Titolo: |
Endimio a Giovan Giacomo Calandra: «Io sono stato in Urbino... » |
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Abstract: |
Endimio si lamenta del malcostume dei «cavallari» mantovani di sperperare il denaro e mentire sul suo utilizzo, truffando le casse della cancelleria ducale, giudicata poco avveduta. Riferisce in particolare del comportamento di un «messo»: a costui, fra l'altro, avrebbe chiesto, trovandosi sulla via di Sermide, di dare una lettera a magistro «Jacchetto» cantore, che si trovava proprio lą. Suggerisce quindi che il denaro venga affidato non a questi imbroglioni ma a lui direttamente. Comunica poi di aver incontrato, non appena giunto a Pesaro, il Poeta, bisognoso proprio di denaro per versare la caparra per la credenza. |
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Provenienza: |
Mantova, Archivio di Stato - Archivio Gonzaga
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Segnatura Originaria: |
b. 1078, cc. 84-85
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Note: |
Cfr. C6790.
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Parole chiave: |
«cavallari» mantovani, cancelleria, denaro, credenza
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Comici: |
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Persone notevoli: |
Endimio, Giovan Giacomo Calandra, Monsignore Protonotario di Mantova, magistro Jacchetto cantore, Giovan Francesco Picenardi (il Poeta)
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Luoghi citati: |
Pesaro, Urbino, Sermide (Mantova)
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Opere e soggetti letterari: |
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