino dei Ciliegi PER MANTOVA TEATRO 2006-2007
Venerdì 9 marzo alle ore 21.00 al Teatro Ariston, il Teatro del Vascello porta in scena Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov per la regia di Giancarlo Nanni.
Dopo Il Gabbiano, Manuela Kustermann e Giancarlo Nanni affrontano nuovamente il grande Cechov con la messa in scena del suo dramma più bello e struggente, ma anche più attuale. Il tema è infatti quello della distruzione della natura e della bellezza da parte di un capitalismo arrogante e prepotente.
Il vecchio giardino dell'aristocratica possidente Liuba Andreevna, che ogni anno fiorisce di meravigliosi fiori bianchi, è ipotecatio e né lei né la famigliasono capaci di fare qualcosa. Sarà acquistato da Lopachin, un ex servo della gleba arricchito, che lo abbatterà per costruire villette che accontenteranno le smanie di villeggiatura dei nuovi ricchi.
Sarà possibile incontrare Manuela Kustermann e gli attori della compagnia alle ore 18.00 presso la saletta posta al secondo piano della libreria Feltrinelli di corso Umberto.
19.02.2007 - LUNEDI' 26 FEBBRAIO- TEATRO ARISTON ore 21.00: La pazzia di Isabella per MANTOVA TEATRO 2007
Le Belle Bandiere portano in scena LA PAZZIA DI ISABELLA per la drammatrgia, la regia e l'interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso.
Quel che maggiormente ci ha affascinato degli Andreini è il profondo senso metateatrale del loro operare, la geniale strategia familiare attuata per meritare alla "professione" quel rispetto e quella dignità sociali fino a poco prima negati. E se da un lato è difficile, quasi impossibile, ricostruire i gesti, ritrovare le parole, immaginare lo stile dell'arte recitativa, dall'altro ci è sembrato affascinante credere che dai fiumi di inchiostro degli Andreini potessero riapparire le loro ombre, le sagome, in maschera o a volto nudo, per raccontarci ancora la loro storia, la vita fortunosa e le passioni, i viaggi trionfali e massacranti di una stagione d'oro del Teatro.
Francesco Andreini si fece attore verso il 1586 unendosi in Firenze alla Compagnia dei Gelosi: "mi compiacqui di rappresentare nelle commedie la parte del milite superbo facendomi chiamare Capitan Spavento". Isabella, sua moglie, fu probabilmente l'attrice maggiore del sedicesimo secolo. Non solo, tuttavia. Fu anche autrice, donna bellissima, musa di letterati e non, creatrice del tipo dell'Innamorata. Magnifico era l'incanto della voce, soave la sua capacità musicale.
Sarà possibile incontrare Elena Bucci e Marco Sgrosso presso la libreria Feltrinelli di corso Umberto alle ore 17.30. Gli attori presenteranno lo spettacolo sulla Commedia dell'Arte accompagnati dalla professoressa Teresa Megale e dalla professoressa Cristina Grazioli.
05.02.2007 - martedì 13 febbraio MANTOVA TEATRO presenta LE SERVE di Jean Genet, ore 21.00 - TEATRO ARISTON
Società per attori porta in scena LE SERVE di Jean Genet per la regia di Giuseppe Marini e l'nterpretazione di Franca Valeri, Anna Maria Guarnieri e Patrizia Zappa Mulas.
Testo capitale del Teatro europeo, è il capolavoro di Jean Genet (1910-1986), l'autore francese che visse un'esistenza irregolare tra diserzione e carcere. Situandosi nella linea dei maestri dell'eversione, egli crea in quest'opera una stupefacente macchina infernale basata sugli intrighi di due criminali sorelle cameriere, interpretate da due autentici mostri sacri del nostro teatro: Franca Valeri e Anna Maria Guarnieri.
Una cerimonia di stralunata solennità, un intrigo sado-masochista di seducente e perturbante artificiosità, uno scintillante gioco di teatro nel teatro e di identità confuse , un auto-sacramental dai risvolti goffi e ridicoli, ma anche pericolosi, che trasformano le due celebri sorelle cameriere in due guitte mitomani e allucinate, continuamente in cerca di una qualche redenzione e santificazione nel progettato omicidio della loro non meno iperbolica Signora.
Giuseppe Marini
25.01.2007 - GIOVEDI' 1 FEBBRAIO PER MANTOVA TEATRO VA IN SCENA CANI DI BANCATA di Emma Dante
Giovedì 1 febbraio al Teatro Ariston di Mantova andrà in scena Cani di bancata.
L'attesissima nuova produzione della regista Emma Dante, nota per la forza e la visionarietà dei suoi spettacoli, parla di Famiglia, di crimini, di un'Italia percorsa da una tragedia incessante. Regole delittuose, regole infrante, coltelli e spartizioni.
La gli stava dentro come un cane arrabbiato: guaiva, ansava, sbavava, improvvisamnete urlava nel suo sonno; e mordeva, dentro mordeva, nel fegato nel cuore. Di quei morsi al fegato che continuamente bruciavano all'improvviso doloroso guizzo del cuore, come di un coniglio vivo in bocca al cane, i medici avevano fatto diagnosi, e medicine gli avevano dato da riempire tutto il piano del comò: ma non sapevano niente, i medici, della sua paura. (Leonardo Sciascia)
SARA' POSSIBILE INCONTRARE GLI ATTORI DELLA COMPAGNIA DI EMMA DANTE IL GIORNO STESSO DI SPETTACOLO ALLE ORE 17.00 PRESSO LA LIBRERIA LA FELTRINELLI DI CORSO UMBERTO NELLA SALETTA POSTA AL SECONDO PIANO.
08.01.2007 - lunedì 15 gennaio per MANTOVA TEATRO: ROMEO E GIULIETTA, NATI SOTTO CONTRARIA STELLA - ore 21.00 presso il TEATRO ARISTON
Nuovo appuntamento con MANTOVA TEATRO. Al teatro Ariston andrà in scena ROMEO E GIULIETTA, NATI SOTTO CONTRARIA STELLA per la regia di Leo Muscato.
Raccontano gli autori:
punti cardini del teatro elisabettiano erano il Gioco, la Metafora e il Travestimento. Poiché in uno spettacolo potevano trovarsi anche quaranta personaggi, era diffusa la pratica del doubling, che consisteva nell'affidare diverse parti ad uno stesso attore. Da qui è partito il nostro lavoro. I veri protagonisti del nostro spettacolo non sono i personaggi dell'opera, ma sette vecchi comici girovaghi che si presentano al pubblico per raccontare La dolorosa storia di giulietta e del suo Romeo. Sanno bene che è una storia che già tutti conoscono, ma loro sono intenzionati a raccontarla nel più autentico spirito elisabettiano: sono tutti uomini e ognuno di loro interpreta più personaggi. Anche quelli femminili!
Dall'opera per eccellenza di William Shakespeare, che dice dell'amore immortale e mortale, un divertimento brillante, ricco di ritmo e inventiva, fedelissimo al testo ed al suo spirito.
06.12.2006 - GLI UCCELLI di Arstofane giovedì 14 dicembre all'Ariston per MANTOVA TEATRO!
La prestigiosa Compagnia Lombardi-Tiezzi porta in scena Gli Uccelli di Aristofane a Mantova.
Definita come la più bella commedia di tutti i tempi, il viaggio di due ateniesi nel regno volatile dell’aria diviene satira politica e, al tempo stesso, demistificazione del sogno di Utopia. Così, la rappresentazione si intride progressivamente dei diversi gusti e umori del Teatro, trasformando l’immaginazione nella costruzione di un Teatro del Mondo.
Prima dello spettacolo sarà possibile parlare con Sandro Lombardi. Il celebre attore incontrerà il pubblico presso la saletta posta al secondo piano della libreria La Feltrinelli di corso Umberto alle ore 18.00.
I tragici fatti della guerra civile spagnola: Camillo Berneri, italiano, anarchico, viene assassinato nel 1937 durante gli scontri interni alle fila repubblicane nei tumulti di Barcellona. Omicidio ignobile, i cui mandanti, anch'essi italiani, sono perfettamente noti. Sono passati quasi settanta anni da questa tragedia che lo spettacolo, portato in scena da ZeroBeat per la drammaturgia e regia di Roberto Pavani, indaga unendo i materiali video alla recitazione, esplorando la dimensione dell'uomo e dell'attore.
Questo appuntamento inaugura la nuova sezione FARETEATRO. All'interno della stagione teatrale mantovana viene offerta una serata alle compagnie del territorio, così che esse possano trasmettere al pubblico e agli addetti ai lavori gli ultimi esiti della propria ricerca.
10.11.2006 - MANTOVA TEATRO!: martedì 21 novembre TEATRO ARISTON ore 21.00 "UNA VOLTA IN EUROPA"
Licia Maglietta, attrice e regista napoletana, incontra per la prima volta la scrittura limpida e altissima di John Berger.
La questione per Berger è sempre la stessa: trovare la voce della storia. Quanto a me, è difficile trovare le parole per dire quante parti hanno dato voce alla protagonista Odile e a quanle memoria ho attinto. So che Odile è scivolata nella mia pelle ed ho avuto la necessità di ascoltarla e farla vivere. Il luogo in cui si svolge la storia -questa volta ilo cielo e l'aria- mi ha dato la possibilità di togliere dalla scena qualsiasi oggetto. E' rimasto soltanto un sottilissimo filo nero che lega Odile ad un deltaplano. Il resto è cielo, che ho trattato come una tela su cui traspaiono colori e luce. Licia Maglietta
VI ASPETTIAMO IL GIORNO DELLO SPETTACOLO PRESSO LA LIBRERIA LA FELTRINELLI DI MANTOVA -corso umberto I, 56- ALLE ORE 16.00 DOVE POTRETE INCONTRARE L'ATTRICE NAPOLETANA!
23.10.2006 - Chi è socio Feltrinelli paga meno a Teatro!
La nostra Fondazione ha concluso un accordo con la Feltrinelli srl che dà diritto a tutti i titolari della Carta Più la Feltrinelli di ottenere il biglietto ridotto per tutte le manifestazioni organizzate dalla Fondazione. Inoltre, la Libreria Feltrinelli di Mantova diviene la sede privilegiata delle conferenze introduttive agli spettacoli di Mantova Teatro. Alle ore 18.30, nello stesso giorno dello spettacolo, i teatranti converseranno con il pubblico per soddisfare curiosità e domande. L'ingresso sarà gratuito. Gli incontri si terranno nella saletta posta al secondo piano della Libreria.
06.10.2006 - Inizia la stagione teatrale mantovana!
Venerdì 13 ottobre, Teatro Ariston, ore 21, iniizia la Stagione Teatrale Mantovana, che ha da quest'anno il nuovo nome di Mantova Teatro. Lo spettacolo inaugurale - fuori abbonamento - è La Busta di Scipione e Sframeli, due fra i più noti autori dell'avanguardia italiana. Mantova Teatro viene presentata ufficialmente lunedì 11 ottobre, nella sede di via Roma del Comune di Mantova, che ha incaricato la nostra Fondazione e Arci Teatrodonna di organizzare la rassegna. Undici spettacoli - di cui dieci in abbonamento - per una stagione innovativa, ricca di grandi classici e di intense prove d'attore. La campagna abbonamenti si apre sabato 14 ottobre per chiudersi lunedì 20 novembre. Biglietti e abbonamenti sono in vendita presso BoxOffice, viale Po 1 Mantova, telefono 0376 224599.
Ecco il programma completo: Venerdì 13 ottobre 2006 LA BUSTA di Spiro Scimone regia di Francesco Sframeli Martedì 21 novembre 2006 UNA VOLTA IN EUROPA di John Berger regia di Licia Maglietta Venerdì 1 dicembre 2006 E.R.O. di Roberto Pavani e Zero Beat regia di Roberto Pavani Giovedì 14 dicembre 2006 GLI UCCELLI di Aristofane regia di Federico Tiezzi Lunedì 15 gennaio 2007 ROMEO E GIULIETTA da William Shakespeare regia di Leo Muscato Giovedì 1 febbraio 2007 CANI DI BANCATA di Emma Dante regia di Emma Dante Martedì 13 febbraio 2007 LE SERVE di Jean Genet regia di Giuseppe Marini Lunedì 26 febbraio 2007 LA PAZZIA DI ISABELLA di Elena Bucci regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso Venerdì 9 marzo 2007 IL GIARDINO DEI CILIEGI di Anton Cechov regia di Giancarlo Nanni Venerdì 16 marzo 2007 DECLARACIÒN TANGO coreografi e e regia di Luciano Padovani Venerdì 30 marzo 2007 AMLETO + OTELLO di William Shakespeare regia di Paolo Valerio
27.09.2006 - TUTTO BENE - Il cinema di Carmelo Bene
Prosegue la nostra collaborazione con le diverse realtà culturali mantovane. Dopo il successo di Figlio del caos, il cinema per Luigi Pirandello, ciclo di proiezioni tenuto nell’autunno del 2005, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo rinnova la volontà di portare sullo schermo un possibile linguaggio teatrale attraverso il mezzo cinematografico, tramite l’opera di chi ne è stato uno straordinario innovatore. Volontà che trova forza nell’eccezionale testimonianza del lucido confronto tra Carmelo Bene e l’ideatore della Fondazione Umberto Artioli, riportato su cd e trascritto nel libro Un dio assente, monologo a due voci sul teatro, edito da Medusa e curato dai professori Antonio Attisani e Marco Dotti. Tutto Bene! Il cinema di Carmelo Bene, nasce dalla vivacità intellettuale del Cinema del Carbone unitamente all’intuito di chi fa del teatro motivo di studio e luogo intimo di incanto e suggestione. La completezza del ciclo offre agli spettatori una opportunità rara: conoscere tutta l’opera filmica del grande attore e autore, esplorando le sorgenti stesse della sua inesausta creatività.
Alice Rabaglia Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
18.05.2006 - Conferenza Stampa del festival Teatro-Arlecchino d'oro Festival Europeo del Teatro di Scena e Urbano
Giovedì 18 maggio alle ore 11.30 presso la Sala Terrazzo di Palazzo Affari ai Giureconsulti, si svolgerà la Conferenza Stampa di TEATRO-Arlecchino d'Oro, Festival Europeo del Teatro di Scena e Urbano
Mantova città del teatro europeo: con questo obiettivo, all’interno del nuovo coordinamento dei festival cittadini (letteratura, musica, teatro e infanzia), prende vita il progetto TEATRO- festival europeo del teatro di scena e urbano, una rassegna che si terrà a Mantova dal 21 giugno al 4 luglio 2006, ampliando l’offerta del Festival Arlecchino d’Oro, che dal 2001 viene organizzato dalla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo nel prestigioso cortile d’onore di Palazzo Te, per rendere omaggio alla maschera impersonata nel XVI secolo da Tristano Martinelli e alla commedia dell’arte in genere. TEATRO intende infatti unire in un unico cartellone le proposte del Teatro di scena con una nuova sezione di Teatro urbano, che si ricollega ad altri grandi appuntamenti europei, quali i festival di Avignone e di Edimburgo, dei quali si propone di diventare il polo italiano. L’idea è quella di portare il teatro anche fuori dall’idea tradizionale di “teatro” e renderlo in tal modo fruibile al pubblico, che nel periodo estivo può attraversare le bellezze artistiche ed architettoniche della città e scoprirle nuovamente grazie agli allestimenti e alle suggestioni sceniche proposte da importanti compagnie internazionali.Ma ancor più quella di far dialogare le due anime dell’antico teatro della Commedia dell’Arte, quella di strada e quella di corte, all’interno di un appuntamento che intende distinguersi per l’elevata qualità delle proposte e per la magia di un centro rinascimentale che rivive in forma di spettacolo aperto nelle notti estive del solstizio ed oltre. Il filo conduttore della rassegna 2006 è “Transiti e Metamorfosi”, chiave di lettura del contemporaneo, ma anche tema peculiare del teatro in sé. Alla Conferenza saranno presenti Fiorenza Brioni Sindaco di Mantova; Giovanni Pasetti Presidente della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo; Luigi Fusani consulente artistico per il Teatro Urbano e molti altri artisti italiani ed europei ospiti del Festival.
12.05.2006 - IL FORMICONE AL TEATRO BIBIENA
venerdì 12 maggio alle ore 21.00 presso il Teatro Bibiena di Mantova avrà luogo la rappresentazione di Formicone farsa cinquecentesca in atto unico
a cura di Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo Associazione Culturale Ca’ Gioiosa Ars - creazione e spettacolo
Regia: Federica Restani e Raffaele Latagliata
Coordinamento musicale: Francesco Antimiani
Scene e Costumi: Ars - creazione e spettacolo La scelta di mettere in scena nell’anno mantegnesco 2006 il Formicone nasce da una semplice considerazione: questa commedia venne allestita a Mantova ancora vivente Andrea Mantegna, e certamente offerta al pubblico dell’epoca il 12 novembre 1503, come si desume dalla lettera che abbiamo appena riportato (seguenti rappresentazioni a Mantova nel 1507 e a Ferrara nel 1531; prima edizione a stampa a Roma tra il 1524 e il 1525). Il suo autore, che si cela sotto lo pseudonimo di Publio Filippo Mantovano, era probabilmente un umanista della corte gonzaghesca. Gli attori dell’epoca furono alcuni giovani scolari appartenenti allo Studio di Francesco Vigilio. A loro, a metà tra la sapienza e la goliardia, ben si adattava il brillante svolgersi del componimento. Tanto più interessante è quindi la ripresa odierna, attualizzata e presentata dalla scuola attoriale dell’Ars - creazione e spettacolo, a coronamento del Convegno dal titolo Umanesimo a Mantova da Vittorino da Feltre ad Andrea Mantegna organizzato dall’Associazione Culturale Ca’ Gioiosa in onore del grande pittore. Una rappresentazione impreziosita da musica e canto, nel gusto e nello spirito dell’epoca, che la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo offre alla città, in assonanza ideale con l’Orfeo di Angelo Poliziano, recentemente proposto grazie all’acume critico di Claudio Gallico e di Gianfranco de Bosio.
20.04.2006 - LA SCIMIA AL TEATRO ARISTON CHIUDE TEATRINSIEME
Giovedì 20 aprile 2006 CRT- Centro Ricerca Teatro LA SCIMIA regia di Emma Dante liberamente ispirato a Le due zittelle di Tommaso Landolfi con Marco Fubini e Manuela Lo Sicco Lo spettacolo, intenso e fantastico, è una dichiarazione d’amore della regista per Tommaso Landolfi, “autore visionario, complesso nella scrittura e nella struttura, ma nello stesso tempo semplice nelle intuizioni”. Tutto vive nel contrasto tra l’animalità della scimmia Tombo e le tre presenze femminili che abitano lo spazio di una casa borghese, nell’intensità di una rappresentazione inedita.
26.03.2006 - potlach al teatreno-audizioni per il festival estivo
Domenica 25 marzo dalle ore 10 alle ore 20 presso il Teatreno di piazza di Piazza Don Leoni, il responsabile della compagnia Potlach Pino Di Buduo, incontra gli artisti mantovani che intendono prendere parte alla performance "Città Invisibili" che si terrà nel centro storico dal 24 al 26 giugno 2006 all'interno del festival teatrale estivo.
Il progetto "Città Invisibili" intende promuovere le energie creative del territorio inventando, di concerto con i protagonisti, attori, musicisti, mimi, danzatori..., una serie di performances inserite nel prestigioso contesto artistico mantovano, che movimenteranno le tre serate di giugno, in un percorso formato da una rete di teli bianchi.
Tutte le associazioni e i singoli che si esprimono lungo i sentieri della creatività e che ritengono di poter costruire una delle performance del percorso sono dunque invitate a questo appuntamento.
Pino Di Buduo si tratterrà poi a Mantova nella giornata di lunedì per visitare le sedi delle scuole di teatro che lo contatteranno.
07.03.2006 - MACBETH
Martedì 7 marzo alle ore 21.00 , nuovo spettacolo della stagione teatrale di prosa a Mantova, per la rassegna Teatrinsieme
Compagnia Teatri Possibili
MacBetH
da William Shakespeare - regia di Paolo Valerio
con Elena Giusti, Roberto Petruzzelli e Paolo Valerio
coreografie di Sisina Augusta
Una messa in scena moderna e accattivante della tragedia dell’ambizione e del destino. Paolo Valerio ha immaginato uno spettacolo danzato e musicato, in cui melodie e suggestioni d’Oriente fanno da contrappunto alle immortali azioni di Macbeth e di lady Macbeth. Ipnotizzati dalla loro stessa brama distruttrice, condannati a ripetere meccanicamente la trama di un incubo.
Causa il protrarsi dei lavori di ristrutturazione del Teatro Ariston, lo spettacolo avrà luogo presso il Teatro Sociale. Rimangono validi i prezzi di abbonamenti e biglietti.
Prevendita presso BoxOffice, Mantova, via Po 1 angolo Viale Risorgimento, telefono 0376 224599.
Martedì 7 marzo, vendita biglietti presso il Teatro Sociale, dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 in poi.
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