Titolo: |
Marc'Antonio Padavin al Doge di Venezia: «Da amico mio, che seguita la Corte... » |
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Abstract: |
Padavin ha saputo che l'Imperatore si è recato all'Abbazia di [Crenmister], vicino a Linz, poiché a Ratisbona non è ancora giunto nessuno degli Elettori. Si è fermato qui per tre giorni e poi si è diretto a Wels, dove attualmente si sta trattenendo, per non entrare a Ratisbona prima degli Elettori e prima dell'arrivo della sua livrea, che è in cammino.
Si dice poi che a Praga sono state «bollate due chiese di Heretici» e due predicanti gesuiti sono stati cacciati con mille [zoleri] di donazione a ciascuno.
I Padri Gesuiti hanno preso il possesso dell'Università di Ratisbona con il benestare dell'Imperatore. A questo si sono opposti ed hanno protestato i Dottori che non intendono essere privati dei privilegi goduti per i loro studi da oltre quattrocento anni. I Gesuiti incuranti delle proteste si impossessano comunque dell'Università e in città non si parla d'altro. Proprio per questa occasione, i religiosi mettono in scena una rappresentazione, alla presenza degli Arciduchi figli [di Ratisbona], che ha per oggetto il disprezzo dei beni terreni. I Gesuiti per mezzo della messa in scena suggeriscono così di donare ogni ricchezza agli uomini religiosi per ripagarli dei loro esercizi divini e delle preghiere a favore dei benefattori. A quanto riporta Padavin, pare che i presenti non abbiano gradito. |
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Provenienza: |
Venezia, Archivio di Stato - Senato, Dispacci Ambasciatori, Germania
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Segnatura Originaria: |
f. 63, cc. 143r-145v, c. 148
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Note: |
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Parole chiave: |
Elettori, livrea, Università, Dottori
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Comici: |
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Persone notevoli: |
Marc'Antonio Padavin, Doge di Venezia (Antonio Priuli), Padri Gesuiti, Imperatore (Ferdinando II), Arciduchi [di Ratisbona]
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Luoghi citati: |
Vienna, Ratisbona, Linz, Wels, Praga
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Opere e soggetti letterari: |
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