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10.03.2015 - BARBARESCHI ARLECCHINO D'ORO 2015 AL TEATRO ARISTON |
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TEATRO ARISTON GIOVEDì 19 MARZO ORE 21.00
CERCANDO SEGNALI D'AMORE NELL'UNIVERSO di e con LUCA BARBARESCHI
regia di CHIARA NORCESE CON MARCO ZURZOLO 5TET Uno spettacolo ricco di grandi emozioni che arrivano al cuore dello spettatore
Nel corso della serata verrà consegnato il premio ARLECCHINO D'ORO 2015 a Luca Barbareschi
Per festeggiare i primi quarant’anni di carriera, Luca Barbareschi torna in teatro con un one man show ironico, divertente, pieno di energia e di musica dal vivo che affascinerà e incanterà il pubblico. Con un racconto letterario che ripercorre la carriera e racconta il percorso artistico e umano che ha contraddistinto la sua vita professionale. Lo fa con le parole dei più grandi autori con i quali ha avuto la fortuna ed il piacere di confrontarsi. Con la saggezza di Shakespeare o con l’ironia pungente di Mamet, accompagna lo spettatore in un viaggio emotivo sospeso nella magia del gioco teatrale. Con il “pretesto” della sua biografia ripercorre le tappe fondamentali della sua vita, prendendo a prestito le parole di autori famosi da Shakespeare, Mamet, Tomasi di Lampedusa, Eschilo e l’accompagnamento di grandissimi autori musicali (Mozart, James Taylor, Chico Buarque) da vita ad uno spettacolo emozionante, commovente, coinvolgente e al contempo divertente.
Questo spettacolo è dedicato a quanti non hanno smesso di cercare nei loro sogni, nei cieli notturni, nelle storie antiche, nelle lunghe attese, nella voglia di fare festa perché la vita è questo strano gioco nel quale tutti ci troviamo a recitare. Lo show è arricchito dalla band musicale di Marco Zurzolo, musicista e amico con cui Luca Barbareschi ha condiviso tante avventure artistiche.
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20.02.2015 - "MAESTRANZE, ARTISTI E APPARATORI PER LA SCENA DEI GONZAGA (1480-1630) Convegno Internazioanle di studi |
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Convegno organizzato da Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
in collaborazione con Università degli Studi di Verona – Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica
a cura di Simona Brunetti
con il contributo di: Comune di Mantova, Fondazione Banca Popolare Agricola di Poggio Rusco, Università degli Studi di Verona
con il patrocinio di: Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Centro Studi Leon Battista Alberti, Centro d'arte e di cultura internazionale di Palazzo Te, Archivio Storico di Mantova, Archivio Storico Diocesano di Mantova, Parco del Mincio - Mantova |
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30.01.2015 - MANTOVA TEATRO 2014-2015 VI ASPETTA CON ONIRIA |
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VENERDÍ 13 FEBBRAIO 2015
TEATRO BIBIENA – ORE 21.00
ONIRIA
di e con Antonella Costa
Antonella Costa racconta così la “sua” Oniria. Una figlia sogna il padre. Pochi istanti dilatati nei quali si condensa un'impossibile, infranta storia d'amore. Durante il sogno la figlia si mostra convinta di star modellando la figura del padre secondo il proprio intendimento: ma in realtà perde ogni controllo su di lui e su se stessa, mentre cerca in tutti i modi di ricostruire, incollando un suono a un'identità, a un'anima, a un viso, un padre che le sfugge. Dopo aver rievocato avvenimenti fondamentali della propria vita e aver illustrato la propria acquisizione di una tecnica perfetta per lasciarsi cadere, di fronte a un fatto inatteso, atroce, la figlia resta disarmata, inconscia di sé, e non riesce più ad esprimersi se non in forma poetica, in cui i simboli si accumulano fino a un punto estremo, prima che il sogno venga distrutto dal risveglio. La figlia non è una bambina. Però non si sente neppure del tutto donna; parla con sicurezza assoluta di tutto ciò che ignora, ma delle cose più concrete dubita. Si esprime in un modo tutto suo, in un linguaggio a volte scolastico, un po' antiquato, innecessariamente adorno, cui si mescolano termini estremamente colloquiali e grossolani. Il padre non è interpretato da un attore, ma prende corpo in uno strumento, una fisarmonica, a sua volta agìta da un musicista. La presenza di questo strumento in particolare ha origine da un insieme di qualità che vengono attribuite a questo padre, al suono che rappresenterebbe il suo particolare modo di esistere. Un suono universale, complesso, antico, androgino, ciclotimico, appassionato, discreto, stridente, eclettico, allegro, melanconico, rabbioso: un suono che respira, un suono vivo. Un suono che non è il semplice veicolo di una partitura, ma di ogni nota eseguita offre una nuova interpretazione, una versione unica ed esclusiva. Se bisogna riassumere il padre in un suono, questo deve riunire in sé tutte quelle caratteristiche. Se questo suono raggiunge la figlia, deve inquietarla, sedurla, ispirarla, sconcertarla, divertirla e aggredirla, tutto in egual misura. Attraverso la sua interpretazione, il testo mira a un senso musicale. Il padre e la figlia non parlano tra loro: tuttavia dialogano, discutono, nel solo modo in cui sanno e possono farlo, per mezzo della musica. |
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19.01.2015 - SERATA DI GALA "I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL'ARTE - IV EDIZIONE" |
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SERATA DI GALA CON I FINALISTI DELLA IV EDIZIONE DEL CONCORSO
“ I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
TEATRO BIBIENA
SABATO 28 FEBBRAIO 2015 – ORE 21
INGRESSO LIBERO
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il contributo del Comune di Mantova, organizza la quarta edizione del concorso “I giovani e la commedia dell’arte”, all’interno della stagione “Mantova Teatro 2014/2015”.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte, nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga nel periodo 1480-1630.
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