Titolo: |
Cristoforo Sernisyo Clemente alla Marchesa di Mantova: «Inchinevolmente mi raccomando a Vostra Illustre Signoria... » |
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Abstract: |
Isabella d'Este ha a suo tempo fatto richiesta a Cristoforo Sernisyo Clemente di poter avere copia di due sonetti da lui recitati al suo cospetto. Dal momento che la consegna non è mai stata effettuata, lo scrittore ora si giustifica attribuendo la causa alla malafede dei messi. Così invia altre composizioni, anticipandone - con toni iperbolici - la non eccelsa qualità, che nemmeno nei «rythmi» compensa il tempo di attesa della Marchesa. Auspica di migliorare non appena avrà appreso «l'idioma nostro regolato», che merita d'essere imitato, e di conseguire «lo stilo asolano». A breve, fra l'altro, si recherà a Urbino, per essere introdotto «fra quelle festevole madame et festosi poeti» e per imparare l'arte. Allora potrà finalmente offrire alla Marchesa opere senz'altro più degne. Ricordando gli apprezzamenti a lui rivolti da Giovanni Borromeo, si raccomanda alla Marchesa e a messer Mario [Equicola], e della Marchesa chiede il patrocinio e la protezione presso i letterati. |
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Provenienza: |
Mantova, Archivio di Stato - Archivio Gonzaga
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Segnatura Originaria: |
b. 1106, c. 321
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Note: |
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Parole chiave: |
copie, sonetti, imitazione della lingua, stile asolano, patrocinio
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Comici: |
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Persone notevoli: |
Cristoforo Sernisyo Clemente, Marchesa di Mantova (Isabella d'Este), Giovanni Borromeo, messer Mario [Mario Equicola]
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Luoghi citati: |
Firenze, Urbino
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Opere e soggetti letterari: |
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