|
|
|
NEWS |
|
|
12.03.2012 - BIGLIETTERIA |
|
LA BIGLIETTERIA DI MANTOVA TEATRO 2011- 2012 SI TROVA NEL FOYER DEL TEATRO BIBIENA
IN VIA ACCADEMIA 47 A MANTOVA.
LA BIGLIETTERIA E' APERTA NEI POMERIGGI DI MERCOLEDI' E VENERDI' DALLE ORE 15.00 ALLE 18.00
GIOVEDI' MATTINA DALLE 9.30 ALLE 12.30.
TELEFONO 329-6421504 ( NEGLI ORARI DI APERTURA)
VENDITA ON LINE www.liveticket.it
INDIRIZZO EMAIL: biglietteriafondazioneartioli@gmail.it |
|
|
|
|
08.03.2012 - MANTOVA TEATRO VI ASPETTA IL 29 MARZO INSIEME A MANUELA KUSTERMANN |
|
TEATRO ARISTON GIOVEDÌ 29 MARZO ORE 21.00
Teatro Vascello
DON GIOVANNI di Molière
Regia Alberto Di Stasio
con Manuela Kustermann Sganarello Fabio Sartor Don Giovanni Emanuela Ponzano Donna Elvira Massimo Fedele Don Luigi e il Povero Alberto Caramel Petruccio Gusman e Dimanche Luna Romani Carlotta Gloria Pomardi Lo spettro e La statua
regia Alberto Di Stasio musiche Wolfgang Amadeus Mozart dipinti Stefano di Stasio movimenti scenici Gloria Pomardi luci Valerio Geroldi
Organizzazione Enzo Toto Ufficio stampa Cristina D'Aquanno Organizzazione amministrativa Marco Ciuti
Foto Tommaso Le Pera
DON GIOVANNI
" Con il Don Giovanni, quasi cento anni in anticipo sulla Rivoluzione Francese e De Sade, Moliere crea un dramma in cui Natura e Ragione si scontrano come due titani, incarnandosi la prima in Sganarello, la seconda in Don Giovanni. La sensazione che un Vecchio Mondo stia lasciando il posto ad uno Nuovo ispira la lucida acerba e inflessibile critica di Don Giovanni che pur di andare fino in fondo alla sua visione non risparmia nulla della sua realtà, neanche se stesso, nonostante la generosa e creativa operosità di Sganarello che cerca in tutti i modi di rivelare al suo padrone, quasi una madre con il proprio figlio, quasi un amante con il proprio amato, la ricchezza e il bene che si celano nella Natura, come baluardo e salvezza prima della rovina."
Note di regia Si ignora l'anno, il secolo, il luogo in cui nacque la leggenda di Don Giovanni. Non esiste una notizia certa che possa rivelarne l'origine; c'è chi crede (ad esempio Kierkegaard, nel suo saggio L'erotico nella musica) che l'idea del personaggio appartenga al cristianesimo, e, attraverso di esso, al medioevo. Quanto alla sua origine, al luogo, s'impone ch'esso sia la Spagna Ma ecco proprio uno studioso spagnolo, il Maranon, allontanare l'idea che Don Giovanni sia un prototipo spagnolo e tanto meno andaluso. Egli sarebbe, piuttosto, un prodotto di società decadenti che aveva già portato in giro il suo cinismo nel declino di altre civiltà, quando la Spagna era ancora un embrione di popolo, senza struttura nazionale. Infine c'è anche chi ha visto calare Don Giovanni (proprio lui, uno dei personaggi più mediterranei che si conoscano) dal gelo e dalle nebbie del Nord. Questi studiosi descrivono la biografia di un fantasma; non s'accorgono che Don Giovanni è un personaggio che, come tale, è storicamente irraggiungibile E' vero solo per l'intensità della finzione poetica che lo fa vivere. E' il palcoscenico il luogo della sua definizione; solo in esso egli compie gli estremi della sua azione. Molière ne fa un capolavoro assoluto; il testo raggela la figura del burlador de Sevilla, esaltandone l'ipocrisia come mezzo eccellente e infallibile per raggiungere lo scopo. Quella polemica sociale, contro la morale, la virtù e l'onore che si pretende invincibile, qui si dichiara con irruenza, come se Don Giovanni fosse il rivoluzionario denunciatore d'una verità abilmente nascosta sotto la devozione, ed egli si divertisse a trasformare, come un meccanismo, quella verità in una vivente dimostrazione. Il libertino Don Giovanni, dunque, spense del tutto il fuoco e la giovanile baldanza del suo antenato spagnolo: si raggelò in una luce livida e quasi satanica. La nostra scrittura drammaturgica accerchia lo spettatore in tre misure di interpretazione: la musica mozartiana di rara bellezza, pungolo buffo/tragico che scuote l'approssimazione apollinea del personaggio per rovesciarlo in un turbine dionisiaco come soltanto un musicista come Mozart poteva immaginare; i quadri di Stefano Di Stasio inoltrati in una modernità propria dei grandi truffatori, di un realismo impensabile e anacronistico. La vera e propria scrittura di scena si modella ai fondamenti d'un teatro di forti emozioni fisiche e psichiche, dove nulla accade se non evocato e nulla si evoca se non vissuto. Uno spettacolo che speriamo di alta intensità teatrale, voluto per scuotere le coscienze degli spettatori illuminandoli sulla decadenza erotico-corporale del nostro vivere civile.
|
|
|
|
|
27.02.2012 - MANTOVA TEATRO RICORDA D'ANNUNZIO |
|
Giovedì 1 marzo 2012 Teatro Bibiena ore 21.00
GABRIELE ED ELEONORA UNA PASSIONE SCARLATTA
Giovedì 1° marzo 2012, 74° anniversario della morte di d'Annunzio, la Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo presenterà al Teatro Bibiena di Mantova ore 21 il recital/concerto “ Gabriele ed Eleonora. Una passione scarlatta”, scritto, diretto ed interpretato da Daniela Musini, già allestito con enorme successo a L’Havana, Varsavia, San Pietroburgo e che si appresta a debuttare negli States. A celebrare il Vate ci sarà anche il Presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, il quale, prima della performance dell’attrice, proporrà il suo avvincente Notturno d’Autore insieme al l'ex magistrato Giuseppe Ayala. Lo spettacolo della Musini è tratto dal suo pluripremiato testo teatrale Mia Divina Eleonora (Ianieri Editore) e si aprirà con un’introduzione, dal titolo L’Imaginifico e la Divina: il “vivere inimitabile” di Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse, in cui l’artista abruzzese racconterà al pubblico, con la fluidità e la capacità affabulatoria che le sono riconosciute, il fecondo sodalizio artistico intercorso tra i due straordinari personaggi. A seguire, il recital vero e proprio in cui Daniela, in un monologo appassionato punteggiato dalle musiche di Chopin, Debussy, Rachmaninov e Beethoven eseguite da lei stessa al pianoforte, interpreterà una Eleonora Duse struggente, veemente, sensuale, indomita, disperata, che mette a nudose stessa, come artista e come donna. La vicenda teatrale si svolge nella Suite 524 dello SchenleyHotel di Pittsburgh, negli Stati Uniti, dove la grande Tragica realmente soggiornò durante la sua ultima, trionfale tournée americana. E' il 21 aprile 1924, suo ultimo giorno di vita, e lei, che non sa, ma che intuisce prossima la fine, sente il bisogno di raccontarsi e di ripercorrere la sua straordinaria esistenza, fatta di "successi ed eccessi, di gioie accecanti e di amarezze struggenti", come scrive l'Autrice, in cui centrale appare l'appassionato e tormentato amore vissuto con Gabriele d'Annunzio. Uno spettacolo emozionante e coinvolgente, questo di Daniela Musini, dedicato a lei, Eleonora Duse, la più grande Attrice di tutti i tempi, “ colei che il palcoscenicoeternò nella Storia, il pubblico acclamò Divina, l’Amorerese disperata”.
|
|
|
|
|
13.02.2012 - BANDO DI CONCORSO 2012 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” |
|
BANDO DI CONCORSO 2012 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE” PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
La Fondazione “Umberto Artioli” Mantova Capitale Europea dello Spettacolo con il sostegno del Comune di Mantova organizza la prima edizione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE, all’interno della stagione teatrale 2011-2012.
Il progetto nasce dall’esigenza della Fondazione di intraprendere un percorso di riscoperta e promozione presso il grande pubblico della spettacolarità del teatro rinascimentale e in particolar modo della Commedia dell’Arte nell’ottica di ottemperare alle linee culturali e programmatiche per cui la Fondazione stessa è nata e per cui continua a svolgere una continua attività di ricerca e catalogazione di materiale storico inerente il teatro patrocinato dai Gonzaga.
1) Condizioni di partecipazione al concorso Al concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE possono partecipare allievi o ex allievi di accademie nazionali italiane di teatro, che comunque non abbiano superato i 30 (trenta) anni di età. Ogni artista deve preparare una performance della durata massima di 15 (quindici) minuti tratta dalla bibliografia proposta all'interno del presente bando. I candidati ammessi alla selezione finale saranno scelti ad insindacabile giudizio della commissione scientifica e artistica, nominata dalla Fondazione, che presiederà il concorso.
2) Modalità della domanda di ammissione al concorso - Le domande di ammissione al concorso (tramite il modulo allegato al bando) devono pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 31 marzo 2012 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova. - Le domande di ammissione devono contenere il curriculum vitae in carta libera del candidato datato e firmato, il titolo dell’estratto teatrale scelto per il provino e una dichiarazione di incondizionata accettazione di quanto contemplato nel presente regolamento.
3) Riferimenti bibliografici per la preparazione della performance Qui sotto sono indicati i testi da cui si può attingere per reperire il materiale per l'elaborazione dei provini:
- FERDINANDO TAVIANI, La commedia dell’arte e la società barocca: la fascinazione del teatro, Roma, Bulzoni, 1970; - FERRUCCIO MAROTTI, GIOVANNA ROMEI, La commedia dell’arte e la società barocca: la professione del teatro, Roma, Bulzoni, 1991; - FERDINANDO TAVIANI, MIRELLA SCHINO, Il segreto della Commedia dell’Arte, Firenze, La casa Uscher, 1986; - MARIA DEL VALLE OJEDO CALVO, Stefanelo Botarga e Zan Ganassa. Scenari e zibaldoni di comici italiani nella Spagna de Cinquecento, Roma, Bulzoni, 2007; - VITO PANDOLFI (a cura di), La commedia dell'arte. Storia e testo, Firenze, Le Lettere 1988 (1955, 1° edizione), vol. VI; - GIOVAN BATTISTA ANDREINI, Amor nello specchio, Roma, Bulzoni 1997; - LUCIANO MARITI, Commedia ridicolosa, comici di professione, dilettanti, editoria teatrale del Seicento, Roma, Bulzoni, 1978; - FLAMINIO SCALA, Il teatro delle favole rappresentative, a cura di Ferruccio Marotti, Milano, Il Polifilo, 1974; - GIOVAN BATTISTA ANDREINI, NICOLÒ BARBIERI [et al.], Comici dell’arte. Corrispondenze, edizione diretta da Siro Ferrone, Firenze, a cura di Claudia Burattelli, Domenica Landolfi, anna Zinanni, Firenze, Le Lettere, 1993.
4) Modalità di selezione
4a) I candidati A tutti i candidati che presenteranno domanda sarà permesso presentarsi al provino, previa verifica dei requisiti minimi richiesti nel presente bando. Tutte le performance saranno valutate da una giuria, che sceglierà 8 (otto) finalisti (maschi o femmine, indistintamente). I candidati verranno avvisati telefonicamente del giorno e dell’orario del provino. Le preselezioni si terranno nel mese di aprile (sabato e domenica 14-15 e/o sabato e domenica 21-22) presso lo Spazio Studio Sant’Orsola di via Bonomi 3 in Mantova.
4b) I selezionati La selezione finale si terrà presso il Teatro Bibiena domenica 29 aprile 2012 durante una serata di gala. Gli otto finalisti reciteranno di fronte alla commissione e ad un pubblico non pagante che potrà presenziare all'evento fino ad esaurimento dei posti disponibili.
4c) Il vincitore Il vincitore, o la vincitrice, verrà premiato direttamente dalla giuria alla fine della serata di gala. Al vincitore sarà assegnato un premio di euro 1000 (mille). Il premio sarà liquidato entro 30 (trenta) giorni dalla data della premiazione del concorso I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE.
5) Recapiti e informazioni Per qualsiasi informazione siamo a Vostra disposizione Telefono: 0376-221259 Referente: Alessandra Demonte Responsabile di progetto Cellulare: 3351246124 Mail: concorsifondazioneartioli@gmail.com
CONCORSO 2012 “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
PER ACCADEMIE TEATRALI NAZIONALI
MODULO D'ISCRIZIONE - 1° edizione del concorso “I GIOVANI E LA COMMEDIA DELL’ARTE”
1) Nome dell’artista partecipante:
Data di nascita:___________________________________________________________________________
Luogo di nascita: _________________________________________________________________________
Codice fiscale: ___________________________________________________________________________
Indirizzo di residenza: ______________________________________________________________________
Città: ___________________________________________________________________________________
Tel.:_________________________________________Cell.:_______________________________________
E-mail: _________________________________________________________________________________
Web: ___________________________________________________________________________________
2) Accademia di riferimento:_______________________________________________________________
3) Titolo del canovaccio scelto:_____________________________________________________________
4) Durata della performance: _______________________________________________________________
5) Eventuali note aggiuntive: _______________________________________________________________
6) Il presente modulo deve essere compilato in tutte le sue parti, firmato dall'artista partecipante e corredato da un curriculum vitae breve ma esaustivo con fotografia.
7) Il presente modulo d'iscrizione deve pervenire entro e non oltre le ore 12,00 di sabato 31 marzo 2012 (farà fede il timbro postale) a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, presso la sede della Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo – Largo XXIV Maggio 13 – 46100 Mantova.
8) Con il presente modulo si dichiara di avere preso visione del bando della 1° edizione del concorso “I giovani e la Commedia dell'Arte” e di accettare le condizioni in esso contenute.
Luogo e data:_____________________________________________________________________________
L'artista partecipante: ______________________________________________________________________
|
|
|
|
|
06.02.2012 - MANTOVA TEATRO CON TOGNAZZI |
|
MARTEDì 21 FEBBRAIO 2012
TEATRO ARISTON ORE 21.00
PRAGMA s.r.l.
Presenta
GIANMARCO TOGNAZZI
In
UN NEMICO DEL POPOLO
Di Henrik Ibsen
Adattamento Edoardo Erba
Regia ARMANDO PUGLIESE
Questa è una delle più belle opere scritte da Henrik Ibsen.
Ci narra la storia di un dottore che scopre che le terme pubbliche, fiore all'occhiello della cittadina e apportatrici di innumerevoli villeggianti, sono appestate da inquinanti scarichi montani di conciatura delle pelli. Subito il dottore vuole fare un pubblico appello per denunciare la cosa e far porre rimedio a questo problema, ma da una parte suo fratello, rappresentante dei potenti azionisti di maggioranza delle terme, e dall'altra i redattori di un giornale popolare che si schiera contro i potenti della città, tutti si oppongono alla pubblicazione della relazione del dottore, e gli impongono di tacere. Il dottore non riesce più a trovare nessuno che sia disposto a dargli ascolto, perché tutti sarebbero parte lesa nella questione. Gli appelli al potere sono inutili, quelli alla coscienza popolare anche: sia vinti che vincitori sono una schiera di opportunisti, interessati solo alla reputazione e al denaro. E' in questo scenario che il dottore compie l'unica scelta possibile per lui: se prima vuole abbandonare la città, ora si accorge che la risposta migliore a questa situazione è data dalla conoscenza: vuole quindi istruire i giovani, poveri o ricchi che siano, per aiutarli a comprendere meglio la realtà, e a renderli cittadini di una società più civile di quella attuale. E' splendida quest'opera, vero segno del pensiero elevato del suo autore, e apportatrice di un messaggio di rilevanza universale: la conoscenza, il sapere come mezzo per un futuro migliore. |
|
|
|
|
31.01.2012 - IL VENTAGLIO DI GOLDONI PER MANTOVA TEATRO 2011-2012 |
|
IL CONTATO DEL CANAVESE
TEATRO GIACOSA DI IVREA
Direzione artistica: Paolo Bosisio
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
regia di Alberto Oliva
scene e costumi di Francesca Pedrotti
“Ci ha fatto girar la testa dal primo all’ultimo”
Il Ventaglio è una commedia corale, caratterizzata dalla compresenza simultanea in scena di tutti i 14 personaggi, che animano la piazza di un borgo lombardo senza tempo. Si tratta di un microcosmo afoso, paralizzato dal caldo che rende vana e pesante ogni azione. Dietro il mostruoso attivismo di tutti i personaggi si nasconde una insanabile inerzia del vivere. Nella piazza delle Case Nuove convivono aristocratici decaduti che guardano la scena dall’alto e pretendono di controllare le vite degli altri, contadini laboriosi che chiedono “pane, pane e non protezione”, e borghesi che ostentano un gran daffare per nascondere la loro incapacità di agire.
C’è bisogno di muovere l’aria, di un po’ di vento che accenda gli entusiasmi e doni nuova linfa alle anime appassite. Ed ecco che un semplice ventaglio, pagato pochi spiccioli, innesca un vortice di movimenti incredibili, agita gli animi e mette le ali all’amore, che si espande nella piazza e sconvolge gli equilibri. Da merce a basso costo, quel “maledetto ventaglio” diventa un bene impagabile, ambìto e ricercato, ma anche dimenticato su una botte, donato distrattamente o accettato con emozione. Passa di mano in mano generando equivoci e pettegolezzi. Come gli oggetti magici delle fiabe, riesce a smaterializzare i personaggi in un’energia incontrollata ed eccitante. Quando finalmente il ventaglio raggiunge il destinatario corretto, il vento di follia si placa e torna la quiete, ma l’apparente lieto fine ha un gusto amaro, perché la ricomposizione degli equilibri originari nega e cancella le opportunità che erano nate nel vortice. Tutto si normalizza per garantire il quieto vivere alla comunità, ma nel privato si covano rimorsi e disinganno.
Si respira l’aria della fine di un’epoca, la decadenza scrosta i muri e mina le fondamenta del paese. E’ qui che si può leggere un legame molto stretto con la nostra contemporaneità, immobilizzata dalla crisi economica che, dopo avere destabilizzato i già precari equilibri, sta costringendo tutti a fermarsi, a ridimensionare sogni e ambizioni, e a covare depressione e risentimento, in attesa di una ventata che distragga gli animi e ci faccia girare la testa per un po’. Purtroppo oggi la ventata è spesso un fatto di cronaca nera, come il recente episodio di Avetrana, che ha prodotto un’euforia collettiva delirante, riversando un paese intero nelle strade, in processione sul luogo di un macabro delitto e in vetrina sugli schermi di tutte le televisioni. E’ solo un esempio di come esistano ancora oggi gli stessi motori dell’azione che anima la commedia di Goldoni: la morbosità del pettegolezzo, l’esplosione della violenza repressa fra le mura domestiche, la ribellione al conformismo della vita sociale, la crudeltà dei sentimenti.
|
|
|
|
|
|
|
[ | ] |
Internet partner: Omega-Net [] |
[ ] |
x
Questo sito web utilizza i cookie. Maggiori informazioni sui cookie sono disponibili a questo link. Continuando ad utilizzare questo sito si acconsente all'utilizzo dei cookie durante la navigazione.
|
|
|
|
|