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Annibale Chieppio a Guidobono Guidoboni: «Le accoglienze et i trattamenti... » |
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Abstract: |
Il Duca di Mantova è stato accolto a Genova con grandi onori; è alloggiato in un palazzo riccamente ornato di velluti, damaschi, broccati d'oro e d'argento di vari colori; quattro gentiluomini lo servono; il desinare è sempre ottimo. Sua Altezza ha visitato la città; nelle chiese in cui è entrato per la messa è stato accolto con bellissimi concerti strumentali. Il Duca ha ricevuto la visita di molti nobili e di rappresentanti del Senato. Il sabato precedente ha partecipato alla messa in Duomo ed è andato a vedere il «cattino», ricavato in un unico pezzo di smeraldo finissimo, custodito sotto dodici chiavi e mostrato solo ai grandi personaggi al lume di torce che ne esaltano la rara bellezza. Si narra che sia stato preso agli «Infedeli» e conteso tra la Repubblica di Venezia e quella di Genova: alcuni dicono che sia il catino «nel quale Nostro Signore facendo la cena con i discepoli mangiò l'Agnello pascale», altri che sia stato donato dalla Regina di Saba al Re Salomone, altri che sia il piatto su cui fu presentata ad Erodiade la testa di San Giovanni Battista. Non ci sono documenti che ne provino l'autenticità, anzi alcuni sostengono che sia solo vetro o altra «pasta artificiale». Sempre il sabato, alle ore 20, si è tenuto un torneo per Sua Altezza nella piazza vicina al palazzo nel quale alloggia; il Duca era posto su un palco appartato e ben ornato; vi erano moltissime dame e cavalieri disposti su palchi e gradini intorno al campo di forma ovale. Al torneo hanno partecipato diciotto cavalieri vestiti con semplici livree; erano mantenitori il Marchese di Malaspina e Nicolò Pallavicino. Il giorno seguente il Duca si è recato dal signor Ambrogio de Negro, che aveva preparato una festa molto bella, con nobili e dame importanti (vestiti alla foggia spagnola), allietata da diverse danze. Al termine si è tenuta una sontuosa cena. Nella mattinata odierna il Duca è partito da Genova, salutato con onore e accompagnato da diversi gentiluomini, onorato al passaggio da Ottaggio e da Novi con salve e ottima accoglienza. Nella giornata seguente Sua Altezza partirà da Novi per andare a Casale. Nel Post Scriptum Chieppio scrive che il Duca aveva apprezzato i servigi di due schiavi vestiti di velluto cremisino con oro, e aveva espresso il desiderio di comprarli: il Senato glieli ha donati. |
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Provenienza: |
Mantova, Archivio di Stato - Archivio Gonzaga
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Segnatura Originaria: |
b. 772, fasc. "1592", cc.n.n.
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Note: |
Cfr. C5619, C5621, C5622
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Parole chiave: |
velluti, damaschi, broccati, oro, argento, messa, concerti strumentali, cattino, smeraldo, chiavi, torce, palco, gradini, livree, cavalieri, mantenitori, salve, velluto cremisino con oro, schiavi
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Comici: |
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Persone notevoli: |
Guidobono Guidoboni, Duca di Mantova, Annibale Chieppio, Marchese Malaspina, Fabio Gonzaga, Nicolò Pallavicino, Ambrogio de Negro, Senato della Repubblica di Genova
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Luoghi citati: |
Genova, Ottaggio, Novi (Alessandria), Casale Monferrato (Alessandria)
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Opere e soggetti letterari: |
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